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Fame da quarantena


di hotcocky
22.08.2021    |    1.882    |    2 9.5
"Cazzo avevo praticamente l'ascella sudata in faccia, ho annusato lui da vicinissimo, lui non aveva idea di ciò che mi stava causando..."
Nel bel mezzo della quarantena, bloccata a casa. Almeno abbiamo una casa abbastanza grande, a pian terreno ci stanno i miei genitori, al piano di sopra io e mio fratello Giulio, per fortuna stanze separate.
Anche perché mio fratello è davvero casinista e non reggerei di stare in una stanza con lui, io sono super precisina,ordinata e schizzinosa e per questo lui mi prende spesso in giro, anche se non sa come sono veramente.
Mio fratello è il classico ragazzetto che si sente un cazzo e mezzo. È più piccolo di me di due anni ma di stazza è letteralmente il mio doppio, ne dimostra molti di più. Alto, tutto muscoloso, braccia grosse, gambe allenate, moro, effettivamente faceva impazzire molte ragazzine, inoltre era l'unico coetaneo con cui potevo parlare dal vivo.

È pomeriggio, il sole ancora tramonta presto, si sta bene in casa con i riscaldamenti accesi, io sono nel mio lettino con le coperte, un bel pigiama e le calze calde. Ho appena finito di parlare con la mia amica, quanto mi manca, lei era a casa del suo ragazzo, che fortunata, io sono mesi da sola, i bisogni si fanno sentire anche per me.
Forse è meglio placare le voglie mangiando qualcosina, sto diventando troppo golosa.

Per arrivare alla cucina passo dal salotto, sento gli attrezzi di mio fratello, ovviamente si sta allenando, si allena sempre. Ora che ci penso si è allenato ogni pomeriggio e non l'ho mai visto, solo sentito. Ha messo di sottofondo la casa di carta, già ho visto quella puntata ma sì dai mi metto con lui.
Entro nel salotto e mi colpisce un odore molto forte, è il sudore di Giulio, però non mi da fastidio, è odore di maschio allenato, di ragazzo in pieno sviluppo pieno di ormoni. Mi piace sentirlo, non capisco bene che sensazioni mi provoca ma mi piace vorrei sentirlo sempre.
Questo odore mi ha confusa, mi annebbia la mente, lo inizio a guardare diversamente come si allena. Parto dal busto, dal petto largo, dalle braccia, è senza maglietta, vedo le goccioline di sudore che gli bagnano il corpo, i muscoli, le vene, lo rende quasi lucido, chi sa che sapore ha. Lo continuo ad osservare, indossa dei pantaloncini, guardo gli addominali, scendo al linguine, arrivo fino a dove posso e i miei occhi vengono bloccati dai suoi pantaloncini, proprio poco dopo che vedevo iniziasse a sbucare una rasatura molto curata. Le gambe, cazzo che coscie muscolose, era uno stallone Giulietto, arrivo fino ai piedi, indossava calzettoni bianchi abbastanza alti, aderivano al suo grosso polpaccio, non so perché ma mi facevano impazzire quelle calze, insieme ai pochi peli neri che aveva nelle gambe che rimarcavano il suo essere maschio alpha. Mi ipnotizzo guardandolo, a cosa pensavo? Nulla, non mi ricordo, continuo a guardare questo dio che si allena.
A un certo punto si sarà accorto che non lo avevo mai guardato il quel modo e mi chiede "che cazzo guardi" col suo solito tono da sbruffone. "Nulla è che puzzi come un maiale" gli rispondo io, "Ah si? Tieni questi e portali a lavare" si toglie e mi lancia in faccia i calzettoni, hanno un odore ancora più forte, si sente che sono sudaticci. Ma non sono disgustata anzi, mi attirano mi piace come situazione, ma non posso farglielo capire. Salto in piedi "ma che schifo daii" Giulio scoppia a ridere, mentre io esagero con la mia reazione per sembrare normale. Prendo le calze e dico che le porto a lavare. Mi dirigo in bagno dove abbiamo la lavatrice nel nostro piano diciamo. Le stringo e arrivata lì prima di metterle dentro le guardo attirata, istintivamente le porto al naso e inspiro profondamente. Sembra una droga, meglio dell'erba, mi rilassa, mi tranquillizza, ma al tempo stesso mi eccita. Io in bagno che annuso come una cagnetta i calzettoni bianchi sudati post allenamento di mio fratello porco. Forse la vera porca sono io, sto sbagliando a fare così ma non riesco a smettere. Quanto sento caldo... soprattutto di sotto, con un dito controllo, cazzo mi sono veramente bagnata così? Sfiorandomi la fichetta mi ha preso un brivido lungo la schiena. No basta devo tornare in me, metto le calze nella lavatrice e mi faccio un bidet freddo per raffreddare quella situazione che era diventata fin troppo calda.

Di colpo entra Giulio in mutande, "levati devo farmi la doccia", "come cazzo ti permetti a entrare mentre sono in bagno" gli urlo mentre mi alzo le mutande. Lui mi prende di peso, e stringe e mi porta fuori. Cazzo avevo praticamente l'ascella sudata in faccia, ho annusato lui da vicinissimo, lui non aveva idea di ciò che mi stava causando. Rimango imbambolata mentre mi chiude la porta in faccia, quasi intristita, forse volevo rimanere, anche solo a guardare. Meglio andare a distrarmi a letto col cellulare.
Dopo che ero riuscita a distrarmi grazie a instagram, sento i suoi passi che si avvicinano alla mia stanza, entra e si lancia sopra di me abbracciandomi e stritolandomi. Era solo con i pantaloni del pigiama, non faceva più quell'odore, profumava ma mi piace molto lo stesso. "Che facevi?", mi dice, "mi stavo riposando prima che entrassi tu" rispondo un po' troppo freddamente, "come sei antipatica, ora ti faccio rilassare io sorellona", mentre lo dice mi fa mettere di lato in modo tale che gli do le spalle e mentre mi fa piedino con il suo "piedone" mi fa i grattini nel braccio e nel fianco, mi da un bacino sotto l'orecchio e mi dice "vado meglio?".
Cazzo mi è venuta la pelle d'oca, com'è dolce, non fa mai così, mi sta coccolando come se fossi sua. Gli rispondo timidamente "sì, non fai mai così", "mi diverto troppo a darti fastidio, ma mi piace anche coccolarti, guarda ti ho fatto venire la pelle d'oca cucciolina" mi risponde mentre si avvicina e ci mettiamo a cucchiaio, sento proprio il suo membro che da mollo sembra davvero grosso (non lo vedevo nudo da anni), forse mi stavo bagnando ancora ma non volevo muovermi per nulla al mondo. Rimanemmo così fino a cena.
Per il resto della serata restemmo appiccati fino a quando dovettimo andare a dormire. Non riuscivo a prendere sonno, ero ancora troppo eccitata. Infilai delicatamente le dita sotto le mutandine, era un lago. Non avevo in mente nulla di preciso vagano pensieri sporchi, di muscoli, sudore, sottomessione, lingue e schifezze varie e andando su e giù per il clitoride venni in pochi minuti in un esplosione di umori. Finalmente mi sfogavo e così mi addormentai tranquillamente, ancora zuppa lì sotto e con la testa a mio fratello.

Fatemi sapere se vi è piaciuto e se volete sapere cosa è successo dopo e di quanto ero ghiotta.
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