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Gay & Bisex

Voglia di vendetta


di Allcovered
15.03.2020    |    612    |    8 9.6
"Ripercorsi al contrario la scala che mi aveva fatto scendere in quel mondo di lussuria e perdizione, l'aria fresca della notte sul viso mi fece riprendere..."
Ero furioso, quello stronzo del mio ragazzo lo aveva fatto di nuovo, si era di nuovo messo a raccontare la sua ricca vita sessuale prima di conoscermi ai nostri amici anche se sapeva benissimo che è una cosa che mi fa imbestialire.
Non ce la facevo più o lo prendevo a pugni o trovavo un altro modo per sbollire la rabbia nei suoi confronti.

Decisi di prendere la macchina e andare a farmi un giro anche se ormai era quasi l'una di notte.

Il destino mi portò lì, in quella zona industriale dove il sabato notte c'era un portone che si apriva come fosse la porta dell'inferno e decisi di varcare quella soglia.

Man mano che scendevo le scale sentivo la temperatura dell'aria aumentare, una musica martellante prima lontana diventava sempre più forte finché non arrivai all'ultimo scalino, lì mi trovai di fronte ad un portone di metallo e ad un uomo enorme, una montagna, almeno 2 metri di muscoli con addosso solo un perizoma di pelle nera che tentava di trattenere una dotazione da cavallo e il pelo che Madre Natura aveva deciso di donargli in abbondanza su tutto il corpo.

Il toro a guardia di quel portone mi fece un cenno con la testa e aprì quel varco.

Fui investito da una ondata di calore, di odore di maschio, fui stordito dal volume della musica che usciva da quell'ambiente cupo e pieno di fumo come fosse davvero l'inferno dantesco.

Entrai e, una volta che i miei occhi si furono abituati alla scarsità di luce, vidi quell'inferno in tutto il suo splendore, decine e decine di uomini ammassati uno addosso all'altro che si muovevano come in preda ad una maledizione entrata in loro con quella musica che ti penetrava nella testa e ti faceva vibrare tutto il corpo dall'interno.

Mi feci strada in mezzo a quei corpi muscolosi e sudati, troppo intenti a seguire il ritmo della musica per accorgersi di me e puntai verso una porta nera, sapevo cosa mi aspettava al di là di quel varco ed era quello che volevo.

Entrai in quella stanza e fui subito inghiottito dal buio più nero che un essere umano possa immaginare.

Subito sentii delle mani appoggiarsi sul mio corpo, mi toccavano ovunque, violavano ogni centimetro del mio corpo e, ad un certo punto, una bocca sulla mia e una lingua calda che a forza voleva entrare tra le mie labbra, non opposi nessuna resistenza, quella sera ero deciso a farmi violare in tutti i modi in cui un corpo può essere violato.

Senza quasi rendermene conto in poco tempo mi ritrovai con i pantaloni abbassati fino alle caviglie e sentivo una lingua calda insinuarsi tra le chiappe e puntare verso il buco del culo, iniziò così un lavoro di lubrificazione e allargamento della mia rosellina da parte di quella lingua che spingeva sul mio sfintere penetrandolo per poi uscire e ricominciare a spingere in un estasiante gioco di dentro e fuori.

Mentre ero intento a godermi quel servizio qualcuno celato dall'oscurità prese in bocca il mio cazzo e iniziò a pomparlo con una maestria che mai avevo provato. Questo gioco di lingua e pompino non ci mise molto a dare il suo effetto e finii con lo sborrare nella bocca del mio anonimo spompinatore che ingoiò tutto il mio caldo succo e se ne andò.

Nel frattempo il lavoro sul mio buco era andato intensificandosi e alla lingua sentivo che si alternavano delle dita e ci volle poco che il mio cazzo tornò duro come il marmo.

Improvvisamente sentii una forte mano prendermi i capelli e tirarmi la testa verso il basso costringendomi a piegarmi in avanti e mi ritrovai faccia a faccia con un cazzo enorme già durissimo che puntava verso di me, con l'altra mano questo nuovo stupratore mi obbligò ad aprire la bocca e mi infilò il suo randello fino alle palle, mi sentivo soffocare, non ero abituato ad avere un cazzo di quelle dimensioni che mi arrivava fino in gola ma la cosa mi piaceva.

Iniziai a pompare quell'obelisco di carne ma subito quel demonio mi bloccò la testa e decise di usare la mia bocca come un culo da scopare.

Sentivo quella bestia arrivare fin quasi allo stomaco, i peli del pube di quello stallone strusciarsi sulla mia faccia e le sue grosse palle sbattere sul mio mento ad ogni spinta.

Improvvisamente, mentre mi gustavo quel bastone mi sentii squarciare il culo, alla lingua e alle dita si era sostituito un cazzo, un cazzo che era entrato dentro di me in un unico colpo fino alle palle e che iniziò a sbattermi con una forza inaudita.

Ero lì alla mercé dei miei aguzzini con un palo piantato in gola e uno nel culo.
Sentivo che dal mio cazzo colava una quantità sbalorditiva di precum per via di quel trattamento a cui ero sottoposto e poi, una sensazione nuova, una sorta di calore che si diffondeva fino al mio stomaco, cazzo! L'uomo che mi stava scopando la bocca mi stava pisciando nell'esofago.

Non potevo decidere se accettare di essere umiliato in quel modo o se sottrarmi perché quella bestia mi teneva la testa con le sue mani enormi e mi aveva infilato quel cazzone ancora più in profondità in modo che la sua pisciata finisse direttamente nel mio stomaco.

Era come un fiume di lava bollente che mi riempiva sempre di più, quando ebbe finito di svuotarsi la vescica giù per la mia gola estrasse il suo enorme membro permettendomi di riprendere fiato.

Sentii l'uomo andare verso quell'ignoto che nel frattempo mi stava spaccando il culo e gli disse "castighiamo questa puttanella come si deve".

Istantaneamente il cazzo che mi pompava il culo sparì e mi sentii trascinare verso quello che doveva essere una sorta di divanetto, qualcuno si sdraiò li sopra e mi ordino di impalarmi sul suo cazzo.

Senza dire nulla obbedii a quell'ordine e appena sentii quella cappella appoggiarsi al mio culo capii che doveva trattarsi dello stronzo che mi aveva riempito di piscio lo stomaco, era davvero grosso quel cazzo e non fu facile riuscire a infilarmelo nel culo nonostante fossi già allargato dalla precedente scopata.

Quando finalmente sentii le sue palle appoggiarsi al mio culo capii di essere riuscito a prendere tutto quell'enorme manganello e, in quel momento, sentii di nuovo la sua voce che diceva "la troia se lo è infilato tutto, ora tocca al tuo"

Sentendo quella frase fui assalito dal panico, i due stupratori avevano deciso di scoparmi insieme, iniziai ad implorarli di non farlo, mi avrebbero fatto male, mi avrebbero spaccato il culo.

Come unica risposta mi sentii trascinare verso l'uomo che era sotto di me per poter offrire il mio buco anche all'altro cazzo.

Mi ritrovai con la faccia appoggiata su quel corpo e potei rendermi conto che si trattava di un uomo davvero statuario, dei pettorali enormi, senza nessun pelo come se fossero scolpiti nel marmo, sentii spingermi la testa verso la sua ascella e quel toro mi sussurrò "lecca".

Iniziai subito a lavorarmi con la lingua la sua ascella che però non era depilata come il petto, sapeva di maschio, quell'odore mi eccitava da morire e mi fece dimenticare il panico che stavo provando qualche istante prima che però ritornò improvvisamente quando sentii una cappella appoggiarsi sul mio buco già dilatato all'inverosimile dalla nerchia di quell'uomo che mi stava usando solo per il suo piacere .

Smisi il mio lavoro di lingua per implorare pietà e quell'aguzzino per zittirmi mi schiacciò la faccia sulla sua ascella, intanto l'altro aveva iniziato spingere più prepotentemente, provavo un dolore indescrivibile, iniziai a piangere e a pentirmi di essere sceso in quell'inferno.

Al posto di muovere pietà a quelle bestie il mio pianto li eccitò ancora di più e poco per volta la seconda cappella entrò nel mio culo.

Mi sentivo come se da un momento all'altro qualcosa dovesse rompersi, avevo paura ma stranamente il dolore lancinante che provavo fino a poco prima iniziò a trasformarsi in piacere e il mio culo si allargò, il secondo cazzo entrò dentro di me fino alle palle e mi sentii dilatato all'inverosimile.

I due uomini a quel punto iniziano a muoversi dentro di me provocandomi spasmi di piacere che partivano dal culo e invadevano tutto il mio corpo. Sentivo quei due cazzi entrare ed uscire prima lentamente e poi sempre più forte, decisi allora di prendere un po' in mano la situazione e iniziai a muovere il mio culo come per fare una sega anale a quei due pali piantati dentro di me.

La cosa eccitò a tal punto quelle due bestie che iniziarono ad ansimare, mi insultavano sempre di più finché, all'unisono, con un urlo animalesco vennero dentro di me, mi sentii le viscere inondate da un fiume in piena di latte caldo.

Subito dopo essersi svuotato le palle il secondo uomo si sfilò dal mio culo e sparì nel buio di quell'antro.

Pensavo che tutto fosse finito ma il toro che aveva diretto il mio stupro finora mi disse "non credere che ti lasci andare", mi prese di peso e mi fece sfilare dal suo cazzone, mi sbatte sul divanetto alzandomi le gambe per poter avere accesso al mio culo.

Sentii due dita infilarsi dentro di me senza nessuna difficoltà e l'uomo disse "sei proprio aperto e ben lubrificato con tutto lo sperma che ti abbiamo scaricato nel culo troietta, ti sta colando fuori, preparati che ora ti do il colpo di grazia".

Non capii cosa voleva ora da me, cosa poteva farmi ancora. Non feci a tempo a pensare a queste cose che sentii la sua mano chiusa a pugno spingere sul mio buco ormai dilatato, quell'animale voleva spaccarmi del tutto il culo con le sue enormi mani!

Iniziò a lavorarmi il buco roteando la mano e infilando prima 3 e poi 4 dita, ad un certo punto uscì dal mio culo e subito dopo, come un cuneo di fuoco, mi infilò dentro tutta la mano e sentii il mio buco stringersi attorno al suo polso.

Delle sensazioni mai provate prima mi facevano vibrare il corpo, un uomo mi stava spaccando il culo con tutta la mano, mi sentivo così riempito e allargato che ci misi poco a raggiungere l'apice del piacere e venni senza toccarmi solo grazie a quella mano che si muoveva dentro le mie viscere e mi provocava un piacere mai provato prima.

Il mio cazzo schizzò un mare di sborra calda su tutto il mio corpo.

Alla vista di quella scena l'uomo tolse la mano dal mio culo, si avvicinò a me, con la lingua leccò tutta la mia sborra e poi mi baciò facendomi gustare i miei stessi umori.

Una volta che lui decise che era giunto il momento di terminare quel lussurioso bacio al sapore di sborra si staccò dalla mia bocca e mi sussurrò ad un orecchio "addio".

Anche lui sparì inghiottito dal buio di quel luogo e mi lasciò lì come uno straccio usato.

Con le poche forze che mi rimanevano mi ricomposi e decisi di uscire da quell'inferno.

Ripercorsi al contrario la scala che mi aveva fatto scendere in quel mondo di lussuria e perdizione, l'aria fresca della notte sul viso mi fece riprendere possesso della mia lucidità e pensai che la mia vendetta era stata consumata.




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