incesto
Educazione sessuale con lo zio 3
di meridiana90
29.10.2013 |
31.008 |
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"Il suo numero fortunatamente era sempre quello, gli scrissi un messaggio: "Sei mancato tanto a tutti, ma soprattutto a me, spero che i tuoi gusti non..."
Dopo qualche altra avventura fuggiasca, non ci vedemmo più per oltre due anni. Zio Armando dovette andare fuori per lavoro.L'ultimo anno di superiori fù piuttosto stressante. Niente uscite con le amiche, niente disco la sera, passavo tutto il giorno a casa, sui libri. Durante questo tempo andai con un paio di polletti, niente di troppo serio. Non mi fecero neanche divertire.
Il primo lo facevo venire da me il pomeriggio, durante lo studio. Era un vicino di classe, alto, con la pelle biancastra ed il fisico eccessivamente sottile, corretto da una buona attività in palestra senza risultati troppo eclatanti. Era desiderato anche da altre ragazze e si sentiva un gran figo. Credevo doveva averlo davvero molto lungo, vista l'altezza e la marcata esilità. Nonostante il suo carattere sicuro e spavaldo, risultò un fiasco. Non solo lo aveva dieci centimetri scarsi, che possono anche bastare per raggiungere l'orgasmo, ma duro gli diventava dello spessore di un pennarello. Mi liberai di lui dopo una settimana, mandandolo a quel paese a causa del suo irritante ego.
Il secondo lo conobbi dal commercialista. Lavorava lì. Era alto un metro e settanta, con un pò di pancetta e la barba sempre lunga. Puzzava di tabacco ed aveva una scarsa igiene dentale. Fuori dal lavoro passava il tempo davanti ai videogiochi e dovevo convincerlo a vederci a casa sua tra una partita e l'altra. Romantico a modo suo sapeva sempre come trasformarlo in un pretesto per farmi stare "accucciata". Prima mi pomiciava un pò nell'angolo all'ingresso, tra una carezza ed una parola dolce, poi mi abbandonava due ore e mezzo a guardarlo giocare. Anche se era, "normo dotato" a letto era una palla, durava meno di una pubblicità.
A Febbraio, incontrai Luca, un ragazzo dieci anni più grande di me, che finalmente ha saputo trattarmi come desideravo e con cui sto ancora adesso. Il suo amore più grande e la sua fissa sono il sesso e la trasgressione. Lo conobbi attraverso una chat erotica. Ci scambiammo le foto e mi piacque molto. Quello che giurava di farmi mi eccitava e mi mandava in fibrillazione. Al contrario di come potete pensare al primo appuntamento non facemmo sesso. Preferì parlare per ore per conoscermi ancora meglio, per studiarmi, sapere della mia famiglia. Molto spesso frequentazioni abituali si trasformano involontariamente in storie serie, come appunto successe con noi.
Al secondo appuntamento ci andò piano, con una scopata soft molto romantica, ma al terzo scoprì la mia indole lussuriosa e lasciva, dando sfogo alle sue più profonde fantasie. Al contrario di zio Armando il suo chiodo fisso è il culo. Ci volle molto tempo prima che mi ci abituassi, la prima sensazione che provai fù quella fastidiosa di dover defecare. Adesso la penetrazione anale mi piace abbastanza da provocarmi l'orgasmo. E' talmente pervertito da colmare il mio perverso bisogno, facendomi ricercare anche una relazione sana, stabile e duratura.
L'esperienza più folle che avemmo fù dopo il diploma. Al ritorno dello zio dall'Olanda.
Il porco, confidandomi di non essere per niente contrario al sesso di gruppo ed allo scambismo, riuscì a farmi confessare le esperienze incestuose che avevo avuto. Gli spiegai della funzione di educatore sessuale, che era grazie a mio Zio se conoscevo il sesso maschile ed avevo avuto la mia prima esperienza. Mentre gli raccontavo nei minimi dettagli quello che era successo con lo zio, prese a menarselo di gran gusto immagginandosi il rapporto incestuoso. Vedermi scopare con un uomo così grande lo avrebbe eccitato da morire.
Così fù.
Ebbi la notizia dai miei genitori. Dopo due anni tornava per rivedere parenti ed amici. Il suo numero fortunatamente era sempre quello, gli scrissi un messaggio: "Sei mancato tanto a tutti, ma soprattutto a me, spero che i tuoi gusti non siano cambiati". Mi rispose immediatamente:"Non sono affatto cambiato, sei mancata tanto anche a me". Davanti agli occhi brillanti di Luca gli mandai:"Dammi conferma alla vecchia maniera per vederci da soli, ho una sorpresa di benvenuto". Ci mettemmo daccordo per andare al solito casolare. Rifiutai il suo passaggio e pensò che avessi preso la patente.
Quando arrivando ci vide in due seduti sullo scalino d'ingresso, li per lì restò di marmo facendo fatica a credere ai suoi occhi. Mi alzai emozionata di rivederlo, con le guance rossissime. Lo trovai decisamente in gran forma, con una decina di chili in meno. Gli saltai al collo e lo baciai in bocca per un minuto pieno. A Luca vedendomi infilare la lingua nella bocca di un altro uomo, gli diventò il pisello duro come la roccia. Presentai tra di loro i due uomini della mia vita e lo zio dopo diversi complimenti sul fatto che siamo davvero una bella coppia.
Stese le tovaglie sulla branda, zio Armando era proprio curioso di sapere cosa avevo imparato durante la sua assenza. Non gli avevo mai dato il sedere e si chiedeva visto che erano in due se ero in grado di farlo. Come dicevo il culo non era il suo piatto preferito, ma non lo disprezzava di certo.
Mi spogliai tutta nuda.
La prima cosa che fece Luca è quella di mettersi di lato a menarselo gurdando un uomo di oltre cinquant'anni slinguacciare viscidamente la sua ragazza. Lo zio avido di voglia di sesso mi riempì ovunque di saliva: la faccia, dove entrava ed usciva la sua lingua dalla mia bocca colandomi filamenti ovunque, il collo, sputandomi due o tre volte, le tette ciucciandole a bocca larga, la pancia, l'ombelico, l'inguine, depilato quanto basta e la fica, con tre dita dentro. Mi riempi di sputo ovunque, anche gambe e piedi, leccandoli perversamente. Colavo ovunque, ma soprattutto dalla fica. Avevo voglia, tanta voglia. Sdraiata a pancia in sù, supplicai ,con le piccole labbra che ormai mi battevano convulsamente, allo zio, di buttarlo dentro.
Luca guardava la mazza di quest'uomo molto maturo aprirmi la fica come una zoccola. La situazione in cui mi trovavo mi piaceva da impazzire. Dieci minuti dopo lo zio si alzò da me. Zio Armando si sdraio al posto mio e io salii su di lui. Guidai il cazzo nodoso dello zio nella patata ed aspettammo entrambe ansiosi il mio ragazzo. Luca raccolse con la mano gli umori che colavano sul cazzo dello zio e me li spalmò sul culo, poi puntato per bene lo sfintere lo spinse dentro con decisione.
Le urla di piacere che seguirono diventarono indecenti. Ebbi tre o quattro violenti orgasmi. Il cazzo che contemporaneamente a quello nella fica strofinava contro le pareti dell'intestino mi provocava un piacere quasi clitorideo... fù incredibile. Pompandomi, lo zio mi dava della zoccoletta, schiaffeggiandomi il viso senza troppa forza per eccitarmi senza farmi male. Luca ad ogni colpo di anca mi teneva il culo aperto e ci sputava sù, dandomi della troia.
Quando mi ridussi senza forze, ad uno straccio zuppo di sputo e sudore. MI scaricarono la sborra calda nell'ano. Per zio Armando fù la prima volta che mi inculò, lo fece mentre Luca stesso mi teneva le natiche ben spalancate con le mani e gli diceva di fottere il culo a questa lurida troia della sua ragazza, il suo cazzo venoso scivolò dentro subito, scaricandomi all'istante, con schizzi violenti tutto il seme che aveva nelle palle, mentre mi schiaffeggiava il sedere.
Mi guardarono compiaciuti per diversi minuti mentre mi sentivo soddisfatta come mai in vita mia.
Appena mi ricomposi, alla meno peggio, parlammo del più e del meno per un pò di tempo, delle solite cose. Facevo ancora un fortissimo odore di sesso e coi capelli disfatti ed il trucco sbavato, avevo l'aspetto di una troia che aveva appena finito di fottere. Prima che la voglia tornasse solo a guardarmi ce ne andammo ripromettendoci un altro incontro così.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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