Prime Esperienze
Il primo dogging di Silvia
di Giovanebelluno95
14.06.2024 |
17.794 |
6
"Ma di tutta risposta ricevette da Federico un semplice:" Non rompere, se non vuoi vedere chiudi gli occhi" mentre continuava a masturbarsi..."
Premessa: la storia che andrò a raccontare é basata su fatti realmente accaduti da ragazzini, quando si fanno le prime scoperte, quando gli ormoni sono a mille e ci si eccita con poco.Era l'estate del 2010, io (Luca) avevo 15 anni ed ero tutto sommato un bel ragazzo, alto 1.85, fisico leggermente formato dallo sport e la palestra, ma niente di eccessivo, occhi e capelli scuri, quest ultimi dati dalle origini del sud Italia.
Durante il giorno facevo qualche lavoro, mentre la sera uscivo con Silvia.
Silvia aveva 17 anni, piccolina, circa sul metro e 60, molto magra, il che metteva in risalto una terza di seno e un fondoschiena piccolino, leggermente sporgente da riempire i jeans aderenti che di solito indossava.
Ovviamente a 15 anni uscivo anche con gli amici, Federico in primis, magari si andava a fare un giro con i motorini, oppure a casa di uno dei 2, altrimenti si andava a trovare Marco che abitava poco distante da noi.
La serata a casa di Marco era stare nel suo garage, all interno della Citroen C2 di sua madre a fumare canne e ridere come i disgraziati tutta la sera.
Queste uscite mi stavano piacendo sempre di più, fumare era diventato qualcosa che avrei voluto fare tutte le sere, così mi venne l' idea: portare anche Silvia.
Avrei potuto stare con lei mentre fumavo e ridevo con gli amici, per poi tornare a casa con lei e... Finire bene la serata ecco.
La prima volta che la portai lei era timida, aveva già fumato altre volte, ma era da un anno che non ne faceva più uso dato l'asma, quindi si sentiva fuori luogo.
La seconda volta invece, un po' per compagnia, un po' perché la convinsi e un po' perché realmente lo voleva, fece qualche tiro, 2 o 3, ma abbastanza da farla iniziare a ridere e parlare anche con il resto del gruppo.
Seduti nella C2 Marco al posto di guida, Federico passeggero, io dietro al posto di guida e Silvia vicino a me.
Le ore passano e le canne da una diventano due, poi tre, quattro e così via fino al punto in cui tutti eravamo belli fatti, ma si parlava e rideva, zero segni di sonnolenza, solo ridere.
La curiosità Federico su certi argomenti la conoscevo, ma non avrei mai creduto potesse chiedere certe cose davanti alla mia ragazza.
Domande come se l'avessimo già fatto o se era brava a fare pompini.
Io rispondevo con delle mezze verità mascherate dalle risate, mentre Silvia mi guardava senza dire nulla.
Solo quando chiese se le piaceva ingoiare allora lei, un po' stizzita rispose:" Ma farti cazzi tuoi no?"
E questa era una mezza affermazione alla domanda, ma la cosa più sconvolgente fu che mentre faceva queste domande si stava toccando il cazzo con la mano nei pantaloni.
Silvia seduta dietro di lui non poteva vederlo, ma io invece si e quando stavo per dirgli di smetterla, ruppe lui le risate dicendo: "Scusate ma devo farmi una sega, ce l'ho troppo duro" e in 2 secondi scoprì il cazzo iniziando a masturbarsi lentamente.
Silvia quasi stizzita dalla situazione mi guardò con gli occhi spalancati chiedendomi se davvero lo stesse facendo.
Feci cenno di sì con la testa, ridendo e invitandola a guardare se non ci credeva.
"Federico, fai schifo" invece fu le uniche cose che disse ridendo anche lei.
Ma Federico ormai era eccitato a mille e mi disse:" io non ce l'ho, ma tu che hai la ragazza qui potresti farti fare una sega" con un' aria di sfida.
In tutto questo Marco lo supportava girandosi di tanto in tanto e guardando Silvia provava a convincerla.
Io ero eccitato dall'idea di farmi fare una sega da una ragazza davanti ai miei amici.
Talmente eccitato che con la mano destra presi la mano di Silvia e gliela feci appoggiare sul cazzo che intanto avevo scoperto con la sinistra.
Mi aspettavo la togliesse, invece rimase li ferma per un po', con la mano che stringeva il mio cazzo già bello rigido.
Marco, che vide la scena, avvisò subito Federico che subito non si girò nemmeno a vedere, era troppo preso a masturbarsi pensando a chissà chi, ma preso coscienza della realtà si girò di scatto per guardare ancora con il cazzo in mano.
"Che schifo, almeno copriti" disse Silvia.
Ma di tutta risposta ricevette da Federico un semplice:" Non rompere, se non vuoi vedere chiudi gli occhi" mentre continuava a masturbarsi.
"Allora niente" disse Silvia mentre toglieva la mano dal cazzo, ma la convinsi a continuare girata di schiena a Federico così non lo vedeva.
Questo non fu altro che un pretesto per Federico a chiedere di più data la posizione di lei in ginocchio e io ormai quasi al centro dei sedili posteriori.
E guardandomi sogghignando disse:" Che bello sarebbe un pompino adesso?"
Io che già ero eccitato a mille non feci altro che convivere Silvia e prenderlo in bocca, che tanto non avrebbero visto niente di lei nuda e che quindi non avrebbe dovuto vergognarsi.
Per qualche strano motivo le se accese come un fuoco negli occhi e piegandosi leggermente lo prese in bocca tutto quanto fino alla base per poi risalire e guardando Federico, con uno sguardo di chi ha "vinto" la sfida.
Lui continuava a muovere la mano su un cazzo di tutto rispetto, lungo come il mio,, sui 18 cm, ma più grosso e venoso e soprattutto circonciso, quindi la cappella bella rossa era sempre in vista.
Silvia se ne accorse e di tanto in tanto mentre me lo succhiava, apriva gli occhi e sbirciava, si vedeva sì stava eccitando anche lei dai movimenti sempre più sensuali ed energici, così provai a toccarle le tette prima da sopra la maglia, ma quando provai ad scoprirla leggermente mi ricordò che lei era senza reggiseno e non voleva che gli altri le vedessero le tette.
"Però se vuoi..." Mi fece intendere sculettando mentre mi leccava la cappella facendo dei disegni circolari alla mostra di Federico.
Così feci scivolare la mia mano destra verso il suo culetto, tirai un leggero schiaffo, per poi iniziare palpare avvicinandomi sempre di più alla vagina.
La toccavo da fuori premendo contro i leggings che stranamente si era messa, intanto con l'altra mano le spingevo la testa a ritmo delle toccate che le davo.
Passai all'interno dei leggings e stando attento a non mostrare troppo scostai le mutandine e le infilai un dito dentro.
Fece un leggero mugolio spinse indietro per cercare di farlo entrare tutto, ma data la posizione sembrava impossibile.
In tutto questo Marco si godeva la scena ma essendo il più timido di tutti non si scompose mai, rimase sempre lì a guardare senza nemmeno dire mai niente o facendo niente.
Federico ormai non resisteva più e tentò il tutto per tutto: "Ormai che ci siete scopate, no?" Ma questa fu una fantasia più che una proposta e lo sapeva anche lui.
Infatti Silvia si mise a ridere e disse:" Sborra e non rompere, fatti bastare questo spettacolino." con un modo che non le apparteneva normalmente, mentre il ritmo con la mano sul mio cazzo stava aumentando.
Quasi non capivo se quel "Sborra" fosse per me o per lui, fatto sta che poco dopo le presi la testa con entrambe le mani e tenendola ferma le spinsi il cazzo fino alla gola 6/7 volte, tante quante le spruzzate di sperma che uscirono in bocca a Silvia, che con ancora quello sguardo da "vincitrice della sfida" mostrò a Federico come ingoia fino alla fine.
Federico che era in ginocchio sul sedile girato però al contrario, alla vista di ciò, non fece altro che piegarsi leggermente indietro e dopo aver leggermente alzato la maglia iniziò a sborrare una modesta quantità di sperma riversandolo sui suoi addominali.
Silvia appena sentì i mugolii di Federico si girò verso di lui eccitata nel vedere quel cazzo circonciso venire.
Ricomposti tutti io e Silvia ce ne andammo io soddisfatto, lei meno.. Ma questa é un altra storia
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.