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Io e mio cugino - La prima sega


di bigbadboy
22.01.2013    |    57.941    |    5 9.6
"Così distanziandomi gli dissi "Ora voglio provare io a mettere il cazzo fra le tue chiappe" - e così con poca riprovazione Marco si girò e feci..."
Questa è la storia delle prime esperienze omosessuali avute con mio cugino da ragazzini. Sia io (Luca) che Marco avevamo circa l'età di 14 anni e vivevamo in due paesini poco distanti l'un dall'altro.

Un giorno come tanti ci ritrovammo a casa di un zio e per non annoiarci a sentire i discorsi dei grandi decidemmo di andare al piano di sotto, nella cantina. Dopo alcuni minuti di classici nascondino e guardia e ladri, ci sedemmo un pò per riposare e iniziando a parlare, come è facile immaginare per l'età di piena tempesta ormonale, si finì subito a parlare delle prime esperienze sessuali, cioè del piacere che stavamo scoprendo con i nostri sessi.
Così, come da tradizione maschile, finimmo ben presto in una gara "a chi ce l'ha più lungo" con tanto di riscontro pratico. Fu infatti mentre facevamo a gara per chi avesse la lunghezza maggiore che Marco pescò un centimetro da sarta della zia e mi fece: "Bene, ora possiamo vedere chi di noi due vince" - io con un pò d'imbarazzo: "Marco ma che dici? Potrebbe scendere qualcuno" - e lui "vabè, allora andiamo nel bagno così da star sicuri".
Così del tutto euforici per questa scoperta che stavamo per fare entrammo nel bagno chiudendoci la porta alle spalle e prontamente dissi a mio cugino "Allora insieme ci abbassiamo i pantaloni con le mutande e ce li misuriamo", senza alcuna replica Marco si abbassò pantaloni e mutande facendo venir fuori un cazzetto in semi erezione. Nel frattempo anch'io iniziavo ad eccitarmi e nell'abbassarmi gli indumenti il mio pene drizzò fuori sull'attenti. Presi io per primo il centimetro e adagiandolo sul mio cazzo dimostrai a marco la lunghezza di ben 19 cm. Marco a sua volta nella misurazione cercò di imbrogliare, tirando il centimetro, dicendo che anche a lui era della stessa lunghezza e a riprova di quanto diceva "allora mettiamoli uno sull'altro e vediamo chi vince". Naturalmente quello non era il metodo migliore per vedere la maggior lunghezza, ma divenne certamente un ottimo modo per aumentare la nostra eccitazione. Difatti appena i nostri cazzi furono a contatto, le nostre mani presero a stringerli contemporaneamente, schiacciandoli l'uno sull'altro.
Fu una bella sensazione sentire quel calore tra le mani e sui nostri sessi e presto mi lasciai andare a chiedergli "Marco, ma tu ti fai le seghe" - "Certo Luca, e non sai come sborro!" - "Ma dai, devi vedere me che schizzate!"- e così ci eravamo fatti prendere da una nuova sfida. Così, mentre stringevo ancora nella mano i due cazzi duri gli dissi "Perchè non proviamo a fare una cosa diversa? Io sego il tuo cazzo e tu seghi il mio mentre fantastichiamo che sia una bella ragazza a farci questa sega?" - La proposta fu naturalmente subito accolta e mentre ci distanziavamo un pò l'uno dall'altro iniziò una lenta sega. La situazione non era molto comoda per via delle dimensioni ridotte del bagno e allora Marco mi fece "Senti Luca perchè non ci mettiamo uno dietro l'altro così posso segarti io prima e tu dopo fai lo stesso con me?" - naturalmente accolsi la proposta e Luca si mise dietro di me, afferrando il mio cazzo come naturalmente segava il suo. Ma si capisce bene che in quella nuova posizione qualcosa era cambiato, ora il suo cazzo era a contatto con il mio culo, e proprio cercando di segarlo con la mia mano, dietro la schiena, spesso la cappella finiva sul solco del mio culo. Così lasciando libero il suo cazzo, iniziai ad accarezzare il culo di mio cugino, spingendo il suo bacino verso di me, movimento che indubbiamente gli fece parecchio piacere.
Così distanziandomi gli dissi "Ora voglio provare io a mettere il cazzo fra le tue chiappe" - e così con poca riprovazione Marco si girò e feci beatamente scivolare il mio pene nel solco del suo culo. Fu una sensazione stupenda affondare nel morbido delle sue chiappe e specialmente molto approvata dal mio uccello che divenuto di marmo prese a correre molto più velocemente.
Sentendo così risalire lo sperma, mi girai e dissi a Marco di afferrare ciascuno il suo cazzo e dare la botta finale prendendo a mira il muro della doccia. Fu così che entrambi iniziammo a segarci come forsennati e al giungere di Marco in una sborrata più densa e lenta, venni anch'io in maniera non meno copiosa ma con una potenza da schizzare su tutte le mattonelle che avevamo di fronte. Così tra l'ammirazione e la rassegnazione Marco mi riconobbe il merito con un secco - "Hai vinto tu!"

N.B. questo è solo l'inizio di una lunga storia :P
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