Gli amici di zio Vito

Per tempo non ho potuto raccontare prima questa storia, ma dovevo raccontarla perche fa parte
della mia piacevole infanzia vissuta con zio vito cioè lo zio di mia madre come racontato nel precedente racconto.
Come di consueto nel periodo di scuola avevo ormai preso la gustosa abitudine di fermarmi a dormire
solo il sabato da zio vito e naturalmente tutte le volte era un godimento pazzesco, premetto io all'epoca avevo
13 anni come nel racconto precedente in poche parole questo racconto lo possiamo definire la continua,
finita la scuola incominciai a dormire un giorno si e uno no ovviamente mica si faceva sempre quando
lo zio aveva voglia io ero sempre pronto, una sera arrivai dallo zio e trovai una sorpresa cerano tre amici
di zio vito e stavano giocando a carte tutti e tre sui 70 anni zio me li presento e continuarono a giocare,
chiesi a zio se avesse fame e mi rispose che i suoi amici avevono portato qualcosa e avevano già cenato,
i tre mi scrutavano dalla testa ai piedi e mi lanciavano sguardi e sorrisi io rispondevo con altrettanti sorrisi
dopo un po zio vito mi chiese che se volevo potevo andare a letto risposi di si, la casa era composta di un bagno
piccolo con vasca a sedere la cucina era attacata alla camera da letto andai in camera e socchiusi la porta mi piaceva dormire completamente
nudo mi misi a letto e mi coprii con il lenzuolo ero agitato al pensiero che di la cerano quattro uomini maturi
tutti con una bella panza non riuscivo a dormire e curioso mi avvicinai alla porta per ascoltare quello che dicevano
sentii uno di loro che faceva dei commenti su di me dicendo che ero un bel ragazzo che avevo un bel culo
ed erano tutti d'accordo e lo zio disse, e se lo vedete nudo? cosa direte rimarrete scioccati!!!! uno di loro
disse perche non ce lo fai vadere va bene vado a vedere se dorme feci un balzo e mi misi a letto a pancia in giu
lasciano scoperto il culo le luci dei comodini erano accese dunque ben visibile tutto il mio corpo lo zio si
avvicino a con voce sottile mi chiese se dormivo io feci finta di dormire tornò dagli amici e li fece accomodare
nella camera da letto io ero di pancia in giu e loro quattro erano li che mi guardavano e commentavano
poi incominciarono a toccare a un certo punto senti il rumore di una cerniera che si abbassava poi un'altra ancora
fino all'ultimo in poche parole si stavano menando i loro cazzi poi una sul mio culo con le dita prese a frugare il buco del culo mi infilò il dito che entrava ed usciva lentamente sentii che le dita diventarono due dopo qualche minuto estraette le dita mi prese per le caviglie e mi tirò verso i piedi del letto mi sollevò mi mise alla pecorina e cominciò ad infilarmi il cazzo nel culo non potevo più fare finta di dormire invitai gli altri a stendersi sul letto mentre uno mi inculava mi spompinavo gli altri tre a turno si davano il cambio il cazzo appena uscito da mio culo melo ritrovavo in bocca con l'odore delle mie feci non capivo più niente ero in estasi avevo quattro cazzi a mia disposizione era un susseguirsi di posizioni e di odori misti tra le feci e i loro cazzi
a quel punto scesi dal letto e mi ritrovai quattro cazzi difronte a me ripresi a succhiarli
e tutto questo andò avanti per un po i loro cazzi
erano belli grossi poi si misero tutti e quattro con il culo verso la mia faccia e mi invitarono a leccargli il buco del culo
e le palle dopo si girarono e mi ritrovai i loro quattro cazzi sul viso me li ripassai tutti con la bocca dopo un po
quasi tutti insieme se lo menavano e cominciarono a sborrarmi sulla faccia aspettai fino a quando finirono di avere l'orgasmo,
zio vito mi prese per mano e mi portò nel bagno mi fece entrare nella vasca io non avevo capito
ad un tratto cominciò a pisciarmi addosso gli altri stavano a guardare, quando lo zio finì uno alla volta mi pisciarono
addosso l'odore era forte e inebriante a tal punto che non potetti fare almeno di farmi una sega ed avere un'orgasmo
pazzesco appena finito lo zio apri la doccia e mi lavò tutto il corpo chiedendomi se mi era piaciuto io risposi che appena
possibile lo dovevamo ripetere ormai ero diventato la loro puttanella