incesto
Non c’è cosa più divina…


12.11.2024 |
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"Tutto era pronto, meno una cosa fondamentale: il meteo..."
Premetto che qualsiasi racconto leggerete sul mio profilo è basato su fatti vissuti in prima persona. A volte vedrete assumere punti di vista altrui, a volte il mio e chiaramente, come un bel racconto che si rispetti vi troverete anche una parte romanzata.Il racconto in questione fa riferimento a ciò che è avvenuto con mia cugina, Angela, oggi 18 enne. Una ragazzina che ho visto nascere, crescere, a cui ho fatto da padrino durante la sua cresima. E proprio in questo suo sviluppo fisico ho notato dei cambiamenti importanti. Le labbra che si facevano più carnose, il taglio e il colore cervone degli occhi che si avvicinava sempre più a quello della madre (altro capitolo che meriterebbe un approfondimento quello di mia zia acquisita). La sua altezza che cresceva, a pari passo del suo seno (ora una terza abbondante), il culetto, diventato alto e sodo come tutte le adolescenti di adesso. Le cosce diventate più in carne. Capelli lunghi, castani, lisci.
Angela è sempre stata la mia pupilla. Colei a cui ho dato ripetizioni di inglese quando doveva recuperare il debito d’estate, a cui davo consigli sulla vita e sul relazionarsi con i più grandi e con cui ho avuto anche conversazioni più intime, in cui lei si confidava riguardo ai suoi crush. Ovviamente, potrete capire, per una ragazza che si appresta ad affrontare l’adolescenza, c’è anche il tema “sesso” che andava discusso.
Una delle ultime conversazioni avute sull’argomento: “Ohi Angy, beh? Alla fine gliel’hai data o l’hai mandato in buca a quello stupido?”
“Mi… (mi chiamo Michele) si, alla fine l’abbiamo fatto. Ma guarda…strapentita”
“Perché, che è successo?”
“Non ho goduto per niente. Senza resistenza, non sapeva dove mettere le mani e il cazzo. Sono disperata, non è possibile che sti ragazzi che trovo sono tutti imbranati. Solo quello lì, Vito un pochino di più, ma pure lui niente di che”
“Guarda che forse è pure normale alla tua età non essere entusiasti del sesso. Siete troppo poco esperti, non sapete neanche che significa scopare per davvero. Io solo oggi, a 30 anni, ti posso dire di sapere quello che voglio e cosa fare per ottenerlo”
“Allora mi devo trovare un 30enne”
Io, che già avevo cominciato ad accarezzarmi la patta, sento che qualcosa lì sotto cominciava ad indurirsi, con il pensiero, malsano, dell’opportunità che poteva aprirsi.
“Angy…sarebbe meglio che continuassi con le tue esperienze non puntando ragazzi troppo più grandi”
“Perché…che pensi che possa accadermi?”
“Non saprei di preciso, però mi sembra un po’ strano no?
“Penso di poter piacere ad un 30enne…tu che dici?”
“Sicuro”
“Ah si?? Perché sicuro?”
“Perché sei una ragazza molto bella”
“E non me l’hai mai detto”
“Perché sarebbe sconveniente, non credi?”
“Può darsi, ma tanto alla fine se penso ad una persona con cui mi piacerebbe fare esperienza sei proprio tu”
“Angy…ma che cazzo stai dicendo??”
“Dai non fare il coglione. Che pensi che non ho mai notato come mi guardi quando arrivo alle cene di famiglia? Ti piaccio e lo sapevo e sinceramente mi piaci pure tu. Sei sempre stato un bel ragazzo e alla fine non ci vedrei nulla di male”
“Siamo cugini, ricordi? Portiamo lo stesso cognome”
“Com’era? Non c’è cosa più divina…”
“Angy…ti prego”
“Si si, tranquillo. Parlando d’altro…”
Una conversazione che si chiuse così, ma che stava aprendo una storia di peccato e segreti.
Metà settembre di quest’anno e mi trovo alla mia festa di compleanno. Ci sono tutti, amici e parenti (Angela compresa, arrivata con un maglioncino ceruleo e leggins di pelle neri attillati che davano risalto alla sua meravigliosa pesca).
La festa si teneva in un giardino enorme di una villa di campagna. In questo giardino vi era un gazebo accanto ad una piscina. All’ingresso, invece, del giardino, c’era una piccola casetta adibita a cantinola che, per quell’occasione specifica potevamo usare come spogliatoio, a turno. Tutto era pronto, meno una cosa fondamentale: il meteo. Ebbene, l’occasione di guardare qualche fisichino in costume era svanita, ma i miei amici mi avevano avvisato: anche se fa freddo, tu ti farai il bagno e ti butteremo noi.
Bene, ecco che l’occasione si presenta. Il mio amico Giuseppe mi avvisa “vatti a cambiare altrimenti ti buttiamo da vestito in piscina e mi dispiacerebbe”. “Okok, vado”.
Prendo il costume e mi dirigo verso la casupola, mentre tutti sono abbastanza lontani a parlare. Mentre sono completamente nudo sento la porta aprirsi e io d’istinto “oh oh, mi sto cambiando”.
Era lei.
“Shhh”. Chiude la porta.
Io, con l’asciugamano a coprirmi là sotto: “Angela…ma sei impazzita??”
A bassa voce mi risponde “stai tranquillo”
“Tranquillo un cazzo! Ti hanno visto???”
“No, me ne sono assicurata…dai…una cosa veloce” e mi sorride maliziosamente.
Non rispondo. Mi scosta l’asciugamano. Mi bacia. Le sue labbra sono morbide. Ricambio. Chiudo gli occhi. Infilo la lingua e lei fa lo stesso.
Si abbassa facendo attenzione a non sporcarsi a terra. Esce la lingua e comincia a leccare un cazzo che ormai per tutta la situazione era già di marmo.
“Dimmi se sono brava e se lo faccio bene”
Lo lecca, dalla base fino alla cappella. Lo prende in bocca e comincia un pompino di rara bravura che non ti aspetti di certo da una 18enne.
“Dove cazzo hai imparato che sei una pischelletta?”
Godevo come un matto. Vedere quei capelli con la coda alta, la paura di essere scoperti. Perfezione. Ma quella perfezione non poteva né doveva durare troppo. La faccio alzare e le dico: “mo ti faccio vedere io come si fa”
Si toglie il maglioncino sfoggiando un meraviglioso reggiseno morbido nero, mentre io le abbasso i leggins. La bacio nuovamente e comincio a toccarla sopra alle sue mutandine nere anch’esse. Sussulta. Comincia a respirare affannosamente. Mi abbasso, aggrappandomi alle mutandine che faccio scorrere. La trovo fradicia. Le faccio allargare le gambe. Esco la lingua e comincio a raccogliere tutti i suoi umori. Lei non aveva mai provato nulla del genere. Le lecco le labbra esterne, poi quelle interne. Il clitoride. La faccio girare perché dovevo assolutamente guardare quel culo meraviglioso che ha. Lo afferro, sodissimo. Lo allargo e comincio a leccarla dalla figa fino al buco del culo. Sentivo che stava impazzendo.
Mi dice “ti prego, non abbiamo molto tempo. Mettimelo dentro”
La accontento. La faccio piegare in avanti. Non serve spunto nè altro. È bagnatissima. Infilo il cazzo e la sento strettissima. Le allargo le chiappe e comincio a scoparmela dandole colpi decisi facendo il rumore pieno sbattendo sul culo sodo. Volevo e dovevo venire presto. Ma volevo prima sbatterglielo tenendola per la coda. Gliela tiro, mi avvicino con la bocca al suo collo e le dico. “Vedi, cuginetta, cosa si prova a scopare con un uomo vero?”
“Siiii….fantastico…”
Non stava capendo più un cazzo.
“Angy, stai per venire?”
“Si, continua così”
Le piacevano le botte forti e a ritmo lento.
Botta dopo botta, arriva il momento
“Cazzo, vengo vengo vengo…ohhh siiii….”
Le tremano le gambe.
“Tocca a me adesso”
Aumento il ritmo. Sempre più forte
“Arrivoooo….ohhhh cazzooo”
Esco il cazzo e le vengo sul culo.
La guardo prendere i fazzoletti per lei e per me. Si pulisce. Mi pulisco. Si riveste. Mi bacia e mi dice: “da rifare”. Esce.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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