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Massaggio


di Membro VIP di Annunci69.it Francesco1152
03.06.2024    |    161    |    0 8.0
"- “Ciao! Stai bene?“ mi chiese - “Si, ho fatto un buon viaggio, ma non vedevo l’ora di arrivare qui!” le risposi..."
Massaggio
Le promisi che appena ci saremmo incontrate di nuovo le avrei fatto un massaggio speciale e soprattutto professionale. Lei mi sorrise maliziosa e malfidata all’idea che io riuscissi a resistere al suo fascino. Avevo intenzione di mantenere la promessa anche se sapevo che sarebbe stata dura. Mi piaceva troppo, ma ormai era una sfida con me stessa.
Finalmente arrivò il weekend ed io fui pronta a partire. Feci il check-in… il mio cuore era a mille. Dopo un’ora sarei stata finalmente fra le sue braccia. Appena imbarcata, le mandai un ultimo messaggio in tono scherzoso: “Le ricordo che oggi pomeriggio lei ha prenotato un massaggio speciale. Si tenga disponibile “ e spensi il telefono.
Arrivata a destinazione, accesi il telefono ed il primo messaggio ricevuto fu: “Le mando il mio autista, ma non ne rimanga troppo affascinata e non faccia fermate inutili fino a destinazione. Spero che non si sia stancata troppo. Ha un massaggio impegnativo da eseguire!”
Sorrisi mentre uscii dal gate del mio volo. Sapevo che l’autista affascinante, era lei. Una volta alla guida della sua macchina, che curava con tanto orgoglio e gelosia, spiccava il volo. Era davvero spericolata al volante e l’adoravo anche per questo. Amavo la sua follia.
La cercai tra la folla e la vidi. Jeans, t-shirt blu attillata, scarpe sportive, occhiali con lenti fotocromatiche che le dava un’aria davvero sexy, elegante e misteriosa allo stesso tempo, i suoi ricci neri di cui andava fiera ed un sorriso disarmante racchiuso tra le sue dolci fossette.
Non potetti trattenere un grande sorriso di felicità nel rivederla. La raggiunsi e mi persi in un grande e prolungato abbraccio, seguito da un bacio sulle sue fossette.
- “Ciao! Stai bene?“ mi chiese
- “Si, ho fatto un buon viaggio, ma non vedevo l’ora di arrivare qui!” le risposi.
Mi sollevò la valigia, mi prese per mano e mi lasciai guidare verso il parcheggio. Dopo quasi due mesi, ero di nuovo con lei, la potevo guardare, la potevo toccare, potevo sentire il suo odore e nonostante l’eccitazione, allo stesso tempo, essere in sua presenza mi dava un senso di tranquillità e sicurezza raramente conosciuto. Mi parlava, ma io ero presa dalle sensazioni che mi dava essere nuovamente lì, accanto a lei. Solo alla sua domanda:
- “Cosa preferisci? Usciamo per cena oppure cenetta cucinata da me?” mi distolse dai miei pensieri e le risposi sorridendo e con un pizzico di malizia:
- “Mi intriga il pensiero di vederti in veste da chef e assaggiare qualche prelibatezza siciliana. Sorprendimi!”
Lei accolse l’invito con un sorriso di sfida. Avrei dato qualsiasi cosa per sapere cosa le passò per la testa in quell’istante.
Arrivammo a casa sua, posai la borsa e non ebbi il tempo di guardarmi intorno nemmeno per un attimo, che mi trovai le sue labbra dolci, morbide e roventi sulle mie, togliendomi il fiato. Mi strinse a lei con forza aumentando l’ardore di quel bacio e quando ebbi un attimo di tregua per riprendermi, esclamai:
- “Ahhhh Vittoria! Mi sento finalmente a casa… fra le tue braccia!”
- “Mi sei mancata anche tu Amanda!” rispose baciandomi ancora.
Le ore scorrevano come impazzite ed io avrei voluto fermare per sempre quelle lancette. Le lenzuola sapevano di noi, dei nostri odori, dei nostri corpi sudati che si erano dimenati ad amarsi per tutto quel tempo. Le mie mani non avevano ancora cessato ad accarezzare con i polpastrelli la sua pelle, provocandole brividi e sussulti in certi istanti. Nel silenzio solo il ticchettio della pioggia, lo scoppiettare del fuoco nel camino ed i battiti dei nostri cuori, scandivano i secondi.
- “Lei ha prenotato un massaggio signora! Il suo turno è arrivato!” ruppi il silenzio.
Fare l’amore con lei era stato come cadere nel vuoto, aprire le ali e spiccare il volo. I miei sensi placati e soddisfatti mi avrebbero permesso di mantenere la promessa ed ero decisa a non cadere in tentazione. Volevo darle un’idea di cosa fosse il mio lavoro.
Candele profumate accese, il tepore della legna bruciante nel camino, olio al cioccolato, musica rilassante di sottofondo, la invitai a sdraiarsi in posizione supina. Intinsi le mie mani nel olio caldo e le posai delicatamente sulla sua fronte, iniziai a massaggiarle il viso, il cuoio capelluto, il collo per poi ritornare sulla fronte… La luce soffusa delle candele e del caminetto, definiva i contorni delle sue labbra… ad ogni mio avvicinamento al suo viso con il mio, spostando le mani sulle spalle e sotto il collo, tirandola delicatamente a me, la tentazione di baciarla era tanta ed ero consapevole che ogni mio accostamento alle sue labbra, provocava turbamento anche in lei. Le mie mani scivolarono tra i suoi seni, per poi nel ritorno sfiorarli al esterno e unendole sotto il collo, tirandola di nuovo delicatamente a me. Mi sentii osservata ed ebbi conferma del suo sguardo… ripetei il movimento cercando di staccare gli occhi da lei… ma la tentazione saliva. Inumidii e mi mordicchiai le labbra all’idea delle sue. Era così dannatamente sexy! Rammentai a me stessa che doveva essere un massaggio professionale e continuai… Stesi l’olio con un lungo movimento sulle sue braccia, massaggiai ogni sua falange, gli interstizi, il palmo della mano con piccoli cerchietti continuando ad osservarla. Aveva il viso rilassato, il respiro regolare… finalmente dietro alle spoglie di quel diavoletto, riuscivo a vedere un angelo… dolce. Girai la sua mano a palmo in su e la posizionai sopra il mio bacino, massaggiando il suo avambraccio. Lei aprì gli occhi e guardò per avere quasi una conferma di dove avessi appoggiato il suo braccio. Sorrisi. Portai il suo braccio dietro al mio collo e lo fermai con la spalla come un violino. Ero più vicino e la potevo ammirare da una nuova angolazione. Non riuscii a staccarle gli occhi di dosso. Le mie mani ben afferrate nel loro mestiere, scorrevano sul suo corpo, ma la mia mente era a lei e a quanto questa donna riusciva a turbarmi. Lei aprì gli occhi nuovamente e l’incrocio dei nostri sguardi fu folgorante. Mi sentii accendere dentro. Avrei voluto dirle dolci parole, ma la guardai e lasciai che fosse la musica a trasportare sulle sue note, i miei pensieri. “Ti amo… ti amo infinitamente… ti amo da farmi paura questo sentimento così forte mai provato prima. Innamorarmi di te è davvero cadere nel vuoto, ed io folle non ho esitato” volevano dire… e lei accennò un sorriso, come se davvero avesse udito i miei pensieri. Continuai il massaggio, persa per un attimo tra i labirinti della mia mente.
I giochi di luce delle candele e del fuoco acceso riflettevano sulla sua pelle oleata e profumata di cioccolato. Avvolsi i suoi fianchi con le mie mani e risalii unendole tra i suoi seni dove ognuna prese la direzione delle spalle per poi sfiorare i seni e scivolare lungo i fianchi fino sopra le ginocchia… Ad ogni mia ripetizione di questo lungo tragitto, il movimento quasi impercettibile del suo bacino si fece sempre più evidente, crescendo in me l’eccitazione. Il suo respiro si fece più presente, le sue dita diventarono tese, i suoi capezzoli quasi turgidi, la pelle d’oca a tratti. Avrei voluto cibarmi di quella carne, avrei voluto assaggiare ogni millimetro della sua pelle, nella presa dei suoi fianchi avrei voluto portarla a me e insinuarmi con la lingua tra le sue labbra, inumidendole e facendola sussultare di piacere, sentire il suo movimento del bacino sincronizzare ogni mio sbattere contro il suo clitoride ed ogni serpeggiare della mia lingua nel penetrarla, facendola mia. Il caldo mi assalì ed una goccia di sudore lungo la mia schiena mi rese cosciente della mia vulnerabilità. Deglutii a vuoto e rimisi in riga i miei neuroni per continuare il massaggio.
Intinsi nuovamente le mani nell’olio e lo spalmai sulle sue gambe con movimenti lunghi e delicati. Mi dedicai ad una delle gambe, massaggiando il piede, le dita uno ad uno, gli interstizi, la caviglia e risalendo con pressioni gradevoli. Disegnai il contorno del ginocchio e le mie mani scivolarono alternandosi all’interno coscia. L’attrazione delle mie mani verso l’inguine era magnetica… ad ogni mio passaggio, sembrava che le sue labbra intime schioccassero baci… le immaginavo umide e l’idea mi diede una scossa tremenda facendomi rabbrividire e sentendo contrarre il mio sesso. Tentai quasi un sfioramento in uno dei miei passaggi… mi piegai verso le sue labbra avvicinando il mio viso… ero così vicina da poterle quasi toccare con le mie, che s’incendiarono all’idea del contatto con loro. Ma non potevo mollare! Dovevo resistere.
Dopo che le massaggiai anche l’altra gamba, le sussurrai all’orecchio:
- “Quando vuoi, puoi girarti!”
Lei fece un respiro profondo, ad occhi chiusi piegò la testa verso la direzione da dove le avevo parlato …. E non resistetti. Le diedi un bacio dolce, fu un appoggiare le labbra sulle sue e incastrarle leggermente. Poi con movimenti lenti, si girò in posizione prona.
Spalmai sulle sue gambe altro olio caldo al cioccolato che aveva ormai inebriato l’intera stanza. Massaggiai i suoi polpacci e continuai con i movimenti alternati all’interno coscia scaricando il movimento sul suo tonico e sensuale fondoschiena. Le mie mani continuarono la loro danza osando quasi strapazzare quelle natiche da paura che vibravano, si aprivano e si chiudevano… una danza ipnotica per i miei occhi che sbirciavano il suo sesso così perfetto racchiuso tra le sue labbra socchiuse… una visione divina e così invitante… una droga allucinogena… Avrei voluto stringere tra i palmi delle mie mani il suo sedere, dargli piccoli morsi, serpeggiare con la lingua attraverso la fessura, aprirlo per bene ed intrufolarmi tra le sue labbra, me la immaginavo sobbalzare di piacere inarcando la schiena, agevolandomi ancora di più. Desideravo leccarla, assaggiarla, saziarmi del suo sapore, stendere l’olio al cioccolato fino al suo sesso e penetrarla con passione e la mia lingua avrebbe indugiato sul suo turgido clitoride e sulle sue labbra.
Il fuoco scoppiettante mi risvegliò da quel sogno e mi ritrovai a massaggiare la sua schiena, le spalle… rendendomi conto che mentre io fantasticavo, le mie mani non mi avevano tradito. Avevo perso la nozione del tempo, quindi mi affrettai a ultimare il massaggio con movimenti lunghi, avvolgenti, evitai la serie di percussioni finali perché ero incerta se stesse dormendo o in dormi veglia. Il suo respiro lieve e leggero era quasi impercettibile con la luce così soffusa. Continuai ad accarezzarle la schiena fino al collo, spostandole i capelli che nascondevano il suo viso. Era così affascinante! Le mie mani erano riuscite a fare un massaggio professionale, ma la mia mente aveva fatto l’amore con lei per tutto il tempo. Mi tolsi la maglia e mi posai delicatamente su di lei. Le sussurrai:
- “Sei ancora viva?”
Lei sorrise. Ancora ad occhi chiusi, mi cercò una mano e me la strinse come a confermare che era ritornata da un luogo lontano; le ci volle un po’ per ambientarsi e organizzare le informazioni nella sua mente per rispondere ai comandi. Il mio corpo emulava perfettamente il suo, il mio bacino creava l’incastro perfetto per il suo fondoschiena. Iniziai a muovermi dolcemente su di lei… la bramavo ardentemente. Sfiorai con piccoli baci le sue spalle e lei li accolse con piacere.
All’improvviso mi sentii sollevata e ribaltata di s**tto sul materasso. Lei si girò, mi prese le gambe e mi tirò a lei. Accennai una ribellione, ma in un attimo mi ritrovai sotto il suo corpo. Le nostre labbra si sfiorarono, le lingue s’intrecciarono, le mani si unirono, le dita s’incastrarono … ed io mi arresi al suo movimento disarmante ed incredibilmente eccitante su di me. Far l’amore con lei era come scalare vette impervie che solo lei conosceva.
Lei sfiorò la mia pelle con la lingua, affondò la sua bocca succhiando il mio capezzolo che ormai ubbidiva solo a lei. Dopo aver svegliato tutti i miei sensi, cosparse tutto il mio corpo di baci, costringendomi a voltarmi di spalle. L’eccitazione cresceva in me incessantemente. Mi accarezzò le spalle scendendo lungo il mio fondo schiena intrufolandosi con una mano tra le mie cosce, facendomi inarcare di piacere. L’altra sua mano sollevò il mio bacino contro il suo. I suoi baci sulla mia pelle aumentarono la carica sessuale di quella presa. La sua mano che fino a quel momento spalmava il mio piacere ed indugiava con movimenti circolari intorno al clitoride, mi penetrò con passione e decisione, portandomi il cuore in gola, togliendomi il fiato, strinsi il cuscino ed un urlo incontrollato fuori uscì dalla mia bocca. I suoi colpi dentro di me si fecero più frenetici, ed il mio corpo seguiva i suoi ritmi, mi sollevai in cerca di un bacio, lei mi sorresse con un braccio deciso. La sua mano dentro di me diventò l’estensione del suo corpo che con frenesia e passione spingeva contro e dentro di me. La mia carne tremolante per il ritmo frenetico, il respiro affannoso, i gemiti soffocati di piacere, le gocce di sudore che si univano alle sue, le mie unghie che affondavano selvaggiamente nella sua carne… “Oh mio Dio!!!!!” uscì in un sussulto dalla mia bocca tra un gemito e l’altro ed un fluido caldo inondò la sua mano e scivolò lungo le mie gambe fino alle lenzuola. “Oddio!” esclamò sorpresa anche lei. “Sei fantastica!” e mi strinse a lei per un istante per poi appoggiarmi sfinita sul materasso. Mi coprì con il lenzuolo curandosi che non prendessi freddo e poi esclamò:
- “Tu mi mandi in estasi con il tuo massaggio! Hai le mani d’oro! Ma ora tocca a me farti vedere di cosa sono capace...”
La guardai stupita e un po’ preoccupata… non avevo ancora preso fiato, ma lei aggiunse sorridendo con sarcasmo:
- “Intendevo in cucina!”
Tirai un respiro di sollievo e le sorrisi tranquillizzata.
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