Prime Esperienze
Andrea...
di Singol1967
21.04.2021 |
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"Guardavo ballare tutti travestiti in qualcosa finché mi colpi' l'ingresso in pista di due lunghe gambe lasciate scoperte da una mini veramente mini..."
Ero ad una festa di carnevale vestito da marinaio tanto per mettere su qualcosa. Annoiato mi sorseggiavo un cuba libre sotto la pista da ballo di una villa dove spesso venivano organizzati eventi e feste del genere. Guardavo ballare tutti travestiti in qualcosa finché mi colpi' l'ingresso in pista di due lunghe gambe lasciate scoperte da una mini veramente mini. Sotto aveva delle autoreggenti che nel muoversi ballando lasciava ben vedere ed anche un bel culetto. Truccata molto pesante che mi faceva pensare si fosse vestita da troia. Era un bel vedere indubbiamente ed il mio sguardo era rapito dal suo lento dimenarsi e pensavo che sarebbe stata proprio una bella scopata. Ora ballava proprio davanti a me e con il cenno di un dito mi invita in pista ma io nonostante tutto (e aggiungo anche stupidamente) non accettai. Allora scese verso di me, prese una mia mano e mi fece capire di seguirla. Andammo in un'altra parte della villa che non era adibita a festa, apri' una porta e mi fece entrare. Accese una lampada da scrivania e capii che eravamo in uno studio. Chiuse a chiave la porta e mi fece capire con dei cenni che non dovevo assolutamente parlare. Mi invitò a sedermi sulla poltrona della scrivania e lei subito si inginocchiò davanti a me. Tirò giù i miei pantaloni ed i miei boxer lasciando svettare il mio cazzo duro, turgido e voglioso. Chiusi gli occhi pensando fosse un sogno ma le sue labbra stamparono un bacio proprio sulla mia cappella regalandomi una piacevole realtà. La lingua giocava con la mia cappella per poi percorrere tutta l'asta, su e giù lentamente. Mormorai un:《 è bellissimo 》ma lei subito mi mise una mano in bocca per zittirmi e continuò a farmi dei cenni inequivocabili; bisognava stare in silenzio e non far rumore. Feci un segno con il capo di avere capito ed ecco che lei tornò subito a lavorarmi il cazzo. Labbra, lingua e bocca impegnate tutte per darmi piacere senza avere fretta. Si stava letteralmente gustando il mio cazzo e questo mi evitava ancora di più. Ogni tanto si fermava come per darmi tregua o quasi per pensare cosa farmi, come procedere. Riprende la mia cappella tutta in bocca, contemporaneamente muovendo anche la lingua. Le poggio una mano in testa e la spingo verso il cazzo. Capisce subito che voglio essere pompato e inizia un veloce su e giù. Il cazzo appare e scompare nella sua bocca e vorrei gridare il mio piacere. Instancabile continua sempre più veloce ed io ormai non posso più resistere. Le vengo in bocca e sento lei ad ogni mio schizzo di sborra sento lei ingoiarla giù. Questo mi eccita ancora di più portandomi ad una copiosa venuta. Non se ne lascia sfuggire nemmeno una goccia lasciandomi il cazzo con una forte succhiata. Si tira su, prende a ricomporsi e a rimettersi il rossetto sulla labbra sparito durante il pompino. Io avevo ancora il cazzo duro dovuto alla tanta eccitazione per la situazione e per questo angelo venuto dal cielo. La abbracciai alle spalle facendole sentire il cazzo sotto la sua gonna muovendo il bacino come se la stessi scopando. Non si tirò indietro, prese le mie mani e se le portò ai suoi fianchi. Poi infilò una mano in borsa tirando fuori del gel che mi spalmo' velocemente sul cazzo. Si spostò le mutandine e prese in mano il mio cazzo ben in tiro puntando la cappella sul buchetto del culo. Pensai immediatamente che non voleva essere scopata ma direttamente inculata. Spinsi senza remore per la tanta eccitazione e lei emise un piccolo gemito. Cominciai a muovere il bacino con un lento su e giù. Lei si lasciò andare sulla scrivania in una più comoda posizione a pecorina. Ogni tanto le rifilavo colpi più secchi e sentivo oltre lo sbattere delle sue chiappette contro di me anche il cigolare della scrivania. La cosa mi mandava in estasi ed iniziò un vero martellamento del suo buchetto, me la stavo proprio inculando. Sempre più veloce scorrevo con il mio cazzo in quel culetto accogliente fino a che stringendo sempre più forte i suoi fianchi le venni dentro riempendola con tanta calda sborra. Sfinito mi lasciai andare sopra di lei che era ancora a pecorina sulla scrivania. Poco dopo ci rivestimmo e sempre in silenzio andammo via alla chetichella. Tornammo alla festa lei mi saluto facendomi l'occhiolino ma subito dopo la sentii chiamare: 《 Andrea dov'eri?》Un dubbio da quel giorno mi è rimasto...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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