Lui & Lei
La sedia
di Asteroide1962
18.11.2020 |
1.832 |
3
"Scende con le mani sul corpo, si sfiora la pancia, risale sollevando le tette e cercando di portarsele alla bocca per leccarsi i capezzoli: la sua lingua..."
Seduto nel divano di un elegante salotto sorseggio il whisky mentre guardo la coppia: Lei, Matilde, occhi verdi, magnetici, capelli a caschetto castani camicia aderente che “tira” un po’ su un seno non abbondante ma pieno, jeans attillati che, come ho notato mentre camminava davanti a me, esaltano un culo ben fatto, rotondo e sandali argentati con tacco dodici, senza calze, unghie sia quelle delle mani che quelle dei piedi curate e smaltate di rosso; Lui, Cristian, un bel uomo, fisico proporzionato, barba curata, abbronzato, camicia con tre bottoni sbottonati che fanno intravedere un torace villoso.Abbiamo parlato del più e del meno per sciogliere il ghiaccio, conoscerci meglio e adesso il nostro discorso sta deviando verso il motivo della mia visita: io sarò lì per il loro piacere di esibirsi ma non dovrò in nessun toccarli, pena la fine del gioco e dei nostri incontri.
Matilde, mentre Cristian parla, mi guarda come per cercare di capire se mi atterrò alle regole oppure se farò di testa mia è noto con piacere che alla fine annuisce con un sorriso che interpreto come approvazione alla mia presenza.
A suggellare il patto alziamo i bicchieri e brindiamo a questa serata è dopo un sorso Matilde esce dalla stanza.
Mentre parliamo Cristian si alza e spegne le luci avendo cura di lasciare accesa solo una lampada da tavolo posizionata sul tavolino del salotto, sistema una sedia da cucina davanti al tavolino stesso e poi mi invita a mettermi comodo togliendomi la giacca.
La luce della stanza attigua è una lama che illumina il salotto in penombra e, in mezzo a questa lama, Matilde illuminata come una divinità greca in quella che credevo una tunica ma che nella realtà si rivela una vestaglia da camera, in seta, cinta ai fianchi da una cintura.
Con il fiato sospeso la osservo entrare, dopo che ha spento la luce e, avviandosi verso la sedia, scioglie la cintura scoprendo lentamente il suo fisico e rimanendo in reggiseno e culotte, anch’esse di seta, prima di sedersi sulla sedia.
Bella, imperiosa ed erotica volge il suo sguardo verso di me ed in Lei leggo la voglia di essere guardata e la sua eccitazione in un attimo diventa la mia e sento il mio cazzo irrigidirsi.
Inizia lentamente ad accarezzarsi il seno senza togliere il reggiseno, poi slacciatolo, si stringe i capezzoli che piano piano si irrigidiscono ed escono.
Scende con le mani sul corpo, si sfiora la pancia, risale sollevando le tette e cercando di portarsele alla bocca per leccarsi i capezzoli: la sua lingua esce, spinge la testa in avanti; vedo la sua eccitazione montare anche dal movimento delle gambe che allarga e chiude.
Scende con le mani lungo i fianchi accarezzandosi, la testa piegata all’indietro, arriva all’esterno delle cosce, le sfiora, le pizzica.
Affascinato dalla scena non mi sono accorto che Cristian, accanto a me, si è tolto la camicia e slacciatosi i pantaloni ha estratto il suo cazzo e lo sta accarezzando con una mano mentre con l’altra cerca di sfilarsi pantaloni e boxer in un colpo solo.
Lo guardo e per un attimo il mio cazzo si affloscia vergognandosi della sua dimensione rispetto a quella del suo vicino. Oddio, devo dire che non sono minidotato anche se a cazzo floscio non faccio una gran bella impressione e quando è in tiro, oltre ad essere bello dritto, raggiunge una discreta lunghezza e una buona larghezza ma quello che svetta tra le gambe del mio vicino è proprio un bel vedere: dritto, turgido, venato e con la cappella bella in evidenza.
Insomma, Matilde e Cristian, li eleggo come coppia portatrice sana di eros.
Guardo di nuovo Matilde che nel frattempo ha infilato la mano sotto le culotte e sta accarezzando le grandi labbra della sua figa, seguo i movimenti delle dita attraverso i movimenti della seta è noto che la stoffa si sta inumidendo. Matilde sfila la mano e se la porta alla bocca, lecca avida indice e medio e reinfila la mano nelle culotte continuando il gioco.
Ora, stringendo le gambe, passa le mani sui fianchi, sfila le culotte e me le lancia perché possa annusarne il profumo.
Nuda è uno splendore. Allarga le gambe e si accarezza l’interno delle cosce avvicinandosi sempre di più alla figa e, quando la trova, con la mano sinistra la accarezza esternamente mentre con l’indice destro la infila.
Il gioco delle mani eccita tutti e tre e i gemiti di Matilde si fanno più intensi.
Ora vedo che si infila due dita, poi tre, poi di nuovo due, poi di nuovo tre in un movimento casuale.
Cristian si alza con il cazzo svettante e si dirige verso di lei ed io in quel momento ho la mente in subbuglio pensando allo spettacolino che mi si prospetta ma invece vedo che porge a Matilde un cazzo finto, di quelli che alla base hanno una ventosa, e si risiede continuando ad accarezzarsi il cazzo.
Sedendosi sul bordo della sedia Matilde si infila il dildo lentamente fino alla base gustandosi ogni millimetro di quel placebo erotico.
Poi lo sfila e lo reinfila con movimenti sempre più veloci, seguendo il ritmo del suo piacere.
Usando la ventosa lo attacca alla seduta della sedia e poi inizia una cavalcata che, a giudicare dai suoi gemiti, la sta portando verso l’apice del piacere.
Sfortunatamente il dildo si muove e cade dalla sedia ma Lei, ormai giunta all’apice, non perde tempo a raccoglierlo e continua con la mano fino a quando il primo spruzzo di squirt non sancisce il piacere che sta provando.
Spruzza una, due, tre volte innondando la sedia e il pavimento e poi, sulla gambe tremanti, va verso Cristian e poggiando un piede sul bracciolo del divano avvicina la sua figa alla bocca di Cristian.
Lui avido la lecca, lecca le gambe, risale verso la vulva aperta, scendo verso il culetto che, partecipe come il resto del corpo al piacere, pulsa in movimenti spasmodici e poi torna verso la vulva prendendo il clitoride in bocca e succhiandolo come fosse una caramella.
Mi sono spogliato anch’io e mi sto segando mentre seguo la scena, Matilde si gira e leggo le sue voglie nello sguardo.
Si impala sul cazzo dì Cristian mentre continua a guardare il movimento delle mie mani sul mio cazzo.
Sento i gemiti della coppia che aumentano ed ora stanno limonando e sorridendosi a vicenda presi dall’amplesso.
Cristian dice qualcosa nell’orecchio di Matilde che annuendo si sfila dal cazzo, si gira e si fa infilare da dietro. Cristian la prende per i fianchi facendola salire e scendere mentre lei si tortura i capezzoli e, noto con piacere, non stacca lo sguardo da me.
L’urlo che hanno prima Cristian e poi la stessa Matilde mi avvisa che entrambi sono venuti anche se non hanno nessuna intenzione di staccarsi.
Guardandoli vengo anch’io con uno spruzzo che mi arriva ben oltre la base dello sterno e che mi lascia spossato e appagato.
Come persone in trance ci guardiamo ancora lussuriosi ma appagati e Matilde, sfilatasi da Cristian, prima di sedersi mi bacia con un bacio, lungo e profondo nel quale faccio la conoscenza della sua lingua.
NB i personaggi e i nomi di questo racconto sono di pura fantasia. La scena della sedia è stata ispirata da un video pubblicato in questo sito che mi ha preso sin dal primo momento che l’ho visto. La protagonista del video sa cosa penso di quel video e spero non me ne voglia so l’ho usato per farne un racconto e sono disposto a pagarle il copyright ovviamente in natura.
Un grazie a tutte le donne che si mostrano sia sul palco delle esibizioniste che nelle varie foto: siete tutte splendide e accendete mille desideri.
Un grazie a quanti lo leggeranno e mi lasceranno un commento.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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