Gay & Bisex
A13 Bologna - Padova
di LPXX
23.08.2021 |
19.630 |
18
""Certo eccome! Ne avevo proprio bisogno"..."
Non so che dire, capitato tutto così all'improvviso. Non stavo cercando nulla, ma è successo, e non mi sono tirato indietro.E' tardi, dopo una coda infinita tra Firenze e Bologna ho bisogno di un caffé.
Allo svincolo per Padova decido di fermarmi al primo autogrill ed esco, ma è pieno di camion, auto e pullman.
La stanchezza è forte, ma quando mai ci arriverò ad un caffè con tutta quella gente?
Decido di proseguire oltre, un cartello indica la prossima area di sosta tra una ventina di chilometri. Bene, ce la posso fare.
Eccolo, mi ci infilo in fretta ma... non è un autogrill, è un parcheggio! Giusto un cesso e pochi mezzi fermi. Che fregatura penso, e mi accorgo di avere gli occhi che si chiudono, un attimo di stanchezza dopo ore di macchina ci sta. Non sono nemmeno le 23 ma decido di fermarmi, abbassare il sedile e riposarmi un po'.
Devo aver dormito almeno un'ora, e quando riapro gli occhi mi sento decisamente meglio. Due o tre auto in lontananza ed un furgone parcheggiato vicino alla mia.
Appoggiato alla portiera un signore di mezza età dall'aspetto distinto, con un bicchiere in mano.
"Buonasera".
"Buonasera a lei".
"Vuole un caffé? Esce dalla macchinetta del mio ufficio, ma non è così male".
"Certo eccome! Ne avevo proprio bisogno".
Mi avvicino a questo gentile sconosciuto e cominciamo a chiaccherare. Gli racconto che pensavo fosse un autogrill e che c'ero rimasto male...
Mi sorride e mi dice che qui si fa altro in genere, qui la gente viene per scopare.
"... Le vede quelle due auto là sotto gli alberi? E' mezz'ora che ci danno dentro...". Un attimo di silenzio, non so che dire. Nella penombra lo guardo, lo guardo bene. Gli occhi mi si fermano sul pacco, notevole, sicuramente eccitato. Bevendo l'ultimo sorso dal bicchiere, mi viene da dire solo "beati loro".
Mi sto eccitando, sarà il caffè o sarà il riposino, ma la voglia mi assale, incontenibile. E' tardi, non c'è quasi nessuno.. e perchè no??
Spezza l'imbarazzo lui: "Ti va?".
Non so a cosa alludesse di preciso, se al caffè o a quello che avevo in quel momento in testa io, resta il fatto che ci siamo spostati dietro il suo automezzo e la mia mano ha afferrato saldamente il suo cazzo, cosa che lui ha fatto quasi contemporaneamente.
Siamo rimasti così per qualche secondo, stringendoci con decisione. Ero ormai un lago, e sentire le sue dita che cercavano quei maledetti bottoni non ha fatto altro che aumentare la voglia.
Il suo cazzo è uscito per primo, bellissimo, una cappella ben pronunciata e già gocciolante... La voglia di prenderci in bocca era fortissima. Lui è stato più rapido, mi ha preso con foga, ma appena dentro si è trasformata in dolcezza.
Da scoppiare, non ce la facevo... mi sono staccato a forza rimanendo così, appoggiato al fianco nascosto del furgone e con gli occhi fissi sul suo cazzo voglioso che ora toccava a me soddisfare.
"Ti va se saliamo dentro? E' vuoto. Lo devo consegnare domani mattina."
Certo che mi va, che domande!
Ci ricomponiamo un attimo e saliamo all'interno. E' quasi buio, forse mancherà l'aria tra un po'.. ma non ci poniamo il problema. Ci spogliamo, ci si vede appena ma non serve. In penombra inizia un 69 deciso, quasi violento, assolutamente reciproco.
Mi lavoro la sua cappella con tutta l'attenzione che riesco a dargli tra le ondate di piacere che mi arrivano dalla sua bocca avida. La sua asta è rigidissima e resiste a qualsiasi provocazione. Andiamo avanti così non so per quanto, finchè sento le sue dita salire e arrivare al mio buchetto e non aspettavo altro in realtà. Mi prende con attenzione, non mi chiede niente, e mi penetra pian piano con le dita.
Nessuno dei due dice qualcosa, lo sento rovistare da qualche parte, capisco cos'è solo quando lo sento addosso. E' del lubrificante, il sollievo che provo amplifica il mio desiderio e comincio a muovermi verso quelle dita sapienti, invitandolo a prendermi.
Ci vuole solo qualche secondo. Mi adagio di schiena, lui capisce e solleva le mie gambe sulle sue spalle, sono eccitatissimo, se solo mi tocca ora vengo.
Quando sento la sua cappella puntarmi mi rilasso, la tiene lì rigida per un po'. E' una sensazione bellissima, ho limitati margini di movimento ma spingo, roteo il bacino. Mi lascia fare ... Lo so che mi fara' male, ma non vedo l'ora che succeda. E succede.
E' lui a condurre, mi monta piano ma affonda deciso. Sono stretto, lo faccio faticare e godere. Sento l'anello della sua cappella ogni volta ma dopo un po' sono aperto, lo capisce e ne approfitta.
Entra ed esce completamente, e affonda di nuovo, e ancora, e ancora... Sono in estasi mentre lo sento godere e respirare affannosamente. Le sue spinte sono poderose e profonde e mi piace sentire e contrastare la sua voglia.
Mi monta così a lungo, si ferma e riprende, fino a che esce di colpo, durissimo. Faccio di tutto per prenderlo in bocca mentre si sfila il profilattico ma mi rovescia, vuole ricominciare il 69.
Cerca il mio cazzo, io afferro il suo e lo inghiotto avidamente. Esplodiamo assieme, i suoi schizzi mi riempiono la bocca e non riesco a tenerli, chissà dove finiscono.
Non so nulla di lui ne lui di me... Ora sto guidando verso casa, mi fa male stare sul sedile, ma sto pensando che non l'avevo mai preso così lungo (il caffè). Ci tornerò.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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