Gay & Bisex
3 - Vita vissuta
di Antoninopasss
26.09.2024 |
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"Finalmente inizio la scuola e con i pullman andavamo nel paese vicino dove c’erano le scuole superiori..."
In paese negli anni 80 non c’era molto da fare gli unici posti di aggregazione erano i bar. Anche se i bar di allora erano un po' logori, affollati di gente di tutte le età. Si fumava ovunque, il bar era anche tabacchi. I videogiochi ed i flipper si trovavano verso il fondo del locale dove c’erano i bagni, ragazzi che fumavano e bevevano di nascosto, qualcuno aveva qualche giornalino porno che si passava con gli amici e a volte c’era pure il telefono a gettoni, dove gli innamorati passavano ore. In questo contesto poco esaltante ci inserivamo noi ragazzi, a cui piaceva tanto giocare a flipper o con i pochi videogiochi che in quel periodo si trovavano nel bar. In particolare a me piaceva Pac- man … e devo dire che ero diventato veramente bravo. Avevo superato quasi tutti i livelli, ma per farlo mi allenavo quasi tutti i giorni per qualche ora stavo attaccato al videogioco. Qui c’era Mario, un ragazzo più grande di qualche anno che mi disturbava sempre, sia per farmi perdere che per umiliarmi. Infatti spesso mentre io ero impegnato a giocare mi toccava il culo e incitava gli altri a farlo che a dir suo “ a chistu cì piaci” , io mi spostavo e spesso perdevo e lui rideva stringendosi il pacco tra le mani. A volte d’estate si metteva dietro di me e me lo strusciava sulle chiappe con la scusa di vedere dove fossi arrivato, e grazie ai pantaloncini sottili lo sentivo benissimo come se lo avessi poggiato tra le chiappe. In realtà a me piaceva sentirlo e mi piaceva pure lui, così muscoloso e tonico. Avevo avuto modo di vederlo quasi nudo alla “gebbia” dove loro più grandi facevano il bagno. Noi ragazzi giocavamo e ci inseguivamo, ma io guardavo con molta attenzione i loro giochi ed i loro corpi nudi. Io avevo scoperto fin da piccolo il piacere del cazzo, e poi grazie al venditore di stoffe del mercato lo avevo assaggiato, avevo bevuto il nettare bianco e poi lo avevo preso in culo! Per far questo avevo impiegato diverso tempo, aspettando pazientemente ogni mercoledi, giorno di mercato, stando sempre attento a non farmi vedere da nessuno né quando salivo sul furgone né quando scendevo. Facendomi lasciare sempre in posti diversi, ma né valsa la pena ero soddisfatto, nonostante ci vedessimo poche volte. Solo una volta ho fatto uno sbaglio. A causa del ritardo che avevo accumulato ero sceso dal furgone troppo presto e Mario mi aveva visto. Infatti mi aveva chiamato chiedendomi cosa ci facessi lì, gli avevo detto che ero lì per una stoffa per mia mamma, ma visto che il venditore era famoso per avere diverse relazioni con donne sposate lui non rimase convinto. Ecco perché mi faceva le battute. Comunque a me il cazzo piaceva ed ero sempre in calore. A casa facevo di tutto per avere un buco sempre elastico, usavo le creme di mia mamma per lubrificare il buco, poi lentamente inserivo le dita da una a tre e godevo come un matto. Spesso guardavo i porno di mio fratello e odoravo le sue mutande usate, mi inebriavo e poi venivo su di esse. Per essere sempre pronto all’uso, come speravo, facevo spesso dei clisteri adducendo fastidi allo stomaco. Insomma ero diventato un maialino. Un pomeriggio mentre stavo uscendo dal bar inizio a piovere a dirotto, aspettai che spiovesse sotto il tendone ma invece di smettere aumentò così decisi di andare lo stesso. Mentre mi avviavo sentii Mario e i suoi amici chiamarmi per darmi un passaggio. Accettai, salii subito e mi misi dietro, lascio tutti mi fece mettere davanti e mentre si dirigeva verso casa inizio a parlarmi sesso dicendomi che secondo lui io ero una troia ciucciacazzi, rimasi sbalordito e dissi di lasciarmi li che avrei continuato a piedi. Di contro mi mise una mano sulla gamba dicendomi che aveva sentito come avevo tremato di piacere quando poggiava il cazzo duro tra le mie chiappe e che ora era il suo turno. Gli tolsi la mano e gli dissi di fermarsi perchè volevo scendere, ma lui aumento la velocità e si diresse verso fuori paese. Io cercai di fermarlo e lui mi rimise la mano sulla coscia e spense l’auto. Eravamo nel buio assoluto e lui mi disse che voleva che gli ciucciassi il cazzo perchè ogni volta che mi vedeva gli diventava come il marmo e la colpa era mia che ero frocio e il suo cazzo lo capiva. Cercai di uscire ma lui mi blocco e inizio a strattonarmi e mi mise la mia mano sul suo cazzo che notavo essere grande e duro. Ma non potevo dargliela vinta. Continuai a dimenarmi spostandomi nel sedile dietro e lì mi blocco tra i due sedili sculacciandomi forte, facendomi male. Iniziai a gridare mentre lui mi calava pantaloncini e mutande rimanendo a guardare le mie chiappe . Me le inizio a toccare fino a quando infilò un dito ed io guaii come una cagna bagnata. Si fermò e si mise a ridere, visto che sei una troia era necessario farla così complicata? Adesso ti riporto a casa, troppo comodo se ti scopassi ora, no, lo farò quando io vorrò e non adesso che ti farei un favore. Mi ricomposi e tremante mi rimisi a sedere. Se vuoi puoi farmi una sega…….. si tirò fuori il cazzone e si abbasso i pantaloncini alle caviglie e mi guardò negli occhi. Non resistetti a quello sguardo e abbassai il mio, guardando il suo cazzo muoversi sotto i colpi della sua mano. Alzai il braccio e gli bloccai la mano mentre con la mia impugnai il suo cazzo. Lo stavo segando! Lo guardavo, poggiato con la testa all’indietro che godeva del servizio. Allora mi chiesi perché fermarmi qui tanto ormai ero sputtanato ai suoi occhi. Lentamente mi abbassai e poggiai la lingua sulla cappella, lui ebbe un sussulto, non se lo aspettava. Iniziai a pomparlo cercando ingoiare il più possibile. Gli leccai anche palle, credo di essere stato il primo perché lo sentivo ansimare troppo, poi continuai a leccare l’asta fino alla cappella e poi di nuovo giù. Sentivo il cazzo irrigidirsi sempre di più fin quando mi disse che stava per venire, mi venne come un fiume in bocca. Ingoiai tutto e glielo ripulii a fondo a più riprese, leccando ogni goccia che mi era sfuggita sulle sue cosce. Lui mi disse che ero una vera troia e che voleva rivedermi per rompermi il culo. Poi mi riaccompagnò a casa e sfrecciò via senza dire una parola. Rientrai in ritardo e bagnato, così da avere la scusa per fare una doccia calda. Ero rosso in viso e a tutti sembrava che avessi la febbre ma, in realtà ero in calore. A nulla valsero i ditalini e le seghe che mi feci, quella sera la voglia era davvero tanta. Per qualche settimana non andai più al bar, avevo paura d’incontrare Mario o i suoi amici. Se glielo avesse detto che aveva avuto sempre ragione sul mio conto? E se lo avesse detto a mio fratello che mi piace il latte dei maschi? Insomma avevo dei dubbi e paure enormi. Finalmente inizio la scuola e con i pullman andavamo nel paese vicino dove c’erano le scuole superiori. Sul pullman lo vidi piu volte con la sua fidanzata e con i suoi amici ma non mi considerava per niente. Forse meglio così pensai. Un giorno di sciopero mentre aspettavamo l’autobus di rientro si avvicinò e mi disse che voleva rivedermi quel giorno stesso e di farmi trovare alle 19 alla vecchia “casazza”. Era una grande casa diroccata che nel tempo era diventata di sera un luogo per diversi incontri e di giorno luogo di riposo per i pastori.-----------continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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