incesto
Tuo Nonno Non Sà Parlare... 3
di meridiana90
03.08.2015 |
33.405 |
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"Mentre mangiava, muoveva le dita come poteva e vedevo intanto la sua bestia crescere..."
Così, il sesso diventò un hobby comune, nella nostra famiglia tutto diventò concesso. Chiunque avesse voglia non doveva affatto trattenersi, non potersi appagare rende nervosi, imbruttisce le persone. Io imparai abilmente ad aiutare mia madre nel compito di accudire il nonno e non solo, quando mio padre tornava a casa da lavoro, dopo un abbraccio caldissimo ed un appassionante bacio sulle labbra mi dava una bella stretta alle natiche, si faceva fare un bel pompino, dopodichè si lavorava mia madre, in cucina.
Amavo vederli scopare. Mia madre con le gambe aperte, stesa sul tavolo e mio padre che glielo buttava dentro con colpi forti e decisi. Io messa a terra in ginocchio accanto a loro mi masturbavo indemoniata, aspettando che terminassero per cenare, intanto come antipasto, mi facevo schizzare tutto il suo caldo e godurioso seme filante in faccia e me lo gustavo a poco a poco raccogliendolo e portandolo in bocca.
Neanche il nonno doveva trattenersi e seppur non sapeva parlare, si faceva capire benissimo..., mentre gli imboccavo la minestra, o gli davo da bere, il suo sguardo non restava più indifferente come prima, una volta che le carte erano scoperte, sapeva benissimo che gli bastava davvero solo un cenno per ottenere quello che desiderava. Mi fissava il seno... mi fissava la gonna di jeans... io cominciavo intanto a diventare ogni giorno sempre più maliziosa. Mi piaceva sapere di essere attraente, così tra una cucchiaiata e l'altra alzavo la gonnellina o scoprivo una tetta e gliela facevo amorevolmente ciucciare. Mia madre ogni tanto, trovandomi in atteggiamenti intimi con lui, con le poppe nella sua bocca sdentata, mi lanciava sorrisi di compiacimento. Stando perennemente con la micia al vento, mettevo spesso la debole mano del nonno sulla sedia e piano piano spingevo le sue grosse dita dentro la mia fregna bagnata, fino alle nocche. Mentre mangiava, muoveva le dita come poteva e vedevo intanto la sua bestia crescere. Poi, eccitati dallo sditalinamento, come dessert scopavamo, mentre mia madre ci scattava qualche foto con il suo smartphone.
Io così diventavo ogni giorno più troia e mio padre intanto, per completare il quadro in bellezza si mise un chiodo in testa: voleva vedere il mio culo rotto... quando facevo le faccende a casa, che non avevo troppo da studiare, mi incrociava di proposito, mi buttava a carponi sul tappeto e cominciava a penetrarmi l'ano col dito medio. "Papà, fermo! Posso essere sporca..". "tranquilla amore, sono pronto a correre il rischio". Tra un'affondo e l'altro mi irritava il culo, provocandomi solo fastidio "no, papà, fermo, così mi metti solo in imbarazzo". Mia madre sentì, e capendo le sue intenzioni venne in mio soccorso, "Non è così che devi fare" gli disse seria, ma amorevole. Mio padre umilmente si alzò un pò vergognato e baciandomi sulle guance mi chiese perdono. Io a quella tenerezza mi eccitai "no, papà, io lo voglio fare. Ma non così...".
Mia madre ci portò in camera da letto, mi fece mettere a gattoni e preso abbondante lubrificante lo spalmò sul mio ano, massaggiandolo dentro e fuori, cercando di farne penetrare il più possibile dentro. Si sdraiò sotto di me cominciando a leccarmi la fica con veemenza "appena godi, dimmelo" intanto ordinò a mio padre di stare fermo. "il punto non è penetrarla, ma penetrarla mentre prova piacere". Quando sentii il clitoride pulsarmi dissi "mamma, godo", mia madre mi infilò così un dito in fondo alla vagina, massaggiandomi la parte inferiore, quella a contatto con il retto, "ti piace?" mi chiese amorevolmente "si mamma, mi piace...". "Adesso..." disse a mio padre " fà piano, entralo un poco alla volta". Mio padre poggiò la sua grossa punta gonfia sul forellino roseo e cominciò piano piano a spingere "concentrati sul piacere che ti sto facendo provare io, non pensare a tuo padre, rilassa l'ano il più possibile" così feci. Mentre la lingua di mia madre mi sgrillettava velocissima, il piacere clitorideo mi inebriava i sensi e non pensavo affatto al glande che avevo conficcato dietro. Mio padre lo entrava davvero lentamente ed appena fù giunto ad entrarlo quasi tutto cominciai a provare una strana sensazione di pienezza... mia madre prese a massaggiare le pareti della vagina contro il fallo che premeva sul retto e mio padre dal culo confermava di sentire le dita di mia madre
massaggiarlo. Lui ansimava dal piacere e mia madre continuava a massaggiare, scatenando uno strano piacere anche in me... finchè mio padre non mi inondò, ed io venni con lui, stramazzando a pancia a terra per il piacere devastante. Quando mio padre lo tirò fuori sentii un risucchio, poi un fiotto di aria fresca ed infine mi sentii incredibilmente vuota. Facemmo questo gioco decine di altre volte, finchè non imparai a muovermi, finchè non cominciò a piacermi seriamente.
Giusto per confermare che stavo diventando una puttanella di prima categoria, una sera, dopo cena, quando ormai avevo appreso abbastanza bene i piaceri del sesso anale, ebbi il desiderio di far rincoglionire ancora di più quel povero vecchiaccio depravato di mio nonno.
Mentre guardava annoiato una stupida soap-opera, mi affiancai a lui, che mi ordinò, con un'occhiata di supplica di togliere quella cretinata. Presi il telecomando e spensi. Mi inginocchiai davanti a lui, estrassi il suo arnese mostruoso e gli eseguii una pompa da capogiro, leccandolo tutto intorno alla cappella, finchè non gli si rizzò duro come l'acciaio. "Ora nonno, ti faccio provare la cosa più peccaminosa della tua nipotina", il nonno non capiva, ma il suo pisello si... alzai la mia gonnellina di stoffa ed abbassai i miei slip di cotone azzurro. Mentre lo spompinavo in modo vorace, ficcandomelo in fondo alla gola, cercavo di inzuppargli il membro il più possibile di saliva calda e filante, raccoglievo quella che potevo e me la spalmavo sul culo. Tra una sbavata sull'asta e una spalmata di sputi sul foro posteriore, mi alzai dandogli le spalle e mostrandogli fiera il culo aperto, col buco non più casto e "pulito" come una volta, ma, già bello rotto e lavorato da mio padre. Dallo stupore nei suoi occhi, capivo benissimo quali depravazioni e bestemmie peccaminose stava proferendo sconnessamente in preda quasi alle "convulsioni di piacere". Tenendogli il membro con una mano ed aprendo una natica con l'altra lo puntai dritto per entrarlo deciso, con un colpo solo, perchè sapevo bene, che se non avessi fatto così, non ci sarei mai riuscita. Diedi un colpo secco di bacino verso il basso. La prima cosa che sentii fù una fitta allucinante, che passò in meno di venti secondi, poi una sensazione di pienezza imbarazzante mi pervase, come la sensazione di dover defecare... Cercando di non pensarci, col buco del culo dilaniato all'inverosimile da quella mazza giurassica presi a sditalinarmi, non pensando a fatto a quello che avevo dentro al retto. Qualche minuto dopo i primi deboli sprazzi di piacere cominciarono a farsi sentire finchè... mio padre non passò di lì. "Oh mio dio..." espresse lui portandosi la mano alla bocca. "tu vuoi uccidere tuo nonno" mi disse ridendo."si papà, ma...ho bisogno di aiuto", dissi io in difficoltà. Con quelle dimensioni esagerate provavo molta difficoltà a sentire piacere... mio padre compiaciuto mi disse ridendo "razza di troietta che non sei altro, come diavolo ti è venuto in mente di buttarti dentro una roba così grossa..." io gli sorrisi divertita.
Mio padre si piazzò davani a noi, si assicurò divertitissimo che mio nonno stesse bene, poi mi piazzò sulla pancia del nonno a gambe completamente divaricate, senza però tirare fuori l'arnese del vecchio. Il muscolo anale intanto, che se lo trovava li da più di un quarto d'ora si stava leggermente cominciando ad abituare. Mio padre si mise in ginocchio e passò ben più di dieci minuti a slinguacciarmi la fica, pensando ad i consigli di mia madre, fino a renderla completamente fradicia, pulsante ed oscenamente aperta. Intanto il pisello del nonno oscillava da momenti di quasi flaccidume a momenti di estrema durezza, facilitandomi sia il piacere, che l'abituarmi ancora meglio a quelle dimensioni.
Passò mezz'ora e mio padre si decise finalmente a completare il lavoro. Si mise in mezzo alle mie gambe, le apri per bene con entrambe le mani, tenendole alzate e prese a penetrandomi la fica con foga e voglia di possedermi. Intanto il cazzo del nonno, stimolato dallo stantuffamento nella fica, tornò alla sua massima durezza, ricordandomi cosa mi ritrovavo conficcata nel sedere.
QUello che prima era fastidio, grazie al riempimento totale in entrambe i fori, diventò un piacere nuovo ed unico, che mi pervadeva tutte le pelvi, sia davanti che dietro. Un piacere estremo ed inebriante, che somigliava al massaggio con le dita di mia madre contro il membro di mio padre. La stessa cosa infatti era proprio per mio padre, che sentendo le nervature del cazzo enorme del padre, strofinarsi attraverso le pareti del retto e della vagina sul suo membro, godeva ancora di più. Dopo una decina di colpi non riuscii quasi più ad esprimere il piacere che provavo, quasi somigliante ad un bruciore demoniaco e perverso, cominciai ad ansimare e a guaire come ua cagna, come una sgualdrina di strada. Il nonno grugniva come un porco, mio padre ululava di piacere e mia madre appena rincasata da una visita, restò esterrefatta dalla visione che si trovò davanti agli occhi.
Trovare la figlia gemere ed ansimare forte, persa nel piacere come la peggio troia, la eccitò in modo inverosimile, non si aspettava sarei arrivata a farmi chiavare da due cazzi contemporaneamente in quel modo, soprattutto da un cazzo così grosso nel culo.
Troppo eccitata, cambiò le cose, per divertirsi anche lei. Tirò delicatamente fuori il cazzo del nonno dal mio ano completamente aperto. Si godette esterrefatta la voragine indecorosa e puttanesca che adesso si trovava divina nel sedere di sua figlia ed ordinò al marito di colmarlo col suo cazzo più lungo, ma abbastanza più stretto di quello del nonno. Mia madre, al limite della voglia, a livelli ninfomani, montò il vecchio infoiata come una vacca, voleva essere aperta dal cazzo mostruoso del nonno e si martellò la fica di colpi profondi e voraci fino a raggiungere il prima possibile l'orgasmo.
Mio padre, guardando la moglie impazzita sentendosi fieramente "mezzo cornuto", estasiato dallo stantuffamento del mio ano da pornodiva, incorniciato dal mio corpicino "innocente" esile e sottile, spingendomi il cazzo, fino a farmelo sentire quasi nello stomaco scaricò tutto lo sborro di questo pianeta dentro alle mie viscere, urlando di piacere con me.
Dopo essere stata in bagno con mia madre, che piano piano mi pulì e disinfettò l'oscena apertura rettale, finimmo ad accarezzarci sul letto come tre teneri amanti, mentre il nonno si riprendeva in salotto col ventilatore puntato in faccia.
Il nonno non sapeva parlare, ma a suo modo ci ringraziò...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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