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Dominami 2


di Membro VIP di Annunci69.it Wolfman2
03.03.2025    |    6    |    0 8.0
"“Ciao Giorgia domani sera passo a prenderti alle 20..."
Dominami, una parola insolita che difficilmente si pronuncia dai mille significati dalle mille sfumature. “Ciao Giorgia domani sera passo a prenderti alle 20.00”, laconico, imperativo, breve mio messaggio, lo leggi più volte come a voler trovare un misterioso significato come a voler scorrere tra le righe il motivo di quella mia richiesta, ma non lo trovi e accetti con un semplice “Si Wolf alle 20.00 sarò pronta”. Per un attimo vieni presa dal panico, cosa mi metto, devo essere semplice o sexy? Andiamo a cena o a casa sua o chissà dove? Vorresti mandarmi un messaggio o chiamarmi per chiedermi lumi ma non lo fai sai bene che le regole sono rigide, rispondi solo se interrogata e non fai domande, prendere o lasciare del resto il nostro è un rapporto nascente Dom/sub.
Altro messaggio “Ti voglio fetish”, “Si certo Wolf”, arcano risolto a quanto pare almeno sull’outfit.
Nuda davanti allo specchio scalza ti osservi e ti piaci, accarezzi i tuoi lunghi capelli corvino lisci come la seta, guardi il tuo corpo sfiori i tuoi seni dai capezzoli turgidi, i tuoi fianchi sinuosi e la tua pelle vellutata, ti giri osservando compiaciuta il tuo bel culetto che tanto attrae le attenzioni maschili, lo schiaffeggi chiudendo gli occhi immaginando le mie mani che percuotono le tue bianche carni, sospiri ricordando il profumo di sesso in quella stanza di B&B quando tutto ha avuto inizio, quando ti ho accarezzata intimamente, quando bendata hai aguzzato gli altri sensi mentre io giocavo con il tuo corpo, senti ancora addosso le sottili crini in pella del frustino che ho usato sul tuo corpo e le vibrazioni che ti hanno dato, ti bagni e accarezzi le grandi labbra generose mentre ripensi a quando sculettando a quattro zampe ti sei avvicinata a me, seduto alla poltrona nudo, con una palese erezione, hai accarezzato le mie gambe con i capelli, hai graffiato come una gattina in calore le mie cosce, hai poggiato i tuoi seni alle mie gambe ed a quando la tua bocca ha assaporato il mio glande, alla tua lingua impazzita sulla cappella, al sapore aspro del precum che subito ti ho donato, al senso di appagamento mentale che hai provato sapendo che la tua bocca mi stava donando piacere, alle tue mani che accarezzavano il mio petto dal respiro affannato mentre grugnivo il tuo nome svuotando il mio piacere nella tua bocca, ai nostri sguardi di lussuria, alle nostre bocche impazzite in osceni baci dopo che ero venuto, al sapore del mio piacere nella tua bocca alle mie mani su di te…. “Cazzo si fa tardi” dici tra te e te rompendo a malincuore quei ricordi lussuriosi, sei tesa eccitata, bagnata, senti il desiderio di toccarti ma ti fermi, sai che non voglio.
Ritocchi lo smalto rosso alle unghie dei tuoi sexy piedini che tanto mi piacciono e che mi hai regalato trai i primi scatti che ci siamo scambiati, questo dei piedi del fetish dei piedi è una cosa che ci accomuna parecchio tra le tante, indossi la tua lingerie più audace un body in pizzo nero, poi una camicetta bianca con un grande collo, niente calze, i tuoi pantaloni neri in pelle che ti calzano come fossero un paio di guanti accarezzando morbidamente il tuo corpo, decoltè nere, giacca in pelle nera corta, con la matita agli occhi decidi di darti un tocco orientale allungando al coda come un’antica Dea egiziana del resto ti hanno sempre detto che assomigli alla Regina Cleopatra e forse sei la rincarnazione della stessa, chissà, ombretto chiaro e rossetto rosso in un tonalità tenue, due gocce del tuo profumo preferito e sei pronta, puntale 19.55.
Mi attendi fuori sulla strada saluti un paio di vicini che ti guardano con occhi quasi spiritati, di desiderio e non puoi non notare alcuni passanti che si soffermano non poco con lo sguardo sul tuo lato b. Arrivo puntuale ti sorrido compiaciuto nel vedere il tuo outfit estremamente fetish, sali in auto un bacio sulla guancia che mi lascia una piccola scia di rossetto rosso che subito provvedi ridendo a togliermi con le dita e partiamo. Durante il viaggio non parliamo l’aria diventa subito intrisa di mistero, guido senza parlare ma ti osservo con la coda dell’occhio noto un po' di palese piccola agitazione sicuramente data dal mio silenzio e la mia sconosciuta a te prossima meta, ti accarezzi nervosamente le mani, le tue unghia smaltate di rosso graffiamo i dorsi delle tue mani, “Tranquilla schiava siamo quasi arrivati”, ancora una volta quell’aggettivo ti catapulta in un mondo di sensazioni contrastanti, eccitazione, paura, rassicurazione, devozione, ti senti rassicurata dalla mia voce e dalla mia calda mano che ha accarezzato la tua gamba e quasi timorosa dell’ignoto che ti aspetta consapevole che non sarà un semplice appuntamento tra amanti.
Parcheggio in un’anonima via, palazzi tutti uguali, di primo acchito sembri sorpresa della serie “ ma dove caspita siamo”, prima di aprire la portiera prendo un sacchetto posto sul sedile posteriore dell’auto, “Bene Giorgia siamo arrivati, adesso andremo in un club particolare, non badare se ci saranno altre persone o meno, ho prenotato solo per noi due una stanza, una stanza particolare, saremo solo io e te almeno finchè non decido diversamente, ho preso un piccolo pensiero per te, non è definitivo ma penso che per ora lo meriti”, mi ascolti quasi a bocca aperta, un club, una stanza, solo noi se voglio, pensi ad un club di incontri di scambisti o chissà cosa, intanto dal sacchetto tiro fuori un collare da schiava, è in pelle sottile con degli swarovski sembra molto prezioso, al centro c’è un piccolo gancio in metallo, mi sorridi abbassi la testa sposti i capelli, “Sono pronta Padrone”, e lasci che ti metta il collare.
Entriamo in uno di quegli anonimi palazzi il citofono al quale ho suonato non ha nomi, scendiamo per delle scale verso quello che sembra un seminterrato, echeggiano solo i tuoi tacchi mentre percorriamo quello stretto corridoio che ci porta verso l’abisso del nuovo piacere, una porta blindata una targhetta dietro la porta “Club Amatoriale”, non dice nulla anonima pensi tra te e te, suono il campanello, scatta una serratura elettronica la porta si apre, mi fermo prima di entrare una luce intensa sbuca dalla porta socchiusa, “Puoi sempre tornare indietro Giorgia ti senti davvero pronta?”, hai un fremito lungo tutto il tuo corpo, una scarica di andrenalina che ti fa sudare i polsi e tremare le gambe e bagnare allo stesso tempo, hai lo sguardo basso fissi i tuoi piedi guardi i miei “Si lo voglio sono pronta Padrone”.
Appena entrati ci accoglie la proprietaria del club è una mia vecchia amica una Mistres di lungo corso che ha deciso di aprire questo club BDSM per tutti coloro che vogliono viaggiare su questi binari mettendo a disposizione oltre alla sua esperienza e competenza anche un luogo sicuro e riservato con a tutte le attrezzature necessarie a vivere esperienze nuove e diverse. Sei imbarazzata lo vedo dal tuo sguardo basso, dal rossore del tuo viso ma noto anche i tuoi capezzoli eccitati costretti adesso nel body, immagino il tuo ventre ricevere spasmi incontrollati ed il tuo sesso inumidirsi di piacere. La stanza ha le pareti rosse è molto ampio l’ambiente, alla pareti foto e quadri a tema, tendaggi porpora, oggetti del piacere appesi, frustini di ogni dimensione e misura, maschere, collari, oggetti che mai avevi visto prima, ci sono diversi altri individui posizionati sui divani in pelle nera appoggiati alle pareti, una umanità misteriosa e complessa, Master con al guinzaglio le proprie schiave nude accovacciate ai loro piedi mentre parlano bevendo qualcosa, alcuni le usano come poggia piedi, qualcuna viene frustata, schiavi che leccano le scarpe alle proprie Mistress, una inconsueta parvenza di normalità nel compiere gesti che per la maggior parte delle persone sarebbero assolutamente immorali. E li ti chiedi “ma mi aveva parlato di una stanza solo per noi, e invece qui…” mentre sei assorta da questi pensieri mi avvicino a te ti sussurro all’orecchi, “Spogliati ora”, sgrani gli occhi “ma come qui ora con…”, “Vedo che la tua nuova schiava Wolf ha bisogno di parecchio addestramento osa risponderti e tentennare, se vuoi posso farle capire io come ci comporta”, la mia amica Mistress si è avvicinata notando la tua titubanza prandendo nelle mani un frustino, “Non ce bisogno credimi è ancora aspirante vedremo dopo oggi se merita di essere una vera sottomessa o meno”, intanto ti fulmino con gli occhi, è una magra figura quella che mi hai fatto fare e te lo capisci, cosi sospiri, chiudi gli occhi per un attimo e lentamente li al centro della room inizia a spogliarti notando come tutti ti guardano sospendendo le loro conversazioni. Occhi su di te sul tuo corpo nudo, sei li con le braccia lungo i fianchi indossi solo le tue scarpe, ti senti violata ma eccitata allo stesso tempo, “Ma guarda la tua troia Wolf è tutta eccitata”, dice ad alta voce la Mistress colpendo i tuoi capezzoli con il suo frustino, ti mordi il labbro cerchi di non urlare, un leggero gemito esce dalla tua bocca, lei ride io sorrido gli altri sembrano attratti da questa scena, a quel punto ti aggancio una catena al collare “E’ pronta la mia room?” ”Certo Wolf come mi hai chiesto”, e cosi tirandoti per la catena ti porto a spasso lentamente per tutta la stanza cosi tutti possono vederti e dopo questa passerella, dopo questa esposizione agli occhi di tutti entriamo nella nostra room.
La stanza ha le pareti imbottite è molto poco illuminata, sul lato destro un grande letto a baldacchino con lenzuola in seta di colore rosso e grandi cuscini, sulla parete dx rispetto al letto una croce di sant’andrea, ai piedi del letto una gogna, una lunga trave in legno al centro della stanza dove pendono delle catene con manette, alla parete sx del letto sono appesi diversi strumenti, fruste, padelle, battitori, davanti un tavolo con diversi plug di varie dimensioni, alcuni toys e vibratori, alcuni mostruosi per dimensioni. Senti colare dalle gambe il tuo piacere, sei tremendamente eccitata e spaventata allo stesso tempo, respiri quasi a bocca aperta in maniera affannata, una goccia di sudore scivola dalle tempie sul tuo viso e si precipita sul tuo seno fino al capezzolo che senti duro come il marmo. Non preferisco parola aggancio i tuoi polsi alle manette appese alla trave, poi prendo una piccola gogna la fisso ai tuoi piedi obbligandoti a tenere le gambe aperte, successivamente prendo una gag ball e te la metto alla bocca, sei li di fronte al letto nuda, legata, immobilizzata. A quel punto mi siedo sul letto stando di fronte a te e ti osservo ti guardo compiaciuto, tu mi guardi ti senti strana in quella posizione, sai che sei adesso in balia completamente di me, potrei farti di tutto non puoi opporti non puoi nemmeno parlare, mi guardi, sudi e sei eccitata.
“Mi hai fatto fare un figuraccia prima lo sai questo? Non si discutono i miei ordini si eseguono, invece tu che fai? Davanti alla nostra ospite cosi gentile ti permetti di dissentire, non va bene questo Giorgia non va bene affatto, verrai punita per questo, te lo detto subito per me non è un gioco ed hai accettato, ora prima di iniziare prima di varcare davvero la soglia, lo vuoi davvero? Ti senti pronta? Dimmi tu se fai si con la testa iniziamo, se fai un segno di no ti slego, ti rivesti e sparisci per sempre dalla mia vista e dalla mia vita, spetta a te decidere, per l’ultima volta”.
Non mi rispondi subito nella tua mente mille pensieri forse non hai ancora capito bene cosa ti stia dicendo, mi guardi, pensi, sono li seduto paziente mentre ti osservo, bella come sei, nuda, inerme, stupendamente eccitata. Mi fai si con la testa, sorrido, “Sapevo che avresti accettato Giorgia, so cosa vuoi davvero”. A quel punto mi alzo dal letto, vado verso la parete sx del letto, dalla tua posizione non riesci a vedermi bene, con la coda dell’occhio vedi che armeggio con qualcosa, sto prendendo qualcosa, mi vedi spogliarmi indosso dei guanti in lattice neri e basta, poi sparisco dalla tua vista non sai dove sono cosa sto facendo finchè “Whiplash”, la frusta colpisce per la prima volta le tue vergini carni, sul tuo gran bel sedere arriva il primo colpo, gemi chiudi gli occhi alzi il capo verso l’alto, “Whiplash”, “Whiplash”, “Whiplash”, i colpi si susseguono a cadenza calibrata, “Non devi mai mai più mettere in discussione nemmeno per una frazione di secondo le mie volontà schiava”, “Whiplash”, “Whiplash”, “Whiplash”, ancora e ancora e tu come immaginavi, come hai sempre sognato stai godendo nel sentire la pelle della frusta percuotere la tua.
Mi fermo poso la frusta e prendo un frustino da fantino, vengo di fronte a te, lentamente partendo dal viso ti accarezzo con il frustino, ti senti accarezzare lentamente, scivola sulla guance, sulle labbra, sul collo, accarezzo il tuo seno dx poi il capezzolo, lo picchietto sul capezzolo, tu chiudi gli occhi, il frustino scivola accarezzo il tuo ventre piatto, fremi il tuo corpo freme mentre picchietto il tuo interno cosce, poi accarezzo il tuo sesso glabro, picchietto le grandi labbra, sgrani gli occhi, accarezzo il tuo sesso bagnato, sollevo il frustino, luccica dei tuoi umori, “ma guarda come è bagnata la mia troia,” ti dico guardandolo e passandolo sulle tue guance, poi di scatto inizio a picchiettare il tuo sesso, gemi sentendo i colpi decisi ma non forti sul tuo sesso, il tuo clitoride si gonfia è rosso e pieno di voglia e lungo le tue cosce scivolano gocce del tuo piacere. Mi fermo mi allontano e torno con delle pinzette per i capezzoli, anche con quelle accarezzo il tuo viso e senti il freddo del metallo, sorrido ti lecco il viso e poi posiziono la prima clips sul tuo capezzolo dx. Lancinante il dolore che provi, una fitta, senti le tue carni delicate trafitte, ti si blocca il respiro per un attimo poi riapri gli occhi anche la seconda clips è posizionata. Mi allontano ti guardo ammiro la tua trasformazione, poi ti tolgo la ball gag, respiri, mi guardi, ti prendo per i capelli i nostri visi a pochi millimetri, i nostri fiati si mescolano, il tuo affannato il mio sottile, “Sei mia schiava lo sai? “ “Si Padrone”,
Accarezzo il tuo corpo con le mani, lente percorro i segni della frusta, senti le carni bruciare non solo per i colpi ma per la tua lussuria per la passione che hai dentro, accarezzo il tuo sesso, due dita violano le tue grandi labbra, penetro il tuo sesso, ti accarezzo lentamente, ti penetro, ti masturbo, gioco con il tuo clitoride pizzicandolo, è gonfio è duro è bagnato, gemi tentando di leccarti le braccia, le clips stringono i capezzoli, provi dolore, piacere, eccitazione ma ti senti viva. Slaccio la gogna che hai ai piedi, apro le manette e ti libero lasciandoti solo le clips, ti porto verso la grande gogna ai piedi del letto, alla base un inginocchiatoio in pelle imbottita, ti faccio inginocchiare ed entrare nella gogna, adesso sei bloccata in ginocchio, testa e mani nei fori appositi. Dietro di te mi senti armeggiare e poi un freddo gel sul tuo buchino, senti le mie dita penetrarti il culetto unte del gel lubrificante, godi ti piace quando giocano con tuo lato b, alcune sculacciate mi piace farlo ti piace riceverle, l’impronta della mia mano sul tuo culo, poi freddo metallo, un plug di medie dimensioni a coda di gatto, lento entra senti il tuo sfintere aprirsi a fatica ma aiutato dal gel poco dopo si posiziona, ti senti piena.
Soddisfatto ti guardo e dietro di te inizio a masturbarti con vigore, sento il tuo sesso pulsare mentre con tre dita ti penetro, muovo freneticamente le dita, godi, non puoi urlare vorresti, le tue gambe sembrano cedere nonostante la tua posizione inginocchiata, il tuo corpo ha scosse che ti spaccano la mente, inizi a squirtare e nonostante la gag ball i tuoi urletti di piacere sono inconfondibili, l’orgasmo ti assale ti stordisce quasi mentre coli umori come una fontana inondando l’inginocchiatoio dei tuoi umori copiosi, le gambe bagnate la figa umida e la mia mano continua, svieni quasi per il piacere quella sensazione quel momento che i francesi chiamano “la petite mort”, mi fermo con il respiro affannato lecco le dita bagnate di te, sei dolce e densa e intensa come sapore, mi avvicino al tuo orecchio, “Brava la mia porcona, hai combinato un casino qui per terra ma sei stata stupenda, adesso ti libero e pulisci tutto con la lingua”, mi fai si con la testa in preda ancora al piacere, cosi ti libero dalla gogna e ti aiuto ad alzarti, i muscoli si sono un po' intorpiditi e ti sorreggo per qualche istante con le mie mani. “Adesso pulisci il casino che hai combinato”, “Si Wolf subito Padrone”, mi siedo sul letto mentre tu a quattro zampe inizi a leccare i tuoi umori dall’inginocchiatoio e dal pavimento, ti senti eccitata cosi sottomessa, il collare unico tuo outfit, nuda in una stanza di un club a leccare i tuoi umori che poco fa hai lasciato copiosamente esplodere dal tuo corpo sollecitata dalla mia mano ti si sta aprendo un universo nuovo del piacere, diverso dal solito, intenso coinvolgente per il corpo ma soprattutto per la testa. E’ la sensazione di essere dominata che ti sta stimolando tu che sei sempre stata partecipe ed attrice nei tuoi rapporti che hai spesso preso l’iniziativa adesso che ti senti oggetto passivo dei miei voleri, hai e provi quella strana e unica sensazione dell’essere usata, non obbligata perché puoi in qualsiasi momento rivestirti ed andare via, ma il fatto di affidarti quasi ciecamente alle tue mani ti porta ad avere a provare un piacere cosi intenso e inspiegabile che mai avresti immaginato e quando ti senti chiamare non con il tuo bellissimo nome ma “SCHIAVA” ti porta istintivamente a provare quel senso di appartenenza di importanza di eccitazione che mai avresti provato. Sai che stai dando piacere con la tua sottomissione e questo ti porta ad avere piacere.
“Vieni qui ora sali sul letto”, come una gatta che ha voglia di fare le fusa sali sul letto, con il dito ti indico di posizionarti ai piedi, ti siedi di fronte a me a gambe aperte in attesa di un mio comando, ci guardiamo negli occhi per un attimo in te viene fuori un senso di timidezza quasi vergogna nel mostrarti cosi oscenamente nuda davanti a me, osservi i tuoi seni belli sodi i tuoi capezzoli martoriati dalle pinze fino a pochi minuti prima con ancora il segno intorno dei dentini, guardi il tuo ventre piatto e le tue gambe lisce ancora umide dei tuoi umori, senti in bocca il tuo sapore hai appena finito di ripulire quanto hai donato dopo esser stata masturbata, ed intanto inizio ad accarezzarti con un piedi le gambe, incrocio i tuoi piedini li sfioro, scivolo sul letto accarezzandoti i seni adesso spingendo il planatare sui capezzoli, gemi chiudi gli occhi e lo accarezzi con la mano, mi cingi la caviglia la graffi con le tue unghia smaltate, salgo sul collo lo accarezzo con il piede, accarezzo il tuo viso, hai un istinto un fremito e la tua lingua inizia a leccarmi il plantare, apri la bocca oscenamente e lecchi le mie dita, ne imbocchi una mi guardi con uno sguardo di lussuria e vogliosa adesso, poi due, simuli un pompino alle mie dita, le bagni e lecchi mentre mi tieni per la caviglia, “Scopati con il mio piede troia”, ancora una volta le mie parole sono come una freccia al petto una freccia di lussuria e trasgressione di perverso piacere, poggi il mio piede tra le tue gambe, ti inginocchi ed inizi a sfrusciargli contro le grandi labbra, gemi, mugoli di piacere danzando oscena davanti a me sul mio piede dx, le grandi labbra si schiudono come boccioli di rosa sgrani gli occhi e ti siedi sulle mie dita che ti penetrano, ondeggi lenta in un movimento erotico lasci che ti penetrino leggermente ti siedi quasi sopra e sospiri di piacere strizzandoti i capezzoli con le mani davanti a me.
“Vieni qui ora montami troietta”, sono eccitato mi stavo masturbando davanti a te che scopavi il mio piede, mi sorridi maliziosa mentre mi stendo completamente con il cazzo che svetta, ti avvicini come una gatta, hai voglia matta del mio cazzo lo so lo sai, vorresti prima saggiarne la consistenza la grossezza la durezza nella tua bocca, continui a leccarle il dorso del piede e lentamente sali lungo la mia gamba senza lasciare mai la mia pelle, ti sento ho vibrazioni di piacere mentre sento il vellutato tocco di bocca sulle mie cosce, apro le gambe e scivoli con la lingua nel mio interno coscia, poi sali una risalita di piacere lungo il mio corpo, sollevo il bacino leggermente cosi ti facilito l’incontro della tua bocca con il mio scroto, mi lecchi e succhi i testicoli uno alla volta, gemi, ti tocchi tra le gambe sei di nuovo un lago di umori, ti transtulli il clitoride. La tua lingua sale, sento il calore della tua lingua lungo la mia asta, ti prendo i capelli tra le mani formando una coda voglio vederti in viso per bene mentre me lo succhi,
Con le mani appoggiate sulle mie cosce gli occhi chiusi omaggi il tuo Padrone con la tua bocca, sputi sul glande e lo lasci scivolare in bocca, è grosso ti fermi riesci a mettere dentro solo la cappella, respiri con il naso ti concentri, scivoli mentre la mia mano spinge il tuo capo in basso. Qualcuno pensa che farsi fare un pompino vuol dire sottomettere una donna niente di più falso è in quel momento che esplode il potere delle donne, se stringono la mascella e serrano i dento potrebbero staccarti l’arnese del piacere, ma se lasciano che la loro bocca vellutata e la lingua delicata giochino con esso allora ti regalano il paradiso e tu adesso mi stai mandando in paradiso. Ti fermo ti sollevo il capo per i capelli mi guardi con la saliva che ti cola dai lati, hai il sesso in viso ho il sesso in viso, mi masturbi con foga mi spingi giù per il petto e fai scivolare il mio sesso dentro di te. Amazzone del sesso cavalchi selvaggia il tuo cavallo, suoni di piacere nella stanza dei giochi perversi, sudore, odore di sesso, vieni ancora squirtandomi sull’uccello, le tue unghia nelle mie carni le nostre bocche intrecciate le lingue che si rincorrono in un turbine di lussuria, siamo dannatamente persi nell’universo del sesso. Ti schiaffeggio il culo con forza, rosso fuoco adesso il colore delle tue chiappe, le stringo ti infilo il dito medio nel culetto, impazzisci impazziamo di piacere, sento che non posso resistere oltre, ti fermo ti blocco mentre continui a montarmi e dopo il tuo ennesimo spasmodico orgasmo, “Va a prendere quel flute Giorgia”, ancora una richiesta inconsueta che ti spiazza, ma lo fai sai che ho qualcosa in mente sai bene che nulla è improvvisato del tutto in me, cosi ti alzi a malincuore dal tuo cavallo, per un attimo senti il vuoto dentro di te lasciato dal mio arnese del piacere, scivoli dal letto e vai verso il tavolino con i flute ed il secchiello dello champagne, ne prendi uno, nel frattempo sono sceso anche io dal letto sono in piedi, ti avvicini, ci baciamo, “Inginocchiati fammi venire nel flute troia”, sorridi capisci e scivoli in ginocchio leccandomi dalle labbra al collo al petto al ventre, mi masturbi lecchi, succhi, e quando sto per venire avvicini il flute al mio glande, urlo, gemo tenendoti per la testa mentre tu riempi il calice del mio seme, spremi il mio uccello non fai perdere nemmeno una goccia e quando ti accorgi che orami ho svuotato il mio piacere, posizioni le tue labbra a ventosa sul glande succhiandomi l’anima.
“Posso bere Padrone? Posso prindare con il flute?”, “Certo che puoi ma non qui Giorgia”, “Come non qui e dove Wolf…”, “Shhhh fai troppe domande lo sai? Se sente la Mistress viene a punirti e lei non è buona come me hehehe”, “Si Padrone scusami e che devo ancora abituarmici”, “Adesso esci dalla stanza va nella room comune dove ti sei spogliata, posizionati al centro della stanza , attira l’attenzione di tutti e brinda al tuo Padrone e bevi tutto”, ti ho sorpresa ancora con questa mia richiesta, nonostante diversi orgasmi, diversi giochi, frustate, plug, masturbazioni, scopate la cosa ti da un tale fremito che quasi vieni senza toccarti, mi guardi sorridi, mi baci sulle labbra, accarezzi le mie con la lingua, “Ogni tuo desiderio, ogni tuo ordine verrà eseguito dalla tua troia Padrone”, cosi ti giri e nuda con il collare, il flute della mia sborra tra le mani esci dalla stanza, ti seguo a pochi metri per osservarti, la Mistress ti vede e poi vede me, gli sorrido facendogli l’occhiolino, arrivi al centro della room, sei imbarazzata, rossa in viso tutti ti guardano con stupore, fai un grande respiro e poi come la più consumata della attrici porno “ Scusatemi un attimo di attenzione permettetemi di brindare al mio Padrone Wolf, l’uomo a cui mi sono affidata completamente, l’uomo a cui sono devota e sottomessa”, poi mi guardi orgogliosa ed eccitata e sollevando il flute “Grazie Padrone per avermi donato il tuo piacere”, e bevi tutto leccando il bicchiere, intingendo le dita dentro e leccandotele.

Questo racconto è di fantasia dedicato ad una DONNA vera e reale mia complice nei giochi la stupenda Bratz93
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