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La visita fiscale (2)


di Mestesso2018
04.10.2018    |    2.132    |    12 9.7
"Chiuse la sua borsa in pelle e mi guardò perplesso..."
Era stata una lunga settimana.
Avevo passato il tempo a fantasticare su quanto avvenuto col dottore che mi era venuto a visitare e alla sua promessa. Attendevo con ansia la sua seconda visita ed ogni volta che il campanello suonava durante le ore in fascia di reperibilità il mio cuore aveva un sussulto. Ogni giorno alle 18:45 facevo una doccia in modo da farmi trovare col solo asciugamano a coprire sommariamente le mie nudità.
C'era stato un pomeriggio che alle 17:30 suono il campanello e rispondendo al citofono mi si presentò un medico diverso per la visita. Non era lui, non a quell'ora. Un burbero dottore abbastanza sudato e anzianotto entro a farmi una regolare visita e si limitò semplicemente a confermare la durata del periodo di malattia e frettolosamente se ne uscì.
Pensai che il dottore della settimana prima aveva trovato occasione per dare sfogo alle sue fantasie represse e che in quel frangente di eccitazione e preso dal suo "personaggio" avesse azzardato una promessa che probabilmente, una volta svanita l'erezione avuta trombandomi, la stessa fosse svanita appena chiusa la porta alle sue spalle. Non ero di certo alle prime armi e sapevo bene come funzionavano alcune dinamiche.
Decisi di lasciar perdere l'idea di un suo ritorno e di vivere la cosa come una singola avventura eccitante che avevo avuto.
Tutto questo perché oramai era venerdì e mancavano 10 minuti alla fine della fascia di reperibilità.
Improvvisamente suonò il campanello.
Il mio cuore ebbe un nuovo sussulto e pensai che avrei fatto bene a farmela quella doccia così il mio dottore ne sarebbe stato contento. Oramai era fatta! Corsi al citofono e con grande rammarico scoprii che non era il dottore che aspettavo!
Sapevo che andava così!
La paura di essere scoperti per un uomo sposato è presente sempre, anche dietro piccoli gesti per nulla riconducibili alla scappatella!
Aprii cancello e porta a questo medico giovane, sui 35-40 anni al massimo.
Capelli castani chiari rasati ai lati ma lunghi sopra che accuratamente pettinava all'indietro con del gel. Occhi azzurri anche lui e una bella fisicità! La camicia faceva risaltare grandi bicipiti e quel pantalone grigio e sottilissimo riusciva miracolosamente a cingere due cosce degne di un calciatore! Era evidentemente uno che faceva palestra regolarmente e aveva molta cura del suo corpo visto che sopracciglia e barbetta erano curate alla perfezione!
Almeno , pensai fra me e me, come chiusura della malattia mi godo questo gran spettacolo di manzo!
Lui si presentò e cordialmente mi chiese di entrare e di fargli strada.
Lo accompagnai al solito tavolo in sala dove avrebbe potuto poggiare tutto e scrivere tranquillamente. Mi pose le solite domande alle quali risposi tranquillamente e mentre lui scriveva tutto gli proposi se volesse un caffè. Lui rifiuto cordialmente commentando che il caffè lo beveva solo al mattino e che oramai aveva quasi finito di scrivere e doveva sbrigarsi per inviare telematicamente l'esito in sede prima che scadesse un orario che io non saprei dire quale fosse.
Alle 19 in punto fini tutto e si girò verso di me sorridendo ed affermando di aver fatto in tempo! Mi lascio un foglio e ne firmai la copia a lui dove confermava la fine della malattia.
Si alzò ed inizio a sistemare il portatile, blocco di carta, timbri e penna in borsa mentre io rimasi a guardare da seduto lo spettacolo d'uomo che stava per lasciare casa mia. Chiuse la sua borsa in pelle e mi guardò perplesso.
Io stranito chiesi se avesse dimenticato o perso qualcosa.
Lui mi rispose che gli sfuggiva qualcosa ed io pensai che forse aveva realmente perso qualcosa quando improvvisamente mi chiese: "come mai oggi non ha fatto la doccia alle 18:45?"
"Prego?" Risposi io
"Il mio collega mi ha detto che lei alle 18:45 avrebbe fatto una doccia ed avrebbe atteso, perché non l'ha fatto?"
Una martellata in testa
Mi emozionai così tanto che credo se ne accorse anche il giovane medico!
"Non sono stato gentile con lei?" Mi chiese quasi in modo imperativo
"Certo!" Risposi "ma non pensavo che.."
Non mi lascio parlare che inizio ad abbassarsi la zio del pantalone e tirò fuori un bel cazzo che in semi erezione già mostrava ottime dimensioni e proporzioni.
"Succhialo allora se vuoi ricambiare la mia gentilezza" mi ordinò
Io dalla sedia scesi direttamente sulle ginocchia andandomi a piazzare fra le sue gambe.
Iniziai a stimolargli la punta della cappella ancora non completamente scoperta con l'apice della mia lingua. Lui si tirava indietro per invogliarmi ancora di più ed io cercavo di seguirlo fino a quando lui mi prese dai capelli e mi ordinò di spalancare la bocca. "Ora testiamo morbidezza e profondità della tua gola" ed inizio spingere lentamente il suo grosso cazzo nella mia gola.
Io ero totalmente preso e il pensiero di essere usato anche da questo gran maschio mi faceva bagnare. Ero diventato la troia dei dottori e la cosa mi piaceva un casino.
Le spinte di questo dio nordico si facevano via via sempre più profonde mentre mi teneva fermo con una mano per i capelli e mi guardava con aria seria e godendo dei suoi affondi.
Ad un certo punto le sue spinte furono così forti,lente e profonde che non riuscii più a trattenere il fiato oltre ed ebbi un conato. Lui estrasse la sua mazza lucida della mia saliva e mi diede una sberla sul viso chinandosi leggermente in avanti e facendomi segno col dito di stare in silenzio. "Qui comando io, tu stai zitto e ingoia per bene il mio cazzo senza far rumore e senza farmi incavolare" io obbedii silenziosamente e riaprendo la bocca mi avvicinai alla sua cappella di uomo alfa.
Era evidentemente ovvio che aveva parlato col dottore della settimana scorsa!
Mentre mi infilava il suo bastone in gola inizio a sfilarsi la cintura dai pantaloni e credendo che volesse stare più comodo senza quei pantaloni stretti sulle gambe iniziai a sbottonare e gli calai velocemente le braghe aggrappandomi a quelle cosce marmoree.
Lui mi sfilo subito il suo arnese dalla bocca tirandomi la testa indietro per i capelli "che cazzo fai?? Ti ho chiesto di sfilarmi i pantaloni o di toccarmi le gambe?" Mi arrivò un ceffone.
"No scusami!"
Mi arrivò un altro ceffone "ci conosciamo? Perché mi dai del tu?"
"Mi scusi,non volevo!"
Mi lasciò i capelli e si ritrasse, si sbottonò i polsi e si risvolto la camicia finì ai gomiti.
Alzò il suo braccio potente e villoso e mi indicò il divano "lì sopra, in ginocchio con la faccia contro il muro!"
Mi ordinò senza guardarmi ed io obbedii senza indugio!
Voleva fottermi e non so se sarebbe stato un premio oppure un castigo!
Mi posizionai come lui aveva chiesto e mi girai in attesa che si avvicinasse.
"Che troia che sei!" Esclamò soddisfatto
"Per lei quello che vuole,dottore!"
Lo vidi avvicinare con i pantaloni a metà coscia e la camicia che gli si apriva solo all'altezza di quel cazzo enorme e minaccioso. Mi legó la cintura al collo e tenne l'estremità con una mano. Sputó sull' altra mano ed iniziò senza dolcezza ad inserire prima un dito, poi due...alla fine, quando mi abituai inizio ad infilarne un terzo che mi fece dapprima urlare di dolore ma poco dopo di piacere intenso!
"Devi prepararti al mio cazzo sennò rischi molto!" Esclamò ironico il dottore che nel frattempo si segava alternando la mano tra il mio buco ed il suo cazzo.
"Sei pronto?" Mi chiese ed in pochi secondi mi ritrovai con un palo fra le natiche. Era così largo che riuscivo a sentirne le venature sulla sua lunghezza. Credo che i vicini udirono molte delle mie urla di piacere miste al dolore e del rumore degli schiaffi che mi dava il mio bel medico alfa sul mio oramai rosso culo. A volte spingeva così forte dentro che sembrava fossi sul punto di svenire.
Venni praticamente senza nemmeno toccarmi e quando il dottore se ne accorse mi tiro la testa anche per i capelli facendomi inarcare la schiena ed aumentando il ritmo dei suoi colpi di nerchia. "Sei venuto come una troia!" Esclamò "ora non ti muovere che vengo anche io" ed aumento il ritmo in termini di potenza e frequenza! Credo di non essere mai stato chiavato in quel modo prima di quella volta!
Sentii il cazzo di quel meraviglioso e possente uomo iniziare a contrarsi nel mio culo e sembrava ancora più duro di quel marmo caldo fino ad ora assaggiato!
Lo estrasse e tirandomi per i capelli mi rimise in ginocchio davanti a lui.
Mi sfilò la cintura dal collo e la buttó sul lato del divano.
Mi inondò in poco tempo di caldo piacere il viso ed il petto tra gemiti profondi e goduriosi.
Si alzò i pantaloni, si aggiustò la camicia e prese la sua borsa di pelle dal tavolo. Ne estrasse un biglietto che poggió sul tavolo.
"Ho visto che è completamente guarito con la schiena, per me può anche tornare a lavoro lunedì. Si prepari per giovedì...ha una visita di controllo alle 20 all'indirizzo che le ho lasciato"
E se ne andò facendosi strada da solo mentre io stavo ancora riprendendo fiato dall'incredibile scopata.
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