Prime Esperienze
E il muratore Algerino... e il collega napoletano! (Parte 2)
di PorcaEvaTrav19
09.12.2018 |
3.147 |
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"Era il suo collega algerino che gli dice vedendolo imbarazzato:
“Continua a scoparti la troia che la voglio usare dopo di te”..."
Quel giorno d’estate ero ancora rimasta imbambolata da quel muratore algerino, eccitata dalla situazione e desiderosa di rivederlo al più presto! Sentivo ancora il suo profumo da maschio nella mia sala dove mi aveva scopata con il suo cazzone contro il muro e contro la porta di casa.
Andai a riposare quel giorno perché tra il caldo e la stanchezza avevo bisogno di dormire un po’.
Entrai in camera e vidi nella finestra il ragazzo algerino che lavorava affiancato da un altro ragazzo tatuato.
Il ragazzo sembrava molto giovane.
Fisico asciutto, braccia completamente tatuate, moro e carnagione scura.
Feci subito sogni erotici a vedere quei 2 ragazzi che lavoravano dietro a quella finestra.
Chiusi le Persiane e andai a dormire.
Dopo un paio di orette, mi svegliai, continuavo a fare sogni di ragazzi che mi scopavano in gruppo e mi svegliai davvero eccitatissima con il clitoride di 20 cm tutto duro e gonfio.
Saltai giù dal letto e aprí subito le persiane.
Dalla finestra dell’appartamento in ristrutturazione davanti al mio usciva della polvere per via delle macerie.
Mi misi lì davanti.
Ero nuda e dura.
Ad un certo punto vedo passare il ragazzetto Moro che fumava una sigaretta.
Non si era accorto della
Mia presenza.
Mi accessi una sigaretta anche io e iniziai a toccarmi.
Lui parlava con il suo collega algerino con un forte accento napoletano.
Si girò per lanciare fuori la sigaretta dalla finestra e improvvisamente alzó lo sguardo e mi vide li alla finestra appoggiata.
Nuda, dura e gonfia.
Esclamò qualcosa come un
“Uè uè”
Gli feci l’occhiolino e si blocco subito a fissarmi...
Ero vogliosissima, volevo anche lui.
Un gran bel truzzetto napoletano!
Poco dopo spuntó subito il suo collega perché aveva capito che mi stava fissando dalla mia finestra.
Si mise a ridere es improvvisamente senza aspettarmelo l’Algerino si aprì la patta dei pantaloni per farmi vedere il suo grosso uccello anche da moscio.
Il collega rimase un attimo lì senza parole ma venne subito incitato dall’algerino.
Si giro e inizió a dirmi se ero vogliosa di cazzo.
Gli risposi con un: “ Il tuo collega sa come entrare”.
Dopo un paio di minuti d’orologio, senti bussare alla porta.
Ero vogliosissima.
Sapevo che era il ragazzo truzzetto napoletano.
Aprì e vidi subito 2 occhi verdi, 2 labbra carnose, due belle spalle...
“Posso...?”
Feci 2 passi indietro e mi misi subito in ginocchio.
Ero in estasi.
In ginocchio per lui.
“Dammelo in bocca”
Senza esitare, si apre la patta e dei pantaloni e si tira giù gli slip.
Un bel cazzo già da moscio.
Cappella scura e grossi coglioni che penzolano.
Inizio a metterlo tutto in bocca e senti che si gonfia sempre di più.
La cappella diventa veramente più GE de come un cono gelato.
Un vero cazzo doppio.
Ho le sue mani intorno alla mia bocca e inizia ad andare di anca.
È durissimo ora è gli chiedo se mi vuole scopare la figa anale e la su risposto mi lascia senza parole:
“Non l’ho mai fatto con una travestita ma tu sei veramente bona, cazzo girati...!”
Mi appoggio a 90 contro la porta d’entrata e mi insalivo il buchetto.
Lui mi appoggia la capellona sul buco e lo sento scivolare tutto dentro.
Mi prende per i fianchi e continua sbattermelo dentro.
Sento i suoi coglioni che sbattono contro ai miei.
Sento bussare la porta mentre gemo dal piacere e capisco che era l’altro muratore algerino.
Apro anche se lui non vuole.
Era il suo collega algerino che gli dice vedendolo imbarazzato:
“Continua a scoparti la troia che la voglio usare dopo di te”.
Sono eccitatissima e tutto il clitoride duro e bagnato dalla situazione che si è creata.
Il muratore napoletano continua fino ad arrivarmi dentro mentre l’Algerino sfila il cazzone circonciso già durissimo e glielo succhio.
Uno in bocca e uno nella anale.
È come il burro ora.
Il napoletano è dentro e geme dal piacere.
Lo sento ansimare sempre di fino a sentire tutto latte caldo dentro di me. Lo sfila, ne scivola parecchio per terra e l’Algerino va dentro non preoccupandosi di avere tutta la mia figa piena di sborra del suo collega.
Mi scopa per un paio di minuti, io vengo sempre messa giù a 90 con il cazzo del napoletano moscio in bocca
Tutto il pavimento è pieno di crema e anche lui vedendomi mi farcisce.
Si rivestono e mi dicono solo.
“Ci siamo tutti i giorni da oggi per un mese qui a fianco, ti facciamo tutti i giorni.”
Così è stato!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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