Gay & Bisex
Introduzione al racconto «Eterissimo»
di smudanderos
08.07.2022 |
1.601 |
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"C’è anche da dire che il vero bisex, s’innamora indifferentemente dell’uomo o della donna, pertanto c’è una quantità infinita di sfumature tra etero e..."
INTRODUZIONE AL RACCONTO «ETERISSIMO»Ci sono coppie che sul loro profilo di «Annunci69.it» si etichettano come etero. Sin qui nulla da eccepire. Sorrido, invece, quando leggo che alcuni mariti difendono a spada tratta questo specifico orientamento sessuale. Già trovo strano che la maggioranza delle coppie metta in gioco mogli bisex, mentre solo un esiguo numero di mariti si dichiarino tali. Non è statisticamente credibile.
Secondo studi scientifici dovrebbero essere proprio i signori uomini a detenere il primato nella ricerca del piacere anche con persone dello stesso sesso. Pure sorrido quando scrivono: «il lui di coppia» e «la lei di coppia»; Proprio oggi ho letto: «giochi prima tra le lei, con i lui spettatori, poi i lui possono partecipare con le lei, scambiandosi le lei e i lui». L’articolo davanti al pronome mi fa sbrodolare... non basterebbe dire solo lui e lei? Oppure gli uomini e le donne? Nei messaggi che riceviamo, troviamo perfino mariti che usano per se stessi ben due pronomi: «Ciao, IO sono il LUI di coppia... », bah!
Comunque, per non andare fuori tema, soprassediamo sulle scelte linguistiche, ma concentriamoci su quello che mi dà da pensare. I sedicenti «lui di coppia», cioè i mariti o i compagni, talvolta nutrono l’esigenza di estremizzare la loro appartenenza al genere etero, infatti, tra le righe di presentazione si legge: «lei bisex, lui assolutamente etero» o «lui etero al 100%».
Mi scappotto quando leggo: «lui etero convinto», come se avesse timidamente tentato di esprimere desideri omosessuali in passato, ma qualcuno l’ha fatto convinto, che darne seguito sarebbe sconveniente, riuscendo quindi a farlo desistere. Forse con un corso di training autogeno dal titolo: «Bisessualità? No grazie, fa brutto!».
Non me ne vogliano coloro che si riconoscono: ci sto semplicemente ridendo su, ma non mi scandalizzo, perché mi è capitato di scoprire carte rosa, tra il mazzo delle blu, di alcuni eterosessuali di prima linea. Nemmeno m’indigno perché tutti, chi più chi meno, indossiamo una maschera.
Anche noi, quando pubblichiamo foto e video, nascondiamo il volto: non per paura di far vedere le nostre brutte facce, ma solo per non essere riconosciuti da quella parte di società, la maggiore purtroppo, che non accetta il nostro modo di divertirci, leggermente discostato dal giocare a briscola. Le conseguenze potrebbero essere davvero spiacevoli.
Ciò che rattrista in questa esplorazione è il fatto, che molti si mimetizzano per proteggersi addirittura dagli stessi membri della comunità cosiddetta trasgressiva. Noi ne facciamo parte. Si pensa di vivere in un ambiente fuori dagli schemi dei benpensanti ma, anche nella nostra Community - per usare un termine anglofono, che sembra ormai di uso comune, a tal punto, che leggiamo in inglese perfino i titoli di alcuni video pubblicati da coppie di... Napoli: tanto per citare una città - ma non divaghiamo, intendo dire che ci sono persone, anche qui, che sentono la necessità di celare una parte di sé: nello specifico, il desiderio dei piaceri omosessuali.
Però, questo non vale per le donne: «le lei» (o loro?), possono esprimere liberamente la tendenza omosessuale, che non è solo accettata, bensì incoraggiata dai signori «lui», i quali, viceversa, si guardano le spalle nel novanta per cento dei casi. Sembra che solo una coppia su dieci, secondo un articolo letto qui, abbia oltrepassato questi baluardi mentali. Perché?
Penso dipenda dal fatto che diversi signori «lui», bisessuali latenti, temano che le femmine del loro harem li considererebbero meno virili, meno «uomini», se avessero certe «strane idee» o è solo una loro congettura? Per fortuna non è sempre questo il sentire delle nostre donne. Come ci sono uomini «avanti», ci sono anche femmine all’avanguardia che, allo stesso modo in cui noi maschi apprezziamo le donne complete e le consideriamo molto attraenti, sia vadano con l’uno sia con l’altro sesso, reputano un uomo bisex assolutamente virile e integro, maturo e consapevole della propria vera natura. Perciò altrettanto affascinante e ammirevole.
Nel timore di perdere posizioni, anche nell’integrazione sociale all’interno del mondo libertino, diversi uomini si sentono più al sicuro con l’etichetta ETERO, scritta a caratteri cubitali.
Avete mai letto di una coppia che presenti la donna, cioè: «la lei», come «rigorosamente etero» o «etero più che mai»? Non credo. Indicare etero, semplicemente, è più che sufficiente per comprendere lo status. Il sostantivo etero racchiude in se tutto ciò che c’è da sapere. D’altro canto, nessuno si dichiara «assolutamente bisex» o «bisex al cento per cento», ma semplicemente bisex. Può esserci la coppia che cerca una «vera bisex», per distinguere quelle che fanno finta per far piacere al marito. Ci sta.
Mi piace chi lo è solo un pochino o si sta confrontando con le prime esperienze e si qualifica «bi-curioso». C’è anche da dire che il vero bisex, s’innamora indifferentemente dell’uomo o della donna, pertanto c’è una quantità infinita di sfumature tra etero e bisessuale. Anch’io fino a qualche tempo fa mi professavo etero, nonostante le aperture ai giochi «omo» ma ora, che questo mio divertimento è cresciuto, trovo più coerente definirmi bisessuale.
È partendo da etero per andare a più che etero, che non c’è gamma, se non la paura, altrimenti esisterebbe il superlativo assoluto «eterissimo».
È prerogativa solo dei maschi impauriti, secondo me, esasperare la loro appartenenza esclusiva alla famiglia etero. Come a dire: «Guarda, sai! Non ti avvicinare che io sono troppo etero, sciò! Via! Alla larga!». Un mastino, che abbaia temendo un’improbabile, quanto improvviso, tentativo di sodomizzarlo.
Qui inizia il racconto «Eterissimo», pubblicato sotto questa introduzione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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