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calcetto: festa fine anno


di sticazzi
05.04.2013    |    15.746    |    0 8.8
"La vita proseguiva normalmente con lo studio e il calcetto dove la nostra relazione appena cominciata rimase sotto traccia..."
Ginevra mi aveva colpito, non pensavo fosse così decisa. Quella sera mi sorprese, oltre alla stupenda notte passata insieme, fui soddisfatta di me dei miei consigli e per non essermi rifiutata, merito anche suo per avermi spinta con i tempi e i modi giusti. Ora però veniva il bello, si fa per dire...
Volevo capire che cosa voleva lei da me e cosa io potevo darle.
La vita proseguiva normalmente con lo studio e il calcetto dove la nostra relazione appena cominciata rimase sotto traccia. Lei passava da me quasi tutto il fine settimana, con la scusa di studiare, il moroso non si preoccupava più di tanto e in effetti studiavamo. Soltanto che la sera al posto di guardare la tv andavamo a letto presto.
Dopo un mesetto mi decisi a parlarle, non mi andava di instaurare, di continuare un rapporto, volevo essere libera. Stavo bene con lei, il sesso era meraviglioso, ma mi accorgevo che se inizialmente lei voleva cambiare, tagliare col passato ora con me e il moroso si trovava alla perfezione. Si sarò stata un po' invidiosa, ma glielo dissi. Non mi andava più così, mi sentivo usata e privata della mia libertà.
Parlammo una domenica mattina e lei sembrava comprensiva e per non troncare del tutto le lasciai la possibilità di venir da me qualche sera dopo calcetto.
Non ci credevo fosse così semplice e in effetti ero diffidente, ma passato un mese, che non veniva più da me, nulla era accaduto.
Fino a quando, forse non appagata del fidanzato e decisa a nuove avventure lesbo, si mise a flirtare con una nostra compagna di squadra che, in prima battuta rimase spiazzata credendola etero a cento per cento. Infatti questa Luisa aveva già una relazione abbastanza stabile con il nostro capitano Lisa, un vero maschiaccio. Cominciò a fargli delle battute stupide con doppi sensi voluti. Il che è la regola in squadra tanto che non eravamo stupite dai toni, ma che le facesse Ginevra, solitamente le evitava o al massimo rispondeva con un sorriso. Visto oltre tutto che era brava e bella nessuno osava schernirla, ma ora si era tolta l'alone di prima della classe ed era scesa nel vischioso campo dell'amore in cui per avere era costretta a chiedere e fare il primo passo.
Fuori al solito bar dove ci fermavamo alcune volte dopo calcetto vidi un parlottare delle mie compagne. Presa in disparte mi chiesero se avessi notato qualcosa di diverso in Ginevra, io mi limitai a informarle che aveva un periodo no col suo moroso.
Lei intanto si dava da fare con Luisa donna quasi trentenne un viso stupendo con occhi chiari e capelli biondi un piercing sul naso, una carnagione scura che mostrava spesso e volentieri con magliettine scollate. Adorava mostrarsi in vestitini senza reggiseno, unica pecca le gambe non perfette e infatti portava spesso i jeans che nascondevano questo difetto. Luisa faceva coppia col capitano. Erano affiatate anche se lo stare in una squadra femminile le aveva abituate ad un rapporto aperto anche ad altre ragazze ma non in modo frequente, per non rompere l'armonia del gruppo. Gira voce non confermata, su pratiche anche sadomaso delle due, ma nessun livido avevo visto nei loro corpi che potessero confermare queste dicerie.
L'apertura di Ginevra allo spogliatoio aveva dato entusiasmo, tutte avevano capito si era concessa a Luisa che non teneva segreti con Lisa e ciò detto ora si aprivano per Ginevra, letteralmente, tutte le gambe dello spogliatoio vogliose di averla e lei era molto presa da questo libertinaggio non si tirava indietro tanto che ormai a me sembrava stesse degenerando. Me ne accorsi perché fui invitata pure io ad unirmi in serate intime a tema a cui a turno partecipavano delle compagne di squadra con ormai l'immancabile Ginevra.
Ginevra dal piedistallo era scesa a prendersi ciò che voleva e ora era tornata su, tutte le giravano in torno, certo prima era intoccabile ora una vera compagna di giochi e giochini...
La settimana prima di Natale, prima delle vacanze, una pausa dal calcio di una ventina di giorni, Ginevra mi chiese se dopo allenamento poteva venire a casa mia.
Sapevo che non si sarebbe trattato di sesso e infatti, distese sul divano ci mettemmo a parlare di cose superficiale fino a che lei stanca di tante ciance mi interruppe e mi blocco.
G.:"Sono venuta per invitarti alla festa che con le altre compagne del calcetto pensavamo di fare prima della sosta, una festa indimenticabile”.
Avevo già capito dove voleva arrivare, farmi impantanare in una serie di relazioni da cui faticosamente me ne stavo alla larga e per cui avevo chiuso con lei.
Io:"un’orgia?!”Replicai con un sorriso ironico.
G.:"Si qualcosa che restasse solo tra di noi che ci unisse per sempre”
io:”Pensi che io caschi ai tuoi tranelli, so già che vuoi tirami dentro i tuoi intrecci”
G.:"Nessun tranello, ne coinvolgerti in storie che so benissimo non vuoi. E’ per questo che non ho mai confidato alle altre la nostra breve storia che mi ha cambiato. Devo solo ringraziarti.
io:"Grazie, scusami per le mie paranoie. Comuque ci penserò e ti saprò rispondere al più presto”
G.:"Ok attendo una tua risposta, se non vuoi non ti farò mille frigne”.
Ci pensai a lungo tutta la notte, mi ero fatta molte paranoie e alla fine visto che avevo finito in modo brillante la sessione di esami e non avevo pensieri decisi che ci sarei andata e se fosse successo qualcosa che non mi andava potevo smettere di andare a calcetto, non sarei certo morta e l'anno successivo avrei cambiato squadra.
Ricevo una risposta entusiastica al mio messaggio di partecipazione alla festa. L'allenamento di quel venerdì è praticamente un susseguirsi di commenti spinti, di pretattica proprio come prima di una gara. Tattica per vedere chi ci sta. L'intento è chiaro a quasi tutte, le più ingenue danno a vedere che riusciranno a cavarsela immaccolate o sono le più brave a non farsi prendere dalle aspettative e godersi quelle moline.
Allenamento finito e tutte sotto la doccia, quella sera furono sdoganati tutti i comportamenti erotici di solito banditi, l'allenatore capita la serata si gode quelle escandescenze eccitanti per poi abbandonarci al nostro destino. Ancora sotto la doccia Ginevra si avvicina a Lisa e facendosi sentire da tutte le dice:”stasera scopo io la”, lei tranquilla le rispose:”chiavati chi vuoi l’importante è che ti faccia chiavare”.
Parole, palpatine più e meno piccanti, insaponamenti vari che lasciavano poco all'immaginazione, ma si fermavano al semplice preludio. La serata si capiva doveva durare ancora molto.
Andammo a cena in un club con camerieri e cameriere svestiti a dovere, un boxer quasi trasparente per gli uomini e un vestitino trasparente che celava un po’ il corpo con le pieghe. Posto noto di alcune compagne che essendone socie organizzarono la serata. Per non appiccarci l'etichetta di gruppo omossesuale, scegliemmo un servizio bisex sia uomini che donne nel prive che ci fu riservato per non essere noi stesse l'attrazione del locale, era formato da quattro tavolini bassi quasi dei letti, uno per ogni tre. Su due c’erano due ragazze e sugli altri due ragazzi sui quali vennero poi serviti i piatti, la vista del prive illuminò gli occhi di tutte noi e quasi la metà arrossirono io compresa, non ero solita condividere la mia intimità con tanta, troppa gente. Le più smaliziate e le abituè presero posto pronte a consumare le pietanze e i piatti. Ormai eravamo un branco e non ci si poteva tirare indietro. Il mio tavolino era un bel ragazzo, Luigi, felicissimo di avere un pubblico tutto femminile, il corpo completamente glabro e il pene coperto appena da una foglia finta lasciava poco all’immaginazione, sedute con me Ginevra e Luisa, a loro agio che mi fissavano e guardavano gli altri tavoli per vedere le varie reazioni. Qualche commento sulle faccie alibite, di occhi fuori dalle orbite, e qualche altra con l’acquolina in bocca. L’atmosfera era quella di un locale notturno per soli adulti, luci soffuse giusto per vedere quello che ci portavano. Zone d’ombra in ogni angolo, le persone presenti si vedevano a stento solo la loro conoscenza portava al loro riconoscimento. Pareti rosse, tavoli e divanetti in pelle nera, a terra un tatami nero per cui ci accomodammo senza scarpe. Il servizio era spinto e ammiccante con strusciamenti che tutte accettavamo e che dopo l’antipasto si concentravano sui ragazzi dei tavolini in particolare tutte furono richiamate dalle gesta di Ginevra che “pulendo” il piatto fino in fondo aveva provocato a Gigi un’erezione ben evidente che la foglia non riuscì a fermare Il suo membro si alzò come un’antenna, negli altri tavolini furono riservati stessi trattementi.
Il contenimento che più o meno ci fu fino al sushi servito come primo e unico piatto andò scemando complice l’ottimo vino bianco che leggero inebriava la mente e disinibiva tutti i freni della squadra lanciata verso l’euforia. Parecchi brindisi diedero il via all’orgia generale. I Gigi e l’altro del tavolino Samuele assieme alle due ragazze (erano due gigolò e due escort che le ragazze avevano ingaggiato) si animarono e cominciarono ad assecondare le effusioni, i baci, la masturbazione anche attivamente coinvolgendo anche le più restie.
I tavolini assieme ai divanetti furono uniti a formare un letto enorme. Aiutandoci l’una l’altra ci spogliammo. Ginevra si occuppa per prima cosa dell’erezione di Gigi davanti a loro due, Luisa avvicinandosi a me comincia a palparmi e con lo spettacolo di fornte ai miei occhi mi eccito moltissimo e ricambio estasiata le carezze di Luisa. Carezze che diventarono presto sfergamento delle mani sui nostri sessi, metre Ginevra era china intenta in un lento pompino.
Avevo perso il controllo e non badavo alle altre degli altri tavoli, ma in una rapida occhiata vidi strap-on e falli con mutandine sui divanetti. Tutte distese a darsi piacere, effusioni di tutti i generi.
Ginevra mi prese e mi fece impalare su Gigi, Luisa si posizionò sulla faccia offrendogli la fica per farsela leccare mentre Ginevra si occupava di leccarmi dai baci alle labbra ai capezzoli al pene del tipo che ogni tanto saltava fuori e lei premurosamente succhiava per poi ricacciarmelo dentro.
Luigi si alzò e cominciò a far sul serio mentre Luisa preferiva leccarci, io e Ginevra ci facemmo montare per bene. Mi mise 90 gradi con Gigi che mi pompava e al suo ritmo leccavo la micetta di Ginevra non riusci a resistere e con l’aumentare del ritmo piegai le gambe in preda a un orgasmo che Ginevra gusto sottto i colpi sempre più frenetici della mia lingua, a cui si era unita Luisa messa a 69 di lei.
Appagata cominciai a leccare tette e fichette senza tanta premura solo per il gusto di farlo aiutandomi con un vibratore, allo stesso tempo cera sempre qualcuna che mi ficcava un fallo dentro o mi leccava. Venni presa montata da Lisa che indossava uno stap-on anche se il cazzo di Gigi era assai meglio.
Seppur lesbiche le mie compagne cercava insistentemente il cazzo di Gigi e Samuele.
Anch’io indossai uno strap-on e con un vibratore scopai alcune mie compagne, ero impacciata all’inizio e non riuscivo a prendere il ritmo e chi stava sotto cercava di aiutarmi muovendo il bacino a tempo mi lasciavo andare sulla schiena accarezzando e strizzando i loro capezzoli, cercavo, ricambiata, la loro lingua. Accarezzavo anche il loro culo che stuzzicavo senza penetrare col vibratorino. Di due che scopai una volle ricambiare, Laura, e prendendo un fallo lunghissimo lo infilò, un’estremità in lei e una dentro me, ci mettemmo a forbice fino a strusciare contro il nostro pube, poco ci volle per venire con degli schizzi che ci bagnarono, restò stupita dalla mia eiaculazione e la fecero eccitare così tanto che volle leccare tutto.
La scena che più mi rimase impressa fu quella di Ginevra che andò a montare Lisa, che la accolse col suo dido distesa offrendole, con sorriso di complicità, il seno da ciucciare. Io approfittai dell’occasione per andarla a leccare, richiamata dall’odore di sesso che emanava, da dietro potevo dedicarmi solo al suo culo, si girò per vedere chi fosse alle sue spalle e accortasi che ero io si passò la lingua sulle labbra e mi fece l’occhiolino in un moto di approvazione. Non vedevo l’ora leccaia molto la sentivo mugolare e sussultare ad ogni colpo che la mia lingua dava in profondità, presi un vibratore e dopo averlo leccato cominciai a spingerglielo dentro, rimase sorpresa e le fece accelerare il bacino come quando premi a tavoletta sul gas. Quando accesi la vibrazione si staccò dalla bocca di Lisa per concentrasi tutta sulla doppia penetrazione che le stava annebbiando la vista Luisa intanto si avvicinò e le prese i capezzoli strizzando si dimenava come un’anguilla presa nel sacco, stava perdendo il controllo e gridava:”si, siii, siiii. Sono una puttana, si sono una troia. Ancora, ancoora. Vengoo vengooooooo”.
Ero talmente presa che dall’orgasmo squassante di Ginevra che stavo per venire anch’io toccata palpata e penetrata da due compagne che con i loro arnesi mi stavano portando a un’altro orgasmo che mi godetti stendendomi e lasciandomi alla loro mercè.
Passato un bel po’ di tempo in quell’orgia ormai sazie ci alzammo pronte ad andarce, aspettando le più remissive che si dilungavano in baci o semplicemente per ricomporsi dopo aver gettato al vento i loro vestiti che ora faticavano a trovare. Fuori del locale ci salutammo facendoci gli auguri di Natale e sicure di aver vissuto una serata indimenticabile.
Io tornai a casa da sola mentre vidi Ginevra salire in macchina con Luisa e il capitano.
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