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E la farfallina iniziò a volare


di namor
23.05.2021    |    690    |    0 8.7
"Io fui di parola, non aprii bocca con nessuno …..."
Il tempo scorre inesorabile ed il fisico inizia a cadere, come un vecchio intonaco che si stacca dal muro. Così , guardando allo specchio una immagine che stenti a riconoscere,con nostalgia ed un bel po’ di rimpianto, la tua mente inizia a volare indietro nel tempo. Ti vedi adolescente, un tredicenne minuto ma tonico, tanti boccoli biondi che scendono sulle spalle ed un viso quasi angelico. Rivedi una madre che era il classico “sergente di ferro”, e la tua vita scorrere sul classico binario casa-scuola-chiesa, mai una fermata imprevista , mai un piccolo deragliamento. Ma, come si suol dire, il diavolo fa le pentole ma mai i coperchi. Così a metà Giugno,appena conseguito il diploma di terza media, il vecchio Zio venne a strappare il nipotino dalle grinfie della sorella. Per la prima volta avrei trascorso due mesi lontano da casa e dalla schiavitù materna. La fattoria dello Zio era una sorta di “casa nella prateria”, lontanissima dalla città e completamente immersa in una natura ancora incontaminata. Con gli Zii ed i due cugini avrei trascorso una vacanza indimenticabile. Le giornate scorrevano con una armoniosa lentezza, ero felice e rigenerato e fui ancor più contento la mattina che mio cugino M. che aveva 16 anni, mi chiese di accompagnarlo a pascolare le caprette. Dopo diverse ore raggiungemmo il pascolo e visto che a me scappava già da un po’, chiesi al cugino dove potevo farla. Lui scoppiò a ridere, tirò fuori il pisello e iniziando a farla mi disse …: “ dove vuoi, siamo in campagna non in città”. Per me era la prima volta che vedevo un pisello che non fosse il mio ed iniziai a guardarlo con curiosità. Era molto più grande del mio sia come lunghezza che come diametro, inspiegabilmente non riuscivo a distogliere lo sguardo … era proprio bello. Dopo aver finito io rimisi il mio mignolino nei pantaloncini, ma vidi che mio cugino continuava ad accarezzare il suo con la mano andando ritmicamente su e giù e mentre lo faceva il suo pisello diventava più grande e più duro. Dopo un po’, accompagnato dal suo ansimare spruzzò della cosa bianca ad almeno 3 metri, sembrava quasi latte e sembrava anche che la cosa gli piacesse molto. Io ero rimasto tutto il tempo ad ammirarlo con la bocca aperta per lo stupore e la meraviglia. Lui mi guardò e mi chiese …: “ ma tu non ti sei mai toccato così ??? “. Scossi la testa senza riuscire a dire una parola, ma continuavo a guardare in mezzo alle sue gambe, ero quasi ipnotizzato. Lui si avvicinò e tirandomi giù i pantaloncini con tutti gli slip mi disse ….: “ provaci dai, vedrai che è bellissimo”. Ero impacciato ed anche un po’ in imbarazzo, ma incominciai a toccarmi cercando di imitarlo, inutile dire che dopo 5 minuti il mio pisellino era ancora “ino” … di crescere non se ne parlava proprio. Aspetta …. disse lui, ti faccio vedere come si fa. Non riuscì a proferire verbo, avevo la gola secca e la bocca impastata e poi … lui fu veloce, la sua mano si avvolse intorno al mio membro accarezzando anche le palle e la sensazione che provai vinse definitivamente i miei tabù. Un brivido scosse tutto il mio corpo e lui lo notò, mi guardò e sorridendo mi disse …: “ adesso ti faccio vedere una cosa ancora più bella “ e inginocchiandosi prese nella sua bocca il mio cazzo ed anche le palle. Incominciò a succhiare e leccare andando avanti ed indietro con la testa e poi, afferrandomi per le natiche , se lo spingeva tutto in bocca. Mio cugino doveva essere molto esperto, perché si rese conto che il contatto delle sue mani sul mio culo mi avevano provocato un sussulto ed allora continuò ad accarezzarmi,stringermi e poi lentamente a far scorrere un dito nel solco delle mie natiche. Era troppo, sentii che qualcosa veniva fuori dal mio pisello, come se stessi facendo un po’ di pipì ed uno strano calore si accese nella mia pancia. Mio cugino si alzò e passandosi una mano sulla bocca disse …: “buona , è dolce “. Mi sorrise, mi diede una pacca sul culo ed incamminandosi mi disse …: “ torniamo a casa e ….. mi raccomando, questo è il nostro segreto”. Io fui di parola, non aprii bocca con nessuno …. tranne che con lui , chiaramente. Per due mesi ci divertimmo molto, mi insegnò a succhiarlo, a bere tutta la sua sborra ( ed era tanta ) a leccargli il buco del culo ….. e lui con me fece lo stesso , ma non volle mai penetrarmi. Si era innamorato del mio culo, non perdeva occasione per accarezzarlo, baciarlo , leccarlo ….. si tuffava con la faccia tra le mie natiche e mi leccava senza sosta ….. diceva che era meraviglioso, morbido, profumato, tondo e senza un pelo … al massimo introduceva la punta di un dito ma niente di più ….. peccato. Tornai a casa con la morte nel cuore …. Ma la scuola riprendeva ed il liceo era importante.
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