Gay & Bisex
Il bullo

15.05.2023 |
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"Dal loro primo incontro negli spogliatoi della palestra era iniziata la loro conoscenza..."
Luca era il tipo ragazzo intelligente, con ottimi voti a scuola. Un nerd occhialuto con la passione per i videogiochi e per la lettura sia di romanzi che di fumetti. Mentre Giacomo era il tipo ragazzo con il talento per lo sport, con un fisico palestrato e con diversi problemi scolastici, sia per quanto riguarda i voti sia per il suo comportamento. Luca era terzo anno di liceo mentre Giacomo frequentava il quarto anno da ripetente. Ma Giacomo era un bullo che si divertiva a tormentare i ragazzi più piccoli, in particolare il povero Luca che era terrorizzato da lui ma allo stesso tempo ne era affascinato. Dal loro primo incontro negli spogliatoi della palestra era iniziata la loro conoscenza. I primi tempi Luca si fermava ad ammirare Giacomo e la corporatura, ma Giacomo si era accorto delle occhiate e se all'inizio fece finta di nulla improvvisamente iniziò a chiamarlo frocetto."Che c'è frocetto, stai sbavando per me?"
Luca abbassò lo sguardo per paura e corse nello spogliatoio con la coda tra le gambe. In quel momento entrò anche Giacomo che si avvicinò al ragazzo.
"Ti prego non picchiarmi"
Giacomo lo spinse contro il muro bloccandolo e gli disse: "Mi fai schifo. Sei solo un frocetto che sbava a guardare ragazzi come me" e lo lasciò andare.
Da quel giorno iniziò il tormento, tra insulti, minacce. Dopo diversi mesi che aveva resistito Luca non ce la faceva più e finse di stare male per non dover andare a scuola. Riuscì a stare lontano da lui per diversi giorni ma non poteva fingere per sempre e ritornò a scuola.
"Ei frocetto, che hai fatto? Ti sono mancato?"
"Senti mi hai rotto, basta, lasciami stare"
"Non credo che tu sia nella posizione di darmi ordini"
"Vaffanculo"
Giacomo fece un mezzo sorriso e lo salutò con: "Ti aspetto all'uscita".
Per tutta la mattinata Luca non pensò ad altro che a Giacomo. Ora si che si trovava in un bel guaio.
"Ho fatto una cazzata...ora...tanto vale affrontarlo...scappare è inutile"
All'uscita di scuola Luca trovò Giacomo ai cancelli che lo aspettava.
"Se vuoi picchiarmi...fallo"
"Chiama i tuoi e digli che ti fermi da un amico"
"Cosa?"
"Fallo" disse con un tono che non ammetteva repliche.
"Okay va bene"
Finita la chiamata i due andarono verso casa di Giacomo. Per tutto il tragitto entrambi non dissero nulla. Luca era terrorizzato e Giacomo se ne era accorto. Appena entrati in casa disse: "Sai perché sei qui?"
"Ehm... no" disse tremante.
"Per questo" rispose toccandosi il pacco.
"Asp.. no, assolutamente no"
"Lo so che lo vuoi"
"Sei solo uno stronzo, prima mi tratti di merda e ora vuoi anche che venga a letto con te. E poi io"
"Tu cosa?"
"Sono vergine e vorrei che la prima volta fosse con una persona speciale"
"Io non sono speciale?"
"No, sei solo un bullo"
"Questo non è speciale? Ahah" disse abbassando i pantaloni e facendo uscire un cazzo di notevole dimensioni.
Luca rimase a bocca aperta. Non sapeva cosa dire. Ci pensò Giacomo a risvegliarlo.
"Ei attento non voglio che sbavi per il pavimento ahah"
"Anche quando cerchi di rimorchiare le ragazze sei così stronzo?"
Giacomo lo bloccò sul muro e lo guardò intensamente.
"E chi te lo dice che rimorchio le ragazze"
"Come?"
Non fece in tempo a finire la frase che le labbra di Giacomo si posarono sulle sue. Luca sembrò rilassarsi e si lasciò andare a quel bacio. Giacomo mise le mani sotto la maglia di Luca e iniziò ad accarezzargli i fianchi.
"Vieni" disse mentre gli prese la mano e lo portò in camera da letto.
"E i tuoi genitori?"
"Torneranno stasera...tranquillo. Siamo solo noi due" rispose abbracciandolo.
Iniziò poi a togliergli i vestiti ma notò negli occhi di Luca ancora un po' di paura. Lo fece sedere sul letto insieme a lui e gli accarezzò la schiena.
"Senti... ti chiedo scusa per come mi sono comportato e vorrei dirti che se non te la senti possiamo fermarci"
"Non so se riesco a fare tutto ora" rispose abbassando lo sguardo.
"Ei. Non c'è problema. Tranquillo"
A quelle parole Luca scese dal letto per inginocchiarsi davanti a Giacomo e prese ad accarezzargli il pacco, per poi tirargli giù i pantaloni.
"Con calma, non c'è fretta, prenditi i tuoi tempi"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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