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Laura al casino


di cukcorn
07.09.2024    |    86    |    1 8.7
"Inutile dire che scopammo come ricci..."
E’ da molto tempo che volevo scrivere di un episodio reale accaduto ormai da più di vent’anni. Noi da quando ci siamo messi insieme abbiamo messo in pratica fin da subito questa nostra ‘giocosità’ nei rapporti sessuali. Prima scambiandoci con coppie amiche, poi ampliando i giri mediante le inserzioni su Secondamano e il fermoposta. Avevamo trovato diversi amici, coppie e singoli, con i quali regolarmente ci si trovava per serate di grandi scopate. Uno dei partecipanti, vedendo con quanta ‘passione’ Laura si dava ai maschi che la fottevano, cominciò a incuriosirla dapprima con delle mezze frasi o allusioni a rapporti a pagamento, su insistenza di Laura da sempre molto curiosa nel sesso, ci confidò che a Brescia c’era un vero e proprio casino, con una ragazza che doveva stare tre giorni dentro a disposizione, che per lei così porca sarebbe stato una miniera d’oro e che se interessava, conoscendo il titolare, l’avrebbe accompagnata per un eventuale accordo.
Laura accettò e un sabato andammo a Brescia lui accompagnò Laura dentro, mentre io aspettai fuori. Stettero via per quasi un ora e quando uscirono mi dissero che era tutto a posto e che era stata fissata una data in cui mia moglie avrebbe preso ‘servizio’.
Io ero confuso ed eccitatissimo, a casa poi mi raccontò che il tenutario l’aveva ‘provata’ facendoselo succhiare e scopandola. Poi le spiegò le regole, avrebbe avuto una camera al piano di sopra doveva portare il cliente al lavandino per lavargli il cazzo e doveva sbrigarsi, in quanto spesso ci sarebbe stata la fila di gente pronta a salire per provare la nuova ragazza. Orario dalle 8 alle 24 con una breve pausa per pranzo e cena. Inutile dire che scopammo come ricci.
Arrivò il fatidico giorno, l’accompagnai un giovedì pomeriggio e la lasciai enrare da sola, io avrei dovuto andare a riprenderla il sabato sera a mezzanotte. Tornai a casa in stato di trance, non avevamo ancora i cellulari per cui dovevo aspettare che lei potesse chiamarmi tra una scopata e l’altra. Ogni tanto mi chiamava in ufficio e io non ci stavo più con la testa. Il venerdi sera partii per Brescia e mi presentai in questa locanda come un cliente qualsiasi, il titolare mi chiese chi mi aveva indirizzato lì e io gli dissi che ero un amico di Laura, lui mi rispose che c’era gente e avrei dovuto aspettare un po’ prima di salire, cosi mi sedetti in un salotto dove ogni tanto vedevo scendere e risalire i clienti, finalmente venne il mio turno e potei salire, lei era nuda io non capivo più niente la presi sul letto a gambe aperte continuando a ripeterle troia troia troia come un mantra ed abbi l’orgasmo più intenso della mia vita che purtroppo non ho più provato partendo dal cervello spandendosi per tutto il corpo fu una cosa indescrivibile. Era già quasi mezzanotte e quando scesi, dopo aver pagato la marchetta, vidi un ultimo cliente salire.
I l sabato e andai a prenderla e questa volta mi presentai al tenutario come il marito di Laura. Lungo la strada di ritorno, mi fermai in una piazzola dell’autostrada e li scopammo, troppa era la libido che avevo e poi a letto nel pieno della notte ci svegliammo per scopare ancora. Il giorno dopo con calma mi raccontò un po’ di dettagli, praticamente in due giorni e mezzo si fece 100 clienti, probabilmente il tenutario aveva sparso la voce che c’era disponibile una non professionista. uno degli avventori la prenotò per l’intero pomeriggio per scoparla e incularla a pelle, molti le chiesero perché lo facesse o se voleva scrivere un libro sull’argomento, non capendo che era solo una sua fantasia che si stava realizzando alla grande. Peraltro anche il figlio del tenutario tutte le mattine saliva con la colazione e se la faceva di bocca o figa. Vi lascio immaginare quante scopate seguirono quel tempo, considerando che la troia aveva già preso accordi per tornarci di li a poco.Quando venne il tempo del secondo turno, l’accompagnai io ormai il tenutario mi conosceva come grande cornuto che godeva a sapere la propria moglie a disposizione di chiunque. Io gli chiesi se c’era un modo per spiare la cameretta e lui mi disse che dallo spigolo in alto c’era un minimo di visibilità, così mi lasciò spiare qualche incontro e tanta era l’eccitazione che sborrai un paio di volte sulla porta. Ci furono un paio di clienti che invaghiti di Laura le chiesero se fosse disponibile a rivederli, lei accettò e in particolare con uno dei due la cosa andò avanti per anni vedendosi nei motel.
Fu un esperienza incredibile per entrambe, che poi finì dopo la terza volta.
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