Gay & Bisex
Lollo e il fra bisex

04.08.2022 |
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"Loro quando mi hanno chiesto di entrare e rimettermi a novanta non sapevano nulla..."
Questo racconto prende spunto da quello che mi ha raccontato una troietta Era tardo pomeriggio e dopo il mare ero salito sull'altopiano tra il faro e il forte. La voglia era tanta. Mi ero sentito crescere il calore ma i miei sguardi languidi non avevano trovato risposta tra gli altri che erano in cala. Oramai il sole aveva iniziato a calare e mi ero arrampicato sino alla strada che terminava al faro. Erano circa le sei di un inizio d'estate e il vero tramonto sarebbe stato tardi. Sudavo e mi sentivo le gocce colare lungo la schiena e l'attacattura delle mie chiappe sporgenti gli faceva fare lo slalom intorno al buco. Me lo immaginavo boccheggiante come mi capita quando mi sento con l'estro, sentendomi cagna. La cosa mi eccitava e mi portava a spingere l'ano in fuori. Sentivo debordare fuori la mia rosa, imprigionata tra le natiche e lo sfregamento aumenta il calore che si propagava nelle mie viscere. Sento il viso arrossato e sudo moltissimo. Sono bagnato, completamente zuppo di sudore ma so che basta poco per farmi avere un orgasmo con tanto di urla e gemiti.
-"Si non godo silenziosamente! " Il mio pensiero andava come un loop nella mia testa.
Li sul pianoro, adesso sto vagando tra i rifugi militari residuo delle scelte militari di secoli per garantire la difesa della città e dei golfi sui quali si affaccia. Penso a quei militari lí appostati. Alla vita nei dormitori. All'odore e ai loro corpi. Ora la zona militare si è ridotta e i cespugli degli arbusti sono diventati boscaglia. Una bellissima zona di cruising. Li sulla destra mi pare di vedere movimento. Arrivo li e supero lo schermo di lentischio. Eccoli sono due uomini che si stanno masturbando reciprocamente. La mia figa anale si contrae. Mi avvicino senza neanche guardarli. Guardo solo il loro movimento. Come la mano scorre su questi grossissimi cazzi. Sono veramente grossi e venosi. Sembrano tronchetti! Sono sicuro che puzzano di piscio e smegma. Le mani sono grosse. Le dita di uno sono con la pelle spaccata anche intorno alle unghie cortissime. L'altro sempre mani grandi ma pelose sin sulle dita. I coglioni suoi sono molto più grossi ma anche quelli dell’altro pendono fuori dai pantaloni. Mi metto a novanta per annusare e leccare prima l'uno poi l'altro. Mi trascinano dentro la galleria che ha diverse entrate. Uno ha la mia testa sotto braccio e quelle dita grosse dalla pelle dura di calli che puzzano di cazzo mi entrano in bocca Non so quanto tempo passa. Uno ha iniziato a prendermi la testa con le manone. Le mani che mi tengono sono ruvide, mi sento la testa come una noce nello schiaccianoci. Non posso urlare ma gemo di piacere a tratti come una vacca altre come una troia. Mi stanno scopando tutti i buchi. Mi sbattono a ripetizione con spinte che le mie gambe non reggono ho il corpo in fiamme per come mi stanno riempiendo. A un tratto quello con le dita pelose mi infila due dita ad uncino nelle narici che ho larghe, non le affonda tanto ma abbastanza da sentirmi sverginato anche quelle e consentire al cazzone dell'altro di scendermi giù in gola più facilmente. Strabuzzo gli occhi, mi sento soffocare. Mi manca ad un tratto il respiro ma il cazzone in gola si ritira un poco mente mi piombano due sberle pesatiime, forse ho sfiorato il glande con i denti, forse giusto per farmi sentire loro e che non possa gemere di piacere a bocca libera. Mi scendono lacrime, però ho un calore diffuso non solo da sberle sulla faccia e sculaccioni sulle natiche. So solo che dopo essere stato montato da tutti e due e aver ripreso a leccarli, colgo un movimento delle loro mani. Sono troppo preso a succhiare anche quando sento prima due dita, poi quattro che sprofondano in me. Poi lo sputo che scivola tra le natiche intercettato dalla cappella che affonda in me. Il bastone é grosso quasi quanto l'apripista . Gemo di piacere sia per la penetrazione sia per come mi hanno afferrato per le braccia e le spalle perchè non potessi oppormi. Mi sento stuprato, ma ne godo perché sono completamente passivo colgo solo le sensazioni che mi sono imposte. Mi rilasso completamente. Mi apro. I rumori di questo scandaloso di troie devono avere attirato qualche altro scopatore
-"Cazzo quanto è aperta questa troia!" La sua mano si é infilata accompagnando il pene poco prima che riconoscessi quella voce. -" Cazzo lo conosco!" Mi viene da pensare e automaticamente mi contraggo. Lui non aspettandoselo arriva di botto pronto a sprofondare in una figa anale burrosa dalle sbarrate. Invece mi trova teso, chiuso e mi forza come un siluro. Sento dolore. Le mani cercano di afferarmi ancora più forte mentre i peni affondano ancora di più quasi sino in gola. Ma oramai sono nel panico. Ho il cuore in gola. Il mio cervello è nel panico. Mi giro: mio fratello in quel momento inizia a godere in me e io godo. Tanti zampilli dentro di me, tanti schizzi faccio io. La smorfia di piacere che gli ha fatto chiudere gli occhi si distende nel piacere del relax post sborra. Lui apre gli occhi e mi vede. "Oh cazzo!!! Cazzo, cazzo, cazzo!!! Si tira indietro e scappa. I due non capiscono. Io sono sconvolto non ho più voglia. Ma uno di loro mi da uno spintone e mi tiene schiacciato a terra con il piede nelle infradito. Lecco quel piedone come se fosse un ciuccio l'altro con gli scarponi polverosi mi prende il cell e si salva il mio numero. Io oramai mi sono calmato. Mi lasciano giù ai piedi dell'altopiano dopo avermi usato ancora. Mi sento pieno e sento che perdo umori. Mi nascondo dietro un cespuglio, mi sento donna ancora di più perché sono accosciato come quella che ho visto un giorno in campagna.
Oramai è l'imbrunire devo rientrare a casa. Sono agitato, adesso vedrò mio fratello.
Loro quando mi hanno chiesto di entrare e rimettermi a novanta non sapevano nulla. Lui è arrivato dall'altra parte della galleria. Io onestamente in quel momento ero eccitato, avevo voglia. Neanche io mi sono reso conto di chi fosse di spalle ma se anche avessi sentito non avrei fatto niente.
Solo una volta che mi ha sfondato mi sono girato per la sua voce e poi per il dolore bestio.
-"Adesso una volta tornato a casa mi sfotterá?"
Il bus si ferma e faccio velocemente la strada di casa. Stanno guardando la partita e in camera stanno giocando con la playstation. Sto in cucina da solo in penombra. Il culo mi fa ancora male. Dovrei andare a farmi la doccia. Ma sono stanco.
Una mano mi si posa sulla spalla e la sua bocca mi sibila:
-"Con tutte le persone che vanno lì!
Dovevano proprio farti entrare dov'ero io?"
Il tono di voce è tanto divertito da concludersi con una ridarella.
Fortuna sa di me da prima. Mi guarda si riavvicina e di nuovo mi si china all'orecchio.
-" Comunque hai un culo largo!
Potevo far entrare tutta la mano volendo!
Uno non ti bastava? Erano un paio e con me siamo diventati in tre a farti.
Ci credo che avevi il culo così!
Ti piace proprio farti scopare?
Che ti facciano sentire veramente una vacca, una maiala troia? Io non ho un fratello ma una sorella bagassa, ninfomane. "
Vabbè, non è successo niente, solo una storia imbarazzante per una cagna come me. Eppure il suo fiato nell'orecchio, forse il suo odore, il peso delle sue mani sulle spalle: perdo il controllo e in quel momento mi sono bagnato di sborra. Sborravo e gemevo spingendo fuori la mia rosa dal culo. Lui mi ha tappato la bocca con la mano costringendomi con la testa in giù. Guardo in basso e guardo i suoi alluci nelle sue adilette puzzolenti. Ho voglia di ciucciarglieli e sentirmi tranquillizzato.
Sono tutti presi dalla partita e dalla play station. Anche fuori si sentono le urla dell' inizio dei rigori.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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