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Aspettando il nuovo Carnevale


di sonoquixvoi
09.10.2024    |    9.209    |    6 9.4
"Insomma, un Carnevale scherzoso fatto per divertirci senza essere troppo volgari e oltremodo fastidiosi..."
Anni fa, ancora ragazzo, prima di conoscere quella che sarebbe stato il mio futuro, con gli amici di università ci eravamo messi d’accordo di vestirci tutti da donna per poi andare in giro per la città facendo baldoria per festeggiare il Carnevale.
Ci eravamo dati appuntamento fuori da un bar del centro per poi andare in giro tutti insieme su un pulmino 9 posti del papà di uno di noi.
Arrivato al bar con un piccolo ritardo per non essere il primo e ritrovarmi da solo ad aspettare gli altri mi rendo conto che tutti avevamo fatto lo stesso pensiero! Per mia fortuna, grazie alla parrucca di mia sorella, alla sua minigonna scozzese plissettata, al suo maglione rosa e al reggiseno della quarta misura abbondantemente imbottito di mia madre, sembravo proprio una femminuccia, unico indumento a tradire la mia reale identità: le scarpe! Ma per fortuna avevo ancora un paio di stivaletti a punta che si usavano anni prima e la mia reale misura di piede non era così troppo evidente, inoltre le calze autoreggenti che facevano in parte vedere il grande elastico sotto la corta gonna certamente distoglievano lo sguardo dai piedi…
Non guardato troppo dai tanti passanti che probabilmente mi credevano davvero una femmina la mia tensione cala mentre uno alla volta arrivano tutti i miei amici.
Decidiamo di andare in pizzeria a fare un po’ di casino mentre mangiamo, poi via con il pulmino importunando bonariamente i passeggeri delle auto che affianchiavamo ai semafori, poi ancora tutti al cinema porno, (tanti ce ne erano anni fa! ...), a fare anche lì casino per divertimento, infine a casa a notte fonda.
Insomma, un Carnevale scherzoso fatto per divertirci senza essere troppo volgari e oltremodo fastidiosi.
Il “guidatore” del pulmino inizia a fare le tappe lasciando ogniuno di noi vicino alla propria macchina all’interno della quale ci saremmo cambiati per tornare i maschietti che eravamo.
La mia macchina era a metà di un senso unico non trafficato e quindi vengo lasciato alla fine di quella via. Torna un po’ di apprensione per dover fare quei 150-200 metri da solo e “en femme” ma confido che essendo le 3 di notte non avrei incrociato proprio nessuno.
Man mano però che cammino vedo 2 uomini già adulti che vengono di fronte a me camminando in senso opposto al mio. La macchina è ancora lontana e anche se avessi corso non l’avrei raggiunta prima di incrociarli.
Cerco di restare calmo e darmi un tono, del resto tutto sommato avrei potuto davvero essere una femmina visto che, quando ero arrivato al bar dell’incontro con i miei amici, nessuno dei passanti aveva notato nulla di strano in me!
Dal modo di parlare e vociare che hanno mi rendo conto che sono parecchio alticci in quanto ad alcool ma, forse è meglio così, ancor meno mi noteranno, penso!
Giunti ormai di fronte a loro mi sento dire “ciao bellezza dove vai? Ti va di farci un bel pompino?” io sorrido e cerco di passare ma il marciapiede non è largo abbastanza per passarci in tre. Mi fermano e uno dei due immediatamente mi infila la mano sotto la gonna iniziando a ravanare in cerca della passera. “Ehi ma questa non ha la passera, ha il bastone!” dice all’altro che voleva in tutti i modi infilarmi la lingua in bocca.
“Torno da una festa di Carnevale, mi sono vestito da donna come tutti i miei amici e adesso sto andando a casa”.
“E no bella mia, adesso se vuoi andare a casa prima devi succhiarcelo, vedrai che ti piacerà” dice il meno ubriaco dei due.
Nel dirlo mi trascinano in un piccolo parchetto pubblico lì vicino mettendomi la mano sulla bocca per non farmi urlare. Giunti dietro a una pianta mi costringono ad inginocchiarmi e, una volta fatti scendere i calzoni uno dei due me lo infila tutto in bocca fino alla gola provocandomi ripetuti conati di vomito.
Cerco di rialzarmi anche se la mia testa e premuta sul suo cazzone e mai mio pensiero fu più sbagliato: una volta in piedi, bloccato a 90 su quel cazzo il mio culo diventa particolarmente vulnerabile e il secondo, con i calzoni e le mutande già calati al ginocchio mi abbassa le mutande, mi fa scendere alcune grosse gocce di saliva tra le chiappe e me lo caccia dentro con foga selvaggia. Il dolore quasi mi fa svenire ma resisto.
Adesso ne ho uno in bocca e uno in culo, non so chi siano, non so se sono “sani” e sicuramente non sono freschi di doccia…
Di lì a poco il cazzo che ho in gola giunge al capolinea riempendomi la bocca con una enorme sborrata che sputo subito fuori. Prego quello che mi sta inculando di non sborrarmi dentro promettendogli di farmi venire in bocca. Probabilmente gli sto facendo pena e acconsente. Sfila il suo cazzone dal mio culo e me lo spara in gola però è parzialmente sporco visto che questa non era certo una scopata programmata. Mi fa schifo ma non ho alternative. Quando ha finito sputo tutto e prendo un fazzoletto per ripulirmi la bocca. Mentre sono intento a pulirmi se ne vanno silenziosamente. Posso così arrivare all’auto e poi a casa a fare subito un bagno caldo…
Oggi ricordando quella notte mi domando se mi capitasse un altro Carnevale così cosa farei…
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