orge
PRESA COMPLETAMENTE
di AmaciAncora2023
18.08.2024 |
9.694 |
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"Gli altri però sembravano avere ancora voglia di giocare, quindi probabilmente ci sarebbe poi stata una bella fetta di torta anche per loro..."
L’avevo convinta, un po’ forzosamente, a partecipare a una festicciola che sapevamo entrambi si sarebbe poi trasformata in un’orgia, ospiti di due ragazzi giovani, di cui uno bisessuale, che approfittando dell’assenza dei genitori avevano organizzato tutto, invitando anche altre due coppie, che però tra loro già si conoscevano, come scoprimmo in seguito.Quando arrivammo nell’appartamento, faceva molto, troppo caldo, il riscaldamento era al massimo e la temperatura non era affatto confortevole, visto anche che era febbraio e fuori faceva molto freddo; ci trovavamo d’altronde alla periferia di Torino ed eravamo arrivati vestiti in modo pesante e invernale.
Di tutti i presenti, solo uno dei due maschi accoppiati era già a torso nudo, si comportava da smargiasso ed aveva il tipico atteggiamento che a Laura, la mia bella compagna, non piaceva affatto: doveva già aver bevuto troppo, e aspirava a condurre la serata accentrando su di sé l’attenzione di tutti con battute volgari, ovviamente a sfondo sessuale: basso livello culturale, ahimé!
I ragazzi ci offrirono subito da bere cercando di metterci a nostro agio, con modi gentili, quasi intuissero il nostro imbarazzo nei confronti dell’altro, poi io mi appartai per andare a urinare in toilette.
Quando tornai nella stanza i giochi erano già iniziati, e i due ragazzi eran già intorno a Laura, seduta su una sedia che prima non c’era, invero un pochino sulle sue: mi avvicinai e le presi una mano dolcemente, mettendola sul pene di uno dei due, che senza farsi pregare lo tirò fuori e lo offrì alle sue mani, che a quel punto reagirono di conseguenza iniziando a masturbarlo.
L’altro ragazzo nel frattempo era già passato davanti alla sedia e le stava proponendo, inginocchiandosi, un cunnilingus, allargandole leggermente le gambe.
Laura aprì le cosce con quel movimento spavaldo che è forse la cosa che più mi eccita nel sesso con una donna, quando cioè decide di aprirsi al piacere.
Lui le sfilò le mutandine e lei, come di consueto, sollevò alternativamente prima un piede poi l’altro per permettergli di togliergliele, un’altra scena che trovo sempre molto, molto erotica, soprattutto perché nel contempo non smise di menare il cazzo all’altro.
Sapevo bene che a Laura piace molto farsela leccare a lungo, soprattutto se il fortunato di turno è abile e non si stanca subito, come invece capita sovente a me; questo doveva saperci fare, perché non solo lei gli teneva la testa premuta con una mano, ma aveva anche preso il cazzo dell’altro in bocca e lo stava spompinando di gusto.
Dietro di me, intanto, le altre due donne si erano inginocchiate a succhiare il cazzo prima ai rispettivi compagni, poi scambiandosi di posto.
Mi avvicinai a quella bruna, una tipa dal viso aperto e simpatico, coi capelli lunghi raccolti a coda di cavallo, che mostrò subito di gradire l’intrusione delle mie dita, prima delicata e limitata alla vagina, poi più determinata a interessare profondamente anche l’ano: per qualche minuto si dimenò favorendo i miei movimenti, mentre prendeva in bocca il grosso pene del suo uomo, quello maleducato che così cattiva impressione ci aveva fatto appena entrati.
Provai ad accarezzare anche il culetto dell’altra, una biondina un pochino in carne e i capelli a caschetto, e anche lei mi lasciò fare, ma senza troppo entusiasmo.
I due ospiti avevano intanto portato Laura sul divano e stavano continuando a lavorarla come prima, mentre uno le leccava la figa l’altro le dava il cazzo in bocca, anche se probabilmente si erano avvicendati. Con la coda dell’occhio la vidi sussultare inarcando la schiena, segno che aveva raggiunto il suo primo orgasmo. Tutto sommato, dati i suoi tempi solitamente lunghi, non ci aveva messo molto a godere, della qual cosa fui molto contento, immaginandola anche molto bagnata.
Dopo essermi fatto succhiare un poco anche io il cazzo dalla brunetta, provai a scoparmi la bionda che nel frattempo si era messa carponi sul tavolino; vedendo che il suo uomo non si avvicinava per darle ciò che voleva, infilai un preservativo pensando che volesse offrirmela, ma lei mi fece capire subito di non gradire affatto, non capii mai il motivo.
Ovviamente desistetti immediatamente, e a quel punto il compagno dell’altra me la offrì spudoratamente, tenendole aperte le natiche con le mani: vi affondai immediatamente, e capii subito che era abituata ai grossi calibri, infatti non solo non accusava alcun fastidio nei confronti dei miei colpi più profondi che avevo iniziato ad elargirle, ma ad ognuno di questi spingeva il culo verso di me, cercando una penetrazione ancor più profonda rispetto a quella già notevole che le mie grosse dimensioni le offrivano.
Mentre ero così piacevolmente affaccendato, non mi accorsi che il bruto aveva colto l’occasione per buttarsi letteralmente su Laura e che aveva iniziato a scoparla selvaggiamente e a fondo, così come peraltro anche io stavo facendo con la sua donna, con l’importante differenza che alla mia non piaceva affatto il sesso ruvido e grezzo, infatti se ne lamentava ad ogni colpo con dei gemiti che lui probabilmente interpretava come di piacere.
Il porco si accanì sulla mia compagna per almeno cinque minuti, prima di uscire, togliersi il preservativo e venirle abbondantemente sulla pancia, emanando grugniti di soddisfazione.
Appena lui si ritirò, ecco che anche l’altro smise di scopare la sua bionda, che nel frattempo aveva penetrato, e si avvicinò a Laura con l’evidente intenzione di darle anche il suo cazzo dentro.
Non che la cosa mi spiacesse del tutto, in fondo eravamo adulti e se lei avesse davvero voluto interrompere quel furioso e ripetuto assalto alla sua vagina avrebbe potuto benissimo farlo, la determinazione in altre occasioni non le faceva difetto, però mi accorsi subito di un problema, il porco non si era nemmeno degnato di infilare un preservativo!
Immediatamente smisi di scopare la bruna e intervenni con un “No, aspetta!” forte e deciso, che bloccò tutti nella posizione in cui erano:
“Devi infilarti prima il condom!” - gridai.
Con un certo imbarazzo, l’uomo si decise a fare quanto richiesto, e subito dopo affondò a sua volta bene dentro a Laura, di nuovo con foga, di nuovo a fondo, portandole colpi fortissimi e in frequenza ravvicinata.
Avrei voluto fermare tutto, e spiegare anche a lui che a lei così non piaceva, che preferiva di gran lunga prenderlo da dietro, ma lì per lì non trovai la determinazione sufficiente a fermare tutto una seconda volta, così li lasciai fare, provando una strana sensazione; mi sembrava che due brutti draghi neri fossero calati sulla mia donna per fottermela mio malgrado, e la cosa strana fu che si trattò di un’emozione solo in parte negativa, come dolce e amara insieme, quasi struggente.
Forse provai ciò che gli anglosassoni chiamano cuckold: fu la prima volta, ma non certo l’ultima.
Fatto sta che lasciai che anche questo maschio si fottesse la mia donna con violenza, in un’azione talmente focosa che tutti noi altri intorno smettemmo di fare alcunché e dedicammo tutta la nostra attenzione alla coppia sul divano.
Solo il primo che l’aveva scopata aveva un’espressione compiaciuta sul viso, tutti gli altri invece, e anche le due donne che avevano capito perfettamente la situazione, avevano un che di preoccupato nello sguardo, soprattutto i due ragazzi giovani che l’avevano concessa facilmente ai due più maturi ed esperti ospiti.
Quando anche il secondo maschio ebbe goduto, stavolta direttamente in faccia a Laura in modo volgare e schifoso, tirandola per i capelli (altra cosa che solitamente non gradisce), ebbi una sorpresa straordinaria: mi chiamò vicino a sé e invece di piagnucolare, come invero mi sarei aspettato, mi disse sottovoce all’orecchio:
“Fottimi ancora come una troia, fai vedere che porco sei anche tu… ho ancora voglia...”
Questa frase fu per me come una scossa elettrica: la girai in ginocchio e mi misi a scoparla fortissimo anch’io. Data la posizione, la sua preferita, dopo una trentina di colpi iniziò ad avere una serie di orgasmi ripetuti che in poco tempo la mandarono completamente fuori di testa, come in una sorta di incoscienza vigile, tutta fremente.
Feci cenno ai due ragazzi che potevano approfittarne anche loro per farselo succhiare, mi spiaceva che fossero stati messi molto in disparte dalle scene precedenti, e loro non si fecero scrupolo a infilarglielo a turno in gola, ringalluzziti dagli eventi precedenti.
Ebbi per qualche istante il sospetto che la mia donna volesse offrirmi una sorta di rivincita nei confronti degli altri due, ma questa mia teoria non fu in seguito mai confermata da Laura, che anzi mi disse che si era divertita molto, quella sera; forse era più troia di quanto avevo fino a quel momento creduto?
Mi stavo facendo troppi problemi, forse solo io avevo vissuto in quei termini quella serata, quindi non ci pensai più, e continuai a montare la mia donna come mai fino a quel giorno avevo fatto.
Quando fui sul punto di venire, la riportai alla posizione precedente, sotto con le gambe divaricate, con lo scopo di farle male - ben sapendo che aveva la vagina ancora dolorante a causa delle penetrazioni precedenti - e le diedi una serie finale di una ventina di colpi, venendole infine dentro con tutta la forza che avevo, baciandola profondamente e dicendole quanto l’amassi.
La serata si chiuse poi piuttosto rapidamente, almeno da parte nostra che lasciammo in fretta la compagnia, giusto il tempo di darci una lavata in bagno e di ringraziare i nostri giovani ospiti, i quali secondo me non si erano fino a quel momento divertiti molto, ma forse anche questa era solo una mia impressione.
Gli altri però sembravano avere ancora voglia di giocare, quindi probabilmente ci sarebbe poi stata una bella fetta di torta anche per loro.
Da quella serata trassi il convincimento che la mia donna volesse essere trattata da me con più forza e determinazione di quella che credevo, e ne ebbi poi molte conferme in seguito, ma di questo parleremo la prossima volta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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