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L'orgia liquida

23.04.2018 |
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"“Non voglio bagnarmi i capelli”, protestò, poi sussultò sentendo due mani che da dietro si erano poggiate sui suoi seni famosi per la loro perfezione..."
Ero andato a quella festa per rivedere vecchi amici e rinnovare vecchie emozioni. Mi ero ritrovato a fare il palo circondato da tre ammiccanti fanciulle che mi ballavano attorno. Rosina aveva organizzato proprio una bella festicciola, ma ci sarebbe stato tempo. La incrociai, quasi nuda, attraversando la sala. Conservava il perizoma e quei meravigliosi stivali neri da strega sexy che aveva comprato per l'occasione. Le cinsi la vita e la baciai. Sentìi la linguetta a punta che aveva titillato con voluttà i migliori clitoridi del circolo dove andava ogni estate a prendere il sole. Sapeva di buono.“Vado a recuperare Gianni”, disse lei. Gianni era suo marito, il secondo. Il primo aveva fatto anni prima una... brutta fine: l'aveva persa! Al secondo tentativo Rosina aveva trovato l'uomo perfetto per il rapporto perfetto e insieme avevano scoperto il sesso in tutte le sue varianti, partendo da quella condivisa con altri. “Ora sono felicemente zoccolina!”, comunicava allegra alle amiche di giochi parlando della sua storia.
Avevo voglia di una pausa. Andai in camera, mi spogliai, presi accappatoio e ciabatte e mi diressi verso il wellness dell'albergo. “Vado in sauna. Venite anche voi?”, suggerìi incontrando nel corridoio una bella coppia conosciuta in chat. Lui era robusto e sorridente, lei una bella mora dai capelli ricci che amava esibirsi in cam. Disinibita era dir poco, tanto da non preoccuparsi di essere vista in volto, anche se non era davvero il volto la parte di lei statisticamente più guardata.
La ragazza dell'albergo che curava il wellness sapeva bene di che festa si trattasse, non era la prima, ma faceva come se i clienti fossero come tutti, sorridente e professionale. Mi porse l'asciugamano bianco e mi indicò la zona benessere.
Abbandonai l'accappatoio e le ciabatte ed entrai nudo nella sauna del wellness disponendo accuratamente l'asciugamano sotto il sedere e i piedi, come i nordici insegnavano. Avevo appena cominciato a sudare quando la coppia incontrata prima entrò, in costume, e si sedette salutandomi.
“Il costume qui non si usa”, li rimproverai. “Non sapevamo bene cosa si poteva fare qui”, rispose lui. Si guardarono e si tolsero tutto. Non erano mai stati a una festa libertina. “Non ci sono problemi – spiegai – potete fare quel che vi pare o non fare niente, con chi vi pare, senza che nessuno vi chieda nulla o si ponga problemi. Basta evitare di creare problemi a quelli che lavorano”. Anche se sapevo che molti camerieri e cuochi non vedevano l'ora di buttare l'occhio su qualche mise provocante e magari riuscire a vedere anche di più. E chissà, toccare!
Lara e Marco si guardavano intorno. Conversammo come buoni amici. Era la prima volta che ci si incontrava di persona ma avevamo chiacchierato tante volte in chat prima di vedere allo schermo lei, totalmente nuda, che si faceva prendere ovunque e in ogni modo, tornando poi al portatile per leggere i commenti, sorridendo complice.
“Idromassaggio?”, proposi. Eravamo tutti e tre abbastanza sudati. “Buona idea”, rispose lui. Passammo sotto la doccia senza quasi guardarci, nudi ma con totale naturalezza. Ci salutò un'altra coppia, due ragazzi pugliesi simpatici, Ciro e Assunta, lei piccolina ma con un bel seno prosperoso, lui minuto ma molto ironico. “Dove andate? In idro? Adesso arriviamo!” annunciarono. La sala idromassaggio aveva una vasca tonda non troppo grande, dove otto, dieci persone potevano stare comode. Era separata dal resto del wellness, con un po' di spazio asciutto attorno e gli appendini in fila. Lasciammo lì gli accappatoi. Lara entrò in acqua ridendo soddisfatta e Marco premette il pulsante. La vasca si riempì di bollicine.
“Bello eh?” commentai. “Mmmmmm sì”, annuì lei. La vidi allungare la mano verso il membro del compagno alla sua sinistra. Feci scorrere due dita lungo la sua schiena. Le sue cercarono nell'acqua e mi trovarono. Il gioco cominciò così, semplicemente. Lei beatamente con un membro sempre più turgido in ogni mano che ad occhi chiusi si lasciava massaggiare dall'acqua e dalle nostre mani. Marco la baciò. Lei mi lasciò girandosi ma offrendomi a pelo d'acqua la vista delle sue chiappe tonde che emergevano. Marco si sollevò sui gomiti emergendo quel tanto da far uscire dalla vasca il... periscopio. Lei lo ingoiò letteralmente e iniziò a giocarci di lingua e labbra. Mi spostai e sollevai le sue natiche scostandole le gambe. Aveva un delizioso fiore che cominciai a titillare con la punta della lingua. La sentìi aprirsi accondiscendente favorendo il gioco a pelo d'acqua.
“Ah bravi! Già così state?”, urlò una voce. Ciro e Assunta si tuffarono letteralmente nell'acqua, nudi. “Aspettavamo voi”, dissi. Lara si girò e rise. “Guarda che belle tettine! Ma il pelo ce l'hai che a me senzo pelo piace meno”, esclamò Ciro senza ritegno. “Potrai dire che non l'hai scopata per un pelo allora”, fu la replica di Marco. Ridemmo tutti. “A me del pelo frega nulla, a me piace così”, commentò decisa Assunta che raggiunse Lara e iniziò a succhiarle un capezzolo per poi risalire fino a riempire la bocca di Lara con la sua lingua. Lara lasciò fare ma era più interessata al turgido membro del marito che ormai si ergeva come un periscopio. Lo inghiottì.
Feci scendere le mani lungo i due corpi femminili che si toccavano mentre altro stava succedendo. Lo spazio cominciò a riempirsi. Due singoli che avevo visto nel salone entrarono in acqua nudi, mentre Lilla, una singola che avevo conosciuto in chat, si presentò fermandosi sorpresa all'ingresso della sala. Aveva un ampio asciugamano attorno al corpo e un altro che le faceva da turbante. “Vieni in acqua?”, le proposi. “Non voglio bagnarmi i capelli”, protestò, poi sussultò sentendo due mani che da dietro si erano poggiate sui suoi seni famosi per la loro perfezione. “Ciao cara” disse l'uomo alle sue spalle. “Ma si tu!”, sorrise e lasciò fare.
La vasca era sempre più movimentata. Lara era circondata da tre maschi che cercavano di gestire la confusione. Uno dei tre la penetrò da dietro, l'altro la carezzava davanti e il terzo la baciava occupandosi dei capezzoli turgidi. Ciro e Marco erano invece più interessati a Lilla che non si decideva. “Cosa fai? Dai siediti qui”, le propose Assunta lasciando che sott'acqua alcune mani la palpeggiassero senza ritegno. Lilla si sedette a bordo vasca, la schiena appoggiata al muro. “Brava ecco!” commentò Assunta che aveva intanto divaricato le gambe sentendo le mie dita salire fino al suo punto più caldo e morbido. Umido, sott'acqua, non poteva non esserlo!”.
Lara ansimò. Uno dei tre l'aveva penetrata a fondo nel culo mentre un altro si era seduto a bordo vasca perchè lei potesse tuffarsi con la bocca sul suo pene eretto. Marco cominciò a curiosare sotto l'asciugamano di Lilla. “Che fai? Protestò lei, ma lasciò fare. Era minuta, il fisico rotondo e ben tornito, e, ora era evidente, totalmente depilata. Marco avvicinò la bocca alla sua vagina ormai esposta e cominciò a leccarla lentamente mentre l'asciugamano iniziava a scendere lentamente lasciando in vista tutto il corpo. Lilla si aggiustò il turbante e arcuò appena la schiena per offrirsi al meglio ai colpi di lingua.
Stavo iniziando a godermi la scena quando da un groviglio di gambe e corpi nell'acqua comparve la testa di Assunta che si fece largo ed emerse come una sirena. Prese fiato. Evidentemente qualcosa era successo anche sott'acqua. Ma la vasca era un vero groviglio di corpi e situazioni in movimento che cambiavano continuamente. Assunta aveva afferrato con le mani il mio membro e quello di Marco ma io avevo a un metro il corpo di Lara galleggiante mentre lei era impegnata in una nuova succulenta attività di bocca. Allungai le mani e con delicatezza tirai verso di me le sue natiche e le feci affiorare dall'acqua tuffandomi nel mezzo con la lingua. La sentii ansimare, o forse era Lilla lì vicino? La mia lingua correva tra clitoride e grandi labbra insinuandosi ogni tanto più in profondità e ogni tanto risalendo a percorrere con la punta la coroncina dell'ano. Sapeva di acqua e di cloro. Lei aprì le gambe scendendo col suo bacino verso il mio. Era lì, aperta, a un passo dal mio pene gonfio e pronto all'avventura.
“Chissà quanto pagheresti ora per un preservativo!” disse a voce alta quel bastardo di Ciro che aveva osservato tutta la scena. Fanculo! Chi è che si porta i preservativi in vasca? Ci fu una risata collettiva, qualunque cosa chiunque stesse facendo con chiunque. Il gioco delle leccate, delle succhiate, dei toccamenti doveva finire lì perché l'unico condom in giro era già stato usato.
“Vabbé ho capito. Vado a stappare una bottiglia, ci si vede dopo!”. Risi e uscìi dall'acqua mentre in vasca i giochi ricominciavano. Sarebbero continuati presto altrove, in maniera diversa. Chissà Rosina che fine aveva fatto nel frattempo. Aprìi la doccia. Fredda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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