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IL RITORNO A CASA (by LisaCaffe)
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27.04.2022 |
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"Emetto un forte gemito e mi lascio cadere a letto, completamente senza forze..."
Non vedo l'ora di tornare a casa, oggi giornata stressante. Non un attimo di respiro. Odio quando le cose non vanno come ho previsto. Il pensiero di entrare e trovare loro, lì ad aspettarmi per prendersi cura di me, già mi fa sentire meglio. Ripongo le mie cose nella borsa sperando di non dimenticare nulla, prendo la giacca, guardo l'orologio che ormai segna le 19.40 e velocemente chiudo a chiave la porta dell'ufficio alle mie spalle. L'idea del mio corpo nelle loro mani, in completo "relax", è l'unica cosa che mi dà forza, che mi fa sopportare il caos di chi corre nella mia stessa direzione a prendere la metro, una corsa frenetica contro il tempo... Arrivo in stazione e la voce annuncia che il mio treno è in ritardo di 35 min, purtroppo non una novità da quando ci sono i lavori vicino casa. Trovo un posto dove sedermi, consapevole che i minuti sarebbero aumentati, e non di poco... quel posto nell'angolino, per fortuna, è lontano dalla folla, dal chiacchiericcio e dalle urla dei bimbi spazientiti, ideale per mezz'ora di tranquillità. Mi siedo, appoggio la testa al muro e senza accorgermene chiudo gli occhi. Una mano sfiora la coscia destra, mi accarezza delicatamente, sento le dita e poi l'intera mano sui miei jeans stretti... una mano timida, lenta ma molto calda che piano piano si spinge verso l'interno coscia. I brividi mi pervadono il corpo e mi fanno tremare. Mi abbandono a questa sensazione di piacere inequivocabile, un calore che sale insieme alla mano e si fa strada sotto la camicetta solleticando sui fianchi, arrivando fin sotto il reggiseno, afferrando, con fare deciso, il seno con una mano. Inarco la schiena, il respiro si fa più corto, desiderando che la mano che mi percorre tutta, scenda proprio lì, dove ne ho più voglia... ed è lì che va, apre i jeans ed entra nel mio perizoma nero, accarezza il monte di venere e scivola sul clitoride, i miei umori gli facilitano il percorso... movimenti circolari mi fanno ansimare, il respiro quasi mi manca, sto perdendo completamente il controllo... All'improvviso arriva la metro, apro gli occhi di colpo e mi rendo conto che stavo solo sognando... purtroppo quelle sensazioni così piacevoli erano solo frutto della mia immaginazione, o del mio stress o semplicemente della mia voglia smisurata di godere.
Due fermate e sono arrivata, scendo e appena fuori la stazione, alzo lo sguardo e intravedo una luce provenire da casa mia, a pochi metri dalla metro.
Mentre cerco le chiavi di casa tra le mille cose in borsa, uno dei miei coinquilini mi apre la porta, l'altro si appresta subito a prendere la borsa e togliermi la giacca di dosso... mi fanno accomodare sul divano, mi sfilano le decolté nere e iniziano a baciarmi i piedi, come gli ordino di fare tutte le sere al mio rientro, una routine ormai. Le loro lingue lentamente si fanno sentire sotto la pianta, dal tallone alle dita. Adoro vedere le loro teste sotto i miei piedi, esercito una pressione sui loro volti... più aumento e più loro succhiano e baciano ogni cm dei miei piedi decisi e autoritari.
Decido di fermarli e con il foulard lego le mani di uno, ordino a entrambi di seguirmi in camera, a quattro zampe, ma non li faccio entrare! Devono aspettare fuori, quello non è ancora un posto per loro.
Prendo una benda e il mio frustino che tengo gelosamente conservato nel cassetto dell'armadio. Li sculaccio e li faccio entrare in una camera che ha solo un letto matrimoniale ma che non è stata fittata a nessuno. Mi siedo sul bordo del letto e divarico leggermente le gambe. Ordino a entrambi di leccarmi i piedi, poi ne bendo uno e lo tiro a me x farmi leccare le gambe e salire sempre di più... appena arriva all'inguine, si accorge che non indosso le mutande e si sposta subito sul monte di venere per scendere piano piano verso la fessura. Delicatamente la lingua s'intrufola verso il clitoride già gonfio e ci gira intorno con movimenti circolari sempre più rapidi, scende verso la vagina e la sento entrare ed uscire. Mi piace molto ma voglio sentirla di più quindi con le mani spingo la testa verso di me. Non lo faccio respirare ma quella è la sensazione che desidero. Con due dita mi penetra, spingono verso l'alto individuando il punto del massimo piacere. Poi infila il terzo ma la mia figa fradicia è pronta ad accogliere anche il quarto che non tarda ad entrare con forza. L'altro, che stava leccando i piedi, sale verso il culo e mi lecca il buchetto, lo bagna per bene e lo apre con le dita. Li sento dentro, si muovono con decisione. Inarco la schiena, i brividi mi percorrono il corpo, tremo, perdo il controllo... ormai sono un lago e in quel lago, lo allontano per squirtargli sul viso. Emetto un forte gemito e mi lascio cadere a letto, completamente senza forze.
Loro avidamente continuano ancora a leccare i miei umori che gocciolano dalle labbra. Ingoiano tutto fino a quando non ne resta nulla. Si alzano e escono dalla stanza lasciandomi sul letto inerme... uno va a prepararmi la cena mentre l'altro riempie la vasca con acqua bollente e oli profumati, tutto perfetto e pronto per consumare il secondo round.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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