Lui & Lei
Laura, matura da ricordare
di Daty79
20.06.2024 |
11.532 |
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"Alle 12 chiudo l’ufficio e parto verso casa di Laura, distante circa una 20 di minuti d’auto, e avvicinandomi comincio a comprendere i motivi che spingono..."
Si sa, per svolgere la mia professione di agente immobiliare è necessario sviluppare un sacco di rapporti interpersonali, frequentare molte persone ed essere inclini alla socialità.Ciò che accade a volte fa si che i vantaggi che ne derivano non siano puramente economici o professionali ma anche decisamente più piacevoli.
Accade così che, in occasione di un aperitivo con amici e conoscenti vengo tirato in mezzo a discorsi sul mercato immobiliare ed un amico di un amico mi prende da parte chiedendomi un biglietto da visita in quanto deve parlarmi di lavoro.
Due giorni dopo mi chiama e prendiamo appuntamento per il pomeriggio presso il mio ufficio.
Si presenta assieme alla moglie e a sua mamma; va detto che questo cliente è all’ incirca mio coetaneo, la moglie è una gran bella donna, ma chi cattura da subito a mia attenzione è la mamma: una signora sulla 70ina, capelli bianchi molto curati, vestita in modo piuttosto elegante e molto spigliata, con un gran bel sorriso.
Carlo, questo il nome del cliente, introduce il discorso raccontandomi che un anno e mezzo prima è mancato il papà e che stanno quindi valutando di vendere la casa di famiglia in quanto troppo grande per la mamma rimasta sola oltre che troppo isolata in campagna; vorrebbero quindi una mia valutazione dell’immobile per andare poi a venderlo cercando un appartamento più piccolo per la mamma, vicino a casa del figlio.
Ci mettiamo d’accordo nel concordare un appuntamento per un sopralluogo all’immobile per il giorno successivo ad ora di pranzo, di modo che ci possano essere presenti sia Carlo che sua mamma Laura.
Il mattino successivo, attorno alle 10, ricevo la telefonata di Carlo il quale mi avvisa di un contrattempo di lavoro; lo rassicuro dicendogli che per questo sopralluogo preliminare non era necessaria la sua presenza ma era sufficiente che fosse presente sua mamma per mostrarmi casa.
Alle 12 chiudo l’ufficio e parto verso casa di Laura, distante circa una 20 di minuti d’auto, e avvicinandomi comincio a comprendere i motivi che spingono Carlo alla vendita: la casa è effettivamente in un posto meraviglioso, ma molto isolata da tutto.
Laura mi accoglie con la stessa solarità e spigliatezza mostrata il giorno prima, indossa un classico vestito “da casa”, piuttosto corto viste le temperature estive che mette in evidenza delle splendide gambe ben tornite ed un seno piuttosto generoso; cerco di rimanere professionale senza farmi trasportare da strani pensieri sforzandomi di non farmi sopraffare dalla mia passione per le donne mature.
Visitiamo in modo rapido la casa e ci accomodiamo in cucina per dare uno sguardo alla documentazione; faccio i complimenti a Laura per come è mantenuta la casa alludendo al fatto che come si prende cura della sua persona così fa con la casa.
Ad un tratto mi chiede “Ti fermi per pranzo? Ho il ragù pronto”, “No grazie Signora, come avessi accettato, ma non è il caso io la disturbi”. “Almeno un bicchiere di vino lo bevi?”, “Beh, quello non si rifiuta mai”, replico.
Ci troviamo quindi uno di fronte all’altra con i calici di prosecco in mano a brindare: “A noi” dice Laura guardandomi fisso negli occhi…sulle prime resto un po' scettico, poi replico anch’io “A noi”.
Posato il calice, senza che io gli chieda nulla mi dice “Sai, mio marito è morto da ormai un anno e mezzo, ma in realtà il nostro rapporto era finito da anni, restavamo sotto lo stesso solo per comodità e per non ferire Carlo e i nipoti”.
Annuisco un po' imbarazzato, in fin dei conti ci siamo visti per la prima volta il giorno precedente e mi sembrano confidenze anomale per il nostro tipo di rapporto; la mossa successiva di Laura mi chiarisce però tutto: posa una mano sulla mia patta e mi dice: “Sai, a me piacciono i ragazzi giovani, con loro mi diverto di più”.
Poso la mia mano sopra la sua e la invito a massaggiarmi per bene il cazzo, ormai ben duro, attraverso i pantaloni: “Ti sei messa in un bel guaio allora, perché guarda caso a me piacciono le signore di una certa età” ; dopo quella frase mi slaccia velocemente la cintura, mi abbassa i pantaloni e mi afferra per le palle stringendole, si avvicina alla mia bocca, passa la lingua sulle mie labbra e mi sussurra “Vediamo se vali qualcosa”.
Sempre tenendomi per le palle mi trascina in camera da letto, mi ordina di sdraiarmi sul letto e mi lega alla testiera in metallo “Qui siamo isolati, puoi gridare quanto vuoi, tanto non ci sente nessuno”.
A quel punto ammetto di aver provato un po' di timore, non sono amante di pratiche che contemplino la violenza e mi ritrovo in una situazione un filino scomoda; Laura, come avesse percepito la mia tensione mi rassicura subito “Non preoccuparti, griderai solo di piacere”.
Inizia a denudarmi sbottonandomi la camicia e sfilandomi pantaloni e boxer, dopodiche si posiziona in piedi sopra al mio viso facendomi scoprire che non indossa le mutandine e mostrandomi un bel boschetto di pelo grigio; le chiedo di abbassarsi e sedersi con la sua figa sul mio viso, la trovo già bagnata, io contribuisco alla lubrificazione iniziando a lavorare con la lingua, dopodichè lei afferra la mia testa e la tiene ferma iniziando a strusciarsi su tutto il viso, è come se mi stesse scopando la bocca e lo fa con movimenti lenti e dolci mandandomi in estasi.
Dopo qualche minuto ed un primo orgasmo da parte sua, scende più giù dapprima facendomi leccare il suo seno meraviglioso, ancora tonico e con grandi capezzoli che mi diverto a “torturare”, per poi baciarmi con una passione che non avevo mai provato prima.
Percorro tutto il suo corpo con le mani godendo della sua pelle morbida, afferro con vigore le sue natiche e con il mignolo insalivato le titillo l’anno e poi inizio a manipolare con dolcezza e sapienza la sua fica, meravigliosa, dal sapore strepitoso, finchè lei non si sente pronta a fare l’amore con me.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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