Lui & Lei
"Mi piace, ma non so se la so gestire"...pt2
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20.10.2024 |
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"Lo avevo preso pensando "mai dire mai"..."
"Andiamo a Berlino Beppe!" Urlava Caressa quando l'Italia superò la Germania nella semifinale del mondiale del 2006.Più o meno ero così quando ci trovammo a partire, in questo caso per la Francia, per un convegno aziendale. Circa 15 giorni a Lione per lavorare ad un evento importante che mi avrebbe dato l'occasione di confrontarmi con altre persone. Fa sempre bene per la propria crescita personale e lavorativa.
Metà ottobre, anno 2022. Alloggiamo in un albergo non lontano dal centro. Ad accoglierci troviamo Gabrielle, la nostra referente francese. Di poco più giovane rispetto a me, capello quasi a caschetto fino alle spalle, occhi verdi, magra, alta circa 160 cm e un viso che non passa assolutamente inosservato. ci lanciamo a vicenda più di una occhiata, ci presentiamo, ma per quel momento finisce lì.
Prendo la camera, doccia e nanna. Anche se un pensierino su di lei... c'era. Ma è lavoro, provo ad evitare. La mattina dopo esco presto per andare sul luogo dell'evento lavorativo e rientro verso pranzo in albergo. E ritrovo Gabrielle che mi aspettava e mi chiede come fosse andata la mattinata con domande mirate proprio sulla mia mansione. Ok, si era informata su di me e mi stava facendo capire il suo interesse aspettando una mia mossa. Io replico parlando del più e del meno informandomi sulla sua giornata lavorativa. Finisce lì. Noto poi una notifica su un social lavorativo: mi è arrivata una richiesta di collegamento da ...Gabrielle.
La sera mi alleno nella palestra dell'albergo e casualmente c'è anche lei. Sorrisi a distanza, sguardi un po' più approfonditi. Ci studiamo a vicenda.
"Ti stai allenando molto intensamente, vedo". Esordisco io attirato anche dal suo profumo (i dialoghi erano in inglese ma li scrivo in italiano).
"Beh si, mi piace tenermi in forma e così posso permettermi anche qualche sgarro in più se capita" risponde lei sorridendomi.
"Direi che ti puoi permettere più di uno sgarro" replico io rincarando la dose.
"Dici?! Beh... grazie. Sei molto gentile". Risponde Gabrielle.
Vado ad allenarmi e mi dedico anche io ad una sessione abbastanza dura. Prima di andare via lei passa a salutarmi e mi dice "sembra che anche tu vai forte con l'allenamento".
Colgo la palla al balzo e le dico "eh sì. Anche io vorrei permettermi qualche sgarro in più...ad esempio domani".
Gabrielle: "dove vai di bello?"
Io: "al momento non so ancora, ma vorrei invitarti per un drink. Lascio a te la scelta. Ti va?".
Resta un attimo interdetta ma il suo sguardo dubbioso si trasforma in compiacimento. Mi risponde con un netto "si" suggerendomi un posto in pieno centro.
Il giorno seguente non ci becchiamo ma ci teniamo in contatto sui social. Alle 19 mi faccio trovare al posto concordato. Locale minimal, carinissimo, vicino al fiume. Io indosso giacca, camicia, jeans. Lei vestita in modo simile con un tacco a spillo.
Parliamo del più e del meno e mi dice del momento delicato che sta passando a casa. Sta divorziando ed era titubante se accettare. Non voleva farsi vedere in pubblico con un altro.
La serata va via rapidamente e quando stiamo per salutarci, vedendomi intento nel cercare un taxi, si offre per accompagnarmi in albergo.
"Direi che conosco la strada, sali". Non mi faccio pregare.
Continuiamo a chiacchierare del più e del meno arrivando in albergo, sul retro, più comodo per lei per rientrare poi a casa. Mi ringrazia per la bella serata e mentre ci stiamo per salutare...io azzardo un bacio un po' più diretto. Lei non aspettava altro. Iniziamo a limonare avvinghiati con le mani che iniziano a intrufolarsi ovunque...
"Lascia fare a me" mi dice lei.
Mi fermo, mi reclina leggermente il sediolino, mi sbottona i pantaloni e inizia a farmi un pompino. Mentre si piega un avanti io infilo la mano da dietro nel suo tanga. Era bagnatissima. Inizio a farle un ditalino e sento i suoi gemiti con la bocca piena.
Continua a succhiare forte non tralasciando alcun particolare. Scende poi con la lingua giù iniziando una seduta di rimming mentre mi masturba. Io non resisto e quando le dico che sto per venire...si rituffa sulla cappella per farmi venire in bocca. Ingoia tutto e poco dopo viene anche lei.
Ci ricomponiamo e ci salutiamo.
La mattina dopo ci salutiamo come se niente fosse ma con gli occhi maliziosi. La professionalità prima di tutto. Stiamo attenti a non farci beccare.
Ci incrociamo nel pomeriggio e mi chiede se fossi libero alle 18.30 per fare un punto sul convegno con altre persone. Mi dà appuntamento in una sala dell'albergo.
Arrivo lì e trovo solo lei. Entro e poco dopo chiude la porta a chiave. La guardo sorpreso e mi dice "sono tutti andati via. E poi è normale che uso una sala riunioni per lavorare, no?" Finisce appena di dirlo e mi infila la lingua in bocca.
Io rispondo subito e ricambio il "favore" della sera prima. La faccio sedere sul tavolo e inizio a leccarla avidamente con due dita nella figa. Viene in un attimo e mi chiede di continuare.
Io prendo in mano la situazione, mi abbasso i pantaloni, le prendo la testa e la spingo forte verso di me. Praticamente inizio a scoparle la bocca. Nel mentre inizia a masturbarsi. Le chiedo di non venire...
Si ferma e mi chiede perché. La faccio alzare, la piego a novanta sulla scrivania e inizio io con una seduta accurata di rimming...sento che geme forte. A me sta per scoppiare.
La fortuna era dalla mia parte. Avevo gli stessi jeans della sera prima dove avevo lasciato un preservativo. Lo avevo preso pensando "mai dire mai"...e lì mi è servito.
Lo metto e pian piano inizio a scoparle il culo. Lei mi lascia fare anche se inizialmente capisco che sente un pochino di dolore che lascia subito spazio al piacere.
Le sussurro nell'orecchio "voglio che vieni così... masturbati ora". Inizia a toccarsi velocemente fino a venire. I suoi gemiti mi eccitano da morire e vengo nel preservativo mentre le scopo il culo. Bellissimo.
Ci ricomponiamo e le dico che queste riunioni sono molto, molto belle.
Per vari motivi non riusciamo a beccarci per una settimana se non per lavoro.
Arrivano gli ultimi 5 giorni. I nostri sguardi continuano a incrociarsi. Le chiedo di uscire ma vedo che è titubante. Rifiuta e mi chiede un appuntamento il giorno dopo nella solita sala.
Io conto le ore e minuti per l'appuntamento. Aspetto di vederla tutto eccitato. Entro nella stanza ma lei frena il mio impeto.
"Mi sto facendo del male così". Io non capisco. Ma dopo un po' lei mi racconta ancora meglio la sua storia e mi dice "sei quello che avrei sempre voluto avere. Andrai via tra qualche giorno e tornerai alla tua vita. Sei una persona splendida e mi hai dato tanti consigli e regalato emozioni forti. Ma non posso permettermi di innamorarmi di te. Sembra sciocco ma sento vibrazioni strane anche se ci conosciamo da poco. Spero tu possa capire"...
E ho capito benissimo. Io ci sono entrato dal lato fisico avendo sempre rispetto di lei. Ma con ancora più grabde rispetto l'ho salutata e le ho augurato buona fortuna per il suo futuro, invitandola a contattarmi per qualsiasi consiglio utile. Ma stoppando in modo brusco ogni tipo di approccio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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