Prime Esperienze

Bali


di Asteroide1962
10.10.2024    |    89    |    0 4.0
"Al mio fianco le ancelle coperte, come me, da tuniche semitrasparenti mi accompagnano Verso un trono vuoto..."
Quando mi hanno prospettato la vacanza a Bali non avrei mai immaginato la sua bellezza: verde, tanto verde e paesaggi mozzafiato su spiagge mai affollate. E il clima? caldo ma non troppo, ogni tanto qualche temporale a rinfrescare l’aria, inoltre le loro case, caratterizzate dal tetto a pagoda, sono fatte in legno, senza serramenti per permettere alla frescura di passare. I loro letti sono quasi a livello del pavimento, respiri aria pura che passa tra le pareti.
La guida locale che mi avevano consigliato, mi ha suggerito un massaggiatore che riceve nella sua casa, a ridosso della spiaggia. Un villaggio fuori dai circuiti turistici, quattro case (quattro, proprio così) di pescatori e lui.
Seduta in attesa, mentre la guida e il massaggiatore contrattano (mai pagare il prezzo che ti chiedono, contratta sempre -così mi avevano detto all’agenzia turistica che mi ha proposto il viaggio), mi godo la piacevole brezza che passa attraverso queste pareti semiaperte, brezza che sa di mare ma anche dell’incenso dei bastoncini che bruciano rilasciando volute di fumo nell’aria.

Mi spoglio li, davanti a lui a contrattazione finita e gentilmente mi invita a stendermi a pancia in giù, sopra ad un lettino da massaggi, quelli che hanno il buco per permettere di non torcere il collo e stare più comodi.
A mano a mano che comincia a posizionare delle pietre calde, non troppo, il giusto, dall’attaccatura sul collo, appena sotto il cranio e poi lungo la colonna vertebrale, sento che mi rilasso, sento il tepore partire cal collo e arrivare sin dentro il naso, dove si mischia al profumo di mare ed incenso che rilassa le mie membra e svuota la mia mente. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare, la mia mente è una tela vuota, nella pace della casa sento il rumore del mare, mi lascio cullare.
Sento le mani che iniziano a massaggiarmi il collo, sento il profumo dell’olio con il quale sono intrise, la brezza che trapassa le pareti culla il mio corpo, in lontananza un tuono preannuncia l’arrivo di un temporale.
Mi lascio trasportare dal movimento delle mani, il mio corpo è invaso da onde, nella mia mente si formano colori e movimenti che, ad occhi chiusi, si proiettano nelle palpebre dei miei occhi. Mentre il massaggio prosegue mi sento come fossi immersa nell’acqua, come fossi fluttuante tra il mare e il cielo, tra acqua e aria. Leggera, libera, sento le mani scendere lungo la schiena, sapienti massaggiano la zona dorsale, con movimento rotatorio e con una leggera pressione.
Rumore di pioggia sul tetto, la mia mente si perde, nell’ipnotica danza della pioggia e disegna l’immagine dell’interno di un tempio egizio, tutti nudi, tranne il Faraone e la sua Regina, coperti dai copricapi e da una corta gonna e con il torso nudo. Ammiro la loro bellezza, il disegno degli addominali di lui e dei seni di lei. Al mio fianco le ancelle coperte, come me, da tuniche semitrasparenti mi accompagnano Verso un trono vuoto. Al mio passaggio il popolo si prostra, il Faraone e la Regina no. Leggo lussuria negli occhi del Faraone e lo stesso in quelli della Regina, o forse è la mia mente che si immagina? Ho un piccolo sussulto, lo sfregamento della tunica ha indurito i miei capezzoli e, la mia elevazione rispetto agli altri mi ha eccitata, l’ancella alla mia destra lo ha notato e mi sorride, sa che dopo la cerimonia dovrà lavare il mio corpo nella vasca sacra.

Le mani scendono sul corpo, ora sono sui glutei, la pioggia è una musica che scende dal tetto, il profumo dell’incenso è gradevole e dolce. Ora le mani si concentrano sulla coscia destra, la mia mente riparte.
Sono nelle terme romane, due ancelle mi tolgono la tunica prima che entri in acqua, il mio corpo è ammirato dai presenti e dalle loro mogli.
Normalmente nelle terme romane ci sono vasche per uomini e vasche per donne ma qui mi trovo nelle terme private e qui la promiscuità è di casa.
Scendo gli scalini della piscina, l’acqua calda sale, dai polpacci, sempre più su…ho un brivido quando la sento arrivare alle grandi labbra. Indugio un attimo nello scendere, mi piace quel piccolo tocco dell’acqua, lo sento sul clitoride, mi stuzzica, mi eccita. I padroni di casa indugiano il loro sguardo sul mio sesso, sono di fronte a me, immersi nell’acqua fino al collo. Osservo un impercettibile movimento del corpo della donna e immagino la mano di lei sul sesso del suo uomo, perché lui si gira verso di lei con un sorriso di soddisfazione.

Le dita della mano hanno sfiorato le mie grandi labbra, un piccolo brivido di piacere ha percorso il mio corpo, vorrei che continuasse,lo vorrei supplicare, ma le sento scendere lungo la gamba.
La mente vaga, ombre e luce si alternano nei miei occhi. Ora sono in una grande piscina con l’acqua calma, nessuna onda, solo un senso di pace che mi pervade, mi avvolge. Sento l’acqua all’altezza del seno e lo accarezza, lo avvolge.
Sono stesa sulla schiena e loro mi massaggia all’altezza dei seni, il mio corpo è un fremito vorrei che insistesse di più, arrivasse sui capezzoli, vorresti sentire le dita che li sfiorano. Sento il mio sesso che si sta bagnando, la mia eccitazione crescere.
Allungo le braccia sopra la testa, le mani che mi prendono gli avambracci e li tengono fermi in quella posizione mentre altre mani mi massaggiano i fianchi e scendono verso le cosce. Vorrei aprire gli occhi, vedere. Vorrei toccare, vorrei baciare ma la mia mente è confusa, mi chiede cosa vuoi? Voglio godere, vorrei urlare che voglio godere. Con un uomo, con una donna o con entrambe? Nella mia mente vedo le mie dita dentro al sesso femminile, lo sfiorano, lo penetrano; poi, però ecco la mia mano stringere un membro, accarezzarne la lunghezza, lo sento pulsare.

Sento le mani sul mio pube, hanno un moto appena percettibile alzo leggermente il bacino come a volerle invitare a toccarmi li nel mezzo.
Una testa è appoggiata sul mio pube, sento la lingua che gioca pron le grandi labbra, prima piano, poi più insistenti. La bocca le bacia, poi le apre, le mangia e le risucchia come fossero una vongola golosa. I baci e le leccate si fanno insistenti, la lascio fare. Ho voglia di godere. Ora la lingua le ha allargate ed entra, esplora, raccoglie gli umori, poi esce e risucchia il clitoride, lo risucchia e ci gioca.
Stai per venire quando sento qualcosa mi fa aprire gli occhi e vedo il massaggiatore sorridere sopra di me.


P.s. Grazie all’anonima bellezza che ha ispirato il racconto
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