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Prime Esperienze

I racconti di Martina - 1 La mia prima volta


di martinaracconti
21.07.2023    |    25.918    |    86 9.9
"Ad ogni affondo entrava sempre di più mentre la mia figa piano piano si abituava alla dimensione del suo cazzo..."
Dopo molto tempo trascorso a leggere i vostri racconti ho finalmente deciso di iniziare anche io a scrivere.
Parlerò delle mie avventure e delle esperienze vissute negli anni.

Inizio con il presentarmi.

Mi chiamo Martina (nome inventato) ed ho 23 anni appena compiuti.

Fisicamente sono una ragazza che piace anche se personalmente non mi ritengo bellissima. Bionda naturale, capelli lisci che arrivano fino a mezza schiena, occhi verdi. Sono alta 162 cm e peso poco meno di 50 kg. Ho tutte le curve al posto giusto, una 4a misura di seno, ben proporzionato con capezzoli chiari ma sporgenti ed un bel culo tondo ma non abbondante.

Vivo da sola da circa 3 anni, ho un appartamento tutto mio in centro a Milano, sono la figlia di un imprenditore e nella vita non mi è mai mancato nulla.

Sono laureata in economia, mio padre prospettava per me un futuro dirigenziale nell’attività di famiglia, tuttavia non mi sono mai appassionata più di tanto all’industria.

Le cose sono cambiate durante il periodo del covid quando mio padre, visti i prezzi in ribasso, ha deciso di investire pesantemente nel mattone acquistando alcuni appartamenti ed aprendo una piccola immobiliare per gestirli. Immobiliare che sono stata incaricata dalla mia famiglia di gestire ed amministrare.

Ora che sapete qualche dettaglio della mia vita arriviamo alle cose importanti, in fin dei conti questo è un sito di racconti erotici!

Parto subito con il dire che fin dalle mie prime esperienze ho sempre amato il sesso. In ogni sua forma e sfumatura. Sono single da sempre, a parte qualche relazione in tenera età, proprio per essere libera di gestirmi la mia vita sessuale in autonomia e non dover rendere conto a nessuno!

Ho sempre amato provocare, sia con gli atteggiamenti che con il modo di vestire. Trasparenze e scollature non sono mai mancate nel mio guardaroba.

Riguardo al sesso vi dico subito che mi è sempre piaciuto sperimentare e provare cose nuove. Ho avuto esperienze di ogni genere e nei prossimi racconti vi parlerò di alcune di queste, le più intriganti. Ho perso la verginità molto giovane, compresa quella anale nello stesso pomeriggio, con una persona decisamente più grande di me ed in un contesto non comune. È proprio di questo che vi parlerò oggi.

Fin da piccola ero già sviluppata, il seno, anche se non come ora era già abbondante e decisamente sopra la media delle ragazze della mia età, a dirla tutta dimostravo almeno 3 anni in più di quelli che avevo.

Le mie esperienze fino a quel momento si limitavano a baci e palpatine date a compagni di scuola o coetanei. Avevo iniziato a prendermi cura di me togliendo parte dei peli all’inguine, ed ogni tanto provavo a toccarmi da sola, ma con risultati abbastanza deludenti, anche se in una di quelle volte mi ero infilata il manico della spazzola nella figa rompendomi l’imene, appena vidi il sangue mi fermai subito e non lo dissi a nessuno.

Quell’estate ero in vacanza con i miei genitori e mio fratello in Toscana. Eravamo in un villaggio vicino a San Vincenzo. Avevano scelto quel posto così che i nostri genitori potessero rilassarsi mentre io e mio fratello partecipavamo alle varie attività di animazione.

L’unico problema è che 2 settimane la dentro per una ragazza erano davvero troppo! Dopo pochi giorni mi annoiavo a morte. In accordo con i miei genitori abbiamo deciso che potevo uscire dal villaggio a cercare qualcosa da fare con i miei coetanei della zona, oppure che ero libera di girare in spiaggia a patto che fossi sempre rientrata per cena!

E così feci, iniziai ad uscire da sola ed a camminare spesso sulla spiaggia. Superato il limite villaggio incontrai altri stabilimenti con ragazzi e ragazze che giocavano a Beach volley. A quell’età era semplice fare nuove conoscenze e così tutti i giorni uscivo e trovavo nuove persone con cui passare le mie giornate.

Un giorno mentre chiacchieravo con alcune ragazze mi dissero che lì vicino c’era una spiaggia nudista. Io al massimo mi ero messa in topless di nascosto dai miei, più che altro per non bagnare la parte sopra del costume. Fino a quel momento non avevo mai pensato al nudismo o al fatto di esibire il mio corpo, tuttavia nei giorni successivi ripensavo spesso a quella conversazione, finché la curiosità prese il sopravvento.

Controllai su internet e scoprii che era davvero molto vicina la spiaggia in questione.

Decisi così il penultimo giorno di vacanza di andare in quella direzione a vedere com’era!

Camminai sulla spiaggia per circa 40 minuti prima di arrivarci, e lì la delusione fu immediata! Per entrare serviva un documento, che ovviamente non avevo.

Decisi così di fare il giro attorno per magari trovare uno spiraglio da cui entrare di nascosto.

Mentre camminavo nella pineta dietro alla spiaggia mi accorsi che moltissime persone nude stavano li.. alcune da sole, altre in coppia o gruppi. Alcune parlavano, altre si baciavano o si toccavano a vicenda. Erano tutti nudi anche fuori dalla spiaggia vera e propria!

Presi la decisione che avrebbe cambiato la mia estate ed anche, in un certo senso, la mia vita. Mi spogliai completamente anche io rimanendo nuda per la prima volta in pubblico e misi via il bikini nel mio zaino. Ripresi a camminare vagando per la pineta senza una vera meta. Volevo vedere le persone e mi faceva piacere che loro vedessero me.

“Ehi ciao, anche te sei qua tutta sola?”

Mi voltai di scatto, ad un paio di metri da me c’era un’uomo, a guardarlo avrei detto che era sui 35 anni circa, completamente nudo e con il cazzo barzotto.

“Ciao, si sto facendo una passeggiata” risposi.

L’uomo si avvicinò continuando a parlare “e dove vai di bello? Sai vero che non puoi uscire dalla pineta nuda?”

Feci finta di sapere quello che facevo “si certo che lo so, cammino nella pineta apposta”

“Allora conosci come funziona! Sembri molto giovane, quanti anni hai?”

Non chiedetemelo perché non saprei davvero cosa rispondervi, ma quando mi chiese quanti anni avessi mi venne automatico rispondere 18!

“Ottimo” rispose l’uomo appena prima di allungare una mano e stringermi un seno.

Ero interdetta, ma quel contatto era diverso dalle palpate che mi avevano dato i miei coetanei, era deciso e sicuro di quello che faceva.

Vedendo che non dicevo nulla l’uomo lo prese come un segno di accondiscendenza, ed usando anche l’altra mano iniziò a palparmi ovunque, il seno, le cosce, il culo fini ad arrivare alla figa, iniziando a massaggiarmela esternamente.

“Bella e giovane, proprio come piace a me! Fammi vedere come sei brava tesoro!” Disse prima di prendermi la testa e spingerla verso il suo cazzo ormai duro.

Io sapevo cosa fare solo in teoria, ma la pratica era tutta un’altra cosa!

Istintivamente aprii la bocca per accogliere il suo cazzo, provai prima a leccarlo e poi a succhiare. Mi sembrava enorme (nel tempo poi devo dire che ho capito che fosse nella media, anche leggermente sotto in realtà) e faticavo a tenerlo dentro. Mi prese la testa dopo avermi fatta inginocchiare a terra ed iniziò a muoversi lui nella mia bocca. Facevo molta fatica a respirare ma suppongo che a lui piacesse molto. Per conto mio invece mi portai una mano in mezzo alle gambe ed iniziai a masturbarmi esternamente come aveva fatto lui fino a poco prima. Mi sentivo bagnatissima come non lo ero mai stata!

“Non resisto più” disse. Tolde il cazzo dalla mia bocca, mi prese e con una facilità disarmante mi fece mettere a 90. Prese in mano il suo cazzo e lo puntò piano contro la mia figa strusciando inizialmente la cappella sulle labbra esterne, dopo alcuni secondi di questo trattamento sentivo che stavo già per venire per la prima volta in vita mia. Di colpo mi sentii forzare, l’uomo spinse con forza il suo cazzo dentro di me. Mi sentivo spaccare ma allo stesso tempo venni in un’orgasmo devastante che mi fece perdere la forza alle gambe. Non caddi a terra solo perché mi sosteneva lui sorreggendomi per i fianchi.

“Dio come sei stretta! Mi farai impazzire così!” Mi disse mentre iniziava a muoversi lentamente avanti e indietro. Ad ogni affondo entrava sempre di più mentre la mia figa piano piano si abituava alla dimensione del suo cazzo. Dopo alcuni affondi decise di aumentare il ritmo e prese a scoparmi sempre più forte. Ancora ed ancora. Io ebbi almeno 5 orgasmi uno dietro l’altro in quei pochi minuti.

Lui credo fosse sul punto di venire quando si fermò e tirò fuori il suo cazzo restando fermo dietro di me.

“Tesoro sei strettissima, è spettacolare scoparti! Te lo hanno mai detto?”

“S-Si” risposi con un filo di voce mentre cercavo di riprendermi dagli orgasmi avuti.

L’uomo mi fece appoggiare a terra con le ginocchia e le mani mettendomi a pecorina. Si posizionò dietro di me ma non mi penetrò. Iniziò a leccarmi da dietro. Infilava la lingua in fondo e leccava tutti i miei umori. Poi senza dire nulla mi iniziò a leccare anche il buco del culo. Sensazione stranissima. Ma non mi dispiaceva e non dissi nulla. Poi infilò dentro un dito. Inarcai istintivamente la schiena e lui mi disse di stare tranquilla e rilassata.

“L’hai mai preso dietro?” Mi chiese

“No mai..” gli risposi e prima che potessi dire altro un secondo dito mi penetrò provocandomi un’altra scossa ed un leggero dolore!

“Ahi! Mi fai male così”

“Rilassati che passa subito” mi disse.

Quello che successe dopo fu sia traumatico che una delle cose più eccitanti che mi siano mai successe.

Prima estrasse le due dita che mi penetravano il culo. Riprese a leccarlo con foga prima di sputarci sopra una grossa quantità di saliva che sentii colare in parte anche sulla figa.

Mentre con una mano mi teneva ferma a terra con l’altra prese in mano il suo cazzo e lo puntò contro al mio buchino ancora strettissimo. Iniziò a spingere con forza. Molta forza, finche tutta la cappella non entrò.

“Aiaaaa” provai ad urlare con tutto il fiato che avevo in corpo, ma prima il suono si soffocò nella mia gola e subito dopo l’uomo prese la mano con cui mi teneva ferma e me la portò alla bocca chiudendomela ed impedendomi di urlare!

Piano piano iniziò a muoversi dentro di me spingendo sempre più forte e più in profondità. Ad ogni colpo io cercavo di urlare ma la sua mano mi bloccava. Era un dolore assurdo. Mi sentivo spaccare completamente.

“È entrato tutto! Hai un culetto da favola! Ora farà meno male te lo assicuro” furono le sue parole quando arrivò a piantarmi tutto il suo cazzo nel culo. Quelle parole mi rilassarono un attimo, ma fu solo un’illusione. Estrasse quasi tutto il cazzo per poi respingerlo dentro di colpo. Io piangevo dal dolore ma lui non si fece intimorire da questo e continuò a scoparmi il culo. Dopo molti minuti di dolore lancinante iniziai però a sentire qualcosa di nuovo. Era diverso rispetto alla figa ma cominciavo a non sentire più male e la mia eccitazione tornava a salire.

Lui probabilmente se ne accorse visto che dopo ancora qualche colpo tolse la mano dalla mia bocca lasciandomi libera di respirare meglio, mi rese per i fianchi ed aumentò il ritmo. mi scopava sempre più forte fino a farmi avere anche il primissimo orgasmo anale della mia vita.

Continuò a scoparmi con forza per alcuni minuti, ormai mi piaceva quella sensazione di piacere mista a dolore che mi dava la sua penetrazione. Ad un certo punto aumentò ancora la forza della scopata dandomi gli ultimi colpi molto profondi prima di piantarsi completamente in fondo al mio culetto ormai aperto e scaricarmi dentro la sua sborra calda. Anche questa era nuova per me. Al primo getto venni anche io per l’ultima volta.

Rimase fermo dentro di me per alcuni secondi prima di uscire ed ammirare il mio culetto aperto e pieno di sborra.

“Grazie se ti ritrovo ne facciamo un’altra i prossimi giorni” furono le uniche parole che mi disse prima di allontanarsi e sparire nella pineta.

Io rimasi ferma immobile con ancora il culo all’aria per non so quanto tempo. Per fortuna non mi vide nessuno.

Quando ritornai in me presi il mio zaino e cercai di sistemarmi con dei fazzoletti prima di rimettere il costume.

Mi bruciava da morire la figa ed ad ogni passo mi sembrava che il culo mi andasse in fiamme.

Scappai fuori dalla pineta stando attenta a non essere vista da nessuno.

Quando fui di nuovo sulla spiaggia mi buttai subito in mare per sciacquarmi e lasciare che l’acqua fresca mi facesse riprendere un po (anche se con il sale del mare bruciava ancora di più).

Tornai dai miei genitori come se non fosse successo nulla.

Il giorno dopo saremmo partiti e tornati a Milano.

In macchina durante il viaggi di ritorno ripensai a quello che era successo, ora ero una donna, avevo fatto sesso ed ero la primissima tra tutte le mie amiche ad averlo fatto. A loro raccontai una storia diversa, un ragazzo conosciuto in spiaggia, primo amore e tutte quelle cazzate classiche.

In realtà non saprò mai il nome di quell’uomo che si prese le mie verginità.

Grazie a tutti coloro che hanno letto il racconto, presto ne seguiranno altri dove racconterò le avventure sessuali che mi sono capitate negli anni.

Per chi volesse scambiare consigli o commenti può scrivermi una mail a:
[email protected]

Grazie dalla vostra Martina
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