Lui & Lei
Inventario parte 1
di Singol1967
10.04.2021 |
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"Cercò di liberarsi senza troppa convinzione mentre una mia mano era già scesa e stringeva una sua coscia..."
Una volta l'anno mi toccava un inventario del magazzino ma quella volta appariva meno seccante perché lo avrei dovuto fare con una collega di Milano che scendeva appositamente a Roma per l'occasione. Come sempre lo si svolgeva nel week end dove nel sabato si effettuava il lavoro grosso mentre nella domenica si pensava alle rifiniture. Anche quella volta andò così,tante ore di lavoro nel sabato ma poi finalmente arrivò il momento di smettere. La portai nel suo albergo che avevo prenotato appositamente vicino casa per potersi cambiare e dare una rinfrescata. Sarei ripassato dopo un'oretta per andare a cena insieme. La giornata seppur lavorativa era stata allegra e le battute tra noi erano sempre eloquenti senza troppe remore. Seppur colleghi ci lasciavamo andare senza problemi e così fu anche la cena in un ristorante dei castelli romani. Finito di mangiare proposi di fare due passi a piedi ma la temperatura esterna non era troppo ideale. Infatti lei cercò il mio braccio per stringersi a me ma io con un pizzico di esuberanza me la abbracciai forte muovendo anche il braccio sulle sue spalle. In effetti sembravamo una coppia a tutti gli effetti se non che il suo marito vero era su a Milano. Stretti in quell'abbraccio arrivammo alla macchina e lei (Serena, nome di fantasia) mi ringraziò per i miei modi gentili. Probabilmente anche il vino si faceva sentire anche perché Serena mi aveva raccontato che non aveva abitudine nel berlo. Sempre giocando, scherzando e con mie battute fatte di doppi sensi ritornammo all'albergo ma non andai all'ingresso principale. Scelsi di fermarmi nell'apposito parcheggio riservato ai clienti che comunque era accessibile a tutti.
La guardai e le chiesi se aveva ancora freddo ma lei rispose che stava meglio. Nonostante ciò mi avvicinai a lei chiedendole di darmi le spalle. Così cominciai a massaggiarla e lentamente scendevo spaziando anche sui fianchi. Serena mi disse che ero bravo e questo mi fece arrivare nella parte bassa della schiena. Poi le tirai su il cappotto così che le mie mani potessero sentire meglio quel suo fisico minuto. Serena era piccolina ma nel complesso graziosa. Mi stavo eccitando e le mie mani diventano sempre più bramose e Serena allora mi disse che era tardi, che ormai era ora di andare a riposare. Incurante delle sue parole la tirai a me. Le mie mani erano sui suoi fianchi e lei poggiava il suo corpo su di me. Disse qualcosa che per me apparve incomprensibile e senza nessun indugio andai a baciarla con forza. La strinsi ancora più forte mentre la mia lingua cercava la sua. Cercò di liberarsi senza troppa convinzione mentre una mia mano era già scesa e stringeva una sua coscia. Diede uno strattone riuscendo a pronunciare:《dai, cosa fai?》
Io ormai ero troppo eccitato ed avevo una sua tetta su una mia mano mentre l'altra sul suo ventre scendeva ad altezza della sua fica. Cominciai a baciarle e leccarle il collo mentre la tastavo impudicamente.
Non so se per voglia anche sua, se per l'effetto del vino o per la sorpresa della situazione capii che ormai sarebbe stata accondiscendente. Le avevo tirato su la gonna da una parte scoprendo che aveva delle autoreggenti. Sentivo il calore della sua pelle dando così l'ultimo colpo alla mia eccitazione. Abbassai il sedile della macchina come a farlo diventare un letto. Tirai su la sua gonna e affondai la mia mano tra le sue cosce. Spostai le sue mutandine e cominciai un lento ditalino capendo che si era eccitata. Le tolsi le mutandine e le aprii le cosce scoprendo la sua fichetta con un piccolo ciuffetto di peli. Mi ci tuffai cominciando a baciarla e leccarla tutta. Ora lei mugugnava di piacere e i suoi umori erano copiosi. Il mio cazzo stava scoppiando e finalmente lo liberai. Quando Serena lo vide riuscì a dire che rischiavamo di essere visti e che non era il caso. La mia risposta fu di stare tranquilla mentre stavo per mettermi sopra di lei. La tirai un po' giù dal sedile e le allargai bene le cosce. Portai il mio bacino sul suo facendole sentire la mia cappella sulla sua fichetta bagnata. Spinsi ed entrai facilmente sentendo lei che già mormorava di piaceva. Infilai tutto il cazzo e poi mi sistemai comodo per poterla cominciare a scoparla. Era tutto pronto ed ecco un colpo lento per cominciare, poi un altro ed un altro ancora. Presi un certo ritmo che ogni tanto mi gustavo ad interrompere per regalargli un colpo forte e secco. Il tutto accompagnato da un: 《 prendi Serena 》.
I suoi mormorii erano sempre più lunghi, segno che le stava piacendo. Continuavo a scoparla sempre più forte in quella fichetta ormai colma dei suoi umori. Spingevo con forza e velocità, ormai stavo per esplodere. Sentii lei che mi diceva: 《 dai, dammelo tutto 》.
A quelle parole lo spinsi con ancora più forza e con un forte siiiiii la riempii di calda sborra. Schizzai in quella sua fica più volte e stremato mi lasciai andare sul suo corpo. Passo' circa un minuto e mi tirai su da lei dicendogli che è stato veramente bello. Lei ammicco' un gran sorriso e mi diede un dolce bacio.
La serata ora era veramente finita ma ancora l'inventario non era finito...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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