Lui & Lei
una fantasia di CaldaLara
di lupez
06.05.2019 |
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"Senza dire nulla Frank le prese la mano e se la posò sul cazzo..."
Lara era una giovane ragazza forse un po’ timida, ma al tempo stesso piena di voglia di vivere, fantasia e curiosità. Amava divertirsi con le sue amiche, ballare con loro come una pazza in discoteca vestendo minigonne o abitini leggeri che lasciavano poco all’immaginazione. Perché aveva scoperto quanto le piaceva sentirsi addosso lo sguardo dei ragazzi che le ballavano intorno come fosse un totem, un fuoco acceso per una danza tribale, un agnello sacrificale che tutti avrebbero volentieri offerto per saziare il loro desiderio. In molti avevano tentato di conoscerla, di toccarla, di averla, ma lei si era sempre rifiutata di andare oltre qualche uscita, al massimo qualche bacio. Era ancora vergine e questo un po’ la faceva sentire forte, ma al tempo stesso la riempiva di vergogna quando le sue amiche raccontavano le loro scopate occasionali, o si davano consigli su come fare un bocchino con i fiocchi o magari su come godere facendo sesso anale. A volte dava la colpa alla sua timidezza, altre al fatto che nessuno l’aveva veramente colpita, nessuno aveva acceso qualcosa in lei… eppure sentiva il desiderio ogni giorno, spesso chiudeva gli occhi e si immagina come sarebbe stato. Le sue fantasie prendevano il sopravvento e il pensiero la faceva bagnare, non riusciva a reprimere il calore che sentiva crescere in mezzo alle gambe; cominciava a toccarsi finché un orgasmo liberatorio spegneva finalmente parte di quel fuoco. Ma era chiaro che non sarebbe potuto durare: così non le bastava più…Francesco (o meglio Frank come tutti lo conoscevano) era un gran testa di cazzo. Aveva alle spalle una vita fatta di espedienti, che passavano dalle piccole truffe, ai furti che si erano interrotti solo quando dopo una soffiata aveva passato quasi un anno in carcere. Non che questo lo avesse fatto cambiare più di tanto, se non forse renderlo ancora più stronzo ed insensibile. Adesso, a quasi 50 anni, “lavorava” con un soggetto ancora meno raccomandabile di lui che prestava soldi a strozzo; era incaricato del recupero crediti ed era una cosa che faceva volentieri perché infierire su quei disgraziati che rimanevano indietro con i pagamenti lo caricava di adrenalina. Mentre malmenava qualcuno si sentiva giovane, onnipotente, e percepire la paura lo faceva eccitare come uno squalo all’odore del sangue. Era una sensazione simile a quella che provava con le donne, con le quali si comportava più o meno con la stessa durezza; era un tipo piacente, con un bel fisico, e non aveva problemi ad attaccare bottone. Quindi rimediare una scopata per lui non era difficile, ma le poche donne che avrebbe voluto incontrare di nuovo non gli avevano lasciato una seconda possibilità perché sapevano di aver avuto a che fare con uno stronzo violento. Davvero: un gran testa di cazzo…
Quella sera Lara si stava preparando per uscire con le sue amiche per un’altra notte in discoteca.
Era in bagno, si era appena tolta l’accappatoio dopo una lunga doccia. Si stava guardando allo specchio: aveva proprio un corpo niente male! Sul letto aveva preparato la mini di jeans che le stava così bene, assieme a quella camicetta leggera che solitamente teneva aperta fino al seno; adesso doveva trovare l’intimo giusto. Mentre frugava nel cassetto alla ricerca del completino di pizzo bianco già si immaginava in mezzo alla pista, scatenata, con tanti sguardi vogliosi puntati su di lei, qualcuno che ballando le si strusciava addosso, una mano che le toccava il culo… si accorse che questi pensieri la stavano eccitando, era bagnata e aveva i capezzoli duri. Si stese sul letto, chiuse gli occhi e si rivide nuovamente a ballare in mezzo alla pista… mentre la sua mano cominciava a scivolare lenta sul clitoride, il dito trovava la strada tra le labbra bagnate e finalmente entrava dentro di lei che già ansimava di piacere.
Frank era proprio su di giri: nel pomeriggio aveva pestato un paio di tizi che dovevano qualche migliaio d’euro al suo capo. I soldi alla fine erano usciti fuori e lui si era messo in tasca la percentuale che gli spettava per ogni recupero. Poi era andato alla sala scommesse ed aveva puntato più o meno la metà dell’incasso. Stranamente aveva avuto fortuna ed adesso i suoi soldi erano quasi il triplo. Si concesse quindi una cena in un bel ristorante e mentre beveva dal calice un ottimo vino rosso decise che la serata si sarebbe conclusa con una bella scopata; doveva solamente trovare la tipa giusta e decise che sarebbe andato in qualche locale alla moda, si sarebbe seduto ad un tavolo con un whiskey on the rocks, e di sicuro avrebbe stanato la sua preda. Così dopo qualche ora si trovava immerso nell’assordante caos di quel locale. Era la prima volta che ci entrava, ne aveva sentito parlare bene, ma non si sarebbe aspettato che l’età media fosse più o meno la metà della sua. Centinaia di ragazzi, molti ubriachi o forse drogati (o magari entrambe le cose) si muovevano nella sala, e lui si sentiva stranamente fuori luogo; soprattutto pensava che non sarebbe stato quello il posto adatto per trovare una donna: quelle erano tutte ragazzine. Poi notò una tipa con la mini di jeans ed una camicetta: ballava assieme ad un gruppo di altre ragazze, un gruppo eterogeneo, look simile, ma pur muovendosi ritmicamente come tutte le altre aveva un qualcosa di diverso, sembrava molto compiaciuta dell’attenzione che una banda di ragazzi lì vicino le stava riservando. Più questi la mangiavano con gli occhi e più lei riusciva a muoversi sensualmente, provocando commenti e di sicuro eccitazione a quei quattro che le stavano sbavando intorno. Era chiaro che non stava più ballando con le sue amiche: si stava esibendo per la gioia dei ragazzi ed evidentemente questo le piaceva. Ed inaspettatamente piaceva molto anche a Frank…
Lara stava ballando da poco, ma già aveva intorno un gruppo di coetanei che le lanciavano occhiate maliziose, parlottavano tra loro e continuavano a fissarla estasiati, senza però fare nulla di più. Si rese conto che nessuno dei quattro stuzzicava particolarmente le sue fantasie quindi si girò altrove cercando con lo sguardo qualcuno più interessante. Si accorse di un uomo che la stava osservando da un tavolo: era solo, un bel tipo, probabilmente 20/25 anni più di lei. Un vecchietto! Chissà cosa ci faceva in quel posto con tutti quei ragazzi. Continuò a ballare, vagando altrove con lo sguardo per completare la sua esplorazione; ma ogni volta che si trovava a guardare quel tavolo lui incrociava il suo sguardo. La cosa all’inizio la turbò un po’. Un cinquantenne (perché quella doveva essere l’età di quel tizio) che la fissava… Ma ben presto si accorse che, per quanto volesse guardare altrove, si riscopriva sempre a ballare rivolta a quel tavolo. C’era qualcosa in quell’uomo che la intimoriva, ma al tempo stesso la incuriosiva e lo rendeva interessante. Così, con la complicità della musica, si avvicinò ballando a quel tipo misterioso. Adesso che si trovava a pochi metri il suo volto si vedeva molto meglio: era decisamente un bell’uomo e quel po’ di timore che aveva provato fino a quel momento sparì completamente mentre cresceva l’interesse. I loro sguardi erano adesso fissi l’uno sull’altra. Lara si rese allora conto che la mano destra dell’uomo era sotto al tavolo e toccava il pacco gonfio che si vedeva sopra i pantaloni. Realizzò che quell’uomo si stava toccando per lei e questo la fece subito eccitare, sentiva il tanga che si bagnava mentre continuava a ballare… e adesso era solo per lui.
Frank fu felicemente sorpreso quando quella ragazza si staccò del gruppetto e si avvicinò al suo tavolo. Aveva un bel corpo e si muoveva in un modo che gli faceva ribollire il sangue… e stava solo ballando. Chissà quello che combinava a letto una capace di fargli rizzare il cazzo solamente guardandola in mezzo al casino di una discoteca! Si, si era reso conto che gli era venuto duro ed il merito era tutto di quella ragazza che continuava a dimenarsi lì di fronte, quasi che danzasse solo per lui. Si, proprio eccitante; e non resistette, la sua mano scese sotto al tavolo e cominciò a strusciare sui pantaloni accarezzando il suo uccello già pronto. Decise che la ragazza meritava decisamente le sue attenzioni e così le fece cenno di raggiungerlo al tavolo. Lei all’inizio sembrava titubante (o era solo scena?), poi però smise di ballare e si avviò al tavolo. “Piacere sono Frank, posso offrirti qualcosa?”
Cazzo, non ci credeva: quel tizio la stava invitando al tavolo… Era combattuta perché era tornata fuori un po’ di paura, quello non era un ragazzino, ma era così evidentemente eccitata che i suoi timori sparirono velocemente e si ritrovò seduta a fianco di Frank (così disse di chiamarsi) che le offriva da bere. Ebbe la conferma che era un tipo interessante e grazie anche all’esperienza che sicuramente aveva in fatto di donne la fece sentire subito a suo agio. Parlarono e risero per qualche minuto, poi lui cambiò tono e si fece serio. Stranamente Lara non fu imbarazzata quando Frank le disse senza mezze parole che mentre la guardava ballare gli aveva fatto diventare il cazzo duro e che adesso aveva una voglia matta di passare la notte con lei. Lei avrebbe voluto dirgli che anche lei si era bagnata guardandolo mentre si toccava il cazzo, ma si trattenne, in realtà non sapeva cosa fare… Furono le sue amiche a sollecitare la sua decisione. Si avvicinarono al tavolo perché si era fatto tardi e dovevano rientrare; Frank disse che non c’era fretta e si offrì di riportare Lara a casa. Lei guardò le sue amiche, ripensò a tutti i racconti delle loro folli notti e decise che stavolta avrebbe avuto anche lei qualcosa da raccontare. Le amiche la salutarono sorridendo ed ammiccando; ormai era fatta: quella notte avrebbe perso la sua verginità.
Frank aveva troppa voglia per attendere; finì il suo drink e chiese a Lara di fare altrettanto, poi la prese per mano ed uscirono dalla discoteca. Faceva caldo, o forse era una sensazione dovuta all’eccitazione, ma Lara si sentiva ribollire. Quando arrivarono alla macchina, Frank le si avvicinò per aprirle lo sportello, ma prima le si fece di fronte, la spinse contro l’auto e cominciò a baciarle il collo, le orecchie, fino che non posò le labbra sopra alle sue e le infilò la lingua in bocca. Lara lo abbracciò e lo strinse a se, sentiva il cazzo duro di Frank appoggiato sul suo corpo e la sua fica fradicia di piacere continuava a colare. Frank le mise una mano sulla coscia, poi salì sotto la gonna ed arrivò in mezzo alle sue gambe, bagnò le dita con i suoi umori e poi se li avvicinò alla bocca e li leccò avidamente. La alzo di pesò e la mise seduta sul cofano, le allargò le gambe e ci infilò in mezzo la faccia. Spostò da una parte quel tanga intriso di piacere e cominciò a leccarla, prima dolcemente, poi aumentando il ritmo, mordicchiando il suo clitoride e scorrendo lungo tutte le labbra quasi non volesse farsi scappare una goccia di quel nettare. Lara stava provando un piacere mai provato prima, intenso e forte, troppo forte per durare a lungo… e dopo qualche minuto cominciò a fremere, si aggrappò a Frank per non scivolare giù dal cofano ed ebbe un lungo orgasmo. Solo allora si rese conto che erano ancora nel parcheggio e che poco più in là c’era un gruppetto che stava assistendo alla scena. Ma l’orgasmo che stava provando rendeva tutto il resto insignificante e non le importava nulla essere al centro dell’attenzione, anzi a dire il vero la eccitava!
Il pubblico però stava diventando troppo invadente, e a Frank la cosa dava evidentemente noia perché senza fiatare aprì lo sportello e la spinse dentro l’auto, mise in moto e partì. Avevano fatto un paio di chilometri e lei non sapeva dove stavano andando, ma non le importava, era ancora inebriata dal piacere provato sul cofano, ancora ne sentiva i brividi. Senza dire nulla Frank le prese la mano e se la posò sul cazzo. Ero davvero duro e le sembrava grande, pronto a saltar fuori dai pantaloni solo per lei. Cominciò ad accarezzare ma adesso non sopportava la barriera di quei pantaloni e così si sporse tentando di slacciare la cintura di Frank e liberare almeno un po’ di quel cazzo: voleva sentirne il calore, stringerlo, accarezzarlo… Lui intuì il suo desiderio, o forse semplicemente non ce la faceva più: sterzò bruscamente su una piazzola a lato strada spense il motore e tirò giù i pantaloni fino sotto le ginocchia. Arretrò un po’ il sedile dell’auto in maniera da aumentare lo spazio tra lui ed il volante e stese lo schienale, mise una mano intorno al collo di Lara e la tirò a se fino che la faccia di lei andò a sbattere sul suo membro turgido. Lara si mosse goffamente, non aveva mai fatto nulla del genere; poi le vennero in mente i racconti delle amiche, finalmente sarebbero stati utili a qualcosa. Prese coraggio e cominciò a leccare la palle di Frank, mentre con una mano stringeva l’asta e tirava in basso la pelle per scoprire la cappella. Scorse con la lingua verso l’alto, leccò per un po’ la punta del cazzo, tutto intorno al buco da dove sarebbe sgorgato il piacere e pensò che in fondo il sapore non era male… l’eccitazione le aveva fatto perdere ogni freno. Si fece coraggio e si infilò quel coso duro e gonfio in bocca, cominciando a muovere la testa su e giù, con le labbra umide di saliva, la lingua che continuava con quei movimenti sopra la cappella. Le piaceva e piaceva anche a Frank che si era sistemato meglio sul sedile per concedergli tutto il suo cazzo. Ma era impossibile prenderlo tutto in bocca, era lungo e gonfio e se ci provava si sentiva soffocare, forse non aveva capito bene come fare o forse era davvero troppo grosso per lei, quindi continuò nel suo movimento con la testa mentre la mano ben salda sull’asta ne seguiva il ritmo. Sentì che Frank cominciava ad ansimare e muoveva il bacino sempre più convulsamente, tra poco sarebbe esploso e lei avrebbe assaggiato il sapore dello sperma. E se le avesse fatto schifo? Come avrebbe fatto? Tra le sue amiche c’erano opinioni discordanti, alcune se lo gustavano in bocca o sul seno, altre lasciano che i ragazzi finissero da se perché non ne volevano sapere di quella roba appiccicosa. Lara non ebbe tempo di trovare una soluzione perché Frank le mise le mani sulla testa e la tenne ben ferma con le labbra strette sul suo cazzo. Adesso era lui che si muoveva, le stava praticamente scopando la bocca e fu lì eruppe tutta la sua sborra nel momento dell’orgasmo. A Lara sembrò durare un’eternità, tanto era il liquido che continuava ad uscire. Fu costretta ad ingoiare tutto perché Frank non le aveva ancora lasciato la testa. Poi finalmente fu libera, si tirò su e si rilassò sul sedile. Sentì qualcosa ancora sulle sue labbra, prese un fazzoletto dalla sua borsa, ma prima di usarlo si ripulì avidamente con la lingua.
Frank rimase in silenzio; si ritirò su i pantaloni, avviò il motore e si rimise per strada. Lara pensò che ancora non le aveva nemmeno chiesto l’indirizzo per poterla riaccompagnare a casa. Capì che probabilmente quella notte di piacere non si era ancora conclusa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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