Lui & Lei
Un pomeriggio in pizzeria
di Terra
16.02.2018 |
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"La eccitava un casino quella situazione, sbattuta su un bancone da pizzeria con la saracinesca chiusa, si sentiva troia e questa cosa le piaceva un sacco..."
Cornelia si guardava allo specchio, nell'ombra della sua camera dal basso soffitto e dalle piccole finestre. Cornelia aveva ancora i suo ricci bagnati e osservava il suo corpo di donna, guardava i suoi seni così tondi e formosi delicatamente poggiati sul petto sopra un dolce ventre piatto abbracciati dai fianchi generosi. Il riflesso della sua immagine la faceva sentire oggettivamente bella e desiderabile ma Cornelia era sola, nessun'uomo lei amava, molti la corteggiavano e le regalavano complimenti. Quando usciva c'era sempre qualcuno pronto ad offrirle qualcosa perchè oltre ad essere avvenente aveva anche un carattere molto coinvolgente. Più si osservava, più si vantava con se stessa della sua bellezza ma al contempo si sentiva frustrata, nessuno che potesse godere di quel suo corpo, nessuno che potesse farla sentire bella come lei in quel momento si sentiva. Si sentiva sprecata, nel fiore dei suoi anni tutta quella bellezza sarebbe andata sprecata, nessuno avrebbe potuto ammirarla nuda fare l'amore. Sarebbe stato facile una sera, bere qualche bicchiere in più e lasciarsi andare ai fumi dell'alcol ma lei voleva qualcuno che sapesse prenderla, che sapesse tenerle testa, qualcuno che non si intimorisse qualora lei avrebbe voluto usare ora la sfacciataggine ora l'allusione. Questi pensieri la eccitavano, le mettevano in testa pensieri inamovibili e perversi, l'immagine di se stessa nuda le aveva proiettato nella sua mente scene di sesso depravate in cui si immaginava affamata di cazzo e bisognosa di sottomissione.In realtà c'era un ragazzo che le piaceva, un bel tipo alto, impostato dai lineamenti del viso dolci, un ragazzo con cui si poteva parlare di qualcosa oltre che flirtare..anzi..a dire il vero con lui si parlava e basta e le donne sembrava che neanche gli importassero, erano molto amici e solo grazie alla intraprendenza di Cornelia c'erano scappate delle sveltina..perchè non scrivergli..vediamo come si comporta..
"Ciao Morbaldo, oggi sei in biblioteca a studiare?"
"Si pensò che rimarrò qui fino alle 7 poi stasera ho allenamento..tu che fai?"
"Anche io pensavo di venire li a studiare..anche se stasera vorrei andare a distrarmi un pò, suonano dal vivo al Baccanale, ti va di passarci? Le birre costano anche poco, e mi è rimasta una cannetta"
"Guarda non penso, io domani matt***************************
Il solito COGLIONE, ma vaffanculo, non capisce un cazzo questo qua c'è proprio rimasto, se non gliela sbatto in faccia ogni volta sembra un pesce lesso.
Così oltre ad essere eccitata, Cornelia, era anche incazzata,
Subito andò alla sua scrivania, spostate le cianfrusaglie che lo occupavano impugnò il mouse ed aprì il browser:
Pompini
gola profonda
Cazzi grossi
Inculate
"Corneliaaaaaa"
"mhhhhhh...Che c'è papà???"
"cosa??"
"CHE C'è PAPAAAAAAAA??"
"Ho bisogno che mi vai a comprare una cosa in farmacia per favore"
"va beneeeeee"
Mentre era già per strada Cornelia aveva ancora i pensieri che le balenavano nella testa senza alcun controllo, così mentre era in farmacia pensava a Tony che lavorava nella pizzeria vicino casa sua, da li a poco sarebbe andato al locale per preparare l'impasto per la serata.
"A che ora monti a lavoro?"
"tra mezz'ora sono lì, oggi devo fare anche la preparazione degli ingredienti"
"Perchè non monti anche me allora?"
"Certo bella mia, vieni qua al locale che tiro giù la saracinesca, arrivo tra dieci minuti"
Il cuore le batteva a mille, si sentiva una troia ad avergli scritto una cosa simile, ma in fondo era quello che voleva, voleva essere sbattuta e saziare il vuoto che sentiva nel suo utero, ormai era lì a due passi, la saracinesca era mezza abbassata, si avvicinò col cuore che bussava forte sul suo petto e dette due colpi veloci sul metallo, la saracinesca si alzò solo di poco e Cornelia chinandosì entrò.
Tony era ancora coi jeans vestito come un rapper 16enne ma in fondo lei voleva solo scopare e per evitare ogni imbarazzo Cornelia gli si gettò addosso infilandogli la lingua in bocca, lui un pò sorpreso per questo approccio non si risparmiò dal mettere le mani su quel corpo generoso ma lei non stava lì per il suo piacere ma per il proprio, gli aprì la cintura abbassandogli pantaloni e le mutande in un colpo solo desiderosa di scoprire di che cazzo fosse dotato il pizzaiolo e con la curiosità di una bambina che apre un regalo lo tirò fuori, era un cazzetto qualsiasi ma almeno era bello duro, si sbrigò a metterselo in bocca e a pomparlo mentre teneva poggiate le mani sui fianchi del ragazzo, Cornelia adorava avere il cazzo in bocca, gli piaceva sentire l'uomo godere delle sue pompe e non fu difficile tenerlo tutto dentro per lei e alternare queste pause a momenti in cui lo succhiava con rapidi movimenti della testa. Tony non si aspettava certo questo trattamento, e vedendo la confidenza che aveva col cazzo Cornelia la prese per la testa cercando di dirigere il gioco,
Fermo con quelle cazzo di mani
e riprese a succhiare il suo meritato cazzetto mentre lui teneva le mani poggiate sul bancone e si godeva quel succoso pompino
Adesso scopami
Esclamò Cornelia alzandosi in piedi, si voltò verso il bancone e si abbassò i pantaloni poggiandosi sul bancone. Il suo culo rotondo e formoso sovrastava una fighetta gonfia e dischiusa, umida e rosa, il cazzo di Tony pulsava gonfio e duro, e tenuto nella manò venne introdotto nel corpo di Cornelia che si sentiva così riempita da un cazzo che finalmente colmava il vuoto che la stava facendo impazzire. La eccitava un casino quella situazione, sbattuta su un bancone da pizzeria con la saracinesca chiusa, si sentiva troia e questa cosa le piaceva un sacco.
Sbattimi più forte, che non sento niente, e con le mani devi stringermi i fianchi, devi stringermeli più forte che puoi. Cornelia per sentirsi realmente eccitata doveva sentirsi completamente dominata e sottomessa nell'atto sessuale, cosa poteva farci se il semplice cazzo non le bastava? Aveva bisogno delle maniere forti.
Tony cercava di accontentarla, era la migliore scopata che si sia mai fatto, chi doveva dirglielo che quel giorno gli sarebbe andata così bene, ormai aveva preso il ritmo ed aveva iniziata a martellarla con un ritmo costante mentre la carne dei fianchi di Cornelia gli scappava tra le dita per quanto stava stringendo..ma non si farà male? pensò e nel frattempo continuava a sbatterle il suo cazzetto tra le cosce, e più la sbatteva più notava che il suo ano si rilassava e si apriva a causa dell'eccitazione. Cornelia subiva i colpi cercando di non far sentire il suo piacere e stringeva i pugni mentre era poggiata sul bancone, Tony lo tirò fuori per un attimo
Che fai? Dammelo, perchè hai smesso? Scopami!
Tony non l'ascoltava e strofinava il suo cazzetto sulla figa fradicia di Cornelia e lo passava sopra il suo culo, lo inzuppava e lo strofinava fino a quando con un movimento deciso la sodomizzò.
A Cornelia scappò un urlo,
Zitta troia, esclamò subito Tony,
Che cazzo fai porco???? Chi ti ha dato il permesso???
La voce di Cornelia era diventata più gutturale, la sua mente nervosa, nessuno mai le aveva preso il culo, e di certo lui non aveva avuto il suo permesso ma a lei questo piaceva, adorava sentirsi nelle mani di un uomo che le facesse di tutto, con o senza il suo consenso.
Iniziò a goderselo quel cazzetto nel culo che la sbatteva forte, più di prima, le faceva male, le piaceva, inziò a urlare come una vera troia e sicuramente i passanti si saranno accorti che li una donna si stava facendo rompere il culo.
ZIttaaaa, o qualcuno chiamerà i carabinieri
Disse Tony quasi divertito
Allora vienimi dentro, adesso
Esclamò Cornelia con un tono di voce che mai aveva avuto
sbrigati, vienimi nel culo o ricomincio a urlare come una pazza
A Tony sembrava strano che una si facesse venire in culo dal primo capita ma in quel momento non aveva modo di poter approfondire i suoi pensieri, prese un nuovo ritmo, più veloce, poi pose le sue mani sulle spalle di Cornelia e iniziò a sbatterla molto violentemente, la ragazza si nascose il volto con un braccio e con l'altra mano batteva pugni sul tavolo, La stava spaccando, si sentiva morire ma voleva sentirsi riempita, ne aveva bisogno, e finalmente sentì arrivare quel fiotto caldo che le imbiancò tutte le pareti del suo intestino, si sentiva soddisfatta come non mai, ma la parte più bella fu quando Tony si staccò e lei si sentì colare le gocce di sperma calde giù dalle cosce..
Si rivestì e tornò a casa, con un sentimento misto di eccitazione e vergogna per quello che aveva fatto, la sua mente la faceva sentire malata..ma adesso doveva andare a preparare la cena per papà.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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