tradimenti
Il collega

23.08.2018 |
27.512 |
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"Credo che lui si accorse della mia attenzione perché si aggiustò la cintura allentandola con la scusa che era troppo stretta..."
Da qualche mese nella ditta dove lavoravo era stato preso un nuovo lavoratore un ragazzo giovane che alcuni avevano detto fosse gay. Nella pausa sigaretta mi ci incontravo spesso ed avevamo instaurato un buon rapporto. Mi aveva parlato di una compagna e della voglia di amicizie poiché trasferito da poco in città.Un giorno mi invitò a casa sua per un caffè. Era un afoso sabato di mezza estate, la città vuota e i pochi vestiti addosso facevano sudare anche l'anima. Era passato a prendermi lui e confesso che vederlo in pantaloncini e canottiera ero rimasto piacevolmente stupito dalla sua fisicità che raramente il vestito a lavoro lasciava intravedere. Belle cosce muscolose e pettorali gonfi e villosi che al primo sguardo facevano sudare anche un bisex meno convinto.
Il tragitto in auto non fu lungo ma sufficiente a farmi notare un bel rigonfiamento in quei pantaloncini attillati dalla cintura di sicurezza.
Credo che lui si accorse della mia attenzione perché si aggiustò la cintura allentandola con la scusa che era troppo stretta.
Arrivammo a casa sua e scendendo dall'auto mi accorsi che il suo rigonfiamento era diventato una vera erezione che con difficoltà cerco di nascondere dietro ad un borsello a tracolla. Io intanto sudavo sempre di più!
Entrammo in casa e ci accolse la sua compagna. Una ragazza minuta e carina. Aveva occhi grandi e sorridenti incorniciati da una frangia di capelli neri. Indossava praticamente un vestito da spiaggia lamentandosi dell'afa della città. Mi fecero sedere in un salotto non completamente arredato e mi raccontarono di come volevano riorganizzare la casa dove si erano trasferiti da poco. Dopo un po' lei si alzò per andare in cucina a prendere qualcosa da bere e nel movimento distratto intravidi una bella scollatura tra due turgide tette da trentenne. Lei sorrise e si allontanò. Ci fu un momento di imbarazzo da parte mia perché nel voltarmi notai il mio collega guardarmi. Sicuramente aveva capito.
Continuammo a parlare e mi chiese se fossi anche io impegnato. Risposi di non avere una donna a casa ad aspettarmi e lui ironicamente rispose che era una fortuna facendo poi riferimento ai vari luoghi comuni della coppia. La sua compagna ritornò in salotto con un vassoio ,tre bicchieri di limonata e qualche salatino. Poggiò il tutto sul basso tavolino facendo intravedere il tutto nuovamente e si sedette sulla poltrona davanti a me esclamando che ci aveva sentiti e che noi uomini senza una donna che si prenda cura di noi saremmo morti con tante voglie. Ridacchiando risposi che io le voglie me le tolglievo comunque. Il mio collega sorrise e si complimentò dicendo che anche lui sapeva sopperire. Il riferimento era stato colto ed io nonostante la liminata fresca continuavo a sudare sempre di più. Passammo più di un ora a chiacchierare parlando di tutto ma si finiva spesso sul discorso del sesso. All'epoca non ero smaliziato come oggi è la cosa mi metteva un po' in imbarazzo anche perché le frequenti erezioni che avevo avuto mi obbligavano a non muovermi più di tanto per evitare il fatto che si notassero. Dopo un po' lei si alzò dalla poltrona e dandomi le spalle si chinò per pulirla dalle briciole dei salatini. La visione di quel culo e dell'ombra del perizoma nero tra le chiappe fu un colpo in testa. Il cazzo mi si drizzò in pochi secondi e pensavo di sborrare da lì a poco mentre cercavo di tenere un discorso impastato col mio collega e di girarmi verso di lui che comunque non lasciava trasparire il minimo sdegno per le avidee sempre più prolungate occhiate al culo della sua donna. Quando lei si diresse in cucina lui mi disse che aveva colto il mio imbarazzo e di non preoccuparmi poiché anche a lui era venuto duro. Aggiustandoselo si alzò e mi disse che era quella la ragione per cui l'amava. Io rimasi attonito e col cazzo di marmo.
Non sapevo esattamente a cosa pensare. Era stata una minaccia? Un invito a guardare ancora? Sta di fatto che lui con sguardo serio si diresse verso la cucina invitandomi ad attenderlo.
Pensai che era giunto il momento di salutarli e allora attesi il ritorno del mio collega preparandomi mentalmente con i convenevoli. Sentii il rumore di una porta chiudersi e la voce di lei che diceva di non preoccuparsi.
Mi alzai anche io e mi diressi verso la cucina dove lei mi si avvicinò dicendomi che il suo compagno era andato a prendere lo zucchero per il caffè e che ci avrebbe messo un po' di tempo. Nel dirlo mi guardo sorridente e mentre con una mano teneva il bicchiere brinato appoggiato alle labbra, l'altra si avvicinò al mio pacco ancora in erezione.
Stavo per esplodere!
In quel momento credo di aver perso ogni inibizione perché la girai e la piegai con forza con la pancia sul tavolo ed in un secondo mi ritrovai a sbattergli dentro il mio cazzo con un vigore che nemmeno io pensavo di possedere.
Mentre lei mi invitava a spingerlo più forte mi immaginavo come la trombava lui e quanto godesse lei a sentire le cosce del mio collega sbattere contro le sue.
Lei aveva una figa così calda e soffice che era una goduria farlo entrare ed uscire completamente. Sentivo i rivoli scorrere dal suo intimo fino alle caviglie e che mi avevano bagnato completamente i pantaloni che avevo abbassato in modo grossolano alle ginocchia!
Io venni in modo vistoso sulla sua schiena poi girandosi disse che aveva bisogno di una dose di spermatozoi in figa. Fu allora che sentii una mano sulla spalla scostarmi.
Il mio collega era pronto a riempirla col suo cazzo che si era menato tutto il tempo mentre ci guardava. Rimasi a guardare anche io mentre lui la possedeva in modo quasi animalesco e lei che urlava di piacere. Il mio collega mi chiese di farmi pulire il cazzo con la bocca della sua compagna oppure andarmene. Io mi accostai alla testa dalla frangetta oramai sconvolta e mentre lei mi succhiava via gli ultimi residui di crema densa iniziai ad accarezzare quei pettorali villosi e gonfi intravisti in auto. Lui mi sorrise dicendo che aveva fantasticato a lungo su questa cosa e che la realtà a volte è meglio della fantasia!
Fu un estate fantastica!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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