Lui & Lei
Maid (parte 2)
di Katherine
07.05.2019 |
1.761 |
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"Si avvicinò ancora di più, si chinò..."
(SECONDA PARTE DELLA STORIA)La tisana? Alla fine me la feci davvero. Andai a dormire abbastanza stordita, dopo l'incontro con Alex, o meglio il padrone.
Alle sette suonò quella maledetta sveglia.
Inutile dire che non avevo chiuso occhio, in quelle poche ore.
Ci alzammo tutte e quattro e in fila attendemmo ciascuna il nostro turno per il bagno.
"Wow Jennie hai due occhiaie terribili, hai dormito poco?" Mi chiese Lisa, una delle maid più grandi.
"Sì... non ho dormito molto bene." Risposi, stropicciando un po' gli occhi.
"Fatti un caffè bello forte dopo." Mi disse.
Annuii, senza aprir bocca.
"Ehi... ma quello è un succhiotto?" Chiese subito dopo, indicando il mio collo.
Cavolo.
E ora cosa mi inventavo?
Non potevo certo dire: "sai la notte scorsa me ne sono fregata del coprifuoco e mi sono fatta beccare dal nostro padrone; lui come punizione mi ha fatto un lavoretto di mano, negandomi poi l'orgasmo, il maledetto."
"Hai visto male, è allergia. Sono allergica al polline." Dissi, inventando la scusa sul momento.
Velocemente portai tutti i capelli davanti per tentare di coprirlo; avrei dovuto usare un bel po' di trucco dopo in bagno, per fare in modo che non si notasse.
Lisa mi scrutò con uno sguardo poco convinto, ma fortunatamente era il suo turno, ed entrò in bagno senza aggiungere altro.
Dopo aver fatto una doccia veloce, feci colazione insieme alle altre per poi metterci a lavoro.
Dopo aver spazzato e lavato i pavimenti di qualche stanza, stanca mi spaparanzai sul divano, per riposarmi un po'.
Vidi però Anna venire di corsa verso di me.
"Il padrone si è svegliato!" Esclamò.
"E quindi?" Chiesi confusa.
Ancora non avevo il permesso di servirgli la colazione a letto, sapevo che oggi era il turno di Lisa.
"Vuole che sia tu a portargli la colazione."
"Cosa?" Balzai subito in piedi appena sentita quella frase.
"Ma toccava a Lisa oggi!" Esclamai.
"Già... ma il padrone ha chiesto espressamente di te. Ha detto che vuole che sia la nuova maid a servirlo."
Rimasi a fissare Anna con la bocca spalancata.
Non è che questo era il continuo della punizione, vero?
Seguii Anna fino in cucina.
"Ecco." Disse, e mi porse il vassoio con la colazione.
"Mi raccomando... metti in pratica tutto quello che ti ho spiegato."
Annuii.
"E... asseconda sempre i voleri del padrone." Mi disse con sguardo serio.
Rimasi un attimo perplessa.
Forse davvero Alex si approfittava delle maid.
Beh, da come si era comportato ieri notte... era plausibile come cosa.
Annuii, anche se poco convinta, e mi diressi verso la camera da letto del padrone.
Era l'unica stanza in tutta la villa che ancora non avevo visto.
Mi fermai di fronte alla porta, e feci un respiro profondo prima di bussare.
"Avanti."
Aprii la porta con cautela, rivelando una bellissima camera da letto stile vittoriano.
Di fronte alla porta, un enorme letto con dietro uno specchio enorme rettangolare appeso alla parete.
Il muro sinistro era coperto da cassetti, armadi e mensole che portavano libri, asciugamani piegati, vestiti... di tutto e di più.
Spostai lo sguardo sul letto che occupava gran parte della stanza, trovando Alex sdraiato comodamente.
Indossava una vestaglia di seta blu.
Era davvero... sexy. Sentii le mie guance scaldarsi.
"Buongiorno padrone, vi ho portato la colazione."
"Appoggia il vassoio qui." Disse indicando le sue gambe, coperte dal lenzuolo.
Il vassoio, era un apposito vassoio da letto con gambe pieghevoli; quindi lo appoggiai tranquillamente sul letto senza il rischio che qualcosa si potesse rovesciare.
"Carine le mutandine nere."
Guardai Alex, che mi sorrideva malizioso.
Solo ora mi accorsi che per poggiare il vassoio mi ero chinata fin troppo, facendo intravedere la mia biancheria. Dannata gonna troppo corta.
Mi rialzai subito, arrossita come non mai.
"Buon appetito padrone, con permesso..." Dissi inchinandomi, per poi darmela a gambe.
"Non così in fretta." Mi ordinò Alex.
Alzai lo sguardo su di lui, spaesata.
"Imboccami."
Sul suo volto si fece spazio un ghigno malizioso.
"È un ordine." Disse, vedendomi ancora lì immobile.
Annuii e ritornai da lui, presi la forchetta per la macedonia.
"Niente posate."
Lo guardai ancora più confusa... insomma, ma come dovevo dargliela questa maledetta frutta?
"Usa questa." Disse, tirando fuori la lingua che poi passò sulle sue labbra.
Trovai quel gesto terribilmente erotico.
Voleva che gli infilassi la frutta con la mia bocca?
Lo guardai, come per implorarlo a non farmi fare una cosa del genere.
"Forza. Mica si muove da sola."
Feci un respiro profondo, mi sedetti sul letto accanto a lui, e infilzai un pezzo di mela, inoltrandolo poi nella mia bocca.
Lo tenni stretto con i denti e mi avvicinai al viso di Alex, che intanto mi stava fissando con sguardo languido.
Quando il mio viso fu molto vicino al suo, Alex afferrò la mia nuca e si avventò letteralmente sulla mia bocca.
Prese prima il pezzo di mela; poi mi mordicchiò il labbro inferiore, facendomi scappare un piccolo lamento.
Ne approfittò subito per infilare la lingua, che trovò subito la mia e diede inizio ad un bacio pieno di passione e lussuria.
Le nostre lingue si intrecciarono in modo disordinato.
Alex continuava con forza a tenere la mia nuca, evitando così ogni minima probabilità di fuga; mise fine a quel bacio bagnato e proibito, che mi lasciò senza respiro... si dedicò poi alle mie labbra leccandole, succhiandole e mordicchiandole.
"Ah!" Mi lamentai, all'ennesimo morso.
Sicuramente ora avrei avuto due labbra rosse e gonfie come canotti.
Alex lasciò la presa della mia nuca, e io velocemente mi alzai.
Avevo il cuore che palpitava a mille.
"Posa il vassoio sulla scrivania." Mi ordinò.
Presi il vassoio, e lo poggiai sul largo comodino a lato del letto.
Era così che faceva colazione eh? Cibandosi delle sue servitrici.
Mi voltai, trovando il suo petto che scontrò contro il mio naso.
Non alzai lo sguardo; lo tenni di fronte a me, posato sul suo petto scoperto a causa dello scollo a V della vestaglia.
Certo che... aveva un bel collo.
E una bella clavicola, e due spalle davvero grandi.
Oh maledizione Jennie, non perdere il controllo!
"Inginocchiati." Mi sussurrò all'orecchio, abbassandosi appena.
Un mare di pensieri impuri e poco casti mi riempirono la mente.
Decisi di alzare il viso, e vidi lo sguardo di Alex, freddo, glaciale, che mi penetrava ardentemente, mentre aspettava che io eseguissi l'ordine.
Mi inginocchiai.
Sapevo già come sarebbe andata a finire.
Alex si tolse la vestaglia, rivelando il suo fisico perfetto ma soprattutto... liberando la sua dura e pulsante erezione.
I miei occhi si spalancarono appena la vidi. Il suo membro era... grosso.
Non ce l'avrei mai fatta ad inglobarlo tutto.
Cominciò a massaggiare la sua erezione davanti al mio viso.
"È la prima volta?" Mi chiese.
Notai una punta di dolcezza in quella domanda, ma forse mi sbagliavo.
Negai con la testa. Ovvio che no.
"Allora... prendilo in bocca e succhiamelo."
Deglutii.
Afferrai il suo membro, che strinsi nella mia mano... appena compiuto quel gesto, ad Alex scappò un gemito strozzato. Sorrisi.
Il suo membro caldo e pulsante mi provocò così tanta eccitazione, che potevo sentire i miei slip già fradici dei miei umori.
Cominciai a fare su e giù con la mano, e mi avvicinai col viso.
Baciai la cappella, la leccai e la mordicchiai leggermente.
Sentii Alex gemere ancora di più; leccai tutta l'asta, con una mano lo masturbavo mentre con l'altra stuzzicavo i suoi testicoli.
Accolsi il suo membro tra le mie labbra, ma come avevo previsto, non riuscii ad inglobarlo tutto; usai la mano dove non potevo arrivare.
Iniziai a pompare; i gemiti di Alex riempirono tutta la camera e quest'ultimo insinuò le mani tra i miei capelli, spingendomi più a fondo.
"Mh così... brava piccola." Ansimò lui.
I suoi fianchi iniziarono a muoversi sinuosamente contro il mio viso, mentre io cominciai ad agire con più velocità.
"Sì cazzo!"
Alex prese a spingere più volte contro la mia bocca, prima di venire.
Mi prese per i capelli, senza darmi la possibilità di tirare fuori dalla mia bocca il suo cazzo. E venne così, nella mia bocca.
"Ingoia." Mi ordinò.
E io ingoiai; assaporando quel liquido cremoso.
Mi rialzai, leccandomi le labbra.
Alex mi osservò; la fronte, imperlata di sudore, lo rendeva ancora più sexy di quanto già non fosse.
"Come ti chiami?"
Rimasi stupita da quella domanda.
Anna mi aveva raccontato che Alex non si interessava alla servitù, quindi non sapeva nemmeno come si chiamassero le altre maid.
"Jennie" Risposi.
Alex sorrise.
"Sei stata brava Jennie... è giusto che ti ricambi il favore." Sussurrò sensualmente, e con un sorrisino malizioso in volto.
Ricambiarmi il favore?
Feci un'espressione imbronciata e storsi il naso; Alex non capì il perchè della mia espressione, e mi guardò confuso.
"Il favore? Come quello che mi avete negato ieri notte?"
Okay, potevo già considerarmi licenziata.
Ma come avevo potuto rispondere così al padrone per cui lavoravo, e che mi pagava pure profumatamente?
Non dovevo scaldarmi, dovevo mantenere la calma e restare impassibile; ma accidenti, non ce l'avevo fatta.
Alex strabuzzò gli occhi e mi fissò con la bocca spalancata.
Cercai di riparare l'irreparabile, e mi inchinai per scusarmi.
"Scusate, mio padrone... non so cosa mi sia preso!" Esclamai, chiudendo gli occhi per non vedere il suo volto infuriato.
Sentii due dita posizionarsi sotto il mio mento; alzai il viso e aprii gli occhi, vedendo che Alex non era infuriato, anzi...
Si avvicinò ancora di più, si chinò... e premette le sue labbra sulle mie.
Fu un bacio casto.
Portò un mano alla mia schiena, e la cominciò ad accarezzare delicatamente; la posò sul fiocco del grembiulino, che sciolse.
Mi tolsi il grembiule mentre Alex si avventò sul mio collo.
Mi lasciò una serie di baci umidi e di morsi ovunque.
Mi sbottonò la camicetta della divisa e si concentrò su un punto specifico del mio petto; iniziò a succhiare avidamente, procurandomi così un altro succhiotto.
Intanto le sue mani viaggiavano per tutto il mio corpo, esplorandolo.
Mi scrutò con un sorrisetto divertito sul volto; mentalmente mi complimentai con me stessa per il completo intimo che mi ero scelta.
Rimasi quasi nuda praticamente, solo con l'intimo e le calze.
"Pizzo nero... sexy." Commentò lui, continuando ad osservarmi.
Con un veloce gesto mi prese in braccio e mi sollevò, gettandomi poi sul letto.
Salì sopra di me; mi tolse il reggiseno e si concentrò sui miei capezzoli.
Leccò il mio capezzolo sinistro, facendo con la lingua dei movimenti circolari intorno ad esso, e stuzzicò con le dita il destro.
Mi morsi il labbro inferiore per trattenere i gemiti.
"Non trattenerti piccola. Le pareti di questa stanza sono molto spesse per un motivo." Mi sussurrò sorridente.
Ecco perchè non sentivo niente, quando entravano le altre maid.
Spostò la sua mano sulla mia intimità, accarezzandola da sopra la stoffa degli slip.
Alex potè sentire quanto già fossi bagnata; sogghignò.
Con un veloce movimento mise la mano nelle mie mutandine e infilò un dito nella mia apertura, come aveva fatto la notte precedente.
"Aaah!" Gemetti, ansimando.
"Sei già così sensibile... mh?" Disse, per poi guardare per bene il dito che fino a pochi secondi prima era dentro la mia intimità.
Se lo portò alla bocca, leccandolo e gustando il sapore dei miei umori.
"Mmmh... sei deliziosa."
"Te le ricomprerò, okay?" Sussurrò al mio orecchio.
Le sue dita afferrarono le mie calze, e le strappò tutte.
Mi sganciò il reggiseno, e me lo tolse.
Si dedicò al mio seno; tormentò un capezzolo con la lingua, leccandolo e succhiandolo, mentre stuzzicò l'altro con le dita.
Intanto sentii il calore crescere sempre di più, all'interno del mio basso ventre.
Le mie mutandine si stavano decisamente bagnando.
Con le dita stuzzicó la mia intimità da sopra la stoffa; tentai di trattenere i gemiti mordendomi il labbro inferiore...
Rapidamente mi tolse anche gli slip, e si chinó sulla mia intimità.
Con la lingua, accarezzó delicatamente il clitoride, lo sfioró solo.
Decise di velocizzare le cose, e succhió il clitoride, racchiudendolo tra le sue labbra... fu in quel preciso istante, che dalle mie labbra scappò un gemito decisamente poco casto.
Continuó a torturarmi con il muscolo caldo che si trovava all'interno della sua bocca; passó la lingua sulle labbra della mia apertura, gustando i liquidi che stavo rilasciando da quanto ero bagnata.
Dopo aver leccato via tutto, introdusse la lingua all'interno della mia intimità; le mie mani si infilarono nei suoi capelli corvini, e li tirai, presa dall'esaltazione del momento.
Continuó a farmi godere con la sua lingua; mi penetró ripetutamente, e nel frattempo io gemevo sommessamente.
Avevo finalmente capito che era inutile trattenersi, con lui.
La stanza si riempì rapidamente dei versi osceni; io affondai sempre di più il bacino contro la sua bocca per tenerlo fermo, mentre la sua lingua mi stava facendo impazzire dal piacere più sublime.
"Oddio Alex!!"
Urlai ansimando, mentre le mie dita erano intente a tirare sempre di più le ciocche della sua chioma nera come il carbone.
Cominciai a sentire delle scariche attraversarmi in tutta la schiena e capii di essere al limite.
Infatti gemetti di nuovo, e riversai i miei umori della bocca di Alex.
Vidi appannato per qualche secondo, presa dal piacere del momento.
"Deliziosa, Jennie"
Disse Alex, allontanando il suo viso dalla mia intimitá e affondando due dita dentro di me, tirandole successivamente fuori.
"Lecca"
Disse, avvicinando le dita al mio viso.
"Muoviti, altrimenti da qui non esci camminando."
Feci come mi aveva chiesto incapace di ribattere, gustando le sue dita mandide dei miei umori.
Continuai cosí, mentre Alex ricominciava a pompare le dita dell'altra mano nella mia intimitá. Cominciai ad ansimare di nuovo, con le dita di Alex in bocca.
Ma velocemente il bastardo tolse le dita.
"Ci vediamo, Jennie" disse poi, rimettendosi la camicia di seta blu e uscendo dalla camera, lasciandomi ancora ansimante a gambe divaricate.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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