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Lui & Lei

Pizza e birra - 2


di Membro VIP di Annunci69.it Xxreacher
30.12.2024    |    22    |    0 8.0
"Sono tutto dentro di te e ti scopo più forte che posso..."
"Pizza e birra stasera?"
Con poche battute ci accordiamo su luogo e ora. Va bene, ad essere sincero non è che ci siamo proprio accordati, sei tu che, metodica e concisa come sempre, hai semplicemente sentenziato. Leggo ciò che mi scrivi mentre mi obbligo a non pensare al perché o al per come. Dopotutto sarebbe inutile con te, sei sempre indecifrabile.
Percorro strade più o meno conosciute e i miei pensieri sono rivolti esclusivamente alla tua folta chioma riccia. Riesco ad arrivare a destinazione con dignità e, dopo pochi attimi di attesa, vedo sopraggiungere una macchina a velocità sostenuta. "E' lei di sicuro" penso. Ipse dixit, ed eccoti scendere.

Chiacchieriamo e scherziamo, anche se all'apparenza sembri stronza in realtà sei una gran chiacchierona. Tra una battuta e l'altra il tempo scorre e, nota importante, la pizza è sicuramente più buona rispetto a quella dell'altra volta. Mi avvisi che vai in bagno, ammiro il tuo corpo tonico allontanarsi verso i servizi e penso che no, la serata non proseguirà come vorrei. Non ho colto nessun segnale di interesse, di voglia o di eccitamento da parte tua. Mi tocca mettere l'anima in pace, "dai, almeno vuol dire che le sto simpatico" dico tra me e me, Torni giusto in tempo per riuscire a vedere il mio sorriso ebete stampato sul viso. Corrughi la fronte mentre ti avvicini a passi svelti e, senza neanche finire di sederti, esordisci con un "ma che ti ridi?!" E poi, quasi tutto d'un fiato, schietta come sempre aggiungi mentre incroci le braccia sul tavolo e ti sporgi verso di me: "Senti ma hai i preservativi?". Riesco a contenere l'entusiasmo che provo dentro e ti rispondo ridendo con un apparente aplomb e nonchalance: "I preservativi li ho, ma come facciamo per gli specchi?!"

Rimango sorpreso per la foga con la quale mi baci appena varchiamo la soglia della stanza. Un ardore che fino a pochi minuti prima non avevi. Ti stacchi dalle mie labbra e ti allontani, con il tuo tono perentorio mi "suggerisci" di aspettarti sul letto. Ancora una volta ti seguo con lo sguardo mentre sparisci dietro la porta del bagno, questa volta di una camera di motel. Sono sdraiato supino, con la schiena leggermente sollevata perché sono appoggiato sui gomiti, in mutande. Questo è quel momento prima della tempesta in cui tutto sembra ovattato, in cui i pochi istanti di attesa sembrano interminabili ore. Quegli attimi in cui non riesci a pensare a ciò che sta per succedere, soprattutto se sono situazioni o persone attese da tempo.

Apri la porta, la luce illumina il brevissimo corridoio e tu esci nella penombra della stanza. Da brava esibizionista quale sei rimani sull'uscio per farti guardare. Mi dai così il tempo per girarmi, ed io lentamente lo faccio, finché il mio sguardo prima squadra tutto il tuo corpo, poi incontra il tuo di sguardo. I tuoi occhi verdi sono fissi nei miei, marroni. Chissà cosa ti sta passando per la testa adesso che sei lì con le braccia sui fianchi come una mamma pronta a sgridare il figlio dopo una marachella. Autoreggenti nere, perizoma nero e reggiseno nero. Dopo attimi interminabili finalmente ti muovi e sali sul letto. Io, come se fossi lo spettatore di un film, rimango fermo a godermi la scena. Dai piedi del letto gattoni fino al mio fianco e con un gesto felino sali a cavalcioni su di me. Mi appoggi una mano sul petto e mi spingi giù, tu segui il mio movimento. Sei distesa su di me. I nostri visi sono praticamente attaccati e, sempre guardandomi negli occhi, cerchi le mia mani, per bloccarmele. Sorridi quando le trovi. Sollevo appena la testa per far avvicinare le mie labbra alle tue. Si cercano e si trovano, ma mi spingi ancora giù mentre mi baci. Ti stacchi e mi guardi seria. Avvicini il tuo viso e le nostre bocche si cercano e si trovano, ancora. La tua lingua è impegnata con la mia e tu, diavolo che sei, senza interrompere la loro danza, inizi ad ondeggiare sulla mia erezione. Mi chiedo come cazzo fai ad essere così coordinata, ma la curiosità svanisce non appena smetti di ondeggiare e, rapida, scivoli giù. Le tue mani passano lungo il mio petto, sulla pancia, sull'anca. Mi sfili le mutande e, in tutto ciò, i tuoi occhi non si sono mai staccati dai miei. Sorridi quando il mio pene salta fuori, ti si illumina il viso. Non ti prendi neanche la briga di denudarmi completamente che lo accogli in bocca, tutto e subito, senza preamboli. Rimango estasiato dalla voracità dei tuoi affondi. Quando non lo succhi, lo seghi. Sempre guardandomi negli occhi, ciò mi eccita terribilmente e te lo dico che mi fa impazzire il modo in cui osservi le mie espressioni di godimento mentre mi succhi il cazzo. Sorridi e abbozzi qualcosa, ma poi preferisci non dire niente e far colare altra saliva sulla cappella, la spalmi con i movimenti delle dita, prima di riprenderlo in bocca. A te eccita sapere e vedere l'effetto che fai. Ti eccita percepire la voglia che una persona ha di te.

Con dei tortuosi movimenti delle gambe finisco il lavoro che hai iniziato e mi libero dalle mutande, per buttarle da qualche parte fuori dal letto. Ora che sono libero sollevo la gamba destra e l'appoggio sulla tua nuca: voglio tenerti la testa ferma mentre affondo il mio cazzo dentro la tua bocca. Ti prendo alla sprovvista e mi lasci fare, ma poi non ci stai perché vuoi essere tu a dettare le regole e i ritmi di questo lussurioso gioco. O almeno, per adesso. Dai uno strappo e ti svincoli, continui a segarmi il cazzo abbondantemente insalivato e mi dai dello stronzo. Adesso sono io che sciolgo la presa della tua mano, mi metto in ginocchio e ti bacio. Ti slaccio il reggiseno e lo butto da qualche parte intorno a noi, forse vicino alle mutande.

Sei famelica. Sei vogliosa. Hai voglia di scopare. Hai voglia di essere scopata. Non mi dai neanche la possibilità di assaporarti la figa che mi ordini di mettere il preservativo. Ti sfili le mutande e, come prima, mi dai una spinta sul petto così che mi ritrovo ancora sdraiato. Sei già sopra di me, ed io mi ritrovo completamente dentro di te. Tutto, subito e fino in fondo. Ti si spezza il fiato quando la tua figa sbatte contro il mio pube. Inizi ad ondeggiare ed io mi perdo nel guardare il tuo corpo e le espressioni del tuo viso. Alterni questo movimento rotatorio ad affondi, poi passi a muoverti avanti e indietro con il bacino. Ogni volta che il clitoride struscia sul mio corpo percepisco un’onda di piacere dentro di te. Ti lascio fare, ho solo voglia di godermi questo momento atteso da tempo. Gli odori dei nostri corpi impregnano l’aria. I nostri ansimi via via aumentano e si diffondono nella stanza. Le mie mani, che ti stavano stringendo il culo e ne seguivano i movimenti, adesso sono sui tuoi piccoli seni e ti stuzzicano i capezzoli già duri. Una mano si fa audace e scende lungo la pancia. Scende ancora un po’, quel tanto che basta per permettere al pollice di arrivare sul clitoride. Non appena lo accarezzo cambi intonazione, aumenti di un’ottava. Rimani con gli occhi chiusi e stretti, la bocca aperta pronta ad emettere un grido che non esce perché rimane strozzato nella tua gola. Il tuo bacino si muove ritmicamente avanti e indietro con molta più forza e finalmente ti liberi da tutto ciò che avevi dentro. Mi bagni. Schizzi. Squirti, G., squirti sul mio cazzo mentre mi cavalchi. Non ho intenzione di fermare il mio pollice e tu non hai intenzione di smettere di muoverti. Continui in questa selvaggia danza avanti e indietro ed io continuo a suonare il mio strumento preferito. Godi e bagni tutto ciò che c'è sotto di te. Sento che la tua figa è oscenamente aperta.

Metti le mani sul mio petto per appoggiarti ma io te le prendo e perdi l'equilibrio, così che cadi arrendevolmente su di me. Il tuo seno è contro il mio petto e la tua pancia è appiccicata alla mia per “colpa” del tuo liquido che ha ricoperto ogni parte della mia pelle. Mi muovo io, da sotto, più veloce che riesco e più forte che posso. Penso di essere soddisfatto del risultato solamente quando mi gridi nell’orecchio un altro orgasmo. Le tue mani stringono le mie spalle e sento altri schizzi inondarmi il cazzo e colarmi giù sulle cosce, arrivare fino al buco del culo e bagnare il letto sotto di me. Rallento ma non mi fermo, ogni tanto assesto qualche colpo forte. Hai ancora il fiato corto. Calma apparente. Sembri riprenderti da questa trance orgasmica solamente quando mi sfilo da te. Nel tuo sguardo leggo brutti pensieri, come a dirmi che non avrei dovuto permettermi di smettere di scoparti. Mi guardi stupita quando ti sollevo e ti giro. Ti ritrovi sotto di me senza capire esattamente come io abbia fatto, ma ti sfugge un sorriso quando senti che hai tu le mani bloccate, questa volta. Assaporo il tuo viso, le tue guance ed il tuo collo. Tutto ciò ti fa impazzire perché vuoi solamente sentire un cazzo dentro di te, un cazzo che ti scopi. Forte, possibilmente. Sono fortunato perché il cazzo, oggi, è il mio. Ed è lì all’ingresso della tua figa che l’accarezza. Te lo struscio dall’alto verso il basso e, da stronzo, metto una leggera pressione quando sono nella parte bassa, come a volerlo fare entrare. La tua espressione cambia perché percepisci già la sensazione di pienezza che a breve potrai avere. Ma cambia ancora quando non lo senti dentro di te. Tra i denti mi sembra di sentirti sfuggire un “bastardo”. Sfrego veloce il cazzo sul clitoride e inizi ad ansimare forte. Come un pennello ripasso su e giù il pene sul tuo frutto. Ti stai innervosendo perché vuoi sentirti riempita. Solo allora ti penetro, solo in quel momento entro tutto dentro di te fino in fondo.
“Così G. ?” ti chiedo mentre lentamente esco.
Non rispondi. Assesto un colpo rapido e deciso.
“Lo vuoi così, G.?” e chiaramente ancora non rispondi.
Lentamente esco, e affondo potente. Affondo ancora, finché il ritmo si fa sempre più veloce senza che i miei colpi perdano di intensità. Ad ogni spinta si sente il mio pube schioccare contro la tua figa completamente bagnata.

Hai ancora le mani bloccate e mi ordini di toccarti il clitoride. Non lo faccio. Continuo a scoparti così, tu vuoi ancora squirtare e io voglio farti impazzire, come tu hai fatto impazzire me per tutto questo tempo. Dopo aver ricevuto insulti vari ti libero le mani e, sdraiandomi su di te, mi aggrappo in una sorta di abbraccio. I miei versi si confondono con i tuoi in un tutt’uno di godimento. Ci trasportiamo nell’altra dimensione. Percepisco la stretta della tua mano sulla mia schiena mentre l’altra è incastrata tra i nostri corpi e sta toccando prepotentemente il tuo clitoride. E’ appagante vederti e sentirti godere, è eccitante ritornare in quello strato animalesco ancestrale che ci fa sentire liberi. Altri schizzi inondano il mio pube ed il tuo, bagnano la tua mano e arrivano fino al letto sotto di te. Esco veloce e ti divarico le gambe, mi siedo sopra una di esse mentre con la mano tengo l'altra spalancata. Ti infilo due dita nella figa e inizio a muovere la mano oscenamente veloce mentre il palmo sfrega sul clitoride. Sei un fiume in piena che ha rotto gli argini. Continui ad emettere il tuo dolce liquido come una fontana. Gli schizzi mi bagnano il petto e arrivano fin sul viso. Qualcuno arriva fino alla tua faccia. La tua pancia si solleva e si abbassa in modo molto deciso per cercare ossigeno. Si riempie di aria che poi esce dalla tua bocca in gridi sordi mentre continui a godere e a schizzare.
Accogli nuovamente il mio cazzo, adesso ho solo voglia di sborrare. Dall'intensità dei miei colpi e dai miei versi animaleschi percepisci che sono al limite. Sono tutto dentro di te e ti scopo più forte che posso. Il primo schizzo riempie il preservativo, affondo ancora rallentando i movimenti, il mio pube è contro il tuo clitoride. Arriva il secondo schizzo. Poi il terzo, il quarto…
Siamo ancora uniti ed ansimanti, bagnati e sudati. Appagati. Ma solo momentaneamente, siamo due che non si accontentano.
 
Sto per chiudere la porta del motel, mi giro e guardo la "scena del crimine" per l’ultima volta. Immagino i poveri inservienti che dovranno pulire. Sei a pochi passi da me ma, come un lampo, mi torna alla mente ciò che è appena stato. Ho vivido il tuo corpo a pecorina, con la faccia appoggiata sul materasso e il culo verso l’alto. Ho in mente la mia lingua mentre lecca il tuo "non più vergine lato b" e quando, poco dopo, ti chiedo di dirmi cosa ti sto facendo. Mi rispondi che ti sto inculando... e che sono uno stronzo. Sento ancora le vibrazioni del tuo corpo quando godi anche con il culo, quando ti liberi e squirti con il mio cazzo che ti scopa il buco del culo… Dio. Ho in mente l'espressione del tuo viso con gli occhi sgranati mentre prendo il tuo piede in bocca e con la lingua solletico le tue dita. Un affondo profondo alla tua anima e lo sapevo bene. Ho in mente il tuo viso che si ricopre di sborra e ti ho in mente, subito dopo, mentre mi ripulisci il cazzo, guardandomi rigorosamente negli occhi.

Sto per chiudere la porta del motel. L’aria è pregna di un pungente odore di sesso e guardo il materasso pieno di chiazze. Anche da qui si vedono i segni delle tue mani sullo specchio.
Adesso posso chiudere la porta, ti ho bene in mente.
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