incesto
La Supposta alla MAMMA
di happysunkarma
16.01.2023 |
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"Era curiosa di sapere se Nicola era venuto al termine della sua lentissima sega ma poi non ha saputo resistere e così è entrata in bagno..."
Lucia si è svegliata un po’ ansiosa, sapeva di dover andare dal dottore e dopo aver bevuto solo un bicchiere d’acqua poiché voleva andarci digiuna, è uscita di casa.Entrata nella sala d’aspetto del medico una giovane infermiera le ha detto di attendere qualche minuto e poi sarebbe spettato a lei farsi visitare. Qualche istante prima della visita la stessa ragazza le ha detto “La prego, mi segua. Entri qui e si svesta e poi si accomodi nella poltrona”
Appena passato il tempo della svestizione il medico l’ha chiamata, l’ha salutata e Lucia l’ha visto prendere da un tavolino una mascherina, che ha indossato, ed un paio di guanti di lattice che si ha infilato delicatamente facendoli scorrere e si è sentito lo schioccare caratteristico di quei guanti.
“Signora, non sarà doloroso ma sarà un pochino di fastidioso. Dovrebbe gentilmente distendere l’ano”
L’uomo ha preso un tubetto di lubrificante, ha levato il tappo e ne ha messo una bella quantità sull’indice per poi spalmarlo su quella zona frizionandolo.
“Adesso, signora, ora comincerò a visitarla così vedrò cosa le fa male nel suo retto”
Lucia ha pensato “Con quel dito così grosso che mi metterà dentro mi farà più male che bene” ed ha ispirato profondamente ed ha iniziato a sentire il dito prima un pochino, forzato ad entrare, e poi sempre di più fino a che il dito non è sparito dentro di lei.
il medico per farle la visita ha girato quel dito nell’intestino di Lucia, lo ha fatto delicatamente e le sensazioni che lei aveva le hanno fatto allungare il piede ed arricciare le dita.
”Respiri lentamente e profondamente”
A Lucia è venuto da chiedersi ”Come faccio a respirare se mi mette quel grosso dito dentro il culo?”
Qualche istante dopo il medico ha estratto il dito e lei ha il piacevole strisciare della pelle dell’ano e dello sfintere sul lattice.
Il dottore le ha subito detto “non è nulla, ha solo delle sensazioni dovuta a pratiche della sua sessualità”
Lucia ne ha immediatamente tratto le conclusioni “Il motivo del fastidio dovrebbe essere il fatto che mi sono fatta scopare il culo” ma le è venuto da dire “Non ho mai praticato niente di tale. Lei pensa che abbia fatto pratiche sessuali anali?”
Il medico non ha risposto alla domanda e le ha consigliato delle supposte per calmare il prurito e si voltato verso l’infermiera che era entrata senza far rumore dicendo “Signora metta la prima supposta adesso”
A sentire quelle parole a Lucia l’ansia è ricominciata ad aumentare. Lei si è vergognata tanto perché quel medico aveva scoperto qualcosa che non avrebbe osato dire a nessuno: usava spesso dei dildo di cui ne aveva una collezione ed uno di questi era appena arrivato ed era lungo, quasi da arrivare allo stomaco. Lucia ha dedotto che fosse quello il dildo ad aver causato l’irritazione.
La giovane infermiera, accorgendosi dell’imbarazzo della donna, le ha detto “Sono una specialista. Stia tranquilla, non sentirà assolutamente nulla” ed ha preso un paio di guanti indossandoli uno dopo l’altro ed ha preso una scatola di supposte, ne ha preso una, ne ha aperto l’involucro di plastica tirando le tue linguette ed è apparsa la supposta mettendo in una nocciolina di lubrificante sulla la punta.
Rinfrancata dalla scena che aveva visto, Lucia ha allargato i glutei guardando la ragazza che andava a posizionare la supposta sullo sfintere.
Lucia si è sentita dire “Respiri profondamente e regolarmente” e dopo qualche respiro l’infermiera ha spinto profondamente la supposta dicendo “Più va in fondo, più è efficace” e per facilitare la penetrazione ha infilato, insieme alla supposta, anche il dito fino a che tutto per intero è entrato dentro restando lì per alcuni secondi aspettando che la supposta facesse effetto.
Mentre la ragazza teneva il dito dentro, guardando Lucia in volto le ha detto “In fin dei conti la supposta non è così fastidiosa”
Appena levato il dito, ancora un po’ umido per il lubrificante, si è levata con delicatezza i guanti ed ha detto “Per fortuna esistono i guanti se no sarei dovuta entrare a mani nude!”
Fatta quella operazione il medico ha prescritto a Lucia di metterne una ogni mattina dopo avere defecato. Lei lo ha ringraziato e lui le ha offerto in omaggio la scatoletta di cartone con dentro quattro supposte.
Finita la vista la donna è tornata a casa ma in lei è rimasta una strana sensazione: avrebbe voluto che quel dito dell’infermiera fosse rimasto dentro per più tempo poiché a lei è piaciuto che la rovistasse e le tenesse allargato lo sfintere ed anche l’ano.
Era da un po’ di anni che Lucia era separata dal marito e talvolta scopava con chi le piaceva. Le era capitato anche di aver lesbicato con un’amica conosciuta in una sala da ballo e le sensazioni che lei riteneva innaturali erano state assolutamente piacevoli.
In quel momento della sua vita era indecisa se continuare la storia con un uomo che le faceva la corte oppure approfondire la relazione con la sua amica lesbica.
Quel pomeriggio e quella notte Lucia si è sgrillettata moltissimo ricordando la situazione erotica e le sensazioni che quella ragazza le aveva dato.
Dalla relazione con l’ex marito lei aveva avuto un figlio, Nicola, il quale aveva da poco compiuto diciotto anni e da buona madre, l’indomani mattina, gli stava preparando la colazione prima che uscisse per andare in giro con gli amici. Il ragazzo è andato in cucina e le ha dato il buongiorno con un bacio sulla guancia, quindi si è seduto a tavola e lei, da buona madre, ha notato che in lui c’era qualcosa di strano. Infatti teneva la mano sinistra poggiata in grembo mentre con l’altra afferrava il cucchiaio stringendolo forte come se fosse molto pesante e non pochi grammi.
La donna ha fatto finta di nulla e si è seduta al suo fianco continuando a fissare quella mano sinistra, da come si era seduta si è accorta che era poggiata sulla patta dei suoi pantaloni come a voler nascondere qualcosa ed allora ha avuto un’illuminazione. Era successo anche a lui. Anche il suo piccolo Nicola, il suo angioletto, era diventato un uomo ed ha supposto che avesse avuto il suo primo rapporto sessuale.
Lucia non sapeva come iniziare ed affrontare il discorso con lui ma all’improvviso la sua voce l’ha distolta da quei pensieri.
“Mamma, Ho necessità di confidarmi con qualcuno. É da quando papà è andato via che vorrei dirti tante cose e tu sei l’unica persona di famiglia con cui posso parlare di certe cose”
Prontamente Lucia ha replicato al figlio “Dimmi tutto, Nicola. Lo sai che tra noi non ci devono essere segreti”
“Ieri ho incontrato una ragazza molto carina. Ha diciotto anni ma è piccolina, molto più di me”
Lucia molto incuriosita ed anche iniziando ad eccitarsi “È successo qualcosa tra voi due?”
“Beh, avevamo bevuto tutti e due e lei mi si è avvicinata e mi ha sussurrato una cosa all’orecchio”
“E cosa ti ha detto?”
“Mi ha detto che ero molto carino e soprattutto che nascondevo bene i miei segreti”
“Quali segreti?” ha chiesto lei ancora più incuriosita.
Allora Nicola l’ha guardata negli occhi e poi le ha detto con tono di ragazzo arrabbiato “Vuoi farmi credere che in tutto questo tempo non ti sei accorta di cosa ha tuo figlio in mezzo alle gambe?”
La donna l’ha guardato stranita perché il figlio non aveva mai avuto un atteggiamento così duro nei suoi confronti ma soprattutto non aveva mai fatto riferimento ai suoi organi genitali nei loro discorsi, nemmeno quando gli aveva parlato delle precauzioni che un ragazzo ed una ragazza devono prendere quando fanno sesso.
Dopo qualche istante i cui lui ha assunto un atteggiamento scostante, ha ripreso “Perché non mi hai mai detto che avrei fatto scappare le ragazze? Perché non mi hai mai avvisato che non tutte le donne sono uguali? Che non a tutte piace quel tipo di uomo?”
“Ma di che diavolo stai parlando?” è sbottata Lucia “Non sto capendo nulla di quello che dici! Cos’hai che non va?”
Nicola si è levato dalla sedia mettendosi in piedi gettando con violenza contro il muro il cucchiaio che ancora stringeva, poi con un gesto improvviso si ha abbassato i pantaloni ed è rimasto con i soli boxer di fronte alla madre la quale l’ha guardato sorpresa ma poi lo sguardo si è andato all'inguine ed allora tutto è stato chiaro. Nonostante i boxer fossero larghi non riuscivano minimamente a nascondere l’evidenza: Nicola, come suo padre, era un superdotato.
“Se ancora non l’hai capito te lo dico io” ha urlato il ragazzo alla mamma “Tuo figlio ha un cazzo come quello di un cavallo!” e detta l’ultima parola si ha abbassato i boxer.
La donna è rimasta sconvolta, sentiva il suo viso in fiamme ed avrebbe voluto scomparire ma allo stesso tempo non riusciva a togliere gli occhi dall’uccello di suo figlio poiché lei trovava quel sesso veramente magnifico, grosso, immenso ed anche le palle erano grandi.
Nicola aveva solo diciannove anni.
Il ricordo della donna è andato al suo ex marito che era un superdotato e Nicola, nonostante la giovane età, aveva il cazzo ancora più grosso. Era realmente di dimensioni sconvolgenti e lei ha pensato per un istante che avrebbe potuto fare l’attore in film porno.
“Mamma! Dove credi come credi che possa accoppiarmi con una ragazza? Forse lo potrò fare con con chissà chi ma non con chi mi piace!”
Lucia ha balbettato qualcosa ma lui ha ripreso con foga a parlare.
“La mia ragazza, appena mi ha visto nudo, è scappata via. Mi ha detto che non dovevo nemmeno sfiorarla con questo coso così grosso altrimenti l’avrei sventrata”
Lucia ha inteso quelle parole come uno schiaffo. Senza dir niente si è alzata ed ha fatto un passo verso di lui che vedendola arrivare è arretrato ma lei si è accostata a lui.
Lucia da tanto tempo non vedeva un cazzo e per di più uno di quelle dimensioni non lo aveva mai visto.
A lei è venuto spontaneo afferrare l’uccello di Nicola con tutte e due le mani e dire ”Non hai idea di come mi senta io adesso. La mia testa sta andando in tilt e dovrò combattere con il senso di colpa per tutta la vita, ma il tuo uccello non andrà nel culo di una troietta sofisticata qualunque ma nella bocca di tua madre” e detto ciò si è inginocchiata davanti a lui chiudendo gli occhi ed avvicinando le labbra alla cappella.
La bellezza di certi momenti sta nell’attesa che essi avvengano più che nella loro realizzazione.
Lucia con la lingua gli ha inumidito la cappella preparandolo al primo pompino. Di pompini ne aveva fatto tanti al suo ex marito che era super dotato e con Il cazzo di Nicola era fiduciosa che ci sarebbe riuscita. Purtroppo quando ha cercato di inserirlo tra le labbra si è resa conto di quanto fosse grosso, non riusciva nemmeno a circondargli la cappella con la bocca. Infatti soltanto una parte era coperta dalla bocca vogliosa e ne è rimasta delusa perché già se lo sentiva in gola. Ne è rimasta interdetta perché non riusciva a credere che per suo figlio avere un cazzo di dimensioni equine non era solo un modo di dire.
Lucia ha dovuto, suo malgrado, rinunciare e si è sollevata guardandolo dritto negli occhi.
Nicola era rosso in viso e sudato ma già da quando lei si era dedicata al cazzo, le sue mani lui le aveva messe sotto la gonna bagnandosi nel caldo della figa.
Il modo con cui il figlio la stava toccando, l’ha fatta andare in paradiso. Nicola se ne è accorto e l’ha fatta girare e l’ha spinta sul divano della zona soggiorno, ha sollevato il lembo posteriore della gonna e tirato giù le mutandine con foga
Lucia ha pensato che il figlio la volesse impalare all’istante così come era. Ha sentito una pressione sulla figa che pareva essere niente di umano, si è sentita allargare oltre ogni immaginazione e poiché quella dilatazione era eccessiva, ha iniziato ad urlare.
A quelle urla, Nicola si è ritratto poiché, poveretto, l’inesperienza giocava a suo sfavore e temeva di aver rotto qualcosa nella figa di Lucia la quale si è voltata e gli ha sussurrato ”Non ti preoccupare, la figa non è come la bocca. Devo solo abituarla ad accogliere un cazzo enormemente grosso come il tuo. Dovrai avere pazienza, ci vorrà un po’ di tempo ma alla fine riuscirai ad infilarmelo dentro e poi potrai anche sfondarmi il culo! Devo dirti che tuo padre era uno stallone, ma se ora lui ti vedesse ti invidierebbe moltissimo”
Lucia si è alquanto meravigliata e non credevo alle sue orecchie poiché dalla sua bocca non uscivano parole di una madre, ma quelle di una troia che presa dal desiderio di accogliere nell’intimità il cazzo straordinario di suo figlio.
Lucia ha portato una mano tra le gambe avendo avuto la sensazione di fresco, conseguenza di qualcosa che colava, ed ha trovato una fontana. In effetti stava sbrodolando dappertutto.
La sua attenzione era rivolta al cazzo del figlio a cui ha dato un’ultima occhiata e poi lo ha fissato lo sguardo su quello di Nicola per dirgli ”Non importa cosa può succedere, ma voglio che tu spinga forte con molta forza. Non me ne frega niente, anche se muoio di dolore non preoccuparti, sappi che il dolore è solo iniziale, poi svanisce ed arriva la goduria, Devi riempirmi di sperma. Me ne devi dare così tanta che mi deve uscire dalle orecchie!”
A quel punto Nicola ha afferrato Lucia per le braccia, l’ha fatta girare e l’ha spinta nuovamente sul divano.
Subito Nicola si è messo sulla donna alla pecorina con la bocca vicino ad un orecchio in modo che sentisse quanto il giovane godesse ansimando. Appena poggiato il grosso cazzo tra i glutei Nicola le ha mormorato in quell’orecchio ”Mamma, non so cosa sto facendo, non riesco a fermarmi!” e Lucia ha avvertito una forza sovrumana che spingeva per far entrare quel cazzo nella sua figa.
Affinché il figlio ci riuscisse, si è appigliata ad un bracciolo del divano stringendo le mani e ad urlato “Non ti fermare, non ti fermare!!” nonostante il bruciore e le fitte fossero difficilmente sopportabili ma il piacere stava prendendo il sopravvento.
La sensazione che Lucia ha avuto è stata di una mano e poi di un pugno entrato in lei, invece era soltanto il glande del figlio.
Il ragazzo dopo ogni spinta in avanti per andare più a fondo, si ritraeva e poi lo spingeva in avanti un po’ di più avanzando sempre un po’di più nell’intimità della donna che da tempo non scopava ed aveva la figa ristretta per non utilizzo. Ora che Lucia ne aveva l’occasione non voleva perderla.
Il cazzo di Nicola era diventato sempre più grosso, sempre più duro, sempre più da uomo.
Lei urlava come fosse posseduta dicendo parole incomprensibili esprimendo comunque la sua goduria ed anche dolore che più aumentava, più il piacere lo sostituiva. Alla fine un’ondata di sborra l’ha riempita e poiché era tantissima un po’ è fluito all’esterno.
Quel cazzo si era comportato come un annaffiatoio che le ha allagato la figa e non pareva non volerne sapere di esaurirsi.
Lucia ha urlato un’ultima volta e poi è crollata stordita dall’orgasmo violento e profondo che aveva avuto.
Al risveglio si trovata a letto con Nicola che le teneva la mano e diceva ”Non lo dimenticherò mai. Grazie” e l’ha baciata sulla guancia, Lucia avrebbe preferito essere stata baciata in bocca con scambio delle lingue durante l’accoppiamento. Riprendersi da quella scopata è stata dura, è rimasta a letto per quasi due giorni e quando si è messa a camminare, anche per andare in bagno, per i dolori sarebbe caduta e si è dovuta tenere alle porte ed alle pareti.
Nicola le è stato sempre vicino e quando, dopo una settimana, è riuscita a camminare di nuovo, Nicola è entrato in camera di sera e guardandola in faccia sorridendo le ha proposto ”Sono tuo figlio e non dovrei rivolgermi a te in questo modo, ma stasera avrei tantissima voglia di romperti il culo!”
Lucia lo ha tirato a sé e gli ha detto “Caro il mio Nicola, so che ne hai voglia ma io sono ancora in condizioni critiche e devo rispettare la terapia prescritta dal dottore. Inoltre quella scopata che ti ho concesso non deve diventare un’abitudine e quindi mi farà immenso piacere se ti vedrò ora farti una sega, ed io da porcellina, mi faccio un ditalino. Ti va?”
Quella sera è finita così. Lucia si ha fatto un sontuoso ditalino e Nicola una sega da favola con relativo spruzzo sulle tette della madre.
Da quella sera l’atteggiamento di Nicola è cambiato e sembrava che ad accoppiarsi con la madre non ci pensasse più.
Passati circa sei mesi il ragazzo ha presentato la sua ragazza alla madre e Lucia si è rassegnata a non poter più usufruire dei servizi sessuali del figlio finché una domenica la donna si è levata dal letto appena sveglia. Aveva necessità impellente di fare la pipì e si è precipitata in bagno.
Erano circa le undici del mattino e non aveva sentito Nicola riempire la vasca da bagno ed immergersi. Quando Lucia ha aperto la porta credeva di essere sola in casa.
A causa della necessità fisiologica quando è entrata non ha fatto caso a Nicola ed è corsa a sedersi sulla ciambella del WC, solo allora, sollevando lo sguardo, ha visto il figlio con le cuffiette nelle orecchie immerso nella vasca da bagno ad ascoltare la sua musica preferita godendosi ad occhi chiusi il tepore tonificante dell’acqua che gli dava. Lui non si è accorto della presenza della madre perché, come sempre, il volume delle cuffiette era elevato e quindi non l’aveva sentita entrare.
Lucia avrebbe voluto farsi sentire, poi si è accorta che la schiuma era agitata dalle mani ed in particolare che la sua mano destra stava passando su e giù sul cazzo semiduro.
Seduta, com’era sulla tazza, è rimasta incantata a guardarlo e sognare attratta da quel eccitante movimento della sua mano. Nicola si scappellava e incappucciava lentamente il cazzo ed ogni tanto passava il polpastrello del dito pollice sulla piccola feritoia dell’uretra.
Lucia aveva assistito all’erezione del cazzo del figlio fino al momento in cui era diventato duro e, date le dimensioni fuori dal normale, fuoriusciva per un bel po’ dall’acqua.
Le dimensioni e la potenza ipnotizzante di quel cazzo l’ha incantata e con gli occhi non smetteva di fissarne la maestosità. L’attenzione di Lucia è stata ancora maggiore quando il figlio ha dato il via ad una sega ed avrebbe voluto essere lì con lui a raccogliere il filo di liquido trasparente che era uscito dal foro superiore della cappella.
La donna ha osservato senza staccare gli occhi da quello spettacolo della natura e non ha fatto caso se avesse finito di evacuare la pipì.
La scena era di alto contenuto erotico e non avrebbe voluto perderlo per nessun motivo.
Per un attimo Nicola ha staccato la mano dal cazzo e se l’ha portata alla bocca mettendoci dentro il pollice succhiandolo golosamente.
Lucia ha pensato che la ragazza gli stesse facendo da maestra ed il suo Nicola stesse diventando un bel maialino.
La donna ripresasi dall’incanto, senza attivare lo sciacquone, piano piano si è sollevata dal water e con passo felpato è uscita dal bagno per tornare in camera. Era eccitatissima, il desiderio di quel cazzo era fortissimo, non capiva come mai avesse tutta quella voglia di quel cazzo e di accoppiarsi con Nicola, forse perché la perversione l’aveva presa ed era bello sentirne l’effetto che la portata in quei mesi a sgrillettarsi e sditalinarsi spesso sognando quel grosso cazzo.
Appena stesa sul letto Lucia si ha levato la camiciola e non si è nemmeno sfiorata la figa sapendo che era bagnata e sognava Nicola in quel momento nudo davanti a lei. Se così fosse stato non sarebbe riuscita sicuramente a controllarsi.
In altri momenti dopo il loro primo accoppiamento, Lucia ha cercato delle giustificazioni ma i pensieri l’hanno torturata e lei ha reagito sgrillettandosi anche più volte al giorno per cercare di farli inutilmente svanire.
Ha pensato che la voglia di essere scopata come faceva l’ex marito che l’aveva lasciata per una romena giovane, bella, bionda ed occhi chiari, l’avesse portata a quel punto ma ha anche pensato che forse era il cazzo dell’uomo che era fuori del normale e che le dimensioni del cazzo di Nicola le ricordassero quelle penetrazioni e le sborrate colossali. Lei si è anche ricordata di quando era stata stuprata da giovanissima ragazza che aveva pesato su quel matrimonio finito male.
Per il suo ex era stata la troia, per stimolare l’eros e la libidine, si era esibita e per soddisfare le sue voglie si era concessa a più uomini realizzando con questi dei sandwich in varie occasioni.
Per un certo periodo la bocca e lo stomaco di Lucia erano il luogo di deposito della sborra di alcuni maschi.
Tutto ciò era stato fatto per amore del suo ex ma poi quelle situazioni hanno invaso la sua mente poiché erano fortemente impressi.
Lucia si è trovata ad eccitarsi, distesa sul letto, per aver visto il figlio fare sesso solitario, aveva il cervello annebbiato e sconvolto dalla lussuria per aver visto suo figlio masturbarsi.
La razionalità l’ha portata a doversi distrarre ma la tentazione di andare a vedere è stata più forte ed allora ha pensato che magari entrando senza chiedere permesso, lui l’avrebbe fatta partecipare. Tra un tentativo e l’altro ha rifatto il letto, ha messo in ordine la camera cercando di distogliere i pensieri che la attanagliavano, poi si è rivestita e, anche se la figa era ancora bagnata, ha indossato il più minuscolo perizoma che avesse. Ha indossato una maglietta sopra le tette nude ed è anche andata in cucina con l’intenzione di preparare il pranzo. Il pensiero martellante non l’ha ha dato un attimo di tregua, anzi è diventato sempre più assillante. Era curiosa di sapere se Nicola era venuto al termine della sua lentissima sega ma poi non ha saputo resistere e così è entrata in bagno.
Nicola era fuori dalla vasca con indosso l’accappatoio aperto sul davanti, praticamente nudo come lei lo aveva fatto, con il cazzo ancora semirigido dalla cui cappella colava giù un filamento e rimaneva sospeso, ballonzolante incerto se cadere o rimanere appeso.
Il ragazzo, quando l’ha vista, si è girato di schiena, per nascondere quella che per lei era una meraviglia del mondo.
Gli ha detto che non era di sicuro il caso di vergognarsi essendo lei sua madre. Lui per dimostrare che non si vergognava affatto, si è girato e Lucia non è stata capace di tacere ancora una volta. Gli ha fatto ancora una volta i complimenti per il cazzo che possedeva ma era una provocazione e lui ha risposto che era merito di chi l’aveva generato se era così ben fatto.
Lucia sapeva che Nicola aveva una ragazzina ma ha fatto finta di non saperlo e gli ha chiesto se qualcuna avesse già avuto il piacere di provarlo.
Lui con aria di sufficienza, dimostrando una buona evoluzione nella maturità, le ha fatto capire che lo aveva già fatto assaggiare tanto volte.
La madre ha così capito che la ragazzina, con cui l’aveva visto, aveva già preso quel grosso cazzo e ne ha voluto una conferma.
Forse Nicola si aspettava una sfuriata di gelosia ma così non è stato.
Lui ha abbassato gli occhi annuendo e, poiché la donna era vicino al figlio, mentre parlavano il cazzo era risalito ed era diventato bello duro e lievemente incurvato verso l’alto. Lucia lo ha fatto notare e lui si è giustificato dicendo che lo aveva eccitato l’argomento di cui stavano parlando.
Per l'incestuosa natura di Lucia, non ha saputo fare altro che allungare la mano per sfiorargli il cazzo.
Nicola ha sospirato ma non si è negato a quel tocco, nel suo sguardo c’era tanta passione ed anche stavolta non ha potuto fare a meno di spingere i fianchi in avanti e la cappella appoggiarsi contro il ventre di lei la quale gli ha fatto cadere l’accappatoio ai piedi.
Con sorpresa Lucia ha visto che i peli del pube erano diversi dalla prima volta. Ha pensato che lui li avesse accorciati e ridotti ad un minuscolo triangolino in previsione di una scopata con lei ma un istante dopo ha anche pensato che fosse per la sua ragazza affinché lei lo potesse vedere e godere fino alla radice.
“Povera stella!” ha pensato Lucia e la sua mente è corsa alla figa non grande di quella ragazza bellina ma che evidentemente piaceva prenderlo fino alla radice.
Le dita della donna hanno sfiorato il torace di Nicola e lui ha posato una mano sulle tette di lei, le ha sollevato il vestito e lo ha sfilato da sopra la testa.
Le tette di Lucia erano molto diverse da quelle della ragazzina e lui, nonostante le avesse viste molte volte ed anche già palpate, le guardava come fosse la prima volta, poi si è deciso e le ha afferrate palpandole.
Lucia lo ha baciato a stampo, poi lo ha stretto a sé per sentirne la sua incredibile virilità che premeva contro la pancia. Quella sensazione ha scatenato la libidine e lui ha aperto le labbra facendo saettare la lingua nella bocca della madre affinché i due si baciassero a lungo come veri amanti.
Lucia si è abbandonata nelle braccia di Nicola il quale si è impadronito dei glutei che ha allargato per andare a sfiorare con il dito medio la rosetta dello sfintere.
Lucia per favorire quelle carezze, mentre proseguivano i baci in bocca, ha abbassato il suo perizoma e lui ha provveduto a farlo cadere a terra.
Entrambi nudi, con i corpi incollati uno all’altro, travolti dalla passione, trascinati da un forte desiderio di accoppiarsi, si sono spostati nella camera matrimoniale. Lucia si è stesa e lui si è inginocchiato offrendo il cazzo alla donna appoggiandolo alle labbra. Lei lo ha impugnato ed ha leccato il glande non riuscendo a prenderlo in bocca a causa delle dimensioni eccessive, poi ha smesso per non farlo sborrare troppo presto e gli ha chiesto di essere scopata.
Lucia si è messa alla pecorina con il viso poggiato sul lenzuolo e la schiena arcuata in posizione di offerta del sedere sollevato per esporre figa e culo.
Nicola si è sistemato tra le gambe ed avvicinandosi le ha afferrato le natiche ed ha cercato la sua apertura, senza sbagliare ha indovinato dove fosse la bagnatissima caverna ed è sprofondato dentro muovendosi velocemente con colpi decisi dando un piacere molto intenso. Improvvisamente poi lo ha sfilato dalla figa ed ha puntato la cappella contro il buco più stretto.
“Ti voglio inculare, mamma!” ed ha spinto con decisione sbattendolo a fondo nel culo.
Lucia pur sentendo delle fitte non si è lamentata sapendo che il piacere sarebbe sopravvenuto ed ha pensato alla ragazza di Nicola a cui lui sicuramente aveva fatto lo stesso trattamento.
Nicola l’ha scopata fino a quando Lucia ha avuto un orgasmo causato dal fatto che il figlio la stava inculando come una troia infoiata, causato dall’eccitazione che lei aveva accumulato. Qualunque fosse la causa quel giovane trasformatosi da figlio in amante, l’ha fatta godere con il cazzo in culo come nella vita non le era mai successo. A Lucia è sembrato delirare, diceva come di consueto frasi sconnesse e chiamava il figlio lungamente incitandolo ad affondare in lei, poi con un fremito durato a lungo, Lucia è venuta.
Lui ha estratto il cazzo dal culo e l’ha infilato nuovamente nella figa riprendendo i movimenti e da una improvvisa accelerazione La donna ha capito che stava per venirle dentro.
Lei gli ha detto di non sborrare dentro ma non ha fatto in tempo e la sborra le ha parzialmente innaffiato la figa, il resto, per altro molto abbondante, è andato a depositarsi sulla pelle del dorso.
Per riprendersi dalla fatica, i due si sono lasciati andare distendendosi fianco a fianco sul letto.
Lucia era contenta che lui le fosse venuto dentro ma temeva di restare incinta poiché era nei giorni fertili ma non se n’è preoccupata più di tanto.
Lui era felice ed anche la madre lo era. Per loro due si era ripreso un amore represso ed a Lucia sembrava che lui avesse soddisfatto la sua prima femmina prima di dedicarsi al suo piacere.
Dopo quel giorno e per circa due mesi, ogni giorno hanno scopato pur restando negli ambiti delle rispettive figure e ruoli familiari.
Lucia non era rimasta incinta e ne era felice.
Lui, un pomeriggio di tarda primavera, è entrato in casa accompagnato da una ragazzina che ha presentato a Lucia con il nome di Mara. Come le ragazzine precedenti anche questa era bellissima, elegante nel suo vestitino corto e leggero, una borsetta minuscola e sandali ai piedi. Capelli chiari, viso ben curato, tette appena esposte, due semplici orecchini alle orecchie, viso vispo di ragazzina intelligente ma anche troietta da educare al sesso.
In quella occasione entrando con lei nella camera di Nicola, voltandosi verso Lucia, le ha fatto un gesto facendo capire che avrebbe lasciato la porta aperta o socchiusa. Infatti di lì a poco lui non ha chiuso la porta ma l’ha lasciata appositamente socchiusa.
Lucia si era accomodata in poltrona e leggeva distrattamente una rivista di gossip e vedendo quelle immagini di donne e maschi molto belli avrebbe voluto sgrillettarsi ma temeva di essere scoperta in flagrante. Lei sentiva chiaramente le voci dei ragazzi, in particolare quella più acuta e cristallina di Mara, le sue risatine soffocate e allora Lucia è andata a sbirciare dalla porta vedendo Mara dare le spalle alla porta, in piedi senza il vestitino addosso, indossava un minuscolo perizoma rosa con un filo infilato fra le stupende natiche che circondava i suoi fianchi. Nicola le stava davanti e la posizione non era casuale poiché più di una volta il suo sguardo si incrociava con quello della madre. La complicità tra i due amanti ha avuto conferma quando Nicola ha abbracciato Mara mettendole il viso su una spalla, in quel momento Nicola ha fatto l’occhiolino.
Il ragazzo sciolto l’abbraccio ha palpato i piccoli glutei della ragazza sollevandoli e dividendoli per mostrare alla madre le fattezze di Mara.
Lucia non ha resistito all’erotismo sottile della scena, si ha sollevato il vestito e si ha letteralmente ficcato una mano fra le cosce sotto lo sguardo perverso di Nicola il quale vedendo la madre senza neanche uno dei suoi perizomi, dandosi a sgrillettarsi, ha fatto stendere Mara sul lettino a pancia in giù, gli si mise dietro e l’ha sollevata a pecorina come faceva con la madre.
Nicola si è voltato per guardare la donna ancora una volta ma lei ha azzardato ad entrare silenziosamente nella stanza. Lucia si è chinata a leccare la figa e anche il buchetto del culo della ragazza e lui l’ha chiavata nella figa facendo esattamente nello stesso modo che aveva usato con la sua amante dandole colpi lunghi e ben distesi. Mara ad ogni affondo gemeva prolungando con un lungo sospiro la voce “Ahhhhh!!”
Incredibilmente a colei che sembrava una ragazzina piaceva quel mostruoso sesso di Nicola, gradiva essere scopata e lo accoglieva volentieri incoraggiandolo a tenerlo dentro.
Quando Nicola si è poi fermato di colpo estraendo il cazzo dalla figa, lei ha esclamato la sua delusione non volendo smettere di godere ma di prenderlo tutto dentro.
Mara aveva il viso e il corpo da adolescente ma, come Lucia, era una piccola troietta.
Lucia era dietro di loro, ai piedi del letto, e si sditalinava guardandoli. Nicola ancora una volta si è voltato cercando nella madre un gesto di assenso e le ha fatto cenno di avvicinarsi allungando un braccio per afferrare la mano e portarla sul culetto di Mara per sfiorarlo.
Mara si è girata a guardare Lucia che ha visto quei bei occhi persi nella lussuria. La ragazza ha sorriso teneramente e Lucia allora ha capito chiaramente che il loro gioco era stato ben pensato. I due avevano architettato tutta la messinscena al solo scopo di coinvolgere Lucia in un trio lussurioso.
Nicola l'ha aiutata a levarsi il vestito e l'ha fatta sdraiare sul letto, la ragazzina le ha accarezzato le tette r con molta naturalezza che indicava una certa pratica di sesso, anche se giovanile, ha guidato la mano sulle su. Lucia le ha sfiorate e Mara ha avuto un brivido di piacere che ha fatto vibrare il suo acerbo e giovane corpo, poi si è messa su Lucia affinché il viso fosse sotto la sua piccola figa ben depilata. Mara non aveva mai fatto niente con una femmina e men che meno aveva mai leccato la figa, ma lei, seppure quasi ventenne, sembrava una teenager con la figa piccolina eppure era già stata in grado di prendere il grosso cazzo di Nicola.
Su ragazzina! Sono certa che sai come fare! Fammi contenta, hai tutto da guadagnarci." L’ha incitata Lucia senza riuscire a celare il proprio piacere.
"Mettilo dentro, su!” ha detto la donna al figlio il quale, per niente intimorito dalla presenza della genitrice, ha chiuso gli occhi ed ha ubbidito.
Il contatto con quel cazzo caldo e rigido su Mara ha avuto l’effetto di una scarica elettrica.
La ragazza aveva messo una mano per accogliere il cazzo e guidarlo ma l’ha subito ritratta spaventata ma tirando sul capo ha incrociato lo sguardo di Lucia sorridente e felice che quella figa giovane stesse per essere ancora una volta allargata.
Quando Nicola si è avvicinato alla sua ragazza, lei è rimasta ancora una volta stupita, come ipnotizzata, da quell'asta di carne grossa e nodosa lunga e dritta, di notevoli dimensioni, maggiori di chiunque altro ragazzo, più del doppio.
Lei era esitante e Nicola, prendendole la mano, le ha fatto fasciare il cazzo dalle sue dita morbide ed affusolate, con in primo piano un bell’anello che luccicava alla luce di un fascio di sole.
Mara era incredula, non si riconosceva in ciò che stava facendo. Lei era sempre stata morigerata e seria, e si trovava in mano il cazzo duro del suo ragazzo super dotato.
Lucia vedendola con gli occhi chiusi le ha detto "Apri gli occhi, bellina! Su, Mara, guarda bene quello che stringi in mano!"
"Lucia, è bello da vedere e da sentire, vero signora? Sono certa che non ne ha mai visti di così grossi, senza offesa per il suo ex marito naturalmente! Sono sicura che la sua figa si sta bagnando alla vista di questo bastone!" ha esclamato con una punta di cattiveria ed ha proseguito "E se provassimo a sincerarcene?"
Lucia ha trasalito, era agitata, non voleva rivelare che era l’amante del figlio e tantomeno voleva accoppiarsi con lui davanti agli occhi di Mara ed ha fatto finta che il toccò del figlio le facesse ribrezzo, ma soprattutto perché aveva paura che la giovane scoprisse che era già stata accoppiata più di una volta con il suo ragazzo.
Nicola da dietro, facendola scivolare sul solco del sedere, le ha messo una mano sulla figa. Mara ha chiuso gli occhi ed ha sussultato a quel tocco perverso ed un brivido di piacere involontario l’ha percorsa in tutto il corpo.
Con il pollice e l'indice Nicola, ha divaricato la fessura, le grandi labbra e le mucose si sono distese aprendosi in mezzo alla figa.
A Mara è uscito un finto " No!! Ti prego!" ma il suo sesso si è aperto vergognosamente davanti agli occhi di Lucia e di Nicola che la guardava eccitato, da spettatore partecipante attivo e interessato.
Prima dell’inserzione Nicola, con la punta delle dita, Lucia ha sfiorato la fessura per verificarne l’umidità.
"Mara, sei bagnata fradicia! .... Caspita!!" ha esclamato la donna girandosi verso il figlio.
“Vai tranquillo Nicola! A Mara piace, ci prova gusto e non si può negare l'evidenza! A lei piace essere mostrata e sottomessa"
La lingua di Lucia si era intanto posata sul clitoride di Mara e lo leccava.
La donna ha sentito un dito di Nicola forzare il buco del culo ed entrarci. Era bellissimo essere inculata da un dito perché faceva meno male e soprattutto c’era la lussuria della situazione a tre che rendeva il tutto un unicum.
Da maestra Lucia era diventata allieva. Provava a mettere un suo dito nel forellino anale molto stretto di Mara ma, lubrificandolo con la saliva è riuscita ad entrare.
La ragazza gemeva e mugolava in modo molto eccitante e libidinoso, poi vedendo l’impazienza di Nicola, ha levato il dito e lui ha appoggiato la cappella. Mara ha reagito con un forte e prolungato “Nooohh!” ma lui non ha avuto indecisioni, e tenendola bloccata fortemente per i fianchi, ha spinto il cazzo dentro.
La scena si è svolta a pochi centimetri dal viso di Lucia.
Mara intanto stava assorbendo il dolore della sua prima penetrazione anale.
Nicola a causa di tanti stimoli erotici improvvisamente ha sfilato il cazzo dal culo ed ha sborrato in bocca della madre eruttando sperma in quantità industriale. Se lo avesse fatto in quella giovane figa di Mara l’avrebbe di sicuro ingravidata.
Appena Lucia ha ingoiato la sborra ha proseguito a leccare la figa di Mara che nel giro di pochi minuti è venuta sfregando ripetutamente la vagina sulla lingua e la bocca della donna.
La ragazzina, dopo essere venuta, si è impegnata a far godere anche Lucia leccandole forsennatamente il clitoride, da persona giovane inesperta.
Lucia ad un certo punto ha iniziato a sussultare e contorcersi sul letto e muovendo la testa da destra a sinistra gridando il nome di Nicola e Mara.
Per tutti è stata una piccola ma meravigliosa, fantastica, straordinaria, semplicemente incantevole e stupefacente orgetta a tre.
A quel triangolo ne sono seguiti altri per alcuni anni fin quando i Nicola Mara hanno deciso di sposarsi e andare a vivere in una città lontana.
A causa della distanza i loro incontri si sono diradati e poi cessati ma Lucia era contenta e felice che i due fossero accasati a continuassero a vivere, come si suole dire, felici e contenti. Lei ora si consola con dildo vari e sta pensando ad un’amica, sola anche lei, con cui fare sesso lesbico e farsi mettere le supposte pensando a quando l’infermiera le aveva inserito la prima.
-----Original Message-----
From: carlo giovanni
To: happysun karma ; giuseppe spinazzola
Sent: Mon, Aug 8, 2022 1:30 pm
Subject: Un racconto scritto pensando ai tuoi gusti
Lucia si è svegliata un po’ ansiosa, sapeva di dover andare dal dottore e dopo aver bevuto solo un bicchiere d’acqua poiché voleva andarci digiuna, è uscita di casa.
Entrata nella sala d’aspetto del medico una giovane infermiera le ha detto di attendere qualche minuto e poi sarebbe spettato a lei farsi visitare. Qualche istante prima della visita la stessa ragazza le ha detto “La prego, mi segua. Entri qui e si svesta e poi si accomodi nella poltrona”
Appena passato il tempo della svestizione il medico l’ha chiamata, l’ha salutata e Lucia l’ha visto prendere da un tavolino una mascherina, che ha indossato, ed un paio di guanti di lattice che si ha infilato delicatamente facendoli scorrere e si è sentito lo schioccare caratteristico di quei guanti.
“Signora, non sarà doloroso ma sarà un pochino di fastidioso. Dovrebbe gentilmente distendere l’ano”
L’uomo ha preso un tubetto di lubrificante, ha levato il tappo e ne ha messo una bella quantità sull’indice per poi spalmarlo su quella zona frizionandolo.
“Adesso, signora, ora comincerò a visitarla così vedrò cosa le fa male nel suo retto”
Lucia ha pensato “Con quel dito così grosso che mi metterà dentro mi farà più male che bene” ed ha ispirato profondamente ed ha iniziato a sentire il dito prima un pochino, forzato ad entrare, e poi sempre di più fino a che il dito non è sparito dentro di lei.
il medico per farle la visita ha girato quel dito nell’intestino di Lucia, lo ha fatto delicatamente e le sensazioni che lei aveva le hanno fatto allungare il piede ed arricciare le dita.
”Respiri lentamente e profondamente”
A Lucia è venuto da chiedersi ”Come faccio a respirare se mi mette quel grosso dito dentro il culo?”
Qualche istante dopo il medico ha estratto il dito e lei ha il piacevole strisciare della pelle dell’ano e dello sfintere sul lattice.
Il dottore le ha subito detto “non è nulla, ha solo delle sensazioni dovuta a pratiche della sua sessualità”
Lucia ne ha immediatamente tratto le conclusioni “Il motivo del fastidio dovrebbe essere il fatto che mi sono fatta scopare il culo” ma le è venuto da dire “Non ho mai praticato niente di tale. Lei pensa che abbia fatto pratiche sessuali anali?”
Il medico non ha risposto alla domanda e le ha consigliato delle supposte per calmare il prurito e si voltato verso l’infermiera che era entrata senza far rumore dicendo “Signora metta la prima supposta adesso”
A sentire quelle parole a Lucia l’ansia è ricominciata ad aumentare. Lei si è vergognata tanto perché quel medico aveva scoperto qualcosa che non avrebbe osato dire a nessuno: usava spesso dei dildo di cui ne aveva una collezione ed uno di questi era appena arrivato ed era lungo, quasi da arrivare allo stomaco. Lucia ha dedotto che fosse quello il dildo ad aver causato l’irritazione.
La giovane infermiera, accorgendosi dell’imbarazzo della donna, le ha detto “Sono una specialista. Stia tranquilla, non sentirà assolutamente nulla” ed ha preso un paio di guanti indossandoli uno dopo l’altro ed ha preso una scatola di supposte, ne ha preso una, ne ha aperto l’involucro di plastica tirando le tue linguette ed è apparsa la supposta mettendo in una nocciolina di lubrificante sulla la punta.
Rinfrancata dalla scena che aveva visto, Lucia ha allargato i glutei guardando la ragazza che andava a posizionare la supposta sullo sfintere.
Lucia si è sentita dire “Respiri profondamente e regolarmente” e dopo qualche respiro l’infermiera ha spinto profondamente la supposta dicendo “Più va in fondo, più è efficace” e per facilitare la penetrazione ha infilato, insieme alla supposta, anche il dito fino a che tutto per intero è entrato dentro restando lì per alcuni secondi aspettando che la supposta facesse effetto.
Mentre la ragazza teneva il dito dentro, guardando Lucia in volto le ha detto “In fin dei conti la supposta non è così fastidiosa”
Appena levato il dito, ancora un po’ umido per il lubrificante, si è levata con delicatezza i guanti ed ha detto “Per fortuna esistono i guanti se no sarei dovuta entrare a mani nude!”
Fatta quella operazione il medico ha prescritto a Lucia di metterne una ogni mattina dopo avere defecato. Lei lo ha ringraziato e lui le ha offerto in omaggio la scatoletta di cartone con dentro quattro supposte.
Finita la vista la donna è tornata a casa ma in lei è rimasta una strana sensazione: avrebbe voluto che quel dito dell’infermiera fosse rimasto dentro per più tempo poiché a lei è piaciuto che la rovistasse e le tenesse allargato lo sfintere ed anche l’ano.
Era da un po’ di anni che Lucia era separata dal marito e talvolta scopava con chi le piaceva. Le era capitato anche di aver lesbicato con un’amica conosciuta in una sala da ballo e le sensazioni che lei riteneva innaturali erano state assolutamente piacevoli.
In quel momento della sua vita era indecisa se continuare la storia con un uomo che le faceva la corte oppure approfondire la relazione con la sua amica lesbica.
Quel pomeriggio e quella notte Lucia si è sgrillettata moltissimo ricordando la situazione erotica e le sensazioni che quella ragazza le aveva dato.
Dalla relazione con l’ex marito lei aveva avuto un figlio, Nicola, il quale aveva da poco compiuto diciotto anni e da buona madre, l’indomani mattina, gli stava preparando la colazione prima che uscisse per andare in giro con gli amici. Il ragazzo è andato in cucina e le ha dato il buongiorno con un bacio sulla guancia, quindi si è seduto a tavola e lei, da buona madre, ha notato che in lui c’era qualcosa di strano. Infatti teneva la mano sinistra poggiata in grembo mentre con l’altra afferrava il cucchiaio stringendolo forte come se fosse molto pesante e non pochi grammi.
La donna ha fatto finta di nulla e si è seduta al suo fianco continuando a fissare quella mano sinistra, da come si era seduta si è accorta che era poggiata sulla patta dei suoi pantaloni come a voler nascondere qualcosa ed allora ha avuto un’illuminazione. Era successo anche a lui. Anche il suo piccolo Nicola, il suo angioletto, era diventato un uomo ed ha supposto che avesse avuto il suo primo rapporto sessuale.
Lucia non sapeva come iniziare ed affrontare il discorso con lui ma all’improvviso la sua voce l’ha distolta da quei pensieri.
“Mamma, Ho necessità di confidarmi con qualcuno. É da quando papà è andato via che vorrei dirti tante cose e tu sei l’unica persona di famiglia con cui posso parlare di certe cose”
Prontamente Lucia ha replicato al figlio “Dimmi tutto, Nicola. Lo sai che tra noi non ci devono essere segreti”
“Ieri ho incontrato una ragazza molto carina. Ha diciotto anni ma è piccolina, molto più di me”
Lucia molto incuriosita ed anche iniziando ad eccitarsi “È successo qualcosa tra voi due?”
“Beh, avevamo bevuto tutti e due e lei mi si è avvicinata e mi ha sussurrato una cosa all’orecchio”
“E cosa ti ha detto?”
“Mi ha detto che ero molto carino e soprattutto che nascondevo bene i miei segreti”
“Quali segreti?” ha chiesto lei ancora più incuriosita.
Allora Nicola l’ha guardata negli occhi e poi le ha detto con tono di ragazzo arrabbiato “Vuoi farmi credere che in tutto questo tempo non ti sei accorta di cosa ha tuo figlio in mezzo alle gambe?”
La donna l’ha guardato stranita perché il figlio non aveva mai avuto un atteggiamento così duro nei suoi confronti ma soprattutto non aveva mai fatto riferimento ai suoi organi genitali nei loro discorsi, nemmeno quando gli aveva parlato delle precauzioni che un ragazzo ed una ragazza devono prendere quando fanno sesso.
Dopo qualche istante i cui lui ha assunto un atteggiamento scostante, ha ripreso “Perché non mi hai mai detto che avrei fatto scappare le ragazze? Perché non mi hai mai avvisato che non tutte le donne sono uguali? Che non a tutte piace quel tipo di uomo?”
“Ma di che diavolo stai parlando?” è sbottata Lucia “Non sto capendo nulla di quello che dici! Cos’hai che non va?”
Nicola si è levato dalla sedia mettendosi in piedi gettando con violenza contro il muro il cucchiaio che ancora stringeva, poi con un gesto improvviso si ha abbassato i pantaloni ed è rimasto con i soli boxer di fronte alla madre la quale l’ha guardato sorpresa ma poi lo sguardo si è andato all'inguine ed allora tutto è stato chiaro. Nonostante i boxer fossero larghi non riuscivano minimamente a nascondere l’evidenza: Nicola, come suo padre, era un superdotato.
“Se ancora non l’hai capito te lo dico io” ha urlato il ragazzo alla mamma “Tuo figlio ha un cazzo come quello di un cavallo!” e detta l’ultima parola si ha abbassato i boxer.
La donna è rimasta sconvolta, sentiva il suo viso in fiamme ed avrebbe voluto scomparire ma allo stesso tempo non riusciva a togliere gli occhi dall’uccello di suo figlio poiché lei trovava quel sesso veramente magnifico, grosso, immenso ed anche le palle erano grandi.
Nicola aveva solo diciannove anni.
Il ricordo della donna è andato al suo ex marito che era un superdotato e Nicola, nonostante la giovane età, aveva il cazzo ancora più grosso. Era realmente di dimensioni sconvolgenti e lei ha pensato per un istante che avrebbe potuto fare l’attore in film porno.
“Mamma! Dove credi come credi che possa accoppiarmi con una ragazza? Forse lo potrò fare con con chissà chi ma non con chi mi piace!”
Lucia ha balbettato qualcosa ma lui ha ripreso con foga a parlare.
“La mia ragazza, appena mi ha visto nudo, è scappata via. Mi ha detto che non dovevo nemmeno sfiorarla con questo coso così grosso altrimenti l’avrei sventrata”
Lucia ha inteso quelle parole come uno schiaffo. Senza dir niente si è alzata ed ha fatto un passo verso di lui che vedendola arrivare è arretrato ma lei si è accostata a lui.
Lucia da tanto tempo non vedeva un cazzo e per di più uno di quelle dimensioni non lo aveva mai visto.
A lei è venuto spontaneo afferrare l’uccello di Nicola con tutte e due le mani e dire ”Non hai idea di come mi senta io adesso. La mia testa sta andando in tilt e dovrò combattere con il senso di colpa per tutta la vita, ma il tuo uccello non andrà nel culo di una troietta sofisticata qualunque ma nella bocca di tua madre” e detto ciò si è inginocchiata davanti a lui chiudendo gli occhi ed avvicinando le labbra alla cappella.
La bellezza di certi momenti sta nell’attesa che essi avvengano più che nella loro realizzazione.
Lucia con la lingua gli ha inumidito la cappella preparandolo al primo pompino. Di pompini ne aveva fatto tanti al suo ex marito che era super dotato e con Il cazzo di Nicola era fiduciosa che ci sarebbe riuscita. Purtroppo quando ha cercato di inserirlo tra le labbra si è resa conto di quanto fosse grosso, non riusciva nemmeno a circondargli la cappella con la bocca. Infatti soltanto una parte era coperta dalla bocca vogliosa e ne è rimasta delusa perché già se lo sentiva in gola. Ne è rimasta interdetta perché non riusciva a credere che per suo figlio avere un cazzo di dimensioni equine non era solo un modo di dire.
Lucia ha dovuto, suo malgrado, rinunciare e si è sollevata guardandolo dritto negli occhi.
Nicola era rosso in viso e sudato ma già da quando lei si era dedicata al cazzo, le sue mani lui le aveva messe sotto la gonna bagnandosi nel caldo della figa.
Il modo con cui il figlio la stava toccando, l’ha fatta andare in paradiso. Nicola se ne è accorto e l’ha fatta girare e l’ha spinta sul divano della zona soggiorno, ha sollevato il lembo posteriore della gonna e tirato giù le mutandine con foga
Lucia ha pensato che il figlio la volesse impalare all’istante così come era. Ha sentito una pressione sulla figa che pareva essere niente di umano, si è sentita allargare oltre ogni immaginazione e poiché quella dilatazione era eccessiva, ha iniziato ad urlare.
A quelle urla, Nicola si è ritratto poiché, poveretto, l’inesperienza giocava a suo sfavore e temeva di aver rotto qualcosa nella figa di Lucia la quale si è voltata e gli ha sussurrato ”Non ti preoccupare, la figa non è come la bocca. Devo solo abituarla ad accogliere un cazzo enormemente grosso come il tuo. Dovrai avere pazienza, ci vorrà un po’ di tempo ma alla fine riuscirai ad infilarmelo dentro e poi potrai anche sfondarmi il culo! Devo dirti che tuo padre era uno stallone, ma se ora lui ti vedesse ti invidierebbe moltissimo”
Lucia si è alquanto meravigliata e non credevo alle sue orecchie poiché dalla sua bocca non uscivano parole di una madre, ma quelle di una troia che presa dal desiderio di accogliere nell’intimità il cazzo straordinario di suo figlio.
Lucia ha portato una mano tra le gambe avendo avuto la sensazione di fresco, conseguenza di qualcosa che colava, ed ha trovato una fontana. In effetti stava sbrodolando dappertutto.
La sua attenzione era rivolta al cazzo del figlio a cui ha dato un’ultima occhiata e poi lo ha fissato lo sguardo su quello di Nicola per dirgli ”Non importa cosa può succedere, ma voglio che tu spinga forte con molta forza. Non me ne frega niente, anche se muoio di dolore non preoccuparti, sappi che il dolore è solo iniziale, poi svanisce ed arriva la goduria, Devi riempirmi di sperma. Me ne devi dare così tanta che mi deve uscire dalle orecchie!”
A quel punto Nicola ha afferrato Lucia per le braccia, l’ha fatta girare e l’ha spinta nuovamente sul divano.
Subito Nicola si è messo sulla donna alla pecorina con la bocca vicino ad un orecchio in modo che sentisse quanto il giovane godesse ansimando. Appena poggiato il grosso cazzo tra i glutei Nicola le ha mormorato in quell’orecchio ”Mamma, non so cosa sto facendo, non riesco a fermarmi!” e Lucia ha avvertito una forza sovrumana che spingeva per far entrare quel cazzo nella sua figa.
Affinché il figlio ci riuscisse, si è appigliata ad un bracciolo del divano stringendo le mani e ad urlato “Non ti fermare, non ti fermare!!” nonostante il bruciore e le fitte fossero difficilmente sopportabili ma il piacere stava prendendo il sopravvento.
La sensazione che Lucia ha avuto è stata di una mano e poi di un pugno entrato in lei, invece era soltanto il glande del figlio.
Il ragazzo dopo ogni spinta in avanti per andare più a fondo, si ritraeva e poi lo spingeva in avanti un po’ di più avanzando sempre un po’di più nell’intimità della donna che da tempo non scopava ed aveva la figa ristretta per non utilizzo. Ora che Lucia ne aveva l’occasione non voleva perderla.
Il cazzo di Nicola era diventato sempre più grosso, sempre più duro, sempre più da uomo.
Lei urlava come fosse posseduta dicendo parole incomprensibili esprimendo comunque la sua goduria ed anche dolore che più aumentava, più il piacere lo sostituiva. Alla fine un’ondata di sborra l’ha riempita e poiché era tantissima un po’ è fluito all’esterno.
Quel cazzo si era comportato come un annaffiatoio che le ha allagato la figa e non pareva non volerne sapere di esaurirsi.
Lucia ha urlato un’ultima volta e poi è crollata stordita dall’orgasmo violento e profondo che aveva avuto.
Al risveglio si trovata a letto con Nicola che le teneva la mano e diceva ”Non lo dimenticherò mai. Grazie” e l’ha baciata sulla guancia, Lucia avrebbe preferito essere stata baciata in bocca con scambio delle lingue durante l’accoppiamento. Riprendersi da quella scopata è stata dura, è rimasta a letto per quasi due giorni e quando si è messa a camminare, anche per andare in bagno, per i dolori sarebbe caduta e si è dovuta tenere alle porte ed alle pareti.
Nicola le è stato sempre vicino e quando, dopo una settimana, è riuscita a camminare di nuovo, Nicola è entrato in camera di sera e guardandola in faccia sorridendo le ha proposto ”Sono tuo figlio e non dovrei rivolgermi a te in questo modo, ma stasera avrei tantissima voglia di romperti il culo!”
Lucia lo ha tirato a sé e gli ha detto “Caro il mio Nicola, so che ne hai voglia ma io sono ancora in condizioni critiche e devo rispettare la terapia prescritta dal dottore. Inoltre quella scopata che ti ho concesso non deve diventare un’abitudine e quindi mi farà immenso piacere se ti vedrò ora farti una sega, ed io da porcellina, mi faccio un ditalino. Ti va?”
Quella sera è finita così. Lucia si ha fatto un sontuoso ditalino e Nicola una sega da favola con relativo spruzzo sulle tette della madre.
Da quella sera l’atteggiamento di Nicola è cambiato e sembrava che ad accoppiarsi con la madre non ci pensasse più.
Passati circa sei mesi il ragazzo ha presentato la sua ragazza alla madre e Lucia si è rassegnata a non poter più usufruire dei servizi sessuali del figlio finché una domenica la donna si è levata dal letto appena sveglia. Aveva necessità impellente di fare la pipì e si è precipitata in bagno.
Erano circa le undici del mattino e non aveva sentito Nicola riempire la vasca da bagno ed immergersi. Quando Lucia ha aperto la porta credeva di essere sola in casa.
A causa della necessità fisiologica quando è entrata non ha fatto caso a Nicola ed è corsa a sedersi sulla ciambella del WC, solo allora, sollevando lo sguardo, ha visto il figlio con le cuffiette nelle orecchie immerso nella vasca da bagno ad ascoltare la sua musica preferita godendosi ad occhi chiusi il tepore tonificante dell’acqua che gli dava. Lui non si è accorto della presenza della madre perché, come sempre, il volume delle cuffiette era elevato e quindi non l’aveva sentita entrare.
Lucia avrebbe voluto farsi sentire, poi si è accorta che la schiuma era agitata dalle mani ed in particolare che la sua mano destra stava passando su e giù sul cazzo semiduro.
Seduta, com’era sulla tazza, è rimasta incantata a guardarlo e sognare attratta da quel eccitante movimento della sua mano. Nicola si scappellava e incappucciava lentamente il cazzo ed ogni tanto passava il polpastrello del dito pollice sulla piccola feritoia dell’uretra.
Lucia aveva assistito all’erezione del cazzo del figlio fino al momento in cui era diventato duro e, date le dimensioni fuori dal normale, fuoriusciva per un bel po’ dall’acqua.
Le dimensioni e la potenza ipnotizzante di quel cazzo l’ha incantata e con gli occhi non smetteva di fissarne la maestosità. L’attenzione di Lucia è stata ancora maggiore quando il figlio ha dato il via ad una sega ed avrebbe voluto essere lì con lui a raccogliere il filo di liquido trasparente che era uscito dal foro superiore della cappella.
La donna ha osservato senza staccare gli occhi da quello spettacolo della natura e non ha fatto caso se avesse finito di evacuare la pipì.
La scena era di alto contenuto erotico e non avrebbe voluto perderlo per nessun motivo.
Per un attimo Nicola ha staccato la mano dal cazzo e se l’ha portata alla bocca mettendoci dentro il pollice succhiandolo golosamente.
Lucia ha pensato che la ragazza gli stesse facendo da maestra ed il suo Nicola stesse diventando un bel maialino.
La donna ripresasi dall’incanto, senza attivare lo sciacquone, piano piano si è sollevata dal water e con passo felpato è uscita dal bagno per tornare in camera. Era eccitatissima, il desiderio di quel cazzo era fortissimo, non capiva come mai avesse tutta quella voglia di quel cazzo e di accoppiarsi con Nicola, forse perché la perversione l’aveva presa ed era bello sentirne l’effetto che la portata in quei mesi a sgrillettarsi e sditalinarsi spesso sognando quel grosso cazzo.
Appena stesa sul letto Lucia si ha levato la camiciola e non si è nemmeno sfiorata la figa sapendo che era bagnata e sognava Nicola in quel momento nudo davanti a lei. Se così fosse stato non sarebbe riuscita sicuramente a controllarsi.
In altri momenti dopo il loro primo accoppiamento, Lucia ha cercato delle giustificazioni ma i pensieri l’hanno torturata e lei ha reagito sgrillettandosi anche più volte al giorno per cercare di farli inutilmente svanire.
Ha pensato che la voglia di essere scopata come faceva l’ex marito che l’aveva lasciata per una romena giovane, bella, bionda ed occhi chiari, l’avesse portata a quel punto ma ha anche pensato che forse era il cazzo dell’uomo che era fuori del normale e che le dimensioni del cazzo di Nicola le ricordassero quelle penetrazioni e le sborrate colossali. Lei si è anche ricordata di quando era stata stuprata da giovanissima ragazza che aveva pesato su quel matrimonio finito male.
Per il suo ex era stata la troia, per stimolare l’eros e la libidine, si era esibita e per soddisfare le sue voglie si era concessa a più uomini realizzando con questi dei sandwich in varie occasioni.
Per un certo periodo la bocca e lo stomaco di Lucia erano il luogo di deposito della sborra di alcuni maschi.
Tutto ciò era stato fatto per amore del suo ex ma poi quelle situazioni hanno invaso la sua mente poiché erano fortemente impressi.
Lucia si è trovata ad eccitarsi, distesa sul letto, per aver visto il figlio fare sesso solitario, aveva il cervello annebbiato e sconvolto dalla lussuria per aver visto suo figlio masturbarsi.
La razionalità l’ha portata a doversi distrarre ma la tentazione di andare a vedere è stata più forte ed allora ha pensato che magari entrando senza chiedere permesso, lui l’avrebbe fatta partecipare. Tra un tentativo e l’altro ha rifatto il letto, ha messo in ordine la camera cercando di distogliere i pensieri che la attanagliavano, poi si è rivestita e, anche se la figa era ancora bagnata, ha indossato il più minuscolo perizoma che avesse. Ha indossato una maglietta sopra le tette nude ed è anche andata in cucina con l’intenzione di preparare il pranzo. Il pensiero martellante non l’ha ha dato un attimo di tregua, anzi è diventato sempre più assillante. Era curiosa di sapere se Nicola era venuto al termine della sua lentissima sega ma poi non ha saputo resistere e così è entrata in bagno.
Nicola era fuori dalla vasca con indosso l’accappatoio aperto sul davanti, praticamente nudo come lei lo aveva fatto, con il cazzo ancora semirigido dalla cui cappella colava giù un filamento e rimaneva sospeso, ballonzolante incerto se cadere o rimanere appeso.
Il ragazzo, quando l’ha vista, si è girato di schiena, per nascondere quella che per lei era una meraviglia del mondo.
Gli ha detto che non era di sicuro il caso di vergognarsi essendo lei sua madre. Lui per dimostrare che non si vergognava affatto, si è girato e Lucia non è stata capace di tacere ancora una volta. Gli ha fatto ancora una volta i complimenti per il cazzo che possedeva ma era una provocazione e lui ha risposto che era merito di chi l’aveva generato se era così ben fatto.
Lucia sapeva che Nicola aveva una ragazzina ma ha fatto finta di non saperlo e gli ha chiesto se qualcuna avesse già avuto il piacere di provarlo.
Lui con aria di sufficienza, dimostrando una buona evoluzione nella maturità, le ha fatto capire che lo aveva già fatto assaggiare tanto volte.
La madre ha così capito che la ragazzina, con cui l’aveva visto, aveva già preso quel grosso cazzo e ne ha voluto una conferma.
Forse Nicola si aspettava una sfuriata di gelosia ma così non è stato.
Lui ha abbassato gli occhi annuendo e, poiché la donna era vicino al figlio, mentre parlavano il cazzo era risalito ed era diventato bello duro e lievemente incurvato verso l’alto. Lucia lo ha fatto notare e lui si è giustificato dicendo che lo aveva eccitato l’argomento di cui stavano parlando.
Per l'incestuosa natura di Lucia, non ha saputo fare altro che allungare la mano per sfiorargli il cazzo.
Nicola ha sospirato ma non si è negato a quel tocco, nel suo sguardo c’era tanta passione ed anche stavolta non ha potuto fare a meno di spingere i fianchi in avanti e la cappella appoggiarsi contro il ventre di lei la quale gli ha fatto cadere l’accappatoio ai piedi.
Con sorpresa Lucia ha visto che i peli del pube erano diversi dalla prima volta. Ha pensato che lui li avesse accorciati e ridotti ad un minuscolo triangolino in previsione di una scopata con lei ma un istante dopo ha anche pensato che fosse per la sua ragazza affinché lei lo potesse vedere e godere fino alla radice.
“Povera stella!” ha pensato Lucia e la sua mente è corsa alla figa non grande di quella ragazza bellina ma che evidentemente piaceva prenderlo fino alla radice.
Le dita della donna hanno sfiorato il torace di Nicola e lui ha posato una mano sulle tette di lei, le ha sollevato il vestito e lo ha sfilato da sopra la testa.
Le tette di Lucia erano molto diverse da quelle della ragazzina e lui, nonostante le avesse viste molte volte ed anche già palpate, le guardava come fosse la prima volta, poi si è deciso e le ha afferrate palpandole.
Lucia lo ha baciato a stampo, poi lo ha stretto a sé per sentirne la sua incredibile virilità che premeva contro la pancia. Quella sensazione ha scatenato la libidine e lui ha aperto le labbra facendo saettare la lingua nella bocca della madre affinché i due si baciassero a lungo come veri amanti.
Lucia si è abbandonata nelle braccia di Nicola il quale si è impadronito dei glutei che ha allargato per andare a sfiorare con il dito medio la rosetta dello sfintere.
Lucia per favorire quelle carezze, mentre proseguivano i baci in bocca, ha abbassato il suo perizoma e lui ha provveduto a farlo cadere a terra.
Entrambi nudi, con i corpi incollati uno all’altro, travolti dalla passione, trascinati da un forte desiderio di accoppiarsi, si sono spostati nella camera matrimoniale. Lucia si è stesa e lui si è inginocchiato offrendo il cazzo alla donna appoggiandolo alle labbra. Lei lo ha impugnato ed ha leccato il glande non riuscendo a prenderlo in bocca a causa delle dimensioni eccessive, poi ha smesso per non farlo sborrare troppo presto e gli ha chiesto di essere scopata.
Lucia si è messa alla pecorina con il viso poggiato sul lenzuolo e la schiena arcuata in posizione di offerta del sedere sollevato per esporre figa e culo.
Nicola si è sistemato tra le gambe ed avvicinandosi le ha afferrato le natiche ed ha cercato la sua apertura, senza sbagliare ha indovinato dove fosse la bagnatissima caverna ed è sprofondato dentro muovendosi velocemente con colpi decisi dando un piacere molto intenso. Improvvisamente poi lo ha sfilato dalla figa ed ha puntato la cappella contro il buco più stretto.
“Ti voglio inculare, mamma!” ed ha spinto con decisione sbattendolo a fondo nel culo.
Lucia pur sentendo delle fitte non si è lamentata sapendo che il piacere sarebbe sopravvenuto ed ha pensato alla ragazza di Nicola a cui lui sicuramente aveva fatto lo stesso trattamento.
Nicola l’ha scopata fino a quando Lucia ha avuto un orgasmo causato dal fatto che il figlio la stava inculando come una troia infoiata, causato dall’eccitazione che lei aveva accumulato. Qualunque fosse la causa quel giovane trasformatosi da figlio in amante, l’ha fatta godere con il cazzo in culo come nella vita non le era mai successo. A Lucia è sembrato delirare, diceva come di consueto frasi sconnesse e chiamava il figlio lungamente incitandolo ad affondare in lei, poi con un fremito durato a lungo, Lucia è venuta.
Lui ha estratto il cazzo dal culo e l’ha infilato nuovamente nella figa riprendendo i movimenti e da una improvvisa accelerazione La donna ha capito che stava per venirle dentro.
Lei gli ha detto di non sborrare dentro ma non ha fatto in tempo e la sborra le ha parzialmente innaffiato la figa, il resto, per altro molto abbondante, è andato a depositarsi sulla pelle del dorso.
Per riprendersi dalla fatica, i due si sono lasciati andare distendendosi fianco a fianco sul letto.
Lucia era contenta che lui le fosse venuto dentro ma temeva di restare incinta poiché era nei giorni fertili ma non se n’è preoccupata più di tanto.
Lui era felice ed anche la madre lo era. Per loro due si era ripreso un amore represso ed a Lucia sembrava che lui avesse soddisfatto la sua prima femmina prima di dedicarsi al suo piacere.
Dopo quel giorno e per circa due mesi, ogni giorno hanno scopato pur restando negli ambiti delle rispettive figure e ruoli familiari.
Lucia non era rimasta incinta e ne era felice.
Lui, un pomeriggio di tarda primavera, è entrato in casa accompagnato da una ragazzina che ha presentato a Lucia con il nome di Mara. Come le ragazzine precedenti anche questa era bellissima, elegante nel suo vestitino corto e leggero, una borsetta minuscola e sandali ai piedi. Capelli chiari, viso ben curato, tette appena esposte, due semplici orecchini alle orecchie, viso vispo di ragazzina intelligente ma anche troietta da educare al s
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