Prime Esperienze
Galeotto fu lo specchio
di Odisseo76
11.08.2024 |
3.606 |
3
"«Ma che dici?»
Mi fa voltare..."
L’asciugamano dell’hotel è soffice, esco dal bagno e spazzolo i capelli. Claudia mi da le spalle, in piedi di fronte allo specchio a parete che la riflette. Invidio le sue gambe lunghe e affusolate, il suo culo disegnato da Giotto e la sua altezza. Quel completino nero con push up e perizoma risalta sulla pelle chiara. È splendida.Mi guarda dallo specchio e mi sorride. «Tutto bene?»
«A parte che vorrei avere il tuo corpo sì», mi abbandono sul letto.
«In che senso?» tira fuori la lingua con fare malizioso.
«Lo sai in che senso, guardati, per quel completino avresti potuto fare da modella».
Viene verso di me, mi prende per mano. Mi alzo e mi lascio condurre di fronte allo specchio, lei è dietro di me e mi guarda dal riflesso.
«Levati dalla testa il senso d’inferiorità», il tono è amichevole ma deciso. «Ora ti devi guardare come ti guarderebbe un uomo».
Con un movimento secco fa cadere l’asciugamano.
«Claudia, che fai?!» inizio a piegarmi, ma lei mi blocca.
“Ferma”, è solo un sussurro, ma mi gela. «Guardati e ascoltami».
Le do retta, la sua presa si allenta, ora somiglia a una carezza. «Agli uomini non piacciono le ragazze più alte di loro, vogliono guardarci dall’alto».
Si appoggia alla mia schiena, ha una mano sulla mia pancia e l’altra su un fianco. «Hai delle belle gambe, lisce e sode». Le guardo, ha ragione.
Mi accarezza la pancia e sale con la mano. «La tua pancia piatta è una rarità per chi ha due tette così». Mi afferra un seno e mi scappa un gridolino, la sua mano fa fatica ad avvolgerlo, sento il cuore battere contro la sua mano e di certo lo sente anche lei.
«Claudia», la voce mi esce in un soffio. «Che fai?»
«Ti mostro come ti vede un uomo». Mi stringe il capezzolo, chiudo gli occhi e sospiro ancora.
«Apri gli occhi e guarda quanto è carnosa e sensuale la tua bocca», ha tolto la mano dal seno e mi accarezza il viso. «Nessun ragazzo può guardarti senza sognare un pompino».
«Ma che dici?»
Mi fa voltare. «La verità», mi bacia, socchiudo le labbra e lascio che le nostre lingue si sfiorino con leggerezza.
Si stacca, occhi negli occhi, ha una dolcezza infinita. «Per rinascere bisogna tornare alle origini. Ricordi che facevamo le prove alle scuole medie?»
Ridiamo, che ricordo mi ha sbloccato. «Guarda che nel frattempo un po’ di pratica l’ho fatta».
«Nove anni col solito ragazzo non è fare pratica, sei un’apprendista». Mi guarda con aria di sfida.
«Apprendista dici? Te lo faccio vedere io l’apprendista».
«Ah sì… fammi vedere».
Mi accarezza una guancia sfiorandola appena. Chiudo gli occhi per la dolcezza del gesto. Mi spinge contro il muro e incolla le labbra alle mie.
Resto di stucco ma ho proprio voglia di quel bacio. Dischiudo le labbra e lascio che le nostre lingue s’incontrino. Non so se è tutta la voglia accumulata negli ultimi mesi, ma le mie mani finiscono sul suo culo perfetto.
Mi stacca dalla parete. Sento che camminiamo, ma non capisco nulla finché non cadiamo sul letto. Scende a baciarmi il collo, ho i brividi. Mi prende un capezzolo tra i denti e ci gioca con la lingua, cazzo se è brava!
Una mano si appoggia sulle mutandine bagnate, di certo se n’è accorta. La sua bocca prosegue verso il basso. Un bacio all’ombelico mi fa contrarre ogni muscolo. Claudia sposta di lato il perizoma e passa la lingua tra le labbra. Gemo senza ritegno, e lei in fretta mi sfila le mutandine.
Mi affonda la faccia tra le cosce, passa la lingua tra le labbra per tutta la lunghezza, la prendo per i capelli e la spingo contro la mia fica. Che cazzo sto facendo? La lingua affonda di più a ogni passaggio. Mi godo la più bella leccata di fica della mia vita, ecco che cazzo faccio.
Due dita mi strizzano un capezzolo, ansimo e inarco la schiena. «Non ti fermare!»
Non se lo fa ripetere, mi penetra con due dita e spinge la lingua sul clitoride.
Le sue dita massaggiano proprio il punto giusto, il respiro si accorcia. Cerco un appiglio sul lenzuolo, l’orgasmo monta furioso, mi si blocca il respiro, ho gli occhi sbarrati.
Urlo di piacere e Claudia continua a leccare, ho gli occhi ribaltati e non so dire quanto dura, ma quando finisce ansimo come mai prima d’ora.
Il mio corpo continua a contrarsi, non lo controllo, cerco di calmare il respiro.
Claudia mi si accoccola accanto, sorride soddisfatta, mi bacia, il mio sapore sulle sue labbra è inebriante. Allungo una mano tra le sue cosce e prendo a muoverla in cerchietti sul clitoride, limoniamo e lei geme nella mia bocca.
È la prima volta che tocco una fica che non sia la mia, ma sembra proprio piacerle. Le mie dita non danno tregua al suo clitoride, è fradicia.
La sua lingua smette di danzare, stacca la bocca dalla mia e urla il suo orgasmo. Continuo a toccarla finché non sento calare le sue contrazioni.
Non ci diciamo nulla, ci baciamo e coccoliamo finché Morfeo non abbraccia entrambe.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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