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Lui & Lei

Trasmigrazione


di SandroContento
09.08.2024    |    29    |    0 6.0
"Il talismano funziona! Lo guardo e lui; con quello sguardo a dire: te l'avevo detto!! Okay dico io passa qua, porgendogli la mano e prendendo l'oggetto, ..."
Trasmigrazione

Eravamo in stazione ad aspettare che arrivasse il treno. Lo vedo in lontananza. Sarà un treno locale, o... un intercity? Ma!!! L'interessante che mi porti via!
Perché qui ormai la terra scotta sotto i piedi.
Tutto è cominciato poco tempo fa: due anni per l'esattezza.
Eravamo come oggi in stazione ad aspettare l'arrivo di Gaia la mia ragazza. Il treno arrivò con ritardo. L'attesa già mi logorava i nervi, l’improvvisa comparsa di quel venditore ambulante. Mi innervosì del tutto. Si avvicinò e...mi offrì un talismano africano, vantandone una proprietà di trasmigrazione.
Io non credendoci mi sentivo preso in giro, aumentando la mia arrabbiatura. “Ma!!! che cavolo” mi sfiorò appena con il talismano e...
vidi girare tutto intorno mi vedevo... come sospeso nell'aria, tutti noi lì fermi. Allora in quel preciso istante mi sentii un grande calore addosso, non vedevo più tutti dall'alto, ma... vedevo me stesso
disteso privo di sensi. In quel momento mi resi conto di avere in mano il talismano. Guardai le mie mani...
Nere come il carbone. Ebbene si!!!Aveva ragione lui! Avevo cambiato
corpo!! Ero entrato nel suo. Ero imbambolato a guardarmi intorno, mi chiesi: ma... come farò a ritornare me stesso? Ma... se io sono nel corpo dell'africano, lui dov'è ora? Mi avvicino al mio corpo,
lo tocco,... inerme. E se lo toccassi col talismano? Nell'istante in cui lo pensai...toccai il corpo. Immediatamente mi sono ritrovato
a migrare nell'aria, per ritornare nel mio corpo. Quindi è vero, l’Africano ha ragione. Il talismano funziona! Lo guardo e lui; con quello sguardo a dire: te l'avevo detto!! Okay dico io passa
qua, porgendogli la mano e prendendo l'oggetto, che ora era diventato nella mia testa, più prezioso di una lampada magica di Aladino.
I giorni passavano, ed io imparavo sempre più ad avere il controllo del talismano, o lui ad avere il mio.
Una sera mi recai in un bar per rendermi conto fin dove potevo arrivare. Sorseggiando una bibita mi sedetti allo sgabello, di fianco una donna affascinante, lunghi capelli biondi,
un vestitino a tubino nero, dove si evidenziavano tutte sue le curve.
Mi guarda, che occhi stupendi, azzurri come il mare d'estate (da poterti specchiare dentro).”Aspetti qualcmuno? Posso offrirti da bere?” Gli dico, sornione.
Lei guardandomi dall'alto in basso, come a dire :ma da dove sbuca fuori questo? “No! Grazie già fatto”Continuando ad ignorarmi
sorseggiando il suo drink. Io ribattendo “scusami !!!Volevo solo essere gentile.”
Nel frattempo avevo avvicinato la mia mano che conteneva il talismano al suo braccio, toccandolo...Immediatamente mi
Ritrovai a migrare nell'aria, volavo e... guardavo tutti dall'alto. Mi sentii risucchiare, mi impossessai del suo corpo. Guardai il mio, avevo assunto un atteggiamento da dormiveglia, imbambolato. Mi guadai allo specchio del bar Wauuu!!! che figa!!!!
Continuavo a guardami, battevo le ciglia alzavo la mano, ero proprio io.
Mi guardai intorno e... mi precipitai nel Bagno, ci entrai e mi ci chiusi dentro.
La prima tappa fu lo specchio, “non ci posso credere, sono proprio io “mi guardavo dall'alto in basso continuando a toccarmi; incredulo.
Mi toccai le tette “mmmm...belle sode" (però è vero che le donne toccandogli le tette si eccitano).Solo toccandomi le tette mi sentivo tutta eccitata o meglio bagnata, scesi giù con la mano alzai il vestito; che anche se stretto salì. Indossavo un perizoma di pizzo nero, fra le natiche un filo interdentale. Scostai i lembi, e feci scorrere le mie dita sulle piccole labbra. Constatando di essere bagnata fradicia, incominciai a tinttillare il clitoride “ohhh Diiioooo” mi sentivo svenire i capezzoli erano ormai
durissimi ero diventata un fiume in piena.(dovevo contenermi, sennò sarei venuta con la mia sola mano ),ed io volevo sapere cosa si prova ad essere davvero scopata. Mi sentivo donna, forse pensavo anche come una donna; mi ricomposi usci dal bagno anche se accaldata “mmmm...”
Avevo una voglia matta di conoscere tutte le sensazioni che una donna può avere. Incontrai di botto quasi scontrandomi sulla soglia, un ragazzo sembrava sui 20-25 anni bello; palestrato “oh! mi scusi” mi disse.
“No non ti preoccupare “ gli risposi. I nostri sguardi si incrociarono. I miei già di loro trasmettevano desiderio, però non potevo così su due piedi quasi saltargli a dosso e continuai a camminare verso il bar. Lui mi seguì con lo sguardo delineando tutte le mie curve. Invece di proseguire mi venne dietro e...
“sola? “ mi chiese, “Si! Perché? “gli risposi, ”perché lo sono anch'io.” continuò lui. E ancora “Ti và di bere qualcosa con me?” io incerta su cosa fare,
“non so...si! Dai!.”
“Ci dai due sprizz?” rivolto al cameriere. Ad un certo punto tutta imbambolata dall'euforia e dall'alcol che bevevamo e che avevo in corpo, avevo il bisogno urgente di svuotare i liquidi. Mi avviai per andare in bagno, quando...con la coda dell'occhio ; vedo il ragazzo che mi segue. Ma il bisogno di andare in bagno era più forte della curiosità di sapere le sue intenzioni. Entro chiudo la porta,mi abbasso il perizoma; mi siedo sulla tazza...ohhh...finalmente!!!!Ma!!!!Che cos'è
un foro nella parete, poteva essere una decina di centimetri di diametro. Opps !!Sbuca fuori un cazzo ne moscio e ne in erezione, però!!! Bello!!! Sarà all'incirca una ventina di centimetri. Con le dita, quasi scottasse; un tocco leggero. Il prepuzio semi nascosto, era invitante. Ma!!! Io sono un uomo!!! Fossi passato dall'altra sponda?? Si! Forse è perché sono in quel corpo di donna, che mi fa venire quel desiderio irrefrenabile di segarlo, prenderlo in bocca; scappellarlo e farlo crescere nella mia bocca. Abbandonando quei pensieri, lo presi piano fra due dita. incominciando un andirivieni, prima piano e delicato; poi sempre più intenso. Mi abbasso leggermente, fino a quando le mie labbra appena appena lo toccano. Con la lingua tocco piano il glande; roteandoci intorno. Dandogli dei colpetti ad intermittenza, lasciandolo ergere all'inverosimile. Mmmm...mi sto eccitando come non mai, mi sento un lago di umori. La mia mano libera è andata prima a toccare i capezzoli, mm...passando poi a toccare giù le labbra ed il clitoride, sfiorare prima e tintillare poi, sfregando irrefrenabilmente. Stavo impazzendo, mi spinsi sempre più giù con la testa, accogliendolo in gola più che potevo. Quasi soffocando in quella danza di andirivieni, gli giravo intorno con la lingua; senza mai farlo uscire. Staccandomi da quel fallo, eccitata come mai mi era successo. Mi avvicino con il mi corpo a quell'idilliaco membro, mettendomi di schiena alla parete. Iniziai a sfregandolo piano alle labbra della mia figa. ohhh...mmm...continuo ad avere continue sensazioni di piacere. Mi abbandono e lo lascio scivolare dentro, siiii ohhh...,è stupendo. Non avevo provato mai nulla di simile. Andavo avanti e indietro su quel cazzo rigido come il marmo. Mi sentivo troia e forse, non forse lo ero. Mi piaceva il cazzo, mi piaceva sentirmi piena e...quella sensazione di piacere sempre più intenso. Sentii dall'altra parte del muro ansimare, sempre più intensamente; un andirivieni smisurato, ritmico. Fino a quando sentii il cazzo dentro di me irrigidirsi totalmente. Capii che stava per venire, io avevo perso il conto di quante volte ero venuta, bagnata come non mai, vedevo i miei umori colarmi dalle cosce. Mi preparai ad assaporare l'essere inondata di sperma. Che non tardò lo sentii arrivare a fiotti caldi. Che sensazione stupenda, io continuavo a martoriarmi i capezzoli con una mano e con l'altra a tintillarmi il clitoride. Perdendo la consistenza; il cazzo fuoriuscì da solo dalla mia vagina, e con lui gocce di sperma. Soddisfatta e anche un po' stanca, mi pulii
con della carta igienica. Risistemandomi uscii dal bagno, incrociai il ragazzo che mi sorrise con aria ambigua. Mi affrettai si era ormai fatto tardi, mi avvicinai al mio corpo inerme e imbambolato e toccai la mano dove era stretto il talismano. Immediatamente trasmigrai nel corpo. Ritornato in me guardai la ragazza, che si guardava intorno come se si stesse svegliando da un sonno, gli sorrisi e.. ”Grazie!!!”gli dissi. “Per cosa?” mi rispose. Non curante mi alzai e voltandogli le spalle me ne andai. Mi sentivo fresco, sempre più eccitato; per come stavano andando le cose. Stavo esplorando, un mondo a me sconosciuto; la notte era ancora lunga, giravo per le strade in cerca di nuovi corpi in cui entrare. Vagai nelle strade del centro senza una meta, mi prese un po' di stanchezza che mi indussero a rientrare e ad andarmene a letto.

2°Capitolo
Risvegliandomi il mattino seguente, nella segreteria del mio telefono; un infinità di messaggi tutti dallo stesso utente Gaia. E già!! Preso dall'enfasi mi ero proprio scordato di lei, del nostro appuntamento. E… che dovevo aspettarla in stazione, Be! Forse è il momento di chiamarla. Tappiamoci le orecchie perché sicuramente, me ne dirà di cotte e di crude, Le passerà. “Pronto ...amore...si....ma...ok...quando ci vediamo? Stasera? Perché non stamattina? Ok. Allora a stasera.” In serata vado a casa sua, premetto che mi ero già fatto un programmino. Avevo intenzione di coinvolgerla nella mia esperienza ,e quindi raccontargli tutto quello che mi stava accadendo.
Come sperato arriva il momento di incontrarmi con Gaia. Ah!!!!giusto! Non ve l'ho presentata. Alta all'incirca 1,65 mt cappelli neri un caschetto corto, seno ehm...sicuramente una terza, un bellissimo culo a mandolino. Evidenziato quando mette quelle gonne a tubo poco sopra il ginocchio, fianchi stretti. La vedo lì sulla porta di casa sua, dal suo viso ne traspare la freschezza. “Tu! Non ci crederai ma quello che stò per raccontarti ha del fantastico, non so...ma forse è meglio che te lo mostri. Zitta ssssshhhh non dire niente, toccami! In quel preciso istante mi toccò, i nostri corpi trasmigravano beati nell'aria; fino ad entrare uno nel corpo dell'altra. Gaia nel mio corpo mi guardava imbambolata, con la bocca aperta. Io per prima cosa corsi nel corridoio davanti allo specchio, che immagine stupenda. (Oh...Finalmente!!! Hai capito ora?) La guardai, anzi lo guardai e mi buttai fra le sue braccia. Lo baciai insinuando la mia lingua nella sua bocca forzandola. Senza dargli il tempo di riflettere, muovevo la lingua; intrecciandola alla sua, in un lungo bacio. Gli presi le mani e le portai sul mio culo, continuando a baciarlo. Era nello smarrimento più totale, non capiva quello che stava succedendo...Mi strattona e si stacca da me. ”Cosa diavolo sta succedendo?” Mi chiede,” non l'hai ancora capito, trasmigriamo da un corpo all'altro; grazie al talismano. Ora smetti di riflettere e...SCOPAMI!!!” Lei nel mio corpo rimane ancora più imbambolata. Alchè mi riavvicino a lei/me abbracciandolo e baciandolo sulla bocca appassionatamente. Incominciando a immedesimarsi nella parte, incomincia a mettermi sue mani; una a palparmi il culo. L'altra sopra un seno. L'eccitazione incominciava a farsi sentire, sentivo i capezzoli duri come il marmo. Il corpo in fiamme e i miei umori che mi bagnavano le mutandine. Lo toccavo dappertutto, fino ad arrivare con la mano a toccargli e sfregargli da sopra i pantaloni il membro. Che era diventato duro come il marmo. Nel frattempo era trasalito con la sua mano da sotto la gonna, palpandomi prima il culo; e via via passando d'avanti scostando i lembi delle mutandine. Si faceva dolcemente strada tra le piccole labbra, trovandomi un lago ”mmm, sei tutta bagnata”. Tintillava il clitoride, dando piccoli colpi e sfregandolo. Mi mandava al settimo cielo...ero in estasi, “mmmm che bello non smettere”.
Era la stessa sensazione che avevo provato il giorno prima
Nel bar, iniziavo ad avere brividi in tutto il corpo. Abbracciata a lui continuavo a palpare quel membro da sopra i pantaloni, delineando con le dita il suo contorno. Man mano che lo toccavo continuava ad ingrossarsi .
Non resistevo più! Ero eccitata!! Ma continuavo a guardare Gaya, incredula ed eccitata anch'essa al tempo stesso. Ormai ci eravamo fatti prendere dall'enfasi, non eravamo più noi a comandare i nostri sensi; ma…l’istinto animalesco che ci stava inducendo ad accoppiarci come due cani; solo per assaporarne il piacere. Iniziai a spogliarlo togliendogli la maglietta da sopra la testa. “Lascia fare a me “ Gli dissi, sbottonando i pantaloni; come a scartare un regalo prezioso. Restò in boxer avvicinai il viso, a volerne catturare tutta la fragranza. Infine li abbassai del tutto, facendo svettare il cazzo all’inverosimile. Quel cazzo che tante volte mi ero trastullato. Ora era il mio premio ambito, ero affascinato/a ; ero un uomo. Ma… nelle vesti di Gaya pensavo da donna. Quindi anche se il cazzo era il mio, lo desideravo come se non lo fosse. Era ad una decina di centimetri dal mio viso, con le mani affusolate che Gaya si ritrovava iniziai a toccarlo; partendo col palmo aperto delle mani. Delicatamente dal glande fino a sfiorargli i testicoli. Toh! Una goccia si presenta dal prepuzio, troppo invitante per ignorarla; la mia lingua si avvicina ligia a detergerla. Ma con l’intento di assaporarla
(Mmmmmm) dopo aver leccato e assaporato spalancai la bocca e…lo presi, da prima solo il glande; via via fino ad arrivare a metà dell’asta. Incominciai una danza di andirivieni guidato dalla mano di Gaya poggiata sulla mia testa. Le mie mani una sui testicoli come a soppesarli, l’altra a cingere il membro. Succhiavo e giravo la lingua intorno al glande. La/o vedevo ansimare e spingermi la testa a prenderne di più. “ Ma dove hai imparato a fare così bene i pompini” mi disse Gaya, mi fermò; penso stesse per venire. Mi tirò su, “ora tocca a me” Disse.
Mi prese il viso tra le mani e…con la delicatezza di chi vuol assaporare del momento tutti gli istanti, prese a baciarmi.
La sua lingua si faceva strada nella mia bocca
Iniziando una danza sublime, le sue mani a carezzarmi il viso,e la testa a scompigliarmi tutti i capelli. Passó a baciarmi il collo scendendo giù cercando il seno, che era ancora coperto. Lui/ei pensò bene in un sol colpo di liberarlo da vestitino e reggiseno,
( il seno non troppo pronunciato, una 2°)
Ma con i capezzoli belli grossi da sembrare quando duri ( come in questo momento) visibili con tutto il reggiseno. Scendeva sempre più giù, sfilandomi gonna e mutandine, lasciandomi nuda ed eccitata.
Si tuffo nelle mie gambe come un affamato, Gaya aveva il vizio di lasciare sul pube un pugnetto di peli, rasi; cosi da non lasciare
Niente all’immaginazione. Inizio con piccoli colpetti di lingua lì sul clitoride, tanto da renderlo rigido come un piccolo cazzetto; e successivamente prendendolo tra le labbra succhiandolo. Come a voler fare un piccolo pompino. (Sapeva come dare piacere, perché da donna era quello che lei stessa avrebbe voluto gli facessero). Ero al settimo cielo, iniziavo a colare come una fontana. Avevo preso a tintillarmi all’inizio e tirare e torturarmi i capezzoli dopo, fino a provare un piacere unico. Il membro nel frattempo era diventato ancora più duro, (uno scettro)
Svettava impavido da quel ventre, pronto per impossessarsi del suo premio. Lo avvicinó alle piccole labbra, così da fargli sentire l’odore e farlo inebriare. Lo sfregava più volte, così da farmelo desiderare fino a spingermici sopra; inghiottendolo in un sol colpo. “ stai fermo fammelo gustare un pó dentro “ dopodiché “ ora dai scopami Come non hai mai fatto!“ iniziò a muoversi prima piano e poi via via sempre più veloce, fino a dare colpi possenti. Nel frattempo ci eravamo sistemati nella stanza da letto, sul lettone. Io lì a gambe larghe nel corpo di Gaya, e lei nel mio corpo lì piantato a scoparmi di brutto. L’aria della stanza con tutti gli umori che colavano si era intrisa di profumo di sesso!! Nel frattempo avevamo cambiato posizione, io a carponi tette al vento pronte per essere prese e soppesate e strizzate. Lui/lei da dietro che mi possedeva infoiato, “Hai esaudito un mio grande sogno quello di possederti .” Continuava il suo andirivieni possente fino al momento che irrigidendosi si scaricò dentro di me a fiumi. Ci addormentammo stremati, e soddisfatti di quell’esperienza fatta.

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