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Il figlio dei padroni di casa


di Porcellotorino
14.04.2020    |    446    |    1 7.8
"La cosa strana era che a parte io e Massimo erano tutti mezzi nudi con solo il costume da mare addosso..."
Andavo sin da bambino nella stessa località marittima in abruzzo e i miei affittavano sempre dalla stessa famiglia.

La casa era al piano terra di una piccola palazzina e al primo piano vivevano i proprietari con i loro 2 figli.
Avevo fin da subito legato col figlio minore di soli 2 anni più grande di me che spesso mi portava con lui al mare quando mia mamma preferiva restare a casa nelle ore più calde della giornata.

Fu per questo motivo che non sospettai nulla un pomeriggio che Massimo, così si chiamava il figlio minore, mi chiese di accompagnarlo da alcuni suoi amici che avevano la casa libera.
Mi prestò la bici e io lo seguì da questi amici.
Arrivammo dopo una decina di minuti e salimmo al 2 piano di una palazzina nuovissima costruita per i classici turisti estivi.
L' appartamento era piccolo ma con un grande salone provvisto di schermo enorme.
Appena entrai mi si fecero incontro 2 ragazzi più grandi di Massimo e con un sorriso caldo mi dissero : 'tu devi essere Andrea, sai Massimo ci ha parlato spesso di te' io ricambiai il sorriso e non pensavo di essere così importante per Massimo.

Entrando nel salone notai altri 2 ragazzi impegnati a cercare qualcosa su un pc collegato allo schermo, mi fecero un gesto veloce di saluto.
La cosa strana era che a parte io e Massimo erano tutti mezzi nudi con solo il costume da mare addosso.
Chiaro eravamo al mare, ma non in spiaggia. Mi sentii un po a disagio quando Massimo si sfilò i pantaloncini e la canotta dicendo anche a me di liberarmi degli abiti come lui.
Per non risultare quello 'diverso' imitai Massimo e rimasi in costume sperando che il mio cazzo non risultasse molto evidente nel costume, la mia timidezza mi faceva tenere un basso profilo.
Allora ero circa 162 x 50 bel viso tratti delicati capelli chiari corpo definito glabro e il culetto tondo sporgente sodo mi caraterizzava.

Chiesi se saremmo poi andati in spiaggia e notai subito uno dei 2 ragazzi che stava trafficando al pc sorridere e dire : 'quando abbiamo finito qui'. Scoprii poi che i 2 ragazzi al pc si chiamavano Alberto e Franco ed avevano 21 anni, mentre i 2 ragazzi che mi avevano salutato al mio arrivo giocavano nella prima squadra dove giocava anche Massimo avevano 19 anni pur dimostrando 4-5 anni piu di Massimo e si facevano chiamare Ronny e Messi.

Appena finito di togliermi i pantaloncini e la maglietta Franco disse : 'vediamo se funziona' e allontanandosi dal pc vidi lo schermo accendersi e subito scorrere immagini di corpi nudi che si carezzavano.
Rimasi quasi paralizzato, era un film hard gay, io avevo già visto film hard pur essendo molto giovane ma le protagoniste erano sempre donne piu o meno porcelle.
Vedere uomini approcciare ragazzi mi spaventò e eccitò allo stesso tempo.
Non capivo il motivo per cui Massimo mi aveva portato dai suoi amici più grandi senza dirmi il motivo e soprattutto la scoperta che guardavano film hard/gay mi fece sentire in un certo senso in trappola.
Non potevo dire che mi facevano schifo (cercando di mostrare una simil virilità di facciata) poichè sarebbe stato pericoloso in mezzo a ragazzi più grandi, e poi non sarebbe stata la verità.

In realtà quello che più mi spaventava era che quella situazione e quelle immagini mi procuravano emozioni positive quali eccitazione, proibito, curiosità, voglia di sperimentare, ma nello stesso tempo la paura di essere giudicato.

Sentivo gli occhi di Massimo addosso quando Ronny e Messi si sfilarono i costumi e rimasero nudi mostrando una notevole erezione.
Non avevo mai visto dal vivo uomini nudi e il fatto che i 2 amici di Massimo fossero più grandi di noi li favoriva sia nelle dimensioni che nella spregiudicatezza.
Notai i 2 cazzi che mi veniva da associare a 2 manganelli rosa con una cappella gia scoperta e lucida dalla presborra, Ronny era completamente rasato sul pube e questo favoriva la sensazione di superdotato che mi dava.
Quando Messi d'improvviso mi chiese se mi piacevano siccome li guardavo così attentamente io quasi balbettando dissi : 'no no e che non mi aspettavo che ve li toglievate e comunque le ragazze saranno contente di quelli...' fu un impacciato modo di 'salvarmi" che non fece altro che incastrarmi ancora di più, poichè ridendo Alberto disse : 'Sono più contenti i ragazzini come te che le ragazze di quei cazzi!
A quelle parole io sbiancai, cosa intendeva con ragazzini come me?
Cosa avevo fatto pensare di me?
Come mai Massimo mi aveva portato li?
Che sarebbe successo...?
Continua...

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