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Gay & Bisex

Al corso. Parte 2


di Dolce976
02.12.2019    |    2.410    |    3 9.6
"Avevo passato tutto il tempo della lezione a ripensare quello che mi era successo..."
Ero disorientato, mi sentivo come se qualcuno avesse tentato di violentarmi per la forza con cui ero stato spinto nel bagno, ma poi quel limonare era stato stupendo e anche quel pacco duro premuto sul viso mi aveva fatto eccitare.
Riccardo fuori dalla porta mi aveva riportato alla realtà. Lui sembrava più disorientato di me…
Uscii dal bagno. Mi sciacquai il viso , mi asciugai e tornai verso l’aula del corso. Riccardo mi seguì e si sedette vicino a me.
Michele era seduto poco lontano da noi.
Verso le 16.00 facemmo una pausa. Avevo bisogno di schiarirmi le idee. Avevo passato tutto il tempo della lezione a ripensare quello che mi era successo.
“Ti vedo strano, stai bene?” Mi chiese nuovamente Riccardo. “Si, tranquillo Riccardo.” “Non so cosa tu abbia visto o che idea ti sei fatto…però ecco va tutto bene!”
Decisi di non rientrare in aula e tornai a casa. Alla sera Michele mi scrisse nuovamente “Non so cosa mi sia preso, scusami!” – “Mi sono sentito violentato, soprattutto nel momento in cui hai deciso di andartene in maniera così brusca!” – “Scusami, non succederà più! Però ho bisogno di parlarti”
Il giorno seguente ci siamo visti prima del corso per fare colazione. Era nervoso, io strano ma vero, ci avevo dormito su. Francamente desideravo finire a letto con lui, lo volevo per me…però volevo capire lui cosa voleva.
Si sarà scusato mille volte, ma senza guardami in faccia. Io lo fissavo in attesa di incontrare il suo sguardo. Alzò gli occhi e incontrò i miei solo nel momento in cui “Accetto le tue scuse, anzi posso dirti che non c’era bisogno di quella violenza se volevi farti baciare da uno bravo!” – sorrise “ma vorrei capire cosa intendievi per questo te lo darò dopo!”.
“Mi sono lasciato prendere dalla situazione…io sono etero….” – Lo guardai fisso negli occhi “Michele è del tutto evidente che tu vuoi fare qualcosa con me, devi solo trovare il coraggio di dirlo a te stesso”
“Si”…disse quasi sottovoce. Poi aggiunsi “Ah e comunque abbiamo un piccolo problema…Riccardo ti ha visto uscire dal bagno dove c’ero dentro anche io. Non so se ha capito cosa sia successo. Non penso ti chiederà o dirà qualcosa, ma nel caso mandalo a parlare con me.! “Va bene”. Ci alzammo e andammo in aula. Riccardo ci vide arrivare insieme e sorrise.
Tutto sembrava tornato alla normalità, le lezioni e le giornate scorrevano tranquille fino a che un pomeriggio, durante la pausa andai in bagno e mi ritrovai Michele dietro di me.
Lo guardai e gli dissi “Mi vuoi baciare ancora?” Lui sorrise “Si ma in un luogo più sicuro e soprattutto meno schifoso come un bagno!” – “Beh l’altro giorno non ti sembrava così schifoso” gli dissi ridendo. Michele si avvicina e mi bacia sulla guancia. Usciamo dal bagno e appare Riccardo che era rientrato dalla sua fumatina.
I nostri sguardi si incontrarono, rimanemmo in silenzio. Penso che ognuno di noi, in quel momento sia tornato indietro a quel giorno. Io mi fermai un secondo, mentre Michele entrava in aula e Riccardo lo seguiva guardandomi.
Era sorridente, ma con un sorrisetto che lasciava presagire altro.
Il pomeriggio, il caso volle che Michele io e Riccardo finimmo nella stesso gruppo di lavoro e il progetto che ci fu affidato prevedeva di lavorare insieme anche oltre l’orario del corso.
Creammo un gruppo whatsapp per organizzare meglio il progetto.
Il mattino seguente trovai un suo messaggio che pressappoco mi diceva che voleva finalmente farlo con me. Non gli risposi.
Ci trovammo al corso, Michele mi corse incontro dicendo “Ho ripreso la camera per cui questa sera se ti va puoi fermarti da me, però ho anche chiesto a Riccardo di fermarsi…”
“Beh non vorrai mica farlo a 3….” Gli dissi ridendo. “Ma va…”
Raggiungemmo la camera, io e Michele prendemmo il letto matrimoniale mentre Riccardo avrebbe dormito sul divano. Iniziammo a lavorare, ordinammo la cena e smettemmo di lavorare verso le 22.30.
“Scusate, sono morto. Mi fumo una sigaretta sul balcone e poi vado a farmi una doccia” disse Riccardo.
Io e Michele continuammo a lavorare fino a quando non sentimmo aprire l’acqua della doccia.
Ci baciammo subito, ci abbracciammo subito e le nostre mani iniziarono a giocare con i nostri corpi.
Non ci accorgemmo nemmeno del fatto che Riccardo era tornato dalla doccia.

Continua...
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