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Gay & Bisex

Il mio capo


di Sborracisopra
18.08.2024    |    11.162    |    4 9.6
"Volevo sentire il mio cazzo strofinare contro il suo..."
(Esperienza realmente accaduta)
All'epoca avevo 23 anni, avevo già avuto qualche esperienza bisex ma solo con travestiti a pagamento. Non ero mai stato con uomini, non avevo mai avuto esperienze "vere" e mi consideravo etero con tendenza bisex. Non mi attiravano esteticamente gli uomini e quindi non mi consideravo affatto gay.
Lavoravo lontano da casa e non conoscendo nessuno spesso si organizzava qualche uscita con gli altri colleghi coetanei fuori sede. Di tanto in tanto si univa a noi il mio ex capo, per il quale non lavoravo più, ma si era ancora in contatto per via di altri amici e colleghi. Lui era uno scapolone di circa 40 anni sempre pronto a una bevuta e un'uscita in discoteca.
Si andò tutti insieme in un locale e bevvi un po' più del dovuto.. guidava un amico e io mi sedetti dietro e sulla strada del ritorno ero tra veglia e sonno. Ricordo che riuscivo a malapena a tenere gli occhi aperti, mi girava tutto e non avevo controllo di ciò che mi accadeva intorno.
Durante il viaggio, uno dei momenti in cui ripresi conoscenza, mi sentii una mano che mi dava pacche sulla coscia, in macchina tutti ridevano e scherzavano e io facevo fatica a seguire i discorsi e mettere a fuoco ciò che stava accadendo. Dalle pacche sulla coscia si passò a stringere la coscia.. prima più giù verso il ginocchio, poi più sù verso l'inguine, sempre come fosse una cosa casuale e improvvisa, mai diretta ed esplicita. La mano diventava sempre più audace, le palpate sempre più intense e sempre più verso l'inguine e sempre più insistenti.. fu così che cominciai a fare mente locale e focalizzai l'attenzione, capendo che quella mano era del mio ex capo. Lui faceva finta di niente, parlava e rideva con gli altri, ma la sua mano era sempre più audace.
Non sapevo che fare, ero tentato di fermarlo e fargliela togliere.. ero spaventato dal fatto che qualcuno avesse potuto accorgersene.. ma nel frattempo il mio cazzo si era fatto duro!
Non avevo la forza né la voglia di fermarlo, lui non mi guardava né mi parlava, ma la sua mano era sempre più ferma tra la mia coscia e il cazzo. Con il mignolo iniziava sfiorare e a sentire il mio pene che era sempre più duro. Sentivo lo strofinare e l'accarezzare della sua mano sul mio cazzo e io ero incapace di fare nulla, se non bearmi di quell'eccitazione crescente.
Quando arrivammo a destinazione ormai avevo il cazzo che mi scoppiava tra le mutande, aspettai che tutti scendessero dall'auto e il porco lo sapeva, non si mosse, sapeva che ero cotto, ero pronto!
Senza dire nulla, gli presi la mano con decisione e me la schiaffai sul cazzo.. lui mi guardò e finalmente lo strinse forte.. sentivo il bisogno che me lo prendesse in mano, ormai lo volevo, avevo perso ogni freno.. ne avevo bisogno!
Mi sorrise, si ricompose e scendemmo dalla macchina, salutammo gli altri come se nulla fosse. Ma il porco non era soddisfatto era solo all'inizio. Appena fu sicuro che nessuno ci guardasse mi infilò la lingua in bocca, fu uno shock, non avevo mai baciato un uomo. Fu come il primo bacio.. quella lingua vellutata, unta di saliva e saporita.. la succhiai avidamente. Mi disse senza usare mezze parole "scopiamo?" e io altrettanto direttamente risposi "certo".
Ci accordammo per vederci l'indomani mattina in macchina tra i boschi. Il giorno dopo così facemmo, io parcheggiai e lui salì in macchina mia.. non so cosa mi prese.. una frenesia, lo volevo, come non avevo mai voluto una donna prima. Iniziai a leccargli la bocca, volevo la sua lingua. Nel frattempo gli sbottonavo i pantaloni, avevo una voglia matta di vederlo, di sapere com'era.
Non appena riuscii a tirarlo fuori dai pantaloni vidi un bel pisello, non lunghissimo, ma grosso, doppio e ben fatto. Ormai ero in estasi, mi fiondai su quel cazzone e cominciai a succhiarlo con piacere, emanava un intenso profumo di pene, non perché fosse sporco, ma perché aveva un caratteristico forte odore di cazzo e la cosa mi faceva impazzire. Lo succhiavo e lo leccavo, mi aiutavo con le mani perché era troppo doppio, lo annusavo, ci strusciavo vicino la faccia. Quella cappella grande lavrei lucidata per ore, la baciavo, leccavo, annusavo e per la prima volta nella mia vita mi sentivo una troia.. c'era la mia parte femminile che aveva preso il sopravvento, non mi immaginavo più con il pizzetto e con i jeans ma con i capelli lunghi e la minigonna. Mi sentivo come le troie travestite che avevo scopato fino ad allora, avevo il cazzo bagnato che esplodeva tra le mutande e mi sentivo benissimo ero a mio agio. Mi abbasso i pantaloni lo tiro fuori e subito gli salto addosso. Volevo sentire il mio cazzo strofinare contro il suo.. il mio era almeno la metà e questo fatto mi faceva sentire ancora più femminuccia e troia, come se avessi un clitoride tra le gambe. Lui ansimava e la cosa mi faceva impazzire.. mi sarò strofinato per 10 secondi e stavo per esplodere quando lui mi prende il culo con una mano. La mia schiena senza che me ne accorgessi si era inarcata, voleva il cazzo dietro. Lui mi chiese se lo volessi in culo e non c'era altra cosa al mondo che volessi in quel momento.. ma avevo paura. Avevo paura di quel cazzone grande, avevo paura del mio culetto vergine, avevo paura perché eravamo in macchina in pieno giorno e così mi tirai indietro e gli dissi di no. Lui non si scompose, mi fece sedere e mi prese il cazzo in bocca.. lo succhiò come nessuno me l'aveva mai succhiato, nessuna donna, nessuna trans.. bastarono pochi colpi e slinguate e gli esplosi in bocca con un mare di sperma che lui ingoiò fino all'ultima goccia e ci fece anche la scarpetta. Subito dopo mi fiondai di nuovo a succhiarlo e ci stetti un'eternità, a differenza mia, lui non veniva mai, quel cazzo duro e grosso non mi dava tregua, sicché lui vedendomi in difficoltà cominciò ad aiutarsi con la mano, finché non mi venne in bocca con tanto sperma caldo. Ci salutammo con la promessa di ripetere appena possibile quell'esperienza, che ancora adesso nel ricordarla mi fa venire il cazzo duro e mi fa sentire una troia.
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