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Dominami


di Membro VIP di Annunci69.it Wolfman2
18.02.2025    |    53    |    4 8.7
"La porta è chiusa giri la maniglia, entri, la stanza è soffusa quasi scura, ho chiuso le tende cosi da giocare con le ombre e la luce, i tuoi tacchi ti..."
“Chissà perché ho accettato”, e questo il pensiero che domina la tua mente mentre in auto ti rechi nel posto e nel luogo che ti ho indicato telefonicamente, un dubbio? Forse ma la curiosità di incontrare questo misterioso e insolito interlocutore è più forte di qualsiasi timore per il cosiddetto incontro al buio che poi proprio al buio non è. Pensi ancora a quella mattina dove dopo un tuo post nel forum hai ricevuto la mia risposta, qualcosa da subito ti ha colpita o forse hai risposto per cortesia, ma l’intrigo nato dopo le chat successive è stato un crescendo di curiosità ed empatia. Ed ora eccoti qui accarezzata dal tuo abitino nero che abbraccia le tue forme generose, il decoltè in evidenza, ami farti ammirare, ami sentire gli sguardi di amici e sconosciuti addosso, adori il piacere di non passare inosservata e lasciare che la fantasia di chi incroci possa anche solo per un instante volare sul tuo corpo, i tuoi sandali dorati con i lacci ai polpacci, un giubbottino in pelle di color amaranto, guardi le tue mani al volante picchietti le unghie smaltate di rosso, le guardi distratta ti piacciono, ti rendono sicura e aggressiva allo stesso tempo docile e sensuale. Un miscuglio di emozioni percorre il tuo corpo partendo dal cervelletto emozioni contrastanti che si lasciano cullare che ti danno andrenalina e quel senso di emozione del pre incontro, del resto non dovrebbe essere un’ incontro come altri potrebbe segnare l’inizio di un percorso nuovo, immaginato, sognato, fantasie che da tempo porti dentro di te e che spesso ad occhi chiusi nuda sul tuo lettone hanno accompagnato alcuni momenti di estasi, mentre ti toccavi pensandoci.. pensandolo.
Sono seduto sulla poltrona della stanza di questo b&b carino, sono li che paziente ti aspetto, un ultimo sguardo all’orologio, sono stato chiaro ti aspetto massimo 5 minuti poi vado via. Potrebbe sembrare da pazzi per qualcuno comportarsi cosi davanti ad una Donna del genere, bella, elegante, simpatica e tremendamente sexy, ma il nostro rapporto sta nascendo sotto una forma diversa, vuoi scoprire la tua parte da sottomessa, la tua indole la tua anima ti spinge verso questa forma di trasgressione che non è tale in quanto trasgressione, è un modo di vivere la propria sessualità, è un esigenza della mente e poi del corpo. Sono stato chiaro con te, per me non è un gioco per me è un modo di essere, nessuna delle 50 sfumature quella non è sottomissione o BDSM è semplicemente un libro da cui hanno tratto un film che ha avuto successo. Sono li seduto sulla poltrona e ti aspetto so che arriverai.
Parcheggi, un grande respiro, puoi sempre andar via quando vuoi cosi ti ho detto, potresti anche innestare la retromarcia e tornare alla vita di tutti i giorni, rifugiarti nelle tue certezze, ma del resto cosa ti costa provare? Nessun obbligo, nessuna costrizione ti ho chiesto solo di essere sicura e di affidarti a me e poi c’è la “safe word”, ti ho chiesto di pensarne una, e lo hai fatto me la comunicherai appena entrata, “ok Bratz andiamo” esci dall’auto ed a passo lento riguardando il mio messaggio cerchi il portoncino, eccolo l’indirizzo è questo, esiti un attimo vuoi esser certa, senti il cuore in gola, ed un fremito che scansiona il tuo corpo, lo stomaco sembra borbottare i seni paiono esplodere costretti nell’abitino, leggero tremolio alle gambe, il portoncino è socchiuso, un ultimo respiro profondo, lo apri entri e richiudi il resto del mondo alle tue spalle, silenzio solo il suono dei tuoi tacchi lungo le scale, la stanza si chiama “Sirio” come la grande stella del mattino, sarà una coincidenza pensi oggi potrebbe essere un nuovo mattino, la prima porta “Cigno”, la seconda “Andromeda”, nemmeno questa, eccola leggi li in fondo al corridoio, “Sirio”, è lei e li il varco verso il piacere o verso la delusione, non ti resta che entrare.
La porta è chiusa giri la maniglia, entri, la stanza è soffusa quasi scura, ho chiuso le tende cosi da giocare con le ombre e la luce, i tuoi tacchi ti avvicini, mi vedi seduto alla poltrona, “Ben venuta Bratz”, “Ciao Wolf”. Ti senti eccitata il cuore in gola che tutti abbia inizio.
“Resta li in piedi, togli il giubbotto e posalo sulla sedia, per ora sei un aspirante slave Bratz.
Iniziamo con le regole basilari, hai scelto la safe word?” “Si è Cleopatra e…”, “Regola n. 1 Bratz parli solo per rispondere alle domande, regola n. 2 quando ti rivolgi a me per adesso puoi chiamarmi Wolf, poi sarai tu a decidere come rivolgerti a me con quale termine e se darmi del lei, regola n. 3 è la sottomessa che sceglie il suo Dominante e non viceversa io al massimo quando me lo chiederai se me lo chiederai deciderò se accettare o meno, è chiaro schiava?”
Un tumulto al cuore non tanto per le piccole prime regole che ti ho snocciolato ma per quell’aggettivo finale “schiava”, una semplice parola che come una folgore ha colpito la tua testa, non ricordi se per gioco in passato qualcuno te lo avesse mai detto, ma ora, oggi in quella stanza, semibuia detta da un uomo che sembra sicuro di se, con voce cupa e decisa ha fatto cadere molte tue certezze e tante barriere, “Si tutto chiaro Wolf".
A quel punto mi alzo dalla poltrona, tu sei ferma immobile al centro della stanza, mi guardi con i tuoi occhioni felini, mi abbozzi un sorriso mentre senti la tensione salire ed il respiro farsi sempre più intenso, “bene Bratz allora iniziamo vedo che sei pronta, come prima cosa come inizio oggi inizieremo con la privazione di un senso importante per tutti noi la vista, adesso ti benderò, perdere la vista fa perdere le tue certezze, fa si che non puoi più tenere sotto controllo la situazione, sarò io a tenere tutto sotto controllo, aguzzerai gli alti sensi, il tatto, l’udito, il gusto, dovrai percepire quello che avviene intorno a te ma non interagire, sarò io a decidere cosa, come e quando dovrai fare qualcosa, hai sempre la safe word ma ricorda se la pronunci si interrompe tutto per sempre, hai capito schiava?”, “Si Padrone”. Per un attimo vorresti morderti la lingua, ma come mi è venuto in mente di dirlo di chiamarti Padrone, e pure è stato istintivo magari irrazionale senza riflettere e questo ti crea ancora dei dubbi, cosa sto facendo o meglio chi sono veramente. Nel frattempo ho preso un foulard di seta rosso, accarezzo i tuoi lunghi capelli color nero corvino mi piacciono i capelli lunghi mi piace sentirli solleticare sul petto ma non te lo dico non mi esporrò molto facilmente, in un rapporto Dom/sub è la sub che deve scoprire come e cosa fare per dare piacere al suo Dom, il suo scopo la sua utilità deve essere focalizzata verso suo Dom ed il suo piacere per osmosi diventa il piacere del suo Master, è un concetto non semplice da spiegare piuttosto va vissuto passo dopo passo giorno dopo giorno. La seta accarezza i tuoi occhi privandoti di un senso importante, il buio adesso ti avvolge, aguzzi l’udito mi senti vicino ma non percepisci il mio corpo, ti giro intorno cercando di farti perdere l’orientamento, “Adesso schiava inizierò con una chiamiamola perquisizione corporale, sarò io a spogliarti e decidere quando e cosa toglierti, saranno le mie mani che percorreranno il tuo corpo, cerchierò i tuoi punti erogeni e scopriremo insieme altri magari a te sconosciuti, ho portato con me qualche giochino deciderò io e solo io quando usarli e dove usarli, puoi sempre fermarti se vuoi ricordalo, oppure affidarti completamente a me, tutto quello che farò adesso è per il mio piacere, il tuo compito sarà di assecondarmi, sei uno strumento per il mio piacere”,
Senti le mie mani scorrere lente sul tuo corpo sopra il tessuto del tuo abito, le senti bollenti come fuoco che ti sfiora, ti mordi un labbro chiudi gli occhi nonostante sia bendata, leggere gocce di piacere iniziano ad accarezzare il tuo sesso inumidendo il tuo perizoma nero in pizzo, i capezzoli sembrano esploderti nei seni, contenerti in altre occasioni sarebbe stato impossibile, avvolta da questo senso di eccitazione particolare sei li immobile con il respiro sempre più affannato, pronta e decisa a percorrere questa strada verso il nuovo piacere, e nel mentre le mie mani continuano ad esplorare il tuo corpo, mi soffermo con due dita sulle tue labbra carnose, il tuo rossetto rosso fuoco, le accarezzo le sento morbide e voluttuose mentre tu le socchiudi lasciando che i miei polpastrelli le accarezzino. Sono davanti a te percepisci e senti la mia presenza, sfioro poi le tue guance, scivolano le mani lungo il tuo collo, sollevi il capo tiri fuori il petto offrendoti a me, sorrido non puoi vedere il mio ghigno mentre ti osservo, poi mi piego accarezzando i tuoi fianchi le gambe, scivolo sulle tue cosce fino ai polpacci, poi senti le mie mani armeggiare con la fibietta delle tue scarpe, slaccio lentamente tutti i lacci “Togli i sandali schiava devi stare a piedi nudi, il contatto dei piedi con il pavimento ti rende inferiore darà di te una nuova dimensione, non temere il pavimento è riscaldato ci tengo al tuo benessere, ma ti voglio scalza davanti a me”, Non mi rispondi e con un piccolo gesto del piede ti liberi dei sandali, senti all’inizio il freddo contatto delle tue piante dei piedi con il pavimento, anche questa ti sembra una sensazione nuova anche se pensi che di solito ti piace girare scalza per casa ma adesso hai la percezione che tutte le tue sensazioni ed emozioni siano amplificate estremizzate in senso piacevolmente positivo. Non vedendomi perdi l’orientamento su dove io sia, aguzzi l’udito e l’olfatto per percepire il mio profumo di maschio, sono dietro di te, senti le mie mani accarezzare la spalle nude, scivolare sulla zip del vestito, lenta scorre verso il basso liberandoti da quell’ingombrante elegante indumento, si apre ai miei occhi come un portale che mi mostra al tua pelle morbida e profumata, scivola per terra come un sacco vuoto che si è privato del suo prezioso contenuto, un gesto dei tuoi piedini e ti liberi di lui. Le mie mani accarezzano la tua pelle nuda, brividi lungo la schiena, la tua lingerie in pizzo nera, trasparente, mi offre la visione quasi completa del tuo corpo cosi voluttuoso cosi sensuale, cosi erotico, chini il capo all’indietro mentre ti sculaccio, mi piace farlo un tocco non aggressivo o manesco ma quel suono quella musica per le mie orecchie delle tue carni percosse per il piacere mi eccita e ti eccita. Slaccio il reggiseno e quasi sospiri di piacere sentendo il fresco della libertà sui tuoi turgidi capezzoli. Sospiri e silenzio, odore di sesso che il tuo corpo emana, non c’è più il buio davanti ai tuoi occhi bendati ma un arcobaleno di colori erotici, le varie tonalità dei rosso dal tenue al porpora e le sensazioni di piacere ti avvolgono, effetti della nostra mente, ti senti rilassata libera, ti piace questa forma di auto offerta, vorresti di più strapparmi i vestiti di dosso sentire la mia eccitazione accarezzare la tua pelle, stringerla tra le mani magari assaporare il mio piacere, ma non puoi sei oggetto passivo del mio piacere e questo provoca in te uno stato di trans eccitazione che ti porterebbe ad urlare, stringi i pugni aumenti il respiro e quando senti le mie mani sui tuoi fianchi afferrare il perizoma e farlo scorrere lungo le tue gambe vieni attraversata ancora da quelle scosse di piacere che precedono il piacere, sei bagnata senti il tuo sesso infuocarsi ardere di voglia vorresti che quanto prima questo fuoco venga domato, spento, attenuato, ma non decidi tu.
Nuda al centro della stanza, per un attimo senti il vuoto intorno a te, quel senso di spaesamento che presto viene colmato dalla mia imponente presenza, accarezzo il tuo viso stringo le tue guance porto il tuo volto verso il mio, mi senti mi percepisci a pochi centimetri da te, spingi le tue labbra cercando le mie, mi sottraggo, sorrido e poi lascio scorrere entrambe le mie mani verso i tuoi seni, li accarezzo li stringo, gemi, sospiri, stringo i capezzoli, un piccolo sussulto di dolore e piacere ti avvolge, ti metti in punta di piedi verso me offrendomi il tuo generoso petto, sorrido ancora lo percepisci stai imparando a vedere nonostante tu sia bendata, a capire dove sono e cosa sto facendo e questo ti eccita tremendamente. Trema il tuo corpo mentre la mia mano destra scivola dal seno lungo il tuo ventre verso il tuo sesso. Apri leggermente le gambe lasci che io schiuda le tue grandi labbra che come un bocciolo accolgono le mie dita, accarezzo il tuo sesso lo sento bagnato e bollente, i muscoli che si contraggono e mi avvolgono ingoiando le mie dita, poggi le mani sul mio petto nudo quasi a sorreggerti ansimando. Mi fermo sfilo le dita bagnate, te lo porto alla bocca, le lecchi.
“Non ti ho dato il permesso di godere schiava, non ti ho detto di bagnarti, non puoi godere se io non voglio, sei molto indisciplinata c’è molto lavoro da fare con te non so se sei pronta e se lo vuoi davvero”, queste parole sono come una lancia che ti trafigge il corpo, sei li nuda pronta, eccitata e questo stronzo pensi cosa fa? … i tuoi pensieri vengono interrotti bruscamente, ti prendo per un polso, “Vieni qui troia ti insegno io ora a controllare il tuoi impulsi”, ti faccio poggiare le mani sul letto e ti faccio piegare in avanti, con le mani apro le tue gambe sei li immobile vorresti urlarmi qualcosa ma non lo fai, i tuoi pensieri le tue riflessioni su quanto e cosa sta accadendo vengono interrotti da un colpo di frustino sulle tue bianche natiche, sobbalzi sorpresa mentre senti il fuoco non della passione ma dei colpi che ripetuti cadenzati mai violenti ma efficaci percuotono le tue sode carni del sedere, “Hai hai hai”, ancora una volta il dolore si mischia al piacere e quella che dovrebbe essere una punizione per un insolenza che non hai ben capito presto si trasforma nel puro piacere. Mi fermo sorrido, mi siedo nudo sulla poltrona, “Puoi toglierti la benda ora”, ti sollevi dal letto senti le carni bruciare, il sedere per i colpi il tuo sesso per la voglia, lentamente togli la benda, aspetti che i tuoi occhi rimettano a fuoco tutto, riprendi il tuo senso più importante la vista, stranamente ti senti imbarazzata sei quasi tentata da coprire le tue nudità davanti a me, seduto alla poltrona, si perché rispetto ad altre volte non sei stata tu a spogliarti eri bendata e ti sentivi al sicuro racchiusa in un mondo, adesso sei li davanti ad uno sconosciuto che ti ha bendata, spogliata, toccata, derisa, frustata, ti senti davvero nuda per la prima volta. “Per me la prima sessione è finita Bratz, sei stata sufficientemente brava ma abbiamo se vorrai continuare molto lavoro da fare”, mi guardi con occhi fuori dalle orbite vorresti quasi mandarmi a quel paese ma come pensi tutto qua? È finita ma di cosa stiamo parlando cosa vuol dire la prima lezione, poi la parte irrazionale di te, quella che ti ha fatto pronunciare la parola “Padrone” prima prende il sopravvento e nonostante la Bratz razionale vorrebbe bloccare la tua iniziativa, prevale quella parte di te che stai scoprendo lentamente che non pensavi di avere che avevi solo forse immaginato in una remota fantasia, ti metti a quattro zampe, gattoni verso di me sculettando il tuo rosso culetto percosso dal mio frustino, ti avvicini, mi accarezzi le gambe fai scivolare i tuoi capelli sulle me gambe, appoggi le mani sulle mie cosce, poi le lasci scivolare sul mio sesso eccitato, ti guardo ti lascio fare mentre pronunci un'unica frase “Ti prego Dominami Padrone”, e subito dopo le tue labbra si schiudono al tua lingua vibra nell’aria e la tua bocca si appropria del mio piacere in una audace, intensa, profonda fellatio.

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