Con Massimo I parte

Avevo diciotto anni quando sono partito per fare la stagione a Lignano Sabbiadoro. I miei gusti sessuali non mi erano ancora ben chiari anche se avevo perso gia' la verginita' con Fabio, un mio compagno di bevute adolescienziali. Insomma ero in quella fase di incertezza in cui non si vuole accettare la propria omosessualita' per non deludersi e deludere chi ti sta vicino. L'attrazione per i corpi maschili era pero' evidente e quando mi masturbavo sui giornaletti porno, mi immedesimavo piu' nei personaggi femminili durante l'amplesso, ammirando i cazzi degli attori.
La stessa cosa mi capitava nella vita reale. Le donne mi piacevano e' vero ma mi ritrovavo spesso a guardare il pacco dei ragazzi e ad immaginarmi di poter prendere in bocca i loro arnesi.
Questo mio atteggiamento non deve essere sfuggito a Massimo, un mio collega di 25 anni. Un tipo figo, alto un metro ottanta circa, castano , occhi scuri ed un sorriso bellissimo. Lui mi piaceva e spesso fantasticavo su come doveva essere senza nulla addosso. Aveva un fisico tonico anche se con un po' di pancetta e nel complesso il suo aspetto era davvero gradevole. Quando poi ci trovavamo vicini nelle cucine del ristorante in cui si lavorava potevo sentire il piacevole profumo del suo corpo.
Come dicevo lui aveva quantomeno intuito la mia attrazione nei suoi confronti ma entrambi eravamo timidi e al di la' di qualche sguardo prolungato e di qualche sorriso forse un po' malizioso non ci eravamo spinti. Era poi capitato una volta di trovarci a contatto in un corridoio stretto e li' avevo sentito il suo pacco poggiarsi sulla mia mano per un paio di secondi ma nulla piu'
Una sera mentre stavamo facendo le pulizie ci trovammo da soli nella saletta appartata del locale e casualmente le nostre mani si sfiorarono. Invece di staccarle pero' ci trovammo a prolungare il contatto e a guardarci negli occhi.
-Beh -mi disse Massimo sorridendo- se restiamo fermi cosi' va a finire che ci baciamo. Arrossii immediatamente mentre mio malgrado mi sottraevo a quel piacevole contatto. Lui pero' continuo' la frase aggiungendo : -Certo che a te darebbe molto fastidio essere baciato da me.
Ammetto che ero parecchio imbarazzato ma decisi lo stesso di continuare quello che era un gioco che si faceva interessante.
-Baci davvero cosi' male? - risposi
-Non lo so quali siano i tuoi gusti ma i ragazzi che ho baciato finora non si sono lamentati.
- Sono stati molti finora? -chiesi forse in po' geloso
-Dieci ti sembrano troppi?
-Non direi...ma quindi sei gay?
-Non lo so cosa sono...so che mi piacciono i ragazzi piu' delle ragazze. E tu che gusti hai?
Gli parlai del mio stato di incertezza e della mia esperienza con il mio amico Fabio spiegandogli anche che con lui c'era stato solo un deludente limonamento di circostanza.
-- Fabio pero' non era esperto come te- lo stuzzicai.
- In effetti l'esperienza conta in certi frangenti- ridacchio'.
- Credo tu abbia ragione - dissi- dovresti insegnarmi come si fa.
Un istante dopo le nostre labbra si unirono e subito dopo le lingue incominciarono la loro danza erotica. Sentivo la sua lingua frugare nella mia bocca e le sue mani che mi palpavano il culo. Mi godevo quel piacevole contatto soprattutto sentivo il suo cazzo indurirsi dentro i pantaloni e anche il mio si stava svegliando.
Purtroppo duro' poco perche' il proprietario chiamo' Massimo nell'altra stanza.
-Quando stacchiamo potremmo continuare questo discorso - mi disse.
-Credo proprio di si'- risposi in preda all'eccitazione.
Ormai il dado e' tratto pensai e con la fantasia tornai ai momenti di sesso passati con Fabio. Con lui c'era stata piu' curiosita' che attrazione ma mentre gli succhiavo il cazzo ero felice e quando mi inculava provavo dei veri orgasmi dal profondo del ventre. Questo volevo di nuovo e lo volevo con un maschio che mi arrapava e mi piaceva sotto ogni aspetto.