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Lui & Lei

Spiaggia bollente


di amoletettone
09.09.2011    |    46.655    |    5 9.2
"Carlo in un modo o nell'altro riusci a liquidare i suoi amici, era ancora eccitatissimo e non finire quello che Roberta aveva cominciato era stata per lui una..."
Roberta era appena scesa in spiaggia, voleva godersi quel weekend e staccare dalla routine di tutti i giorni: era luglio e un caldissimo sole baciava la costa sarda, la spiaggia era gremita di bagnanti e uno splendido mare faceva da cornice a un paesaggio da sogno. Roberta era una splendida trentottenne dalle curve generose, slanciata, mora, un bel culetto sodo, labbra carnose e un seno prorompente che superava la quarta. In spiaggia in molti la guardavano prendere il sole: dall'uomo maturo al ragazzino e tutti quegli sguardi non potevano che farle piacere. Uno particolarmente la colpì: si trattava di un giovanotto sui 20 anni che con fare circospetto la osservava qualche ombrellone piu in là spalmarsi la crema sdraiata sul lettino. Il giovane buttava l'occhio specialmente quando le mani incremate di Roberta sconfinavano sotto il costume che per non essere macchiato veniva leggermente scostato e sollevato facendo vedere qualche eccitante lembo di pelle in piu. Quello che evidentemente eccitava di piu l'ossevatore era il seno prosperoso: nell'alzarsi e nel muoversi, inconsapevolmente regalava al ragazzo visioni molto eccitanti. Roberta compiaciuta degli sguradi indiscreti del giovane ricambiava spesso le occhiate: il ragazzo infatti aveva un fisico nientemale: moro , abbronzato, petto e addome tonici... ma quando gli sguardi dei due si incrociavano, la timidezza del ragzazzo lo induceva ad abbassare gli occhi e far finta di niente. Durante il trascorrere della mattinata Roberta si divertiva a stuzzicare il suo spettatore: si spalmava piu volte la crema, anche oltre il necessario perchè la divertiva il fatto di vedere come il giovanotto strabuzzasse gli occhi quando un capezzolo o un po di pelo pubico furiuscivano "casualmente" dal bikini. Doveva piacerle proprio tanto Roberta visto che per tutta la mattinata non si mosse dal suo ombrellone che fu costretto, a malincuore, ad abbandonare per il pranzo. Roberta era divertita dell'esperienza della mattinata... in fondo non aveva fatto niente di male diceva a se stessa: solo stuzzicato un giovanotto che magari a casa si sarebbe anche masturbato pensando a lei... e la cosa inevitabilmente finì per eccitarla...
Il giorno seguente si presentò in spiaggia prima del previsto, prese il solito lettino e pur se cercava di negarlo a se stessa, era impaziente che il suo spettarore facesse la sua comparsa. Le piacevano quegli occhi a dosso ed essere l'oggetto del desiderio di un giovanotto di diversi anni piu giovane che fra le tante ragazzine era comunque attratto da lei . Questo la lusingava ed eccitava. Dopo qualche minuto di attesa il giovane fece la suo ingresso in spiaggia con alcuni amici. Subito fece una panoramica del lido e notò Roberta : splendida, oleata che prendeva il sole. Declinò l'invito delgi amici a fare il bagno e si diresse verso di lei che da parte sua teneva sott'occhio tutti i suoi movimenti. Con sorpresa però il giovane dimostrò una certa audacia prendendo il lettino libero proprio davanti a quello della sua
"signora". Si stese e dopo aver messo gli auricolari dell'I-pod cominciò a prendere il sole. Roberta riusciva a guardarlo indisturbata per la prima volta per bene da vicino. Aveva proprio un bel fisico, la tartaruga quella mattina risaltava piu del solito e da quella posizione lei poteva notare anche un bel pacco che gonfiava il suo costume. Il ragazzo dopo poco si girò per abbronzarsi la schiena e si ritrovò praticamente con il lettino di Roberta a 2 metri davanti i suoi occhi. Lei aveva gli occhiali da sole e poteva vedere come gli occhi del ragazzo correvano spudoratamente sul suo corpo. Aveva le gambe leggermente piegate e divaricate. Il viso splendido rivolto all'insù verso il sole.
"Che fisico" pensò fra se e se in quegli istanti il ragazzo...nulla da invidiare alle ventenni. Le sue gambe perfettamente oleate, piedi curatissimi. Le fissò i seni prosperosi, era imbambolato da quella visione... immaginava i capezzoli, la figa coperta da un sottile strato di stoffa che lasciava intravedere qualche pelo pubico.
Roberta si sentiva bagnata, gli occhi di quel ragazzo erano capaci di eccitarla come non mai... senza pensarci su due volte si lasciò prendere dalla situazione e decise di affondare il colpo di grazia al suo ammiratore. Si alzò dal lettino, ripose con estrema lentezza le sue cose nella borsa e d'un tratto si slacciò il pezzo di sopra del costume. In un attimo balzarono fuori due tettone enormi, piene, sode con un'aoreola rosa e un capezzolo gia del tutto dritto.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi... a pochi metri da lei c'era tanto ben di dio da far schizzare l'ormone a mille.
Roberta si girò e sorrise con aria orgogliosa davanti al giovane che la venerava letteralmente in quegli istanti. Con gli occhi incollati addosso "sfilò" praticamente fino a raggiungere la riva tuffandosi in acqua. Il ragazzo aveva ormai un cazzo di ferro nei boxer, l'asta dura era palesemente visibile e il costume la comprimeva facendola curvare su un lato. Ormai gli ormoni decidevano per lui, cosi senza alcun pudore percorse i pochi metri che lo separavano dalla riva con il cazzo duro in bella vista incurante degli eventuali sguardi dei bagnanti. Raggiuse l'acqua e si avvicinò con estrema calma e finta indifferenza a Roberta, che da parte sua si godeva lo spettacolo dell'erezione a lei dedicata. Quando la profondità gli permise di celare il suo cazzone sotto il pelo dell'acqua, come in un rituale di corteggiamento animale cominciò a girare attorno alla sua preda che, col sorrisetto beffardo attendeva di fare la sua prossima mossa. "ho visto che mi fissavi sul lettino..." si rivolse a bruciapelo al ragazzo, senza guardarlo negli occhi rivolgendo il suo sguardo altrove come se volesse far sembrare che non lo conoscesse. "ehm... beh si.. cioè no, non volevo" il ragazzo farfugliava e Roberta era piacevolmente divertita del suo imbarazzo.
"ah no?invece penso proprio di si... soprattutto il seno... non è cosi?". Il giovane si fece paonazzo in viso, teneva gli occhi bassi e riuscì a rispondere: "si... non volevo" e lei:
"beh a quanto pare ti piace... no?"
"sss..si..si, molto" rispose con un filo di voce. "è per questo che hai il cazzo duro nel costume?" in poche frasi l'aveva colpito e affondato. Moriva dalla vergogna quando ancora lei lo invitò a seguirla dove l'acqua era piu profonda. Lo fece e i due si ritrovarono coperti dal mare fino alle spalle, sempre con aria indifferente e lo sguardo perso, Roberta si avvicinò al suo ammiratore e con una mano gli accarezzò l'asta dura e pulsante da sopra il costume. "avevo proprio ragione..." stavolta sorrise soddisfatta. Gli slacciò la patta e con abile maestria glielo tirò fuori in un baleno. Era davvero un gran bel cazzo vicino ai 20 cm, spesso è durissimo, non lo ossevava ma lo sentiva sotto il palmo della sua mano. Lo fece girare di fianco a lei, rivolto verso il mare mentre lei dava gli occhi alla spiaggia. Non voleva che si capisse cosa stessero facendo. Il giovane ormai era in balia delle sue volontà e della mano di lei che sapiente gli correva lungo l'asta. Chiuse il pugno intorno alla capocchia e glielo scappellò fin giu. Il ragazzo ebbe un sussulto. La mano cominciò allora a scorrere lenta sulla verga di lui che timidamente tra l'estasi della goduria allungava la mano verso le tettone di lei . Roberta lo lasciava fare anche lei in preda a una tremenda eccitazione e intanto gli parlava. "mi piace il fatto che riesca a far drizzare ancora cazzi della tua età..." e intanto lo segava lentamente. "mi eccita molto questa cosa..." senza interrompere il su e giu; "non preferisci le ragazzine della tua età?" continuava a giocarci godendo della sua impotenza nel rispondere visto il piacere che stava provando.
"no no... le..le..le ragazzine non mi piacciono" riuscì a balbettare fra un sospiro e l'altro.
"meglio una porcona come me eh?" gli sussurrò Roberta all'orecchio mentre di botto aumentò il ritmo della sua mano. "ah...ha" Il giovanotto continuava ad ansimare ed era prossimo all'orgasmo. "vediamo quanto riesco a farti skizzare" disse con una risatina beffarda lei prima di aumentare il ritmo della menata al cazzone vertiginosamente. Ma proprio sul piu bello, mentre il ragazzo stava per venire, alcune voci da lontano lo chiamarono: "Carlo, Carlo!!". Erano gli amici del ragazzo che a nuoto, con pallone a seguito e fra mille schiamazzi si avvicinavano ai due. Roberta mollò subito la presa e in pochi istanti senza dire una parola si allontanò per avvicinarsi alla riva ed uscire. La delusione di Carletto era a dir poco drammatica. Si vide piombare addosso gli amici che non avevano la benchè minima idea di quello che stesse facendo il loro amico. Carlo cercando di mascherare la situazione, dopo qualche parola di circostanza seguì con gli occhi la sua dea, che passò sotto il suo ombrellone, si rimise il pezzo di sopra del costume e si allontanò verso le cabine chiudendosi in una di esse.

Carlo in un modo o nell'altro riusci a liquidare i suoi amici, era ancora eccitatissimo e non finire quello che Roberta aveva cominciato era stata per lui una tortura. Usci dall'acqua e preso l'asciugamano si avvicinò passando in rassegna tutte le cabine del lato del lido dove ricordava di averla vista allontanarsi. Si fermò davanti a una di esse. Sentiva un po di trambusto all'interno, era sicuro che ci fosse qualcuno. Cosi con coraggio e senza vergogna si abbassò per osservare dal buco della serratura. Vide prima un fantastico sedere a mandolino , nudo con una mano intenta ad asciugarlo. La persona si abbassò piu volte per prendere delle cose dalla borsa e cosi Carletto intravide anche le meravigliose tettone che penzolanti lo eccitavano come un toro. Era sicuro che si trattasse di Roberta e allora bussò energicamente. "chi è?" si sentì dall'interno.
"sono io!" rispose. "io chi?" ridacchiò lei dall'altro lato della porta. Cosi aprendo vide Carlo come un assatanato piombarle nella cabina. Lei era completamente nuda, il ragazzo di statura più alta della sua l'avvolse in un abbraccio che di amichevole aveva ben poco. Le sue mani si incollarono ai fianchi , poi coraggiose scesero sul culo e intanto la sua lingua baciava il collo risalendo a leccarle l'orecchio. "mmm... allora sei proprio una testa dura" gli sussurrò all'orecchio lei premiando la sua perseveranza. Le due bocche finalmente si incrociarono in un bacio languido e profondo. Le lingue si intorcinarono vogliose, ora soffici ora dure quasi a voler penetrare la bocca dell'altro. Roberta era un lago fra le gambe , sentiva il cazzo duro di lui premerle sul ventre e provava piacere a ogni minimo sfregamento del suo pube al corpo di lui. Il giovanotto ormai aveva preso coraggio, passò a massaggiarle le tette. Le cingeva a due mani e le portò alla bocca succhiando con voracità i capezzoli turgidi. Roberta intanto passò le mani sul cazzone, con una lo segava lentamente con l'altra stimolava le palle dure, enormi e pulsanti. Aveva davvero un gran cazzo sotto le sue mani, una capocchia enorme, violacea con un asta che sembrava di acciaio tutta venosa e bagnata dai suoi umori. Roberta non resisteva piu a quello stimolare e cicucciare. Fece sedere il torello sulla panca e dandogli le spalle gli si sedette sul cazzo. Sentì tutte le pareti vogliose della sua figa riempirsi, la lunghezza e la larghezza di quel giovane cazzo la mandarono in estasi. Si stabilizzò per bene e comincio a fare su e giu impalandosi su quella verga. I suoi umori ormai si confondevano con i suoi, il ragazzo la vedeva saltellare sul cazzone e da dietro riusciva anche a tenerle le tettone in mano, con i capezzoli che ormai sembravano due chiodi. Roberta cercò di tenere a freno il suoi impeto e di non far casino per evitare che qualcuno sentisse... ma era eccitatissima e quel suo cazzone a ogni cavalcata l'avvicinava all'orgasmo che in pochi minuti arrivò impetuoso: "ahhh!!" le uscì soffocato dalla bocca mentre sevaggiamente piantò le unghie sulle gambe di lui. Col fiatone e rossa in volto si girò a cercare la bocca del torello in quei momenti di post orgasmo ma capì presto che Carletto non aveva ancora finito. Deciso il torello prese Roberta per i fianchi e la girò a novanta faccia al muro. Estrasse per un istante il cazzo grondandte dalla figa e lo appoggiò al buco del culo della sua troiona. Roberta sorpresa dall'audacia del ragazzo , decise comunque di lasciarlo fare e chiudendo gli occhi senti un intenso piacevole dolore mentre quel cazzone pulsante le penetrava nel culo. Carlo disperatamente eccitato dopo un paio di affondi lenti, cominciò a pomparla per bene: le tettone di lei ballonzolavano a ogni botta, le palle gli sbattevano contro la figa, una sua mano la raggiunse sgrillettandola. Sentiva il fuoco nel suo buchino e dopo poche altre pompate sentì il torello irrigidirsi e soffocare i gemiti di piacere. Stava venendo e lo capì chiaramente mentre un fiotto di sborra imponente le inondava il di dietro. Subito Roberta estrasse il cazzone sborrante dal suo culo e si fiondò a raccogliere tutto quel giovane seme che schizzava impazzito sul suo volto. Non riuscì a contare quanti zampilli uscirono ma le imbrattarono la faccia e le colarono sul collo, mentre lei con la mano premeva dolcemente sulle palle assicurandosi che si svuotassero del tutto.

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