Gay & Bisex
"Toccalo, è tuo"

05.01.2025 |
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"Avevo una scarica di ormoni, ero completamente impazzito e voglioso di lui, volevo che mi sverginasse..."
Vivendo in un paesino dell'entroterra siciliano a circa 700 m di altezza capita che di inverno possa nevicare e che le strade possano essere praticabili con difficoltà a causa della neve.Allora avevo 14 anni (ora ne ho 33) e quel giorno di febbraio era proprio un giorno di freddo, gelo e neve. I miei compagni mi avevano scritto, dicendo che non sarebbero venuti a scuola quel giorno. Io, da buon secchioncello e vivendo a pochi metri da scuola (frequentavo l'ultimo anno delle medie), decido di andarci ugualmente, sperando potesse esserci regolarmente attività didattica.
Appena arrivato davanti al cancello, noto solo la 500 grigio chiaro del bidello e la jeep arancione del prof di matematica e scienze, per cui decido di entrare.
Il bidello mi guarda incredulo vedendomi arrivare e mi fa notare che sono l'unico in tutta la scuola. "Se vai in laboratorio di scienze, c'è il professore che sta sistemando un po' di cose".
Il mio prof di matematica e scienze era il mio sogno erotico proibito. Già da qualche anno avevo capito che i miei interessi sessuali erano rivolti agli uomini, specialmente quelli maturi. La mia prima sborrata l'avevo dedicata al padre di una mia amica, bear, rude, con il petto villoso, schizzando copiosamente sotto la doccia al pensiero di lui che mi dava colpi di minchia a livello anale chiamandomi troia e dandomi della puttana.
Torniamo, però, al prof. Età 55 anni, capelli ricci, castani, con qualche ricciolo tendente al grigio/bianco, alto circa 1.80 m, snello, atletico, peli che quando si metteva in camicia uscivano dal petto. Era divorziato e da circa 5 anni aveva deciso di lasciare la città e il mare per trasferirsi in quel piccolo angolo di mondo.
Busso alla porta e prontamente viene ad aprirmi.
"Ma che sorpresa?! Che ci fai qui? Sai che sei l'unico in tutta la scuola?"
"Sì, prof, lo so bene! Ormai però sono qui e se vuole posso darle una mano qui in laboratorio"
"Certo, entra pure! In realtà, stavo osservando al microscopio queste sezioni di cuore di coniglio. Avvicinati che ti faccio vedere".
Mi metto in postazione e comincio a smanettare un po', con il culetto leggermente a pecora. "Prof, non riesco a vedere nulla, ahahahah!"
Prontamente si avvicina mettendosi dietro di me e, mentre cerca di mettere a fuoco, io da brava troia inizio a strofinare il mio culo contro il suo pacco. Avevo una scarica di ormoni, ero completamente impazzito e voglioso di lui, volevo che mi sverginasse.
Lui non batte ciglio, continua a mostrarmi ciò che doveva e, una volta osservato il tutto, mi mette una mano sul culo e comincia a massaggiarlo. Con l'altro braccio comincia ad abbracciarmi da dietro, mi mette una mano sul petto e le labbra sul collo. Non posso credere stia succedendo veramente, sono in estasi.
"Prof, aspettavo questo momento da 3 anni".
"L'ho sempre saputo. Ora sono qui per te. Lo so cosa vuoi".
Mi gira e ci baciamo. Mi limona per bene e nel frattempo mi solleva e mi mette a sedere sulla cattedra. Mi stringe forte a sé, inizio a leccargli e baciargli il collo e istintivamente scendo le mani ad altezza del pacco, iniziando a massaggiarlo e cercando di iniziare a toccare il cazzo che ho da sempre sognato di possedere.
"Toccalo, è tuo" e così dicendo slaccio la cintura e abbasso i jeans.
Mi fa scendere dalla cattedra e mi spinge a terra, in ginocchio. Inizio a baciare quella bella minchia sopra le mutande nere e sento il precum che mi manda in panne il cervello. Abbasso le mutande e me lo ritrovo sbattuto in faccia.
"Apri la bocca, ti scopo per bene la gola, puttanella".
Inizia a entrare e uscire l'uccello dalla bocca in maniera compulsiva, scopandomi come un cavallo imbizzarrito. Mi ordina poi di leccargli le palle. Gliele prendo in bocca una alla volta mentre continua a masturbarsi e sbattermi l'uccello in faccia.
Io vengo dentro le mutande senza neanche rendermene conto, tanto sono eccitato. Lui a un certo punto inizia a ficcarmi in bocca nuovamente la minchia, che nel frattempo si è fatta dura come il marmo e pulsante di sangue, fino a quando sento che me la inonda col suo nettare caldo. È la prima volta che lo assaggio. So che non sarà l'ultima.
Ci ricomponiamo, io vado in bagno a darmi una sistemata, ma prima di uscire mi limona qualche altro minuto mettendomi le mani sul culo e sussurrando "Sei la mia troia. La prossima volta ti ingravido il culo"
TO BE CONTINUED...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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