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Gay & Bisex

L'amico di famiglia 2


di Ioolei
17.10.2023    |    170    |    3 9.2
"Dopo l' esperienza vissuta quel giorno estivo con Pino a casa sua non avemmo modo di approfondire la nostra conoscenza : purtroppo egli dopo poco tempo ebbe un..."
Dopo l' esperienza vissuta quel giorno estivo con Pino a casa sua non avemmo modo di approfondire la nostra conoscenza : purtroppo egli dopo poco tempo ebbe un brutto incidente che lo costrinse ad un lungo periodo in ospedale e che gli lascio un segno indelebile bloccandolo purtroppo in un letto con pochissime possibilità di movimento. Nella sua mente rimasta lucida invocava ogni giorno la morte poiché, per una persona attiva e sempre in movimento come lui, quella situazione era insostenibile: addirittura un giorno chiese a mio padre, durante una visita, di porgergli il fucile da caccia affinché potesse usarlo contro se stesso!! Ogni visita mi lasciava un groppo in gola nel vedere come la situazione assumeva contorni tragici e ricordando soprattutto il nostro segreto che non si sarebbe comunque più potuto prolungare; pero' posso dire che un giorno il diavolo ci mise anche qualcosa d' altro oltre che lo zampino!
Un piovoso giorno semi invernale, forse l ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie, bighellonai in alcuni bar in attesa che spiovesse e potessi rientrare con la mia vespa senza bagnarmi. Appena possibile mi misi sulla via di casa ma deviai e raggiunsi il paese di Pino: sarà stata l' atmosfera , il giorno uggioso ma sentii la necessità di andare a trovarlo. Con sorpresa mi apri' non la solita signora vicina di casa ma il nipote: appena laureato stava praticando il tirocinio ma era voluto venire alcuni giorni dallo zio poiché per natale, essendo uno degli ultimi assunti,avrebbe dovuto essere al lavoro! Lo conoscevo appena poiché ci eravamo incrociati poche volte, avevamo compagnie diverse essendo che lui aveva circa 10 anni più di me: dopo i convenevoli con entrambi Pino mi spiego' che l' indomani sarebbe giunta la sorella, madre di Antonio, e l' avrebbe accudito fino all' anno nuovo.
Antonio mi guardava in maniera strana fino a quando realizzai che tra lui e lo zio doveva esserci stata qualche confidenza particolare: entrai in un tale stato di soggezione che ogni parola detta da entrambi mi pareva una chiara allusione alla mia sessualità ambigua. A un certo punto Pino si fece accendere la TV ed apparve il filmato che vedemmo quella famosa sera! La mente vorticava in un turbinio di idee ed emozioni, non capivo l atteggiamento di Pino poiché era quasi totalmente paralizzato e quindi estraneo ad ogni attivita' sessuale ma soprattutto mi colpì il sorrisetto del nipote: lui se ne accorse poiché Antonio mi disse chiaramente che lo zio gli aveva spiegato che dovevo imparare ancora molte cose. Fu allora che Pino mi disse anzi quasi mi intimò di inginocchiarmi davanti alla poltroncina di Antonio e di slacciargli i jeans: ero totalmente confuso ed eccitato che riuscii ad obbedire ma con una lentezza tale da indurre Pino a darmi della troietta ed a muovermi per fare ciò che mi stava ordinando. In ginocchio cominciai a sfilare i pantaloni e lo slip non senza fatica, le mie mani parevano non avessero forza. Il pene di Antonio non aveva nulla a vedere con quello dello zio: un normale pene , anzi forse meno della media ma comunque cominciai molto lentamente a baciare i testicoli, l'asta fino alla cima per poi ritornare alla base così come mi aveva insegnato Pino. E in poco tempo il suo cazzo si induri' e cominciai quindi a soffermarmi sul filetto, sul buchetto sulla cappella fino ad ingoiarlo. Dai mugolii di Antonio e dal turpiloquio dello zio che mi invitava a a lavorare bene ed ingoiare tutta l asta capivo che stavo facendo un buon lavoro! Ma Pino ad un certo punto ordinò al nipote di alzarsi e gli fece aprire un cassetto dentro l armadio: ne sortì fuori calze con un reggicalze da allacciare in vita, una vestaglia trasparente nera ed uno slip brasiliano che all epoca dei fatti si vedeva molto raramente anche nelle riviste e nei VHS! Fui aiutato a spogliarmi e ad indossare la biancheria e devo dire che mi sentii improvvisamente rilassato e a mio agio: Pino aveva intuito la mia natura, mi reputavo (e mi reputo tutt'ora) maschio ma intimamente adoravo fare la troietta, mi piaceva essere appellata come vacca, puttana, zoccola e lui lo faceva ben conscio dei miei desideri. Fui messo nuovamente in ginocchio e ben volentieri ripresi con il pompino ad Antonio ma con la coda dell' occhio guardavo Pino: ero conscio che lui fisicamente non poteva avere più alcuna reazione ma volevo almeno appagarlo visivamente e cercavo di spostarmi affinché lui potesse gustarsi la visione. Antonio ad un certo punto mi disse di sollevarmi e io gli baciai il ventre, il petto mentre mi alzavo. Mise le labbra sulle mie, molto lentamente ci scambiammo piccoli baci, le nostre lingue si incontravano quasi con pudore: con le sue mani mi massaggiava le chiappe molto lentamente ed io capivo ormai le sue intenzioni. Mi fece girare e mi misi a quattro zampe proprio sul fondo del letto di Pino il quale ormai era totalmente rapito da ciò che stava accadendo e ci guardava con gli occhi dilatati! La mano di Antonio mi accarezzava le chiappe e lo scroto , sentivo che aveva le mani unte di qualcosa penso crema: mi accarezzava e con l altra mano cominciò a spingere della crema nel mio buchetto. Io ero teso ed impaurito, avevo sentito parlare di dolori pazzeschi nella penetrazione anale ma l eccitazione era tale che riuscivo solo a mugolare e a dimenarmi senza potermi opporre a ciò che stava per succedere. Avvertii che Antonio stava indossando il profilattico ma riprese subito a massaggiarmi insistendo sul buchetto: non so quanto durò ma senza rendermene conto sentii la sua cappella appoggiata a me: della crema liquida o olio colo' tra il pene e me e Antonio inizio a pressare, molto lentamente. Mi invitava a prendere grandi e lenti respiri, lui praticamente muoveva lentamente quei due o tre centimetri di cappella quando dopo un po' avvertii del dolore ma mi ritrovai il suo cazzo dentro. Avevo male ma ero così eccitato che assecondai i suoi lenti movimenti finché cominciò a sbattermi sempre più nonostante implorassi di calmarsi e dopo pochi colpi venne nel preservativo con urla belluine! Nel tirare fuori il cazzo provai ancora dolore ma egli mi disse di salirgli sopra e si sdraio' sul letto e io mi misi a cavalcioni sopra di lui: il cazzo non aveva perso nulla della sua erezione e cercò di reintrodursi dentro me: essendo non troppo dotato riuscimmo a tenere dentro la cappella e un po' dell' asta ma non appagava ne me né lui. Ed allora optò per la posizione più bella : mi sdraiai e sollevai le gambe sulle sue spalle, lui cominciò a pomparmi tutto il suo cazzo, spingeva fino a che i suoi coglioni si schiacciavano contro di me. Mi pompò a lungo, io lo vedevo, vedevo il suo impegno nei movimenti,poi si chinò a baciarmi senza perdere il ritmo. Io inspiegabilmente eiaculai, venni abbondantemente senza che mi fossi toccato o mi avesse toccato lui, venni urlando per il godimento dell' eiaculazione e del movimento dentro di me, venni urlando ad Antonio che continuasse a muoversi ma anche egli accelerò il ritmo, divenne squassante e eiaculò nuovamente abbandonandosi sul mio corpo. Io ero come drogato, apprezzavo quel contatto e sentivo il suo pene che perdeva consistenza. Pino nel frattempo ci elogiava, elogiava la mia troiaggine e l abilità del nipote. Non so quanto rimanemmo in quella posizione, non ricordo quanto parlò Pino ma ricordo che in un silenzio surreale poi mi liberai della lingerie e chiesi di fare una doccia, dopo Antonio. Da quel giorno non frequentai più la casa di Pino, evitaii accuratamente di farmi coinvolgere in visite o altro : so che egli chiedeva di me e mi mandava i suoi saluti . Non me la sentivo, con lui in quelle condizioni, di vederlo e sapere che egli non avrebbe potuto più godere di me e con me... Non vidi neanche Antonio, una volta stavo per entrare in un bar in cui c'era lui ma rinunciai .
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