Racconti Erotici > Prime Esperienze > Distanze invisibili
Prime Esperienze

Distanze invisibili


di _eroticamente_
23.02.2022    |    218    |    5 9.2
"Poi di getto lo tiro fuori e un'eruzione di piacere inonda il suo top, raggiungendo anche il suo collo..."
Ho bisogno di tornare indietro nel tempo, al tramontare di quell'estate dei miei 19 anni, da dove è iniziato il ricordo che cullo dentro di me, nell'uomo che sono.

Mi trovavo a Roma per assistere ad uno spettacolo teatrale, al bar di fronte mi intrattengo in una piacevole conversazione con una donna, mentre sorseggiamo i nostri drink. Lei è romana, mora, occhi scuri, il tubino nero che indossa evidenzia il suo corpo snello, lasciando libere di esprimersi le sue gambe che non passano affatto inosservate. Ma lei è soprattutto un'avvocatessa, una donna che ha preferito rinunciare al proprio matrimonio, per la sua autonomia. Gode da subito della mia ammirazione da ragazzo, ha un ottimo senso dell'umorismo, scherziamo di politica e mi prende in giro per la mia età, dice che ho la metà dei suoi anni. Inaspettatamente mi lascia il suo numero.

Sono di nuovo a casa, nella mia umbria, ho un tarlo nella testa da giorni, decido di scrivere ad O. Lei non si era dimenticata di me e cominciamo a scriverci, ogni giorno, senza impegno, con naturale trasporto. Ci piacciamo, ci desideriamo dietro quei freddi schermi, separati da quei maledetti km e forse anche dalla paura delle nostre età. Settembre vola più velocemente del solito, ma cresce il desiderio di averci, il tempo invece di allietarci ci ha affamati, l'uno dell'altra. L'intimità ci spinge a conversazioni sempre più proibite, a indagare l'altro verso orizzonti peccaminosi. Mi lancio impulsivo, voglio scendere a trovarla con la mia auto, uno o due giorni. Lei non si tira indietro, dice che posso fermarmi a casa sua.

Parcheggiato mi avvio a piedi verso il palazzo, la vedo già nel cortile che mi aspettava, avvolta nel suo giacchetto di pelle. Non mi aspettavo un sorriso così bello nel rivedermi, ci abbracciamo per minuti lunghissimi e mi accoglie nel suo appartamentino. Vuole farmi riposare un po' per il viaggio, ma in camera sua, dove mi fa togliere la giacca, ci stringiamo di nuovo, questa volta per unire finalmente le nostre bocche. Desideravamo entrambi questo bacio da troppo, ora le nostre lingue sembrano non volersi staccare. Le mie mani scorrono lungo la sua schiena per raggiungere i suoi fianchi e stringerla ancora più forte. Sento la stoffa della maglia che aveva scelto per me e dei pantaloni aderenti di pelle... Le mie mani le afferrano le natiche per stringerla ancora di più contro il mio pacco ormai vistosamente gonfio. Mi sfila la maglia lasciandomi a petto nudo, passa le sue dita fra il mio pelo per raggiungere il mio collo e mordermi il labbro. Le sfilo la maglia e la sollevo per gettarla sul letto, per sfilarle quei pantaloni, lentamente, baciando le sue gambe nude. Lei mi sorride non aspettandosi quel vigore e si alza seduta a bordo letto per slacciarmi la cintura, sbottonare i pantaloni e, prendendo anche l'elastico dei boxer, tirare giù tutto. Il mio membro erge duro e grosso davanti al suo sguardo, lo sguardo di una donna che vuole assaggiare il suo giovane uomo. La sua lingua percorre tutta la mia asta e le sue labbra si chiudono per stringere la mia cappella pulsante. Le afferro quei capelli neri e lunghi e vedo sparire cm dopo cm il mio cazzo nella sua bocca. Le sue dita affondano nelle mie natiche mentre spinge per succhiarmi tutto e per vedere i miei occhi tracolmi di eccitazione.

Mi fa sedere accanto a lei e rapida mi raggiunge cavalcioni. Afferra il mio cazzo alla base e spostando il suo perizoma, lo affonda nella sua figa. Con stupore mi accorgo di quanto fosse bagnata... per me! Tanto che il mio spessore non fatica a penetrarla e la sento già cavalcarmi più concitata mentre si regge al mio collo. Ancora in intimo rigorosamente di pizzo che geme sopra di me, mentre si dimena. Le strappo via il reggiseno per afferrare le sue piccole tette e non resisto alla voglia di succhiarle quei capezzoli duri come chiodi... quei punti così sensibili torturati dalla mia lingua la fanno esplodere in un orgasmo travolgente, sento le pareti della sua figa stringersi ancora di più intorno al mio sesso e mi fa impazzire. Non ero mai stato cavalcato con così tanto gusto e sentirla così calda e bagnata rischiava di farmi esplodere dal piacere, ma avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra di resistere... mi vuole ancora e non lì.

Con gli umori che le colano ancora lungo le gambe, seguo le forme di quel fantastico lato b, che si dirige in sala. Si piega contro il tavolo da pranzo e guardandomi mi chiede di sfilarle il perizoma. Lentamente lo faccio cadere a terra, risalendo con dita e labbra i suoi polpacci, le sue cosce, le sue natiche... l'odore del suo sesso è intenso e vederlo finalmente nelle sue forme, di nuovo pronto a dilatarsi per accogliermi, mi manda fuori di testa. Si stava offrendo a me, voleva essere presa dal suo giovane uomo, sentirmi esprimere tutto il mio desiderio per lei, come lei aveva appena fatto con me. Lo spingo tutto dentro, tenendola per i fianchi mentre serra le sue cosce per sentirmi appieno. I miei affondi sono decisi, la sento sussultare sotto di me, mentre il rumore della nostra carne che sbatte si mescola a quella del tavolo che si sposta lentamente ad ogni colpo. Sentirla godere mi eccita al punto di sfogare tutta la mia forza, sbattendola da dietro, mentre mi godo la vista delle sue chiappe sode e della sua schiena così ben inarcata. L'ennesimo affondo in quella figa così calda e non resisto... esco di getto ed esplodo, come un fiume che straripa. Il mio seme si riversa sul suo fondoschiena, mentre alcune gocce già scivolano lungo le sue gambe.
Appagati ci intrecciamo sul divano e ancora nudi torniamo alle nostre solite conversazioni, ma consapevoli ora che quei km e quegli anni non erano poi così distanti. La giornata prosegue con del sano sesso, alternato ai nostri discorsi e alle nostre fantasie, tanto da dimenticarci qualsiasi piano e persino di mangiare!

Con O. non poteva esaurirsi tutto in un incontro, nei mesi a venire abbiamo sempre cercato di raggiungerci, per consumarci di nuovo, con rinnovato desiderio, nonostante le nostre vite così... distanti. O quasi. Mi sorprese piacevolmente quando mi propose di vederci a metà strada, tempo più tardi. Punto di ritrovo Terni, il parcheggio di un cinema. Quando la vedo arrivare nella sua auto, già un brivido di piacere mi assale... bellissima come sempre, scende dall'auto anticipata da quelle gambe che tolgono il respiro, capelli mossi e nerissimi, occhiali da sole e sorriso. È una bellissima giornata e dei minuti infiniti scorrono mentre la bacio spingendola contro la portiera della sua auto in quel parcheggio deserto, troppo presto per andare a vedere un film. La faccio salire sulla mia auto e con i suoi occhi addosso che non mi lasciano un secondo, ci dirigiamo verso le Cascate delle Marmore. Facendo scorrere l'ingresso sulla nostra destra, alla fine di tutti i parcheggi, arriviamo in una zona sosta camper poco trafficata. Non è stagione per i grandi flussi di turisti qui alle cascate, di tanto in tanto si vede in lontananza qualche persona a passeggio con il cane, anche loro approfittano dell'insolito pomeriggio soleggiato.

Ci sistemiamo sui sedili posteriori, subito per la temperatura gradevole ci viene spontaneo allergerirci... lei rimane in top ed io in maglia con collo a V. Senza dirmi nulla si mette subito a cavalcioni su di me e mi dice che le mancava sentirmi così, ne aveva bisogno. Mi accarezza il collo mentre le sue dita raggiungono il pelo che si intravede dal mio scollo... mi bacia avida e la sento ondeggiare lentamente su di me, che mi cerca, mi desidera. Quando le afferro le natiche da sopra i pantaloni, mi guarda negli occhi e mi dice che deve avermi dentro, ora. Mi dice che cavalcarmi la fa impazzire e vuole venire come durante la nostra prima volta insieme. Si toglie per un attimo da sopra di me, sfilandosi pantaloni e perizoma mentre io faccio altrettanto. La vista del mio cazzo già così gonfio e duro attira subito la sua attenzione e risale su di me... mi afferra alla base e si siede lasciandosi penetrare. Non mi aspettavo una penetrazione così rapida, senza nemmeno un po' di saliva passando prima per la sua bocca accogliente. Nonostante fossi davvero duro ed eccitato, il prepuzio ricopriva ancora quasi tutto il glande gonfio ma lei è così straordinariamente umida da scoprire interamente la mia cappella con le labbra della sua figa, pian piano che lo prende tutto dentro di sé. Mi cavalca ondeggiando su di me, ha gli occhi chiusi per l'eccitazione e geme. Sentirla godere così, mi appaga da morire, penso che il mio unico desiderio sia farle provare il massimo del piacere, come merita. Incalza sopra di me mentre mi geme nella bocca, sentirla così a pelle è pura libidine e la mia mano aperta si stampa sulla sua chiappa soda, provocando un suono meraviglioso. Concedermi questa libertà mi sembrava un'eresia, ma sentirla apprezzare e aumentare il ritmo della cavalcata mi riempie subito di gioia. Come la prima volta perde il controllo del suo corpo sopra di me e sento il suo orgasmo, tutto quell'immenso piacere che le attraversa il corpo partendo dalla sua figa fradicia che avvolge ancora il mio sesso. Ansimando si lascia cadere sul sedile, sdraiandosi con le gambe su di me... sorride appagata, quasi imbarazzata, mi fa notate che i vetri sono tutti appannati e qualcuno da fuori potrebbe notarlo. Ma io non riesco a far caso a nessuno se non a lei e a quelle fantastiche gambe vellutate che sfiorano involontariamente il mio cazzo ancora gonfio e pulsante. Mi piego su di lei prendendola per i polpacci e lasciando che le sue caviglie si appoggino alle mie spalle. Ancora ansimante dall'orgasmo appena ricevuto, sente di nuovo entrarmi tutto dentro, mentre mi appoggio allo sportello senza mai abbandonare il suo sguardo. Ora posso spingere come voglio, ora è il mio turno. Colpi profondi, ritmati, secchi. Vederla sussultare mi eccita ancora di più. Lei prova a controbilanciare e rallentarmi facendo forza sulle sue gambe e portando le sue mani sui miei addominali tesi, ma più la sento e più mi spingo a penetrarla con forza. Dominarla con tutto il mio vigore è qualcosa che ho scoperto essere parte di me, della mia natura. Quella natura che proprio lei aveva portato alla luce offrendosi su quel tavolo tempo prima. Sento che sto per venire e incalzo con tutto me stesso... poi di getto lo tiro fuori e un'eruzione di piacere inonda il suo top, raggiungendo anche il suo collo. Sorridiamo, ancora l'uno sull'altra, mi dice che non sa se vorrà lavarlo quel top.

Nudi e appagati ci dilunghiamo in conversazioni senza capo ne coda, proprio nel nostro stile, proprio come fossimo sul divano del suo appartamento. Intanto il sole è già calato e di colpo la temperatura è scesa insieme alla luce. Svogliatamente ci vestiamo, ma entrambi vorremmo che tutto questo non finisca. Quando ancora non ho riabbottonato i jeans, O. mi sorprende bloccandomi e salendo di nuovo a cavalcioni su di me. Mi dice che non ne ha abbastanza e infila la sua mano nei miei boxer afferrandolo e tirandolo di nuovo tutto fuori. Mi sega baciandomi, ma il mio membro non tarda a gonfiarsi nella sua mano e subito sposta il suo perizoma per farmi entrare. La vedo di nuovo godere nella penombra e mi inebrio delle sue forme sotto i vestiti che mi sovrastano con eleganza e sfacciato desiderio. Questo ossimoro impersonato da O. credo sia puro sesso per me ed ora, sicuro di me e di ciò che voglio, assesto due pacche sonore sul suo culo. E poi ancora... e ancora... Quando la sento venire le afferro le natiche con così tanta forza da lasciare a lungo il segno delle mie dita sulla sua bella pelle. Ancora tremante di piacere mi sussurra che sarebbe un vero spreco farmi sporcare altri vestiti... e spostandosi in ginocchio al mio fianco lo prende tutto in bocca. Aiutandosi con la mano che gira riscendendo la mia asta, mi pompa, intenta a volermi far esplodere nella sua bocca. La sua sete di avermi mi porta rapidamente al culmine e riempio la sua bocca con la mia sborra calda e densa. Finché il mio sesso non ha smesso di pulsare, la sua bocca non si è staccata, affamata fino all'ultima goccia del mio piacere.

Sentirla raggiungermi le labbra per baciarmi con ancora il mio sapore in bocca è stato uno splendido arrivederci, con la promessa di vedere presto di nuovo quelle cascate. E così andò infatti, ci rivedemmo sempre lì, molto tempo più tardi, e nuovamente, nessuno dei due, vide quelle bellissime cascate.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Distanze invisibili:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni