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Lui & Lei

Paola, l'assistente del prof.


di Membro VIP di Annunci69.it amantesardo
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"Risposi al richiamo affondando la mia bocca su un pò per volta mentre i gemiti di Paola mi diedero il ritmo per gustare entrambi in egual misura..."
Quel giorno avevo un appuntamento alle 12.30 con il professore ma, come raramente mi capita, arrivai con più di 30 minuti di anticipo. Cercai la stanza nei labirinti del palazzo delle scienze dell’Università e con un colpo di fortuna incrociai l’assistente del Professore, che mi guidò verso lo studio.
Fu’ un piacere farsi guidare da quella donna, 36 anni ben portati con una camminata che faceva girare la testa ed un profumo che avrebbe mandato in estasi chiunque si fosse trovato nella sua scia.
Il suo sguardo mi fulminò all’istante ed il suo corpo…wowwwww
Mora, con occhi da cerbiatta due labbra splendide ed una linea mozzafiato (culo alto e sodo e seno florido e sempre in evidenza). I suoi stivaletti molto provocanti quel giorno solleticarono particolarmente la mia fantasia e mentre la stavo seguendo la immaginavo nuda con i soli stivaletti.
Lei ancheggiò sensualmente e si fece ammirare volontariamente.
Arrivati nello studio del professore si voltò verso di me con un sorriso malizioso e mi face il gesto per farmi entrare. Io la feci entrare per prima sia per cavalleria e poi non volli perdermi gli ultimi istanti del suo ancheggiare.
Prima di allora non ci fu mai occasione di stare da solo con lei ma le nostre occhiate durante le lezioni ed i colloqui in presenza del professore erano state molto eloquenti.
L’assistente, Paola il suo nome, si dimostrò da subito particolarmente cordiale e la conversazione si fece interessante, tanto che ci avvicinammo sempre di più. Sentii il suo respiro accentuarsi e mi accorsi che la porta dello studio era stata chiusa a chiave.
Quasi ritornai alla realtà in quel momento e mi trovai ad un centimetro dalle sue labbra, e gli chiesi notizie del ritardo del professore, lei mi rispose:
“Il professore è fuori città tutto il giorno per un convegno”
Non la feci quasi finire di parlare che mi trovai con la mia lingua attorcigliata alla sua. Le mie mani presero la direzione delle sue cosce e,seguendone il profilo, le sollevai la gonna. Quando scoprii i suoi seni mi trovai davanti due capezzoli puntati dritti verso di me che mi chiamavano. Risposi al richiamo affondando la mia bocca su un pò per volta mentre i gemiti di Paola mi diedero il ritmo per gustare entrambi in egual misura.
Lei esplose dal piacere dicendomi :
“Sei caldissimo, dai… non farmi attendere scopri quanto sono calda anche io”
In quell’istante le mie dita, che avevano già esplorato l’esterno della sua coscia si insinuarono nelle sue mutandine e vennero inondate dai suoi umori. Allora senza indugio proseguii nell’esplorazione levando le mutandine e la gonna e stendendola seminuda, ma con ancora indosso gli stivali (come l’avevo sognata prima) sulla scrivania del professore.
Le allargo le gambe e con sapiente maestria insinuo la mia lingua che sapeva di rossetto alla frutta nelle sue grandi e piccole labbra, mordicchiando il clitoride che sentii gonfiarsi sotto i miei colpi.
Era oramai un lago, e quando mi spogliai del tutto lei aprì ancora di più le gambe invitandomi alla penetrazione.
Accettai l’invito e Paola esclamò:
“Finalmente, non ce la facevo più, ti voglio dentro”
Facemmo l’amore in quella posizione non mi ricordo per quanto tempo, ma lei si portò una mia mano, ancora grondante dei suoi umori,alla bocca per trattenersi dall’urlare dal piacere, poi ci spostammo sulla poltrona e lei mi cavalcò fino allo sfinimento, le venni in pancia…ero allo stremo delle forze, non riuscii trattenermi.
Poi lei si accovacciò ai miei piedi ed assaggiò il frutto proibito con una fellatio che solo in qualche film porno avevo visto così eccitante.
Mi raddrizzò il pene in poco tempo e con gusto accompagnato da mugolii eccitantissimi mi risvegliò completamente sino a farla stendere sul tappeto e fare l’amore in posizione 69. Venimmo insieme, lei mi inondò di nuovo e, stremati, ci ricomponemmo.
Avrei voluto anche provare con lei la penetrazione anale, ma lei aveva paura che le sue urla sarebbero state troppo forti…perciò prendemmo un appuntamento a casa mia per il giorno dopo dove sperimentammo anche nuove e più altre vette di piacere che vi illustrerò nel prossimo racconto.

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