Gay & Bisex
Al mercatino 2
di 99erre99
09.04.2016 |
1.495 |
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"Entro in casa, non c'è nessun altro..."
L'esperienza del mercatino mi tormentava ogni giorno. In me si faceva sempre più forte il desiderio di riprovare quell'esperienza. Sentirmi usato mi aveva procurato una grande emozione ed eccitazione.Il sabato successivo, ritorno al mercatino, mi avvicino al banco, c'è la donna. Mi guarda , sorride e dice torna fra una mezz'ora, perché Amed non c'è. A quelle parole, arrossisco, vado via e faccio un giro fra gli altri banchi per ingannare il tempo.
Passano circa 20 minuti, da lontano tengo d'occhio il banco di Amed, lo vedo arrivare. Allora aspetto qualche minuto e mi avvicino. Mi guarda, mi dice che ha un altro paio di pantaloni da farmi misurare.
Prende un pantalone e sale sul furgone, io lo seguo, la donna mi segue con lo sguardo.
Come entro nel furgone, Amed mi dice spogliati, eseguo. Una volta nudo, mi fa sedere fra le sue gambe, lui era seduto su una sedia. Comincia a baciarmi sul collo, mi palpeggia dappertutto, mi gira il viso e mi bacia, la sua lingua esplora prepotentemente la mia bocca. Io sono in mutande e sono seduto sulle sue gambe, ora sento nettamente che il suo cazzo è in tiro.
Si alza il vestito, e mi fa inginocchiare, così lo prendo in bocca, lo lecco, lo succhio......vado in estasi.
Mi dice, sei proprio una puttana, non puoi proprio fare a meno del cazzo.
Mentre io vado su e giù sul suo cazzo, lui mi massaggia la schiena, va sempre più giù, fino ad arrivare al mio buchino; comincia a stimolarlo, emetto un gridolino, mi piace da morire.
Mi mette un dito dentro, e comincia ad esplorare, intanto io aumento il ritmo del pompino, ormai vado alla grande.
La cosa va avanti così per ancora qualche minuto, poi lui mi mette la mano sulla nuca, capisco che devo aumentare il ritmo, e così è. Dopo poco riprovo quella meravigliosa sensazione della prima volta, mi sento soffocare dalla sua sborra, senza che me lo dice, la ingoio, e gli pulisco il cazzo. Lui sorride, e mi dice "brava" vedo che impari presto, presto sarai una vera puttana.
Scendiamo dal furgone, la donna ci sorride, lui mi mette la mano sulla spalla e mi dice, sabato non c'è mercato, puoi venire a casa; mi da l'indirizzo. non vedo l'ora.
Arriva il sabato, prendo la macchina, e mi avvio verso la periferia, finiscono le case, e comincia la campagna. Dopo circa una mezzoretta di strada, vedo le indicazioni ed entro in una stradina, lea percorro tutta ed arrivo ad una casa colonica, mi fermo ne piazzale. Penso di aver sbagliato, invece asce la donna del mercato, mi fa segno di seguirla.
Entro in casa, non c'è nessun altro.
Lei mi dice di seguirla, arriviamo in bagno, mi dice di spogliarmi la guardo stupito. Lei dice non vergognarti, mi spoglio anch'io. Così si toglie la tunica, è giunonica, ma tonica e bella, mi vien voglia di toccarla, lei capisce e sorride. Mi spoglio anch'io, lei armeggia con dei tubicini, mi si avvicina mi mette la lingua in bocca, e dice fai il bravo, così facciamo un po' di pulizia. Insomma mi fa un clistere.
Dopo il clistere mi fa fare una doccia, e mi fa indossare una tunica, sotto non ho nulla.
Andiamo in cucina ad aspettare Amed.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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